Una battaglia di sentimenti

Shirogane non aveva idea di cosa gli sarebbe aspettato a casa Shinomiya, ma finire nel suo letto era sicuramente l'ultima delle opzioni più probabili che succedessero. Non che non gli sarebbe piaciuto, anzi, ma conoscendo la ragazza era veramente difficile che accadesse: era tanto che non gli rispondesse male a volte!

"Eppure, eccomi qua!" pensò il presidente del comitato studentesco accanto alla sua vice, sotto le coperte del suo letto a baldacchino. "Ed è tutto merito suo!", infatti era stata Kaguya a insistere perché si potesse sdraiare accanto a lei, in preda ai deliri della febbre e se era vero quello che diceva Hayasaka non si sarebbe ricordata di nulla, allora poteva permettersi anche di toccarla, stringerla a sé, baciarla... E non sapeva cos'altro, tanto era inesperto in materia sentimentale. La sua cameriera gli aveva anche quasi concesso il permesso di provarci, ma era stata alquanto ambigua e in fondo era un bravo ragazzo e non avrebbe mai approfittato della malattia di una giovane indifesa. Specialmente di Shinomiya. Stare nel letto con lei era un buon compromesso però e come poteva evitarlo dal momento che lei stessa l'aveva trascinato a forza vicino a sé?!

Non ebbe nemmeno modo di intraprendere una conversazione con lei che si era addormentata di colpo. Probabilmente incontrarlo l'aveva messo ancor più stanchezza e Shirogane non voleva svegliarla: era proprio un angioletto in quello stato, aveva ragione Fujiwara e comprendeva perché voleva andarla a trovare. Credeva di ottenere una risposta più precisa riguardante i sentimenti che la ragazza provava nei suoi confronti, il perché si era presa la pioggia fuori da scuola tanto da ammalarsi, ma era stata vaga e aveva rivelato il suo lato più vulnerabile e dolce... E questo per oggi gli bastava.

Aveva assunto uno sguardo tra l'innocente e il malizioso mentre lo invitava a seguirlo e il suo modo di dire "kawaiiii" l'avrebbe voluto sostituire a quello che ogni tanto gli frullava nella testa maligno e umiliante. Vederla distesa accanto a lui e sapere che era poco vestita, solo una canottiera e un paio di pantaloncini troppo corti, gli provocarono strane idee. L'eccitazione gli saliva sempre più, ma lui doveva trattenersi da quegli impulsi, ricordare che era lì solo per volere di Shinomiya e nulla di più. In fondo era così bravo ad essere ligio al dovere... Ricordò di tutti i lavori che svolgeva per mantenersi nella sua scuola, del suo compito da presidente del consiglio studentesco, di tutte le ore di studio che passava sui libri e nel rilassarsi accanto alla persona che amava pian pianino gli venne sonno. In quei giorni qualcuno aveva scambiato il suo caffé con del decaffeinato e doveva perciò cercarne di vero a scuola, ma non aveva ancora assunto la sua dose giornaliera e quel letto era comodo che cominciavano a chiudersi gli occhi... E fu in quel momento che si lasciò andare ad un piccolo gesto spontaneo: premette l'indice sulle labbra di Shinomiya e poi lo portò alle sue labbra per ricevere un bacio indiretto, un bacio della buonanotte, anche se questa cosa non l'avrebbe mai ammesso a nessuno. La ragazza non si mosse al tocco di Shirogane, anzi, sembrava dormire molto profondamente, incurante del fatto che lo spallino della canottiera non stesse al suo posto e le mettesse perciò in mostra la scollatura...

"Oh si arrabbierebbe tantissimo a sapere che la sto fissando!" si ricordò il presidente, così cercò di deviare lo sguardo altrove, prima verso l'alto e poi verso gli occhi chiusi di Kaguya: l'avrebbe tenuta d'occhio fin quando le sue palpebre avrebbero retto perché la sua espressione pacifica gli trasmetteva tranquillità. Voleva ricordarla sempre così quando le si sarebbe rivolta in qualche loro bisticcio o desiderio di prevaricare sull'altro: serena come una bambina che desiderava i fuochi d'artificio. "Ti porterò a vederli un giorno" pensò sperando che quel giorno non fosse troppo lontano e che non dovesse essere lui ad invitarla. "Sarai pur dolce da addormentata, ma non ci casco così facilmente, Shinomiya, al momento il vincente sono io che ho il coltello dalla parte del manico!"

Non ebbe però la stessa sensazione la ragazza quando si risvegliò e lo trovò accanto a sé, tanto che lo cacciò dalla propria camera dandogli del pervertito e maniaco.

