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Autore: MusicAddicted    26/10/2021    5 recensioni
Un altro Missing Moment di 'Best Intentions, Wrong Ways', da qualche parte in mezzo al capitolo VI
Jessica è costretta a stare in casa, non da Killgrave, ma dal maltempo!
E quando Jessica è annoiata la sua vittima preferita può essere una sola...
Questa one shot partecipa al Fluttober 2021. Prompt 26: New hobby together
Questa one shot partecipa a 'Dolcetto o Scherzeetto?' , challenge de 'L'angolo di Madama Rosmerta'. prompt4: commedia
Questa one shot partecipa a 'Un'etichetta per il tuo Firewhisky' , iniziativa de 'L'angolo di Madama Rosmerta': titolo 'Come Quando Fuori Piove' suggerito da Greta Blackjessamine
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jessica Jones, Kilgrave
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Fluff's never enough'
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Setting: questa One shot fa parte dell'universo di 'Best Intentions, Wrong Ways!' , capiitolo VI, da dopo che Killgrave ha messo a dura prova la pazienza di Jessica, perché si annoiava XD e lei gli ha trovato delle piccole investigazioni per fargli passare il tempo... è ambientato in uno di quei sette giorni che hanno dovuto aspettare prima di testare gli effetti dei comandi sulla memoria con Trish e Malcolm ;)

Non c'entra con Halloween, ma non doveva averci per forza a che fare qualcosa, nel 'Dolcetto o Scherzetto' mi si chiedeva solo di scrivere una commedia, questa lo è eccome ^^

E per 'Un'etichetta per il mio FireWhisky' devo quest'etichetta a Greta Blackjessamine che ha proposto questo titolo che è stato di super super ispirazione, ma il perchè ve lo spiegherò a one shot conclusa ;)



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AKA Come Quando Fuori Piove 

 

“Cazzo, non ci credo.” esclama Jessica quel mattino, guardando fuori dalla finestra. “Sta piovendo ancora!”

Lei e Kevin sono in salotto e hanno appena finito la colazione.

“Succede, mia cara.” replica lui tranquillo, sedendosi a leggere il giornale.

“Non tre giorni di seguito, non nella mia New York!” borbotta lei, voltandosi verso di lui. “Di’ un po’, c’entri forse tu? Si tratta di un’altra estensione del tuo potere? Hai comandato il tempo perché diventasse una merda come la tua fottuta Inghilterra?”

“Jessica, stai vaneggiando, io non c'entro nulla, prenditela con il meteo,” le risponde lui, continuando a leggere il giornale. “E fingerò di non aver sentito quello che hai detto sulla mia amata Inghilterra, so che ora  è soltanto la rabbia a farti parlare.”

“Sfido io che sono incazzata, non posso fare un accidenti di niente, sono costretta a starmene qui!” sbuffa lei, tirando di nuovo la tenda per coprire la finestra.

“Puoi sempre rintanarti nel tuo studio a lavorare ai tuo casi.” le ricorda lui, che vorrebbe solo leggere il suo giornale in santa pace.

“No che non posso, sono al punto in cui ho tutta la teoria possibile inimmaginabile, ma mi servono fatti e, premesso che non ho voglia di inzupparmi, ma se anche dovessi uscire a scattare foto con questo fottuto tempaccio uscirebbero una merda.” spiega lei, scocciata.

“Allora dovrai attendere che torni il sereno.” replica flemmatico lui, prima che veda una mano femminile abbassargli il giornale in malo modo.

“Beh, di certo non lo farò da sola. Troverò un nuovo hobby, però insieme a te.” si impunta lei.

Se solo Kevin risalisse con la memoria a qualche giorno prima, si ricorderebbe di essere stato nella stessa condizione annoiata in cui ora è Jessica, con la differenza che lui era dieci volte più insopportabile. E lui poteva perfino uscire di casa.

Non gli resta che accontentarla, riponendo il giornale.

“Sentiamo, cosa proporresti, mia cara?”

Il tempo di dirlo e si ritrova trascinato nello studio di Jessica, con lei che gli mette in mano tre freccette nere, mentre lei tiene in mano quelle rosse.

“Comincia tu,” lo sprona.

Kevin fissa determinato il centro del bersaglio, calibrando direzione e forza del tiro, ma la freccetta va giusto a conficcarsi sul bordo più esterno.

