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Autore: LadyPalma    31/10/2021    7 recensioni
|Storia scritta per l'iniziativa "Dolcetto o scherzetto?" indetta dal gruppo Facebook L'angolo di Madama Rosmerta.
Dopo la fuga di Andromeda, lei e Narcissa si incontrano di nuovo, durante la serata di Halloween.
Implicito Andromeda/Ted e Narcissa/Xenophilius
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aberforth Silente, Andromeda Tonks, Narcissa Malfoy | Coppie: Ted/Andromeda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Matrimoni involontari







“Mi sono, mi sono ritrovata già sposata… ma contro la mia volontà”.
(La Sposa Cadavere)
 


 


“Mi sono, mi sono ritrovata già sposata… ma contro la mia volontà”.
Non sapeva cosa si fosse aspettata da quell’incontro, Narcissa, ma di certo non questo, non Andromeda la reietta che la fissava con un misto di tristezza e dolcezza mentre pronunciava parole prive di senso. Se fosse stata meno controllata di quanto era stata abituata per tutta una vita ad essere, allora quell’espressione patetica gliel’avrebbe cancellata subito con una fattura ben assestata, oppure si sarebbe alzata di scatto rovesciando la sedia. Ma lei non era Bellatrix che strepitava, e non era Andromeda che fuggiva: lei era Narcissa, e taceva, e restava.
“Che significa contro la tua volontà? Ora vieni forse a dirmi che non volevi sposare Tonks?” ribatté alla fine, con un sibilo tagliente.
La sorella apparve confusa per un attimo, poi scosse la testa. “Certo che volevo sposare Ted! Io… ho sbagliato a parlare, Cissy. Volevo dire che non me ne sono accorta, mi sono sposata subito dopo la fuga, senza neanche rifletterci, perché era l’unico modo per stare con lui e…”.
“Tu sbagli sempre, Andy: a parlare, ad agire. A rimetterci sono sempre io, però”.
“Lo so, lo so” ammise Andromeda prontamente, afferrandole le mani in uno slancio, “non ho pensato alle conseguenze, non ho pensato a te, e mi dispiace”.
Narcissa strinse le labbra e lentamente ritirò le mani, poi con circospezione si lanciò uno sguardo intorno come per verificare che la sua rabbia non fosse visibile all’esterno, e che quei discorsi proibiti non avessero attratto l’attenzione di orecchie indesiderate. Non ce la faceva proprio a non curarsi dell’apparenza, neanche in un locale come quello (ambiente sinistro, tavoli luridi, avventori rozzi e a dir poco sospetti) e in un giorno come quello (la maschera nera le copriva a sufficienza il viso, ma sarebbe stato abbastanza per non farsi riconoscere?). E poi, in fondo, si guardava intorno anche per non dover guardare sua sorella, ché mi dispiace e scusa non sono la stessa cosa – e comunque entrambe sarebbero state vuote e inutili, adesso.
“Ti dispiace” constatò alla fine, un sussurro intriso di ironia. “Sapevi perfettamente quanto volessi sposare Xenophilius, ho lavorato così tanto con nostro padre per convincerlo. Non la migliore scelta, certo, ma pur sempre un Purosangue e dopo i vostri matrimoni così importanti, poteva andare bene un’alleanza non vantaggiosa ma comunque passabile. Invece tu… Tutto il mio lavoro di diplomazia e pazienza e attesa, e poi arrivi tu, fai la ribelle e rovini ogni cosa. Malfoy devo sposarmelo io, adesso, l’hai letto l’annuncio di fidanzamento sulla Gazzetta?”
Tutta la rabbia che aveva covato dentro fin dal matrimonio e dalla fuga di Andromeda quattro mesi prima stava ora finalmente trovando una sua forma, un suo sfogo, ma anche nel pieno del suo stato emotivo, riuscì a dominarsi rapidamente e ad aggiungere maschera su maschera alla comparsa del burbero oste.