Il presidente era nel suo letto! Shinomiya non poteva crederci: si era approfittato del suo stato per... Non osava nemmeno dire cosa, ma nel frattempo aveva incaricato Hayasaka di controllare tra le lenzuola eventuali tracce della perdita della sua innocenza o di altri eventuali fluidi. Kaguya era una ragazza ingenua su queste cose, ma grazie all'amica Chika non più di tanto ormai e il pensiero che lui l'avesse anche solo toccata senza il suo consenso... La faceva arrabbiare è dir poco.

Ma se la Shinomiya innamorata ci rifletteva l'idea che lui la toccasse non era poi così male, sarebbe stato davvero offensivo per lei se fosse successo il contrario. Certo, non voleva che lui la violentasse nel sonno, ci mancherebbe, ma che la guardasse con occhi sognanti e l'accarezzasse e baciasse come fosse la bella addormentata... "Ma a che diavolo sto pensando! Sarebbe comunque un gesto inappropriato!" e al tempo stesso si innervosiva perché... Lui sembrava aver dato poca importanza al suo comportamento. Anche se non lo dimostrava, anche Kaguya aveva dei sentimenti e il suo menefreghismo nel dare la colpa dell'accaduto a lei non le era piaciuto.

-Qua è tutto pulito, non c'è traccia di nessun crimine.- la avvisò Hayasaka sistemando il letto e Shinomiya tornò a respirare, almeno per un po': Shirogane era innocente. Si sarebbe dovuta scusare per la scenata che aveva fatto e per averlo accusato, ma era come ammettere una sconfitta e non voleva apparire debole. "Quello che è giusto è giusto però, devo prendere coraggio ed affrontare la realtà!" si disse andando a scuola appena si riprese dall'influenza.

Il dubbio sul fatto che lui possa averla toccata mentre dormiva però rimaneva e nonostante i due si fossero ufficialmente scusati c'era ancora tensione nell'aria. Si erano persi a litigare per far mangiare l'ultima fetta di torta all'altro, insistendo così tanto da far spaventare il povero Ishigami che voleva non aver mai mangiato l'altra fetta. Quando presidente e vice avevano raggiunto il compromesso di imboccarsi a vicenda, Chika si era intromessa e aveva dato fine ai loro battibecchi mangiandosela lei, lasciando a bocca asciutta i due contendenti, senza nemmeno più avere un motivo per bisticciare e sfogare così la loro frustrazione.

Non potendo urlarsi contro senza motivo entrambi andarono a chiedere consiglio ai loro amici, ma più che ottenere una risposta sul fatto che avevano ragione compresero il motivo dei loro dissidi interiori. Kaguya in particolare non voleva ammettere i suoi sentimenti all'amica, ma almeno parlare con lei le diede maggior consapevolezza di sé e dei propri limiti: non sarebbe più stata arrabbiata con lui, non ne aveva motivo. Avrebbe lasciato correre e cercato di avere maggior fiducia in lui... Oltre al fatto che a quanto pareva gli era capitato l'unico ragazzo che aveva troppa paura anche solo a sfiorare una ragazza... E lei se n'era innamorata.

Camminando nel corridoio incontrò il presidente, ognuno stava andando nella direzione opposta per conto suo, quando lui parlò, dando fine ai loro dissidi: ammise di averla toccata mentre dormiva e Shinomiya sentì mancare un battito, per poi risentire il cuore cominciare a battere ancora più velocemente. Volle sapere dove per potersi mettere l'anima in pace se avesse toccato qualche sua parte intima, ma Shirogane le disse di averla toccata solo con l'indice le labbra... Kaguya dovette darsi un contegno: lui l'aveva toccata e in modo gentile! Pensò di ricambiare per essere alla pari, così si avvicinò a lui col suo dito e senza aspettare una sua risposta o consenso gli sfiorò le labbra come per zittirlo, dopodiché corse via per nascondere l'emozione provata.

C'era solo un motivo per cui avrebbe potuto compiere un gesto simile: per provare il contatto delle labbra dell'altro senza baciarlo... E nel pensarci Shinomiya stava portando il suo indice alle sue labbra, ma rendendosi poi conto che sarebbe stato un bacio indiretto scese le scale il più rapidamente possibile per distrarsi, sentendo man mano che correva il cuore che batteva ancora più forte e veloce. Se non fosse stato per la stanchezza della corsa si sarebbe sentita leggera leggera, avendo ottenuto una gran vittoria e doveva tutto al lato di sé stessa che meno conosceva ma che stava scoprendo non essere poi tanto male: il suo inconscio.

Nel frattempo anche il presidente era grato a sé stesso per l'ottimo lavoro svolto: essere sincero aveva fatto sì che Shinomiya si fidasse e che ricambiasse il suo stesso gesto... E chissà, magari anche i suoi sentimenti!