Un progresso notevole, considerando che l’ultima e unica volta che ha giocato ha colpito solo il pannello.

Jessica conficca la sua freccetta rossa nel centro del bersaglio, con una facilità che quasi la stanca.

Con una sorta di miracolo la seconda freccetta di Kevin raggiunge il secondo cerchio più esterno.

“No, okay, pessima idea, con te non c’è partita, cazzo, mi dà molto più filo da torcere Ingrid!” rivela lei, riponendo tutte le freccette.

Killgrave è già sorpreso da quella rivelazione che lei e la sua domestica possano essersi avvicinate tanto da, non solo sopportare di essere nella stessa stanza, ma anche giocare insieme.

Tuttavia, Jessica sta per stupirlo ulteriormente.

“Non ce l’hai qualche gioco in scatola?" gli chiede annoiata, ciondolando le gambe dall’angolo della scrivania sulla quale si è seduta.

“Jessica, lo sai con chi stai parlando, vero?” la guarda perplesso lui.

“Lo immaginavo! Dovevamo ancora stare nella mia vecchia casa d’infanzia, ne era piena.” sbuffa lei. “Anche Trish ce li avrebbe, ma con questo tempo di merda figurati se viene qui a portarmeli. Però...”

Questo le dà un’idea, anche se di sicuro non brilla per i suoi sani principi. Non che ne brilli sempre anche Jessica.

“Oh ma guarda, lo studio prestigioso della Hogarth è nel raggio di 90 m da qui…” commenta con finta aria innocente, armeggiando con il suo cellulare.

Killgrave ha già capito tutto.

“Jessica…”

“Cosa? Ti sto insegnando a non usare il tuo potere sugli innocenti, ma sui pezzi di merda che si meritano questo e molto altro, accomodati. Anzi, sarebbe controproducente farti andare troppo in astinenza,” lo fa sorridere lei. “E poi ho già fatto il numero, sta squillando.” lo avvisa lei, che ha il suo numero privato, non deve certo passare per le centraliniste della ‘Hogarth & Associati’.
 

“Che vuoi Jessica?” risponde scocciata l’avvocato. “Sono nel mezzo di una riunione importantissima e…”

“Oh beh, Hogarth, la riunione aspetterà…” l’avvisa Jessica, passando il cellulare a Killgrave che sa già cosa fare.

“Cosa stai dicendo? Jessica!” sbotta la Hogarth.

“Buongiorno, Jeri. È una così bella giornata e non hai certo voglia di startene rinchiusa in un grigio ufficio. No, tu vuoi uscire, andare nel primo negozio di disponibile e comprare dei giochi di società che poi recapiterai all’indirizzo che sto per darti…” esercita il suo potere su di lei Killgrave.

“Ti dirò, il premio Miglior Stronza se lo contendevano lei e la cara Dorothy, ma la seconda ha la fortuna sfacciata di avere sia la sua agenzia di talent scout sia casa sua fuori dal nostro raggio.” spiega lei.

“Oooh, è così ora è il nostro raggio, aspirante Super Villain?” la punzecchia lui, divertito.

“Chiudi il becco. Ora non ci resta che attendere.”
 

Nel giro di nemmeno un’ora Jessica si ritrova a disposizione una soddisfacente varietà di giochi in scatola.

“Keeevin…” lo chiama lei dal soggiorno e lui la raggiunge subito.

“Partiamo da ‘Forza 4’?” gli domanda, montando il gioco sul tavolino e dividendo i gettoni gialli e rossi.

Okay, la sua non è una domanda. Jessica ha già deciso anche per lui che partiranno da quel gioco.

“Dovrei fare un discorsetto alla fabbrica che li produce e farmi fare una versione coi gettoni viola e neri.” commenta lui, mentre entrambi si siedono sul tappeto, quello tanto caro al persuasore.

“Se tu provassi a fare una cosa del genere ti farei ingioiare quei cazzo di gettoni uno a uno.” ringhia lei, inserendo il gettone giallo nella colonna di sua preferenza.

“Ma come, così? Senza mettere niente in palio?” protesta lui.

“Tipo?” solleva un sopracciglio lei.

“Beh, se vinco io ti posso baciare… se perdo mi puoi baciare tu.” negozia lui, con un sorrisetto impertinente.

