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Autore: Rosmary    29/10/2021    6 recensioni
Raccolta disomogenea di drabble, flashfic, oneshot dedicate a Lorcan e Rose.
1. Passi
2. Di film, pancakes e calderotti
3. Nei ricordi, nel presente
4. Tornavano indietro per andare avanti
5. Imbarazzi – cose taciute
6. Al di là delle paure, noi
7. Una sorpresa per Rose
8. Galeotto fu il palloncino
9. Per le sue paure
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lorcan Scamandro, Rose Weasley
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Una sorpresa per Rose
 
 
9 gennaio 2023

La luce soffusa di qualche candela a illuminare la piccola stanza, delle fiamme magiche racchiuse in un’ampolla trasparente, il profumo di dolci trafugati e appena mangiati, il calore di due sagome sedute l’una accanto all’altra a vanificare gli sforzi del gelido gennaio.
Non era una sera come tutte le altre, lei aveva appena compiuto diciassette anni e lui aveva atteso paziente che chiunque le rivolgesse gli auguri, che scartasse i regali, che si lasciasse cullare dalle attenzioni di cugini e amici prima di sorprenderla con una pergamena volante durante la cena, godendo del sorriso impaziente che gli aveva rivolto, cercandolo tra troppe divise Corvonero – «dopo cena, terzo piano, ala ovest».
L’aveva vista arrivare a passo svelto, con ancora quel gran sorriso in viso. Le aveva teso la mano prima ancora che la distanza permettesse loro di sfiorarsi e senza dire nulla aveva scostato un imponente arazzo, schiuso il passaggio segreto che custodiva e guidato entrambi in una stanza dalle pareti tonde, la modesta circonferenza e il soffitto altissimo – scoperta proprio da Rose al loro terzo anno, avevano sempre creduto che fosse una delle antiche torri cadute in disuso secoli addietro a causa delle piccole dimensioni.
Lorcan aveva sfruttato lo spazio vacante per ricoprire una porzione di pavimento con dei cuscini, sistemato su quelli una coperta e preparato su uno sgabello in legno una torre di pancake su cui spiccava una candela da accendere al momento opportuno.
Rose aveva strabuzzato gli occhi dinanzi a quel ritaglio di mondo tutto per loro e aveva soffiato via la fiamma dalla candela guardando Lorcan dritto in volto.
Avevano mangiato i pancake tra una risata e l’altra, riscaldati più dalla vicinanza fisica che dalla coperta.
“Ti è piaciuta la sorpresa?”
“Mi chiedevo quanto ancora avrei dovuto aspettare!”
“E se non avessi preparato niente?”
“Saresti stato un pessimo migliore amico!”
Lorcan mosse le labbra nel suo sorriso sbilenco e le baciò la guancia, sbirciando Rose sbirciarlo – gesto che indusse entrambi a ridere.
“Ora devo darti il mio regalo, però.”
“Non è questo il tuo regalo?”
“No, questa è la sorpresa prima del regalo.”
“E allora cosa aspetti? Tra poco dobbiamo tornare in dormitorio.”
“In dormitorio ci torniamo domani, nessuno si accorgerà che non ci siamo.”
“Vuoi passare la notte con me?”
“Sei ambigua, dolcezza, te l’hanno mai detto?”
Rose gli strattonò i ricci ridacchiando e Lorcan ne approfittò per scoccarle un altro bacio, sul mento questa volta, e tremò all’idea che una vicinanza così esuberante rischiasse di distruggere tutte le dighe che aveva costruito per proteggere la loro amicizia da pensieri ed emozioni strani e invasivi.
Si sfilò la cravatta della divisa con ostentata malizia, inducendo lei a inarcare le sopracciglia e mordere le labbra per non prorompere nell’ennesima risata, e con aria furba la usò per coprirle gli occhi.
“Ma perché non posso vedere, ho già aspettato tutta la giornata!”
“E io un anno intero, colpa tua che sei nata in ritardo.”
“Sei nato tu in anticipo, e non è un anno,” precisò. “Sono otto mesi.”
“Cosa?”
“Otto mesi, la differenza tra noi. Sei nato otto mesi prima.”
“Li hai contati?”
“Sì, cioè no… È un calcolo facile!”
“Ah, un calcolo facile,” la schernì. “Perché non ammetti che mi pensi sempre?!”
“E tu perché non ammetti che sei nato troppo prima?”
“Sei tu che sei nata troppo dopo, ma ora sta’ zitta e lasciami fare!”
Rose avrebbe tanto voluto imbronciarsi, ma a vincere fu la curiosità trepidante che la indusse a fare silenzio e sorridere in attesa che Lorcan le svelasse il tanto atteso regalo.
Lorcan, però, complici l’ultimo scambio di battute e le guance di lei accese di entusiasmo, si ritrovò a osservarla per alcuni istanti, dimentico del Cattura sogni in attesa di essere scartato – un oggetto incantato in grado di tramutare i pensieri in immagini per alcuni minuti, lasciandoli poi dissolversi nel nulla.
Forse sarebbe stata la fine di ogni cosa tra loro – forse le avrebbe detto era uno scherzo, dolcezza col tono delle provocazioni più spicciole.
Forse.
Rapito dall’istinto, le solleticò il collo con le dita sino a distendere la mano nei suoi capelli, la vide allora schiudere la bocca stupita e voltarsi a cercarlo come se la stoffa non le impedisse la vista.
“Posso guardare adesso?”
Lorcan ingoiò a vuoto e le sfiorò le labbra in un bacio che sorprese Rose al punto da indurla ad allontanare il viso, ma anziché calare la cravatta e mostrare occhi smarriti rimase immobile e muta, respirando accelerata come travolta da un’emozione intensa.
Non trascorsero che pochi attimi prima che Lorcan si avvicinasse di nuovo, accompagnato da una lentezza estenuante, utile a darle l’opportunità di negarsi, fuggire, urlargli contro – ma Rose non si mosse e Lorcan la baciò una volta ancora, con più sicurezza, abbandonandosi presto a un incontro vertiginoso.
“Era questo il regalo?”
Rose lo sussurrò minuti più tardi, quando si separarono a corto di fiato e lui le liberò gli occhi.
“Un po’ presuntuoso da parte tua.”
Lo aggiunse prima che lui potesse rispondere, sorridendo assieme a Lorcan del proprio sarcasmo.
“Non esattamente, ma ho improvvisato.”
“Sei pur sempre un creativo.”
“Rose, lo so che siamo amici, ma se fossimo qualcosa di più?”
Lorcan si rese conto di aver immaginato questo momento per anni, non per un semplice cumulo di mesi, e lo capì nel dare voce a quella domanda e nel vedere lei arrossire, calare lo sguardo e baciarlo di lì a un istante.
 
