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Autore: Pliv89    31/10/2021    0 recensioni
Come fanno le Principesse Disney ad essere sempre così in forma? Seguono uno speciale corso con una trainer d'eccezione. Ma cosa sono davvero così diverse dalle normali donne che frequentano ogni palestra?
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fa Mulan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Oh issa !! Ma quanta roba ci mettono dentro? » imprecava Nelly mentre spostava uno dei tanti borsoni nello spogliatoio per arrivare meglio a spazzare sotto la panchina.

«Ma guarda che caos! E meno male che queste dovrebbero essere principesse! Delle disgraziate, ecco cosa sono! Era molto più pulito e ordinato in casa Redcliff, nonostante i 101 dalmati che pascolavano dappertutto! E io, povera illusa, che pensavo che accettando questo posto come donna delle pulizie alla “Disney Gym” avrei fatto un salto di qualità… e invece eccomi qui, a spaccarmi la schiena nell’utopia di mantenere la pulizia in questo porcile di spogliatoio !!»

 

Mentre imprecava si accorse di aver toccato con la scopa qualcosa di più consistente del solito batuffolo di polvere, capelli e fazzolettini di carta. Si chinò e con uno sguardo misto di stupore e ribrezzo estrasse un paio di mutandine rosa.

«E queste di chi cavolo saranno ora? Non è possibile, non è possibile! Arrivano all’ultimo secondo e poi si cambiano lanciando la roba ovunque! Basta io non pulisco più nulla ! Se ne riparlerà quando se ne saranno andate !» e così dicendo appoggiò meccanicamente l’indumento intimo sul calorifero dello spogliatoio e aprì la porta per andarsene.

 

Nonostante la rabbia offuscasse la sua mente, ebbe la strana sensazione della presenza di qualcuno. Si voltò a controllare, ma non vide nessuno oltre ai borsoni.

«Dev’essere il lavoro che mi sta facendo impazzire !!» e uscì richiudendosi la porta alle spalle, senza aver notato che le mutandine rosa erano sparite calorifero.

 

«36...37... Forza Cindy non mollare! 38… 39… Dai Jasmine… Dai Jasmine! E 40 !! E con gli squat per oggi abbiamo finito!» Esclamò Mulan dal centro del cerchio.

Erano cinquanta minuti buoni che si allenavano ma, da buona guerriera, appariva sciolta e rilassata come se non avesse fatto nemmeno un esercizio. Di diverso avviso tutte le altre che grondavano di sudore e ansimavano vistosamente.

Rapunzel strizzò la sua coda di capelli sudata lasciando il laghetto per terra, sotto lo sguardo schifato di Tiana.

«Sei una sadica schiavista Mulan! Siamo scoppiate !» Protestò Belle.

«Eppure tu che sei un intellettuale dovresti sapere che: “mente sana in corpore sano!”» Replicò Mulan ridendo.

«E poi siete voi le prime che ambite a fare le fighe, ma il vitino da vespa e il culetto scolpitodovete guadagnarvelo: “no pain no grain!” E ora ragazze ci facciamo ancora un giro di plank e poi tutte a casa.»

La proposta fu accolta con espressioni di disapprovazione e imprecazioni varie ma alla fine tutte si stesero nella posizione canonica in appoggio prono sui gomiti, pregando che il tempo di quell’ultima tortura finisse in fretta.

«Forza! Forza!… Bianca non mollare stringi gli addominali e le chiappe! Forza!… ancora un pochino!… ancora un po’… Esme più basso quel sedere devi essere in linea con le spalle!»

«Ma ne abbiamo ancora per tanto?» Protestò Megara che era la più gracile di tutte.

«Forza! Forza! Guardate un po’ Merida come regge… se ci riesce lei, ci riuscite tutte !»

«Ora ti sistemo io ricciolina...” Bisbigliò Elsa.

E sparò un raggio ghiacciato sotto piedi di Merida, facendola sobbalzare e rotolare sul parquet.

La highlander rispose all’amica scandiva con una serie di coloriti epiteti su un ipotetico secondo lavoro della regina madre di Arendelle.

«Va bene basta cos…» Mulan non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che la palestra era già deserta. Solo Merida era rimasta al suo posto.

La cinese scrollò la testa in segno di disapprovazione e poi si unì alla rossa scozzese in una breve serie di esercizi di stretching di defaticamento.

 

Quando entrarono nello spogliatoio lo scenario era quasi dantesco: un carnaio di corpi nudi o semi-coperti da asciugamani vagava per la stanza invasa dal vapore opprimente delle docce, tra isole di borsoni spiaggiati straripanti di vestiti colorati, il tutto corredato da festoni di magliette, shorts, calzini e reggiseni lanciati a caso che spuntavano da ogni angolo.

«Oh Poseidon! Devo di nuovo farmi la ceretta!» Esclamò Ariel guardandosi le gambe.

«Hai voluto le gambe? E ora sono tutti affari tuoi !” rispose Cenerentola ridendo.

«Guardati le tue Cindy! Che a furia di portare scarpe di cristallo sono gonfie come quelle di un’ottantenne» Replicò l’ex sirena.

