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Autore: Giadavnt    03/11/2021    0 recensioni
Murphy x Reader Imagine
The Boondock Saints è un politicamente scorretto.
Ricordate Roze e la regola del pollice?
In occasione della conferma del terzo film della serie, mi sono decisa a scrivere questa One Shot che mi frullava in testa da un po'.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: per la parte iniziale, ho fatto riferimento alla versione integrale iniziale di cui poi sono state estratte solo alcune scene per il montaggio finale.

Vi lascio il link del video su youtube:
https://youtu.be/4E1weruUCeg
 

 

Y/N = your name / tuo nome


 

-Molto bene! Oggi spiegherete il lavoro a Roze.- il Signor McGerkin sembrava ancora più basso vicino a quella donna alta e robusta.

Vedi Connor e Murphy annuire e dei veloci “Salve” fuoriuscire dalle loro bocche già distese in sorrisi che trattengono risate ben più rumorose e meno educate.

Torni a guardare la nuova impiegata.
Anche tu, già minuta, si sentiancor di più uno scricciolo.
Essendo più bassa, sei costretta a guardarla dal basso e nel mentre, noti un tatuaggio sotto il suo mento.
“Untouched by man”

Nonostante ti incuda un po' di timore, le tendi la mano, presentandoti.

-Ciao! Benvenuta. Io sono Y/N.-
Roze ricambia la stretta, dedicandoti per un attimo un piccolo sorriso, per poi tornare a guardare quasi disgustata i due ragazzi, arricciando le labbra.


---
 

-E' facile come girarsi i pollici...-ridi alla “esaudiente” spiegazione di Connor, e scambi un sguardo complice con Murphy al tuo fianco, vicino il nastro trasportatore.

-Un momento! Che centrano i pollici?-
Perché Roze sembra così arrabbiata ora?

Ti volti verso il duo che discute, seguita da altri colleghi.
La donna distoglie lo sguardo da Connor, guardandosi attorno, rivolgendosi a tutti.

-Sapevate che all'inizio del 900, ai mariti era permesso di picchiare le proprie mogli? Purché usassero un bastone non più grande del loro pollice...-

No, non lo sapevi. E il solo pensiero di una regola tanto barbara, ti fa rivoltare lo stomaco.
Connor, dal canto suo, inizia ad osservarsi il pollice.

Lo guardi, nei suoi gesti quasi teatrali.
Conosci i due fratelli fin da piccola, e sai che quell'espressione sul volto del biondo significa una sola cosa: sta per sparare una delle sue stronzate.
Lo vedi sollevare la mano guantata, chiusa a pugno, solo il pollice alzato.

-Che male vuoi che faccia un pollice? Grande come un polso, allora si!-
Sbarri gli occhi.
Ormai sei abituata al suo sarcasmo, sai che sta scherzando, eppure...un tonfo sordo nel petto arriva lo stesso.

Vedi Roze stringere le labbra, la rabbia chiarissima nei suoi occhi ma, in qualche modo, riesce a ignorare quella battuta, voltandosi verso lo scaffale. Connor nel frattempo si avvicina a te. Ti ritrovi così al centro, tra i due fratelli.

-Ehi Murphy!-
-Cosa?-
-Quante lesbiche servono per cambiare una lampadina?
Lo guardi sott'occhio.
-Connor, basta...- dici sottovoce, tentando di fermare sul nascere una delle sue solite battute di cattivo gusto.

-Quante?- fulmini con lo sguardo anche Murphy che gli da' corda.

-Ce ne vogliono due! Una per cambiare la lampadina...e un'altra per succhiarmi il cazzo!-
Sbatti il pezzo di carne sul tavolo di ferro.
Adori Connor, è come un fratello ma davvero non sa quando tenere chiusa quella bocca.

-Connor sta zitto!- il tuo è un sussurro urlato, e gli molli uno schiaffo dietro alla testa mentre continua a sghignazzare.

