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Autore: jarmione    25/10/2021    2 recensioni
“Questa storia partecipa a “Luoghi dell’Orrore” indetto sul gruppo facebook Il Giardino di Efp”
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Lupin ha accettato una sfida mortale: superare la foresta di Aokigahara senza cadere nella sua maledizione.
Riuscirà Lupin ad arrivare alla fine del percorso nel tempo previsto? Oppure cadrà vittima della foresta?
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goemon Ishikawa XIII, Jigen Daisuke, Koichi Zenigata, Lupin III, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa a “Luoghi dell’Orrore” indetto sul gruppo facebook Il Giardino di Efp”

 

Prompt scelto:

 

numero 5- Bosco di Aokigahara → Giappone

Bosco dei suicidi;

Turisti scomparsi;

• “La bussola non funziona…”


 

CAPITOLO 1

“Sveglia, sveglia, bella addormentata!” fu l’esclamazione di Lupin, alle cinque del mattino, facendo irruzione nella camera da letto.

Un lamento risuonò e qualcuno si rigirò nelle coperte.

“Su, avanti svegliati, ci sono il té e i dorayaki che ti piacciono tanto!” fu l’incentivo ultimo che diede prima di ricevere un cuscino in piena faccia.

Questo gli fece capire che era meglio non aggiungere altro, però ridacchiò e tornò nell’altra stanza.

“Avrebbe dovuto usare direttamente il comodino” borbottò Jigen “Magari ti sistemava la faccia”

Lupin sbuffò “Come sei noioso” disse mettendosi sul divano e armeggiando con il computer già di prima mattina “E questo tuo essere noioso l’hai trasmesso anche a lei!”

“Ma si può sapere perché hai così fretta oggi?” si lamentò di nuovo il pistolero, venendo subito appoggiato da Goemon.

Anche il povero samurai, nonostante non fosse tipo da dormire a lungo, era stato disturbato da Lupin e dalla sua voglia di svegliare tutti di prima mattina e senza dare alcun tipo di spiegazione.

Il ladro non parlò, voleva attendere che ci fossero tutti prima di cominciare.

Per sua fortuna non dovette attendere parecchio.

Quando la porta della camera si aprì e Anika fece capolino nel salotto, Lupin sorrise.

“Ben arrivata, cherie!” salutò lui, beccandosi uno sguardo fulminante da parte della ragazza.

“Spero per te che sia importante” biascicò, andando accanto a Jigen e appoggiandosi alla sua spalla con lo sguardo ancora assonnato.

“Ho deciso che partiamo per Aokigahara” annunciò, facendo improvvisamente ridestare la povera Anika e facendo strabuzzare gli occhi a tutti.

“Aokigahara?” domandò Jigen, non capendo il perché volesse andare fino a lì.

“Se dici che cosa hai in mente forse ti ascoltiamo, altrimenti non farci perdere tempo” precisò Goemon, ben sapendo che Lupin non faceva mai nulla senza un motivo ben preciso.

“Ho letto su internet che esiste un tesoro nascosto per chi supera la foresta di Aokigahara” spiegò Lupin, quasi cinguettando “Chiunque ci riesce potrà bearsi di un’immensa ricchezza”

E fino a qui era tutto nella norma, il problema sorse dopo che spiegò la storia della foresta.

Si dice che a Aokigahara si sia consumato il maggior numero di suicidi e pare sia per colpa di una maledizione che aleggia su quell’enorme foresta.

Sono davvero pochi coloro che sono riusciti a superarla ma nessuno di loro ha mai visto il tesoro che essa possiede.

Chiunque sia uscito di lì ne è uscito pazzo e poco dopo pare si sia suicidato.

Pare che la sfida sia stata lanciata molti secoli prima e che sia stata gestita dai più potenti uomini della terra.

Dopo l’eruzione del monte Fuji del 1707, ci fu uno stop di circa un ventennio, prima che qualcuno ricominciasse a seguire la sfida.

Anika rabbrividì, era l’ultima cosa che volesse sentirsi dire.

Una sfida in una foresta dove avvengono suicidi non era di certo una cosa che allettava il suo interesse.

In più era consapevole che Lupin ci teneva alla vita, così come tutti gli altri, non avrebbe mai fatto una cosa simile...a meno che…

“Zietto...sai che ti voglio bene, ma dimmi la verità” disse Anika, aggiudicandosi lo sguardo approvante di Goemon e Jigen “Perchè vuoi fare questa sfida?”