«Le sue sono da vecchia, ma tu una ceretta fattela che fai concorrenza a mio marito» esclamò Belle. «O al mio» rise Jane.

Nel frattempo passò in mezzo a loro Esmeralda che mimando una danza si sfilò l’asciugamano e lo usò per tirare un colpo dritto sulle chiappe a Biancaneve che era china a cercare disperatamente nel borsone le sue mutandine rosa.

«Ahia! Esme dai… ora mi rimane il segno, lo sai che ho la pelle delicata!»

«Bianca la tua pelle è delicata per forza» sentenziò Pocahontas «ogni volta che vedi il sole ti riempi di crema total-block! E fatti un po’ di abbronzatura no?» E così dicendo le avvicinò il braccio come metro di confronto.

«C’è una gara di abbronzatura?» Si intromise Tiana avvicinando anche il suo braccio.

La nativa americana rispose con una parola della sua lingua madre che significa “Vattene-allegramente-in-un-posto-non-meglio-determinato” poi si voltò di scatto cercando di sfilare goliardicamente l’asciugamano alla principessa afro.

Questa ebbe la prontezza di bloccarlo contro il seno con una mano e tentare di rendere pan per focaccia all’amica con l’altra mano. E così lottando e ridendo urtarono ad una panca dove Aurora si era assopita.

Questa svegliandosi di soprassalto si voltò verso le docce urlando: «Rapunzeeeel!! Porca Malefica, sbrigati che mi sto addormentando qui!» «Un’attimo… che stasera lavo anche i capelli !» Fu la risposta.

A quel punto Anna si voltò verso la sorella, con la quale, per accelerare i tempi, stava condividendo la doccia, ed esclamò: «Ceeerto sai quanto dura il suo attimo… Poi vedrai che scempio di capelli nel tubo di scarico».

«Ci penso io» rispose Elsa strizzandole l’occhio. E di lì a un attimo dalla doccia di Rapunzel si levò un grido: «E’gelataaaaaa !!!»

 

Durante tutto questo siparietto, due sole persone sedute sulla panchina più in disparte si distinguevano dalla massa. Una era Merida, ancora completamente vestita con la sua maglietta puzzolente nera degli Scottish Metal Pipers e un paio di inguardabili pantaloncini da calcio, che stava ascoltando musica con le cuffiette mentre giocava ad uno videogame spara-tutto sul cellulare, l’altra era Mulan, anche lei completamente vestita, ma seduta solennemente nella posizione del loto. Dando prova di grande concentrazione, meditava estraniandosi dal frastuono di quel pollaio.

Ma ad un certo punto aprì gli occhi di scatto.

Con un movimento impercettibile ma velocissimo, mise una mano alla bocca della vicina e la immobilizzò.

«Ssh! Merida non fare domande… appena ti mollo estrai dalla tua borsa arco e frecce e scocca dritto contro l’angolo in alto a sinistra del soffitto!»

La scozzese intimorita si strappò le cuffiette dalle orecchie ed eseguì. Mise la freccia in posizione e cercò di mirare verso l’angolo indicato nonostante il vapore…

«Ora Merida!» urlò all’improvviso Mulan facendo lei stessa un balzo in avanti nel grigio indefinito del vapore.

Merida scoccò, le principesse urlarono per lo spavento e il vapore a poco a poco diradò.

La freccia aveva centrato l’angolo designato trafiggendo un ombra che sembrava quasi concreta come una calza elastica. E quest’ombra era attaccata ad un piede, il piede di Peter Pan, che a sua volta era immobilizzato alla parete col gomito di Mulan che gli premeva contro il collo.

«Non è carino da parte tua spiare delle signore mentre fanno la doccia» Gli disse Mulan.

Poi staccò il gomito e con una veloce mossa di arti marziali lo colpì facendolo svenire all’istante. «Ehi ha le mie mutande in tasca!» esclamò Biancaneve osservando il ragazzo a terra.

«Brutto porco che non è altro! E’ passato dai condotti dell’aria vero?» Esclamò Merida che cominciava a capire.

«Non saprei, quel che è certo è che nascosto dal vapore delle docce si stava godendo un bello spettacolo gratuito» spiegò Mulan «avevo percepito entrando una presenza strana, ma con tutto il vostro casino e tutto quel vapore era difficile distinguerlo, poi Elsa ha gelato la doccia di Rapunzel, il vapore ha iniziato a calare e per me è stato più facile individuarlo.»

«E ora cosa ne facciamo?» domandò Anna.

«Io ho un’idea!» propose Belle.

 

Peter aprì gli occhi dolorante. Non capiva che ora fosse. Provò a muoversi ma si rese conto di essere stato legato con la sua stessa ombra alla grata del condotto di areazione.

Realizzò di essere ancora nello spogliatoio delle ragazze ma la luce lo accecava e non riusciva a distinguere bene le persone. C’erano nello spogliatoio due figure femminili che non si parlavano tra loro. Probabilmente non si erano ancora accorte di lui. Una era grassa e violacea e l’altra secchissima coi capelli metà bianchi e metà neri.

«Crudelia non capisco perché ti lamenti tu almeno sei magra» disse Ursula sfilandosi il vestito.

A Peter cominciò a venire una gran voglia di vomitare.

   
 
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