Cerchi lo sguardo di Murphy, per conforto, per rassicurazione, senza successo.
C'è un piccolo sorriso anche sulle sue labbra mentre continua a spostare pezzi di carne da un contenitore a un altro. Lo colpisci col braccio.

-Anche tu! Smettila. Non è divertente.-
-Stava scherzando. Lo sai come è fatto.-
-Si, io lo so. Roze no. E, in ogni caso, non è bello fare battute su queste cose.-

-Lo sapevo che mi avreste creato solo problemi!- la voce di Roze rimbomba nuovamente in tutto l'androne, facendoti rivoltare verso di lei.
La vedi spintonare Connor e Murphy avvicinarsi.

-Andiamo, è il giorno di San Patrizio. Dobbiamo essere buoni.-
Davvero? Sul serio? Che razza di giustificazione è questa?

-Vaffanculo! E vaffanculo anche tu!-
Non andrà a finire bene.
Ti fai forza, avvicinandoti al trio.

-Ragazzi, basta per favore. Stiamo lavorando, non mi sembra il momento...-
Vieni interrotta da Connor. Quel sorriso da schiaffi ancora sul volto.

-Ragazzi va tutto bene, cerchiamo di stare calmi...-
Quasi non finisce la frase che Roze lo colpisce in faccia, facendolo indietreggiare traballate sulle gambe.
Smetti di respirare per un attimo.
Vedi il gemello toccarsi il volto col dorso della mano, per riflesso.

-Roze, per favore, ora basta...-
Ti avvicini a lei, avvolgendo il tuo braccio al suo, cercando di farla ragionare.
La voce di Connor si sovrappone alla tua.

-Sai, forse dovresti salvare tutta questa rabbia per le proteste e le marce.-
Roze si scrolla dalla tua presa, spingendoti all'indietro. Non sembra averlo fatto con forza ma finisci comunque a cozzare con la schiena contro Murphy che ti afferra per le spalle, ridandoti stabilità.

No, non andrà a finire per niente bene!
Ti volti verso Murphy, i tuoi occhi spalancati, e l'espressione del tuo amico ti fa capire che sta pensando la stessa cosa.

Hai solo il tempo di voltare lo sguardo che Roze colpisce il tuo amico proprio lì dove non batte il sole, facendolo cadere e rannicchiare dal dolore su una base di ferro.
Murphy sussulta dietro di te e vedi il suo volto indurirsi ancora di più.

Connor è ancora bloccato dal dolore e due tue colleghe gli si avvicinano, cercando di aiutarlo.

-Siete delle cazzo di schiave! Sottomesse dal bisogno di uomini!-
Il gemello al tuo fianco ti scosta lievemente e lo vedi togliersi un guanto, stringendo il pugno.
-Murphy...-

-Alzatevi, cazzo! Lasciatelo lì!-

Roze non fa in tempo a voltarsi che il moro la colpisce, facendola cadere a terra con un tonfo sordo.
-Credo sia ora di cambiare quel tatuaggio, eh Roze?-


---
 

Cammini a passo veloce per il corridoio. Lo spogliatoio non ti è mai sembrato così lontano.
Dopo la “scazzottata” tra i tuoi amici e la ex-nuova collega, vuoi solo tornare a casa.

Hai chiesto a McGerkin il resto della giornata libera e lui, con il sorriso bonario che si rivolge a una figlia a cui non si sa dire di no, non ha esitato ad annuire ed indicarti l'uscita.

Non passano molti secondi che senti altri passi, più pesanti dei tuoi, rimbombare nel corridoio.

-Ehi! Y/N! Dove vai?-
Murphy ti sta rincorrendo e in poche falcate è al tuo fianco, sostenendo senza sforzo i tuoi passi veloci.

-A casa.-

-Cosa c'è? Non ti senti bene?-
Si pone davanti a te, fermando la tua avanzata. Ti sovrasta in altezza anche lui e senti il cuore mancare un battito alla sua espressione preoccupata.

Vuoi bene a Connor come un fratello.
Un fratello fastidioso, si, stronzo e insopportabile.