“Perchè io amo le sfide” rispose semplicemente il ladro “Non so proprio dire di no”

Anika, non avendo ottenuto con le buone la risposta, ottenne il permesso dagli altri per agire con le maniere forti.

Si posizionò dietro Lupin e, con agilità, gli saltò praticamente al collo.

Lupin iniziò a barcollare e lamentarsi

“Sei impazzita!?” si lamentò “Ahi, ahi, ahi! Mi fai male!”

“Avanti sputa il rospo!” esclamò Anika, non mollando la presa “Metti a rischio la tua vita per una ricchezza che neanche sai cosa sia” specificò “C’è di mezzo Fujiko, vero?”

Dopo avergli fatto emettere un lamento, Lupin si arrese “E va bene, va bene! Lo ammetto c’entra Fujiko!”

Anika, a quel punto, mollò la presa.

“Che maniere” si massaggiò il collo Lupin “Tale e quale a Jigen!”

“Mi ha cresciuta lui, che pretendi?”

“E te lo puoi scordare che io e lei ti seguiamo in un luogo che istiga al suicidio solo perché Fujiko ti ha chiesto quel tesoro di cui nessuno è a conoscenza!” aggiunse Jigen

“In che vesti stai parlando, amico mio?” Domandò Lupin, ridacchiando “Da padre o da fidanzato?”

La risposta che ottenne fu una scarpa di Anika in pieno volto.


 

*****


 

Non c’era modo di capire quanto Lupin ci mise per convincerli a seguirlo in quell’avventura.

Tutto ciò che si riuscì a capire fu che utilizzò la scusa del non facciamo nulla da mesi per farli muovere da casa.

Il viaggio non durò molto, per loro fortuna erano abbastanza vicini da cavarsela nel giro di tre ore.

Fu tutto veloce e nessuno di loro porse domande in merito alla sfida, al tesoro e nemmeno in merito a chi la gestiva.

Si sapeva che era nelle mani di un uomo molto potente, ma chi fosse esattamente non era chiaro.

Raggiunto il luogo di interesse, il gruppo si ritrovò davanti ad un immensa foresta.

Ne avevano sentito tanto parlare, ma non credevano che fosse davvero così grande e immensa.

Per non parlare di quanto era fitta.

Non si vedeva più in la di due alberi.

“Questo luogo è inquietante” commentò Jigen “E ribadisco che non ci entro se non mi dai maggiori chiarimenti”

“Arriveranno” ammiccò Lupin “Anzi, eccoli la” indicò un gruppo di persone che si stava avvicinando.

Un uomo anziano, ma di bell’aspetto e con un portamento nobile, avanzò seguito da quattro guardie del corpo.

“Ma quello è…?” Anika osservò meglio “Non è il signor Tagikawa? L’industriale più famoso della città?”

“Vedo che hai studiato, nipotina” sorrise Lupin.

Il signor Tagikawa era un industriale che aveva fatto soldi grazie alla sua enorme catena di industrie tessili.

Ad un certo punto era sparito nel nulla e pareva sul punto della banca rotta, infine è rispuntato fuori e non aveva più nessun debito.

“Lupin” salutò il signor Tagikawa “Puntuale come sempre e vedo che non sei solo”

“Vi conoscete?” domandò Jigen, ignaro di questo fatto.

“Conoscenza di vecchia data” rispose Lupin, rivolgendosi poi a Tagikawa “Caro mio, non potrei mai mancare ad un appuntamento simile”

“Non ne dubito” commentò l’anziano “Solo che non mi aspettavo che mi contattassi per questa sfida”

Il resto del gruppo sgranò gli occhi.

Lupin sapeva chi era il gestore della sfida e non aveva detto nulla?

Forse perché sapeva che avrebbe ottenuto un diniego da parte degli altri.

Ma ormai la frittata era fatta e nessuno poteva tirarsi indietro.

“Non so dire di no ad una sfida, allo stesso modo che non so dire di no alle ricchezze ed i tesori”

Tagikawa sorrise “Ne sono al corrente”

“Ora, però, devi mantenere la tua parola” gli ricordò Lupin “Voglio le istruzioni precise, il tuo sito web non era così chiaro”

Tagikawa alzò le spalle “Devo pur fare attenzione a chi vuole sfidarmi, seleziono solo i migliori e tu so che lo sei”

“Ne sono lusingato” ringraziò Lupin, lasciandolo poi parlare.