“Allora, intendete ordinare finalmente?” domandò brusco Abeforth Silente, dopo aver passato uno straccio già abbastanza lurido sul tavolo davanti alle ragazze.
“Un Whisky Incendiario, grazie”.
Narcissa, che aveva già arricciato il naso alla vista del panno, adesso sollevò un sopracciglio alla richiesta sicura di Andromeda. Quattro mesi lontani dai Black e già si dava ai liquori forti, lei che per una vita aveva sorseggiato al massimo champagne?
“Un vino elfico all’albicocca” disse, nel tono più neutro che riuscì a modulare.
Ma per tutta risposta l’uomo scoppiò a riderle in faccia, di gusto. “Vino elfico all’albicocca? Ma sentite la principessina. Dimmi un po’, ti sembro forse Madama Piediburro?”
Narcissa avvampò leggermente, ma poi abbozzando un sorriso tentò di imitare la disinvoltura della sorella. “Un Whisky Incendiario anche per me, allora”.
Restarono in silenzio, senza guardarsi, perlomeno finché l’oste non tornò da loro con i due bicchierini richiesti. Ma quella tregua fu solo apparente, perché dopo un lungo sorso di Whisky, Andromeda tornò all’attacco, con una proposta che avrebbe fatto soffocare Narcissa se solo avesse osato anche lei mettersi a bere quel veleno.
“Fuggi anche tu, Cissy. Io e Ted possiamo aiutarti… Permettimi di aiutarti”.
Narcissa sgranò gli occhi, ma poi lentamente si lasciò sfuggire una risatina amara. “È questo che tu non capisci. Io non voglio fuggire, non ho mai voluto farlo. Questa è la mia vita, il mio posto, volevo solo avere anche l’amore… ed ero arrivata così tanto vicina a ottenerlo che…”
Gli occhi di Andromeda erano lucidi adesso e, anche se ciò poteva essere attribuito al Whisky o a una finzione, Narcissa sapeva che quell’espressione era sincera e autentica, sentiva di avere per un istante di nuovo di fronte la sorella che aveva tanto amato. E che poi l’aveva tradita, ed era fuggita.
“Lo so che adesso tu mi odi, Cissy, ma ferirti è l’ultima cosa che avrei voluto. Ti prego, non dipingermi come la cattiva di questa storia”.
Qualsiasi moto di affetto avesse provato per un attimo nell’animo sparì a quelle parole, presto soppiantato da una sensazione di gelo. Era forse questo che interessava davvero a sua sorella alla fine – farsi comprendere, passare per buona, pulirsi la coscienza?
“Non ti dipingo in nessun modo, Andy, sta’ tranquilla. Sposerò Lucius, andrò avanti e di te, semplicemente, non dirò proprio niente. Se ci tieni così tanto, la storia raccontala pure tu, come preferisci”.
E con un sorriso gelido, si alzò in piedi a testa alta senza attendere una risposta. Il Whisky Incendiario non era stato toccato.


 
*

 
Narcissa e Andromeda si ritrovarono ancora alla Testa di Porco, la sera di Halloween di cinque anni dopo, con le stesse maschere a coprire i loro volti e gli stessi bicchierini di Whisky Incendiario – stavolta però entrambi vuoti.
“Mi sono, mi sono ritrovata già sposata… ma contro la mia volontà” mormorò Narcissa dopo un lungo silenzio, con una punta di ironia.
Ed entrambe sapevano che lei non stava sbagliando a parlare. Narcissa era condannata a non sbagliare mai.
 





 

NDA: Dire che sono agitata a pubblicare questa storia è riduttivo, visto che la mia idea di questi due personaggi è un po' diversa dal comune. Ho molti headcanon sul rapporto tra le sorelle Black, e un'idea ricorrente per me è che Andromeda non era l'unica a voler fare qualcosa di "ribelle", anzi proprio che Andromeda abbia in qualche modo rubato questa possibilità a Narcissa. Xenophilius c'entra sempre in qualche modo, non poteva essere diversamente.
Il titolo è stato suggerito da VigilanzaCostante, che ringrazio tantissimo per il supporto.
   
 
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