Jessica si limita a fissarlo in silenzio, con le braccia incrociate al petto e la sua migliore espressione da ‘Bitch, please!’.

“Okay, giochiamo e basta.” si arrende lui, inserendo il gettone rosso sopra al suo.

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“Cazzo, non è possibile che abbia vinto ancora tu, sarà la quinta volta di fila!” si infuria Jessica, scuotendo la piattaforma di gioco per riversare i gettoni, il problema è che lo fa così rabbiosamente che le si spacca in due fra le mani.

“Jessy, guarda che è ‘Forza 4’ solo di nome, non di fatto!” fa dell’ironia Killgrave, osservando quel che resta di quel gioco ormai irrecuperabile. “Cos’altro proponi?”

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Il Monopoli li tiene impegnati per almeno un’ora abbondante e tiene Jessica più tranquilla, almeno finché non finisce in bancarotta, decretando la vittoria di Kevin.

“Oh beh, dovevo aspettarmelo… giocare a Monopoli con un maniaco del controllo come te!” sbuffa Jessica.

“Prima cosa, farmi preservare almeno questo gioco dalla tua furia distruttiva finché sono in tempo.” ripone tutto nella scatola lui a tempo record, strappandole un sorriso che però lui non vede. “E seconda cosa, i miei poteri non c’entrano un bel niente, nemmeno li ho usati. Non è colpa mia se ho un ottimo spirito da imprenditore, mentre tu scialacqui senza criterio: sei quasi andata in rovina per accaparrarti gli edifici più squallidi, mentre io ho ottenuto gli hotel più costosi e tu sei finita a pernotttare da me. E il gioco è gioco: niente sconto ‘amore-della-mia-vita’.” ammicca verso di lei, facendola innervosire ulteriormente.

“Io ce l’avevo un fottuto criterio!” borbotta la detective. “Sono solo stata sfortunata.”

“Uhmm… tu che prediligi le cose mediocri , a basso costo, anziché il lusso sfrenato… coerente nella vita e pure nel gioco.” la prende in giro lui.

“Facciamo un puzzle?” lo interrompe lei, prendendo la scatola che raffigura tre cavalli che corrono in riva al mare. “Nei puzzle non c’è competizione, non si vince, non c’è un tempo limite… l’unica cosa  che ci serve è un tavolo più grande, torniamo nel mio studio.” lo convince lei.

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“Ma chi cazzo ha detto che i puzzle sono rilassanti? In mezz’ora l’unica cosa che abbiamo realizzato e il contorno e sono almeno dieci minuti che tengo in mano questo fottuto pezzo senza capir se è una zampa, un occhio, una parte di coda o qualsiasi altra fottuta cosa!” sbotta lei, frustrata.

“In effetti non credo che i puzzle facciano molto per noi… o per lo meno avrei dovuto optare per un soggetto più facile…” commenta Kevin, con lo stesso livello di frustrazione.

“Un tramonto, forse?”

“No, uno da cento pezzi, coi cartoni animati, dai 3 ai 10 anni!” la fa ridere lui, mentre ripongono i pezzi nella scatola. “E comunque, amore mio, non puoi più dirmi che insieme non abbiamo cercato di costruire qualcosa!”

 

“Chiudi quella cazzo di bocca o ti strappo la lingua, la faccio a pezzi e gioco a puzzle con quella!” lo minaccia lei.

“Oh, ma c’è anche ‘Scarabeo’!” cambia argomento lui,  guardando meglio le scatole che hanno a disposizione.

“Si può fare, ma… non prima di aver pranzato, sto morendo di fame!” cerca un compromesso Jessica e Daniel che da lì a pochi minuti annuncia che è pronto in tavola le sembra la notizia migliore della giornata.

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Giocare a Scarabeo sembra la soluzione più ideale, per circa un’ora tutto sembra proseguire per il meglio, con Jessica addirittura in vantaggio, finchè con le lettere presenti sulla griglia di  gioco e le sue a disposizione forma la parola ‘Dickhead’

“No, Jessica, spiacente, non sono ammesse le parolacce!” le annulla il punteggio Killgrave, invitandola a ritirare le sue lettere.

“Trish me le ha sempre accettate!” mugugna lei.