Tagikawa fu molto chiaro.

La sfida consisteva nel percorrere la foresta in linea d’aria, cioè senza seguire il percorso stabilito, partendo dal punto in cui erano fino a raggiungere le pendici del monte Fuji.

Erano un totale di undici chilometri, percorribili tranquillamente in circa tre ore.

Se raggiungevano le pendici del monte Fuji avrebbero ottenuto il tesoro.

“E’ troppo semplice” commentò Anika, per nulla convinta

“Anche secondo me” confermò Goemon

“Lasciatelo finire” li placò Lupin, dando al signor Tagikawa la possibilità di finire

“Dovrete raggiungere le pendici del monte Fuji entro otto di questa sera, quando sarà buio e la luna sarà ben visibile” precisò il signor Tagikawa “Vi sembrerà un tempo lungo e crederete di farcela per tempo, ma vi consiglio di non sottovalutare questa sfida”

Anika scosse la testa “Zio, voglio tornare a casa” disse “Sento che c’è qualcosa che non va”

“Non temere, cherie” la tranquillizzò Lupin “Fidati di me”

“Appunto per questo vuole andare a casa” commentò Jigen, che era dello stesso parere di Anika.

“Prima di cominciare” si intromise Tagikawa “Ho dimenticato di aggiungere un altro paio di cose”

Le quattro guardie del corpo si avvicinarono e allungarono le braccia mostrando delle scatole.

“Per prima cosa, è consentito entrare con una sola arma a testa, tutto il resto dovrete lasciarlo qui”

Jigen e Goemon si scambiarono una strana occhiata.

“I-io non possiedo armi” azzardò Anika ed il signor Tagikawa annuì

“Ne sono al corrente, signorina, infatti mi rivolgevo in particolar modo a lui” indicò Lupin “Avanti Lupin, fuori tutti i gadget”

Lupin sorrise ed iniziò a fornire, ad eccezione della pistola, tutti i gadeget extra che possedeva, compresa la capsula dentaria che usava come ricetrasmittente in caso di emergenza.

Aveva già riempito una scatola.

“Nel frattempo” proseguì il signor Tagikawa “Ho richiesto la presenza di una nostra conoscenza, giusto per avere la prova che non bariate durante la sfida” si voltò e fece cenno a qualcuno di avvicinarsi.

“COSA!?” Lupin sgranò gli occhi “Z-Zazà!?”

“Esattamente” rispose Zenigata “Credevi che ti avrei lasciato trovare questo tesoro in tutta tranquillità?”

“Ma...ma…”

“Non appena ho saputo che volevi sfidarlo sono subito corso e adesso sono sicuro che non potrai sfuggirmi” tirò fuori da sotto all’impermeabile una lunga catena con abbinate una serie di manette “Ho portato le formato famiglia, così non rischio”

“Sei incorreggibile Zazà” brontolò Lupin.

Avrebbe voluto tirarsi indietro, ma ormai era troppo tardi.

“Ah, Lupin, quasi dimenticavo” Tagikawa fece segno ad un’altra guardia e questa si avvicinò a Lupin con dei vestiti.

“E questi a che servono?” domandò il ladro

“Quando ho detto di andare con una sola arma, parlavo sul serio” precisò Tagikawa


 

*****


 

“Allora?” fu la domanda che ottenne Tagikawa quando rientrò nella sua auto “Ha davvero accettato la sfida?”

“Certamente” rispose l’uomo, mentre l’autista mise in moto e partì alla volta delle pendici del monte “Sei proprio sicura che ci riesca?” domandò a sua volta.

“Più che sicura” fu la risposta

“E degli altri?” Tagikawa era sempre meno convinto “L’ispettore non mi sembra uno dei migliori e la ragazzina non era prevista”

“Lupin non viaggia mai solo, questo mi pare di avertelo detto, caro” si difese la donna

“Sì, me lo hai detto e mi fido di te, Fujiko”

“Non pensare a loro, concentrati solo su Lupin” un sorriso solcò le labbra della donna e poi si scostò una ciocca di capelli “Lui vincerà la sfida, troverà il tesoro e poi saremo ricchi”

  
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