Una settimana dopo
 
“Ma quindi siamo proprio fidanzati?”
“Ci hai già ripensato?”
“No, certo che no, però tu rispondi.”
“Sì che siamo fidanzati.”
“Allora ho fatto bene, è un mio diritto.”
“Cosa è un tuo diritto?”
“Dire alle tue pretendenti di guardare altrove.”
“Sei una gatta selvatica.”
“E tu uno stronzo.”
“A proposito di questo, devo dirti una cosa.”
“Cosa?”
“Te lo ricordi Davies?”
“Certo che me lo ricordo.”
“Si è beccato un piccolo Furunculus, ma è stato un caso.”
“Un caso?!”
“È scivolato sulla mia bacchetta mentre ti guardava.”
“...”
“...”
“Brutta cosa la distrazione.”
“Lo dico anch’io, proprio brutta.”
 
 
 



 
Note dell’autrice: è un racconto piccolissimo e fine a se stesso, l’ho scritto qualche tempo fa e avrei voluto pubblicarlo dopo un altro Stralcio, ma siccome scrivere quest’ultimo si è rivelato più impegnativo di quanto credessi ho deciso di aggiornare la raccolta con Una sorpresa per Rose. Per chi non ha letto Di appuntamenti e confusioni specifico che Dave Davies è il primo ragazzo a suscitare un interesse in Rose.
Grazie della lettura. ❤
   
 
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