“Ma io non sono Patsy!” replica Kevin.

Passa un altro po’ di tempo prima che, durante un suo turno, il persuasore componga una delle sue parole preferite.

“Eh no, damerino, le regole sono regole: niente parolacce!” gli contesta Jessica.

“Ma ‘Princess’ non è una parolaccia!” la guarda lui, allibito.

“Per me è la peggiore che possa esistere!” ringhia lei. “Quindi o la levi o ribalto l’intera griglia.”

“Che modi! La levo, la levo, anzi… ti cedo pure la vittoria, che ne dici se passiamo alle carte?” le propone lui e lei accetta con un cenno del capo.

“Sai giocare a Gin Rummy?” le chiede Kevin.

“Chiedi a me se so giocare a *Gin* *Rum*my?! Ti dico solo che ci son rimasta malissimo quando ho scoperto che non si beveva né Gin né Rum nel corso della partita.” lo fa ridere Jessica.
 

Cominciano la partita, la sorte sembra favorire Jessica che ha carte che le consentono di avere vari tris da giocarsi.

Approfitta del fatto che Kevin sembri in evidente difficoltà e fa un’apertura, svelando in parte le sue carte.

La dea bendata però bacia il bel persuasore, perché al suo turno pesca un jolly.

Scende con un tris di carte da 10, cuori, quadri e picche e poi una coppia di nove, fiori e quadri.

Come Quando Fuori Piove …” borbotta a bassa voce decidendo di posizionare il jolly prima del nove di quadri “Il nove di cuori può prendere il jolly.” dichiara.

“Fermo, fermo… cos’è che hai borbottato prima? Sembrava Italiano.” lo guarda confusa Jessica.

“Non è che sembrava, è Italiano: Come Quando Fuori Piove.” glielo ripete più ad alta voce, scandendo bene le parole.

- Non ho la più pallida idea di che significhi, ma, Dio, lui è stato così fottutamente sexy!- si morde un labbro Jessica, fingendo disinteresse.

“Letteralmente significa ‘come quando fuori piove’,” le svela lui, come se le avesse letto nel pensiero.

Non tutto quanto il suo pensiero, altrimenti gongolerebbe.

“Ah, la giornata di oggi praticamente,” fa spallucce lei.

“Sì, ma è un trucco mnemonico, solo che funziona solo con le carte in Italiano, me lo ha insegnato Daniel, un giorno l’ho visto che giocava con Ingrid e faceva questa cosa. Serve a memorizzare l’ordine dei segni, così sai dove posizionare il tuo jolly.” spiega Kevin. “I nostri Hearts per loro sono Cuori, i Diamonds Quadri, i Clubs  Fiori e Spades Picche. Quindi C.Q.F.P. Come Quando Fuori Piove.”

- Se non la smette di parlare Italiano giuro che gli salto addosso e giochiamo aScopa’, un gioco di carte Italiano che so che significa anche ‘scopare’!- è il pensiero di Jessica, ma riesce a mantenere il controllo di sé e dire qualcosa di totalmente diverso.

“Uhmm, non ti credo. A parte che è molto sospetto il fatto che tu permetta a Ingrid e Daniel di giocare…” lo guarda sospettosa lei.

“Se hanno adempiuto ai loro doveri sono liberi di fare quello che vogliono. E non è che li ho spiati, si erano messi a giocare in cucina e sono passato di lì.” si giustifica lui. “E comunque se non mi credi puoi sempre controllare.”

“Lo sto già facendo.” apre il suo laptop lei, con lui che le si posiziona alle spalle, sbirciando e in poco tempo Google dà ragione a Daniel, quindi anche a Killgrave.

“E va bene. Questa stupida regola esiste… ma ammetterai che di certo non è molto pratica.”

“In effetti fatico un po’ a ricordarmi la corrispondenza dei semi delle carte." ammette lui.

“Visto che non esiste ancora, creiamoci da noi il nostro trucco mnemonico!” gli propone.

“Mi piace. Qualcosa di solo nostro.” ammicca lui.

“Cazzo, no. non intendevo questo. E di certo non intendo qualcosa di romantico.” bercia lei. Vediamo… invece di C.Q.F.P. per noi sono H.D.C.S. … “ riflette la detective. “Ci sono: Hell. Dickhead. Cunt. Shit.”

“Ma non c’è niente di mnemonico, è solo un insieme di parolacce, davvero poco decoroso e ancora meno pratico.”

“Parla per te, io me lo ricordo benissimo.” controbatte lei.

“Io dico che si può fare di meglio.” la sprona lui.

“E va bene.” lo accontenta lei. “Gli Italiani hanno una frase? Avremo una frase anche noi: ‘Has Detective Caught SuperVillain’?”

“Certo che l’ha catturato, lui è alla sua totale mercè.” mormora lui, con fare piacione, allungandosi verso di lei, che però lo spinge via.

“No, idiota, questa è la frase!” sbuffa lei.

“Oh beh, sì, almeno questa è una frase di senso compiuto,” mugugna lui. “Ma si può fare di meglio, anche se D per Detective mi piace. Con H cosa ci può stare, mmm.. trovato: Hot Detective.” espone il suo verdetto soddisfatto.

“Se io sono Hot Detective, tu sei Cocky Snob.” ribatte lei.

“Non potrebbe essere più appropriato.” approva lui.

“Ma la sfrutteremo un’altra volta, perché mi sono rotta di giocare a ‘Gin Rummy’, che ne dici di qualcosa un po’ più stimolante, che non prevede i jolly?”

“Poker?” intuisce lui.

“Strip Poker!” lo corregge lei. “Non avrò pace finché non ti vedrò con le palle al vento.”

Kevin strabuzza gli occhi, poi la guarda ammiccante.

“Mia cara, le cose basta dirle,” la provoca, fingendo di slacciarsi i pantaloni.

Jessica ha un sussulto.

“Intendevo che voglio stra vincere io, idiota!”

“Io sarò anche idiota, ma tu sei un tantinello fissata coi miei gioielli di famiglia, Jess!” ammicca lui, spingendo la punta della lingua contro i denti.

“Gioielli? Io direi più bigiotteria di poco conto!” lo sminuisce lei.

“Jessica?” torna serio lui.

“Sì?”

“Grazie per questa giornata, hai giocato più tu con me oggi che i miei genitori in tutta la mia vi…”

Non riesce a finire la frase, perché Jessica lo sta baciando, tenendogli il viso fra le mani, con delicatezza, mentre gli permette di ricambiare il bacio, che cresce d’intensità.

Lei la versione troppo emotiva di Kevin non lo sa proprio gestire.

“Era solo un bacio consolatorio,” si separa, mentre lui la guarda incantato. “E non ci fare troppo l’abitudine!”

“Oohh, io invece credo che dovrei.” Kevin torna nella sua versione più arrogante nel giro di un attimo.

Quella per cui, anche se non lo ammetterà mai, Jessica ha un debole.

“Perché?” lo guarda accigliata lei, ma lui ha la risposta perfetta.

“Perché , mia cara, lo hai detto tu stessa prima che sarebbe controproducente farmi andare troppo in astinenza!”

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FINE


Davvero, credo che questa one shot abbia più senso letta in Inglese, anche se mi auguro di avervi fatto capire abbastanza chiaramente quando Kevin parlasse in Italiano.
Jessica che possa conoscere qualsiasi doppio senso o cosa volgare in qualsiasi lingua la trovo canon XD quindi sì, secondo me può essere a conoscenza di un gioco di carte Italiano che si chiama 'Scopa' XD

il prompt di per sè doveva solo riguardare i giochi in scatola (e spero vi abbia divertito) , ma devo die un immenso grazie a Greta per il suo suggeriento perché quel titolo l'ho associato subito alla regola memonica per ricordare le posizioni del Jolly (la conoscevate? Ho passato tanti di quei pomeriggi da bambina o ragazzina a giocare a carte con mia nonna, che nostalgia :')  )

Liberi di dirmi quello che mi va, anche di lanciarmi scatole di giochi XD

J/K tornano fra due giorni , stavolta nell'Universo di Balance, per l'ultimo Flufftober che li vede protagonisti ;)
A proposito di 'Balance' la Jessica di quell'Univeso non capisce più nulla ogni volta che Killy le parla Francese, a questa ho voluto dare lo stesso problemino con lui che parla in Italiano, ma solo in modo passeggero e, al contrario di quello in Balance, senza che lui questa cosa la sappia XD


 
   
 
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