Fino a poco tempo fa, era lo stesso anche per Murphy. Ora invece, ti ritrovi spesso a provare sensazioni, quando sei con lui, che non sai spiegare.

Abbassi lo sguardo, sentendo un nuovo colpo al petto, divisa tra l'urlargli contro per aver dato corda alle stronzate di Connor e il voler solo abbracciarlo, alla ricerca di conforto.

-Sto bene.-

-Sai che puoi dirmi tutto, vero?- ti alza il volto, toccandoti appena il mento con un dito, e ti guarda negli occhi.
Deglutisci a vuoto.

-Permetteresti mai a qualcuno di colpirmi? Solo perché sta usando qualcosa più sottile del suo pollice?-

Lo vedi sbarrare gli occhi, schiudere le labbra, sorpreso, sconvolto quasi dalla tua domanda.
-Y/N, Connor stava solo scherzando...- cerca di giustificare il fratello. Ovvio, chi non lo farebbe.

-Murphy, rispondimi.-

-No, non lo permetterei. Come puoi pensare che...-

-Allora perché non lo hai fermato? Perché non gli hai detto di stare zitto? So che Connor è...è Connor ma...non riesco a smettere di pensarci. Io...voglio solo andare a casa.-
Non sai neanche tu come reagire, combattuta tra il lasciar correre e il far valere la tua opinione.

Murphy non si muove di un millimetro. Di nuovo un'espressione preoccupata in volto.

-Murphy dico davvero, sto bene.-
-A me non sembra.-
Sbuffi. È solo preoccupato per te, lo sai, ma ora l'ultima cosa che vuoi è discutere con lui.
Lo raggiri, riprendendo a camminare veloce.

-Ehi!-
Lo ignori e ti chiudi la porta dello spogliatoio dietro.


---
 

Sei avvolta in plaid e raggomitolata sul divano, intenta a vedere qualche stupido programma televisivo serale, quando senti il campanello della porta suonare.

Trovando la forza chissà dove, ti alzi ad aprire, ritrovandoti Murphy di fronte, poggiato allo stipite della porta, una busta in carta di fianco al suo viso.

-Ho portato la cena. Prendila come una richiesta di scuse da parte mia e di Connor.-

-Le scuse non si ottengono offrendo la cena.- la tua voce suona più arrabbiata di quanto avessi voluto.
Ti sposti sul lato, lasciandolo entrare.

Non è una novità che i gemelli si presentino senza preavviso a casa tua, dopotutto abiti solo a qualche piano di differenza. Vedi Murphy lasciarsi cadere sul suo solito posto, sul divano.

-Lo sappiamo. Diciamo che è solo un piccolo incentivo per poter parlare.-
Lo raggiungi, riprendendo il tuo posto, semi avvolta dalla coperta.

-Connor?-
-Ti manda le sue scuse. Voleva venire ma è ancora immobilizzato, con il ghiaccio sulle palle.-
Ridacchi all'idea.

-Ad ogni azione corrisponde una reazione.- sussurri appena, recitando l'enunciato di quel principio fisico studiato parecchi anni fa.

-Così sembra.- ti risponde lui, poggiando il sacchetto sul tavolino da caffè.
È allora che noti delle piccole macchie viola sulle sue nocche.
Raddrizzi la schiena, improvvisamente seria, e gli afferri la mano. Sfiori appena i lividi con il pollice e senti Murphy sussultare lievemente.

-Come dicevamo...- sospiri alzandoti, alla ricerca di qualche pomata.
-Cosa?-

-Ad ogni azione corrisponde una reazione. Le battutacce di Connor gli hanno provocato un calcio nelle palle, il calcio nelle palle ha procurato a Roze un pugno in faccia, il pugno in faccia ...- inizi a dire a mo' di elenco.

-...mi ha procurato questo. - finisce lui per te.
-Quindi questa è la mia conseguenza.- il suo tono ti suona stranamente triste.

-Direi che rispetto a Connor, ti è andata di lusso.- dici mentre ti allunghi sulle punte per raggiungere il tubetto di crema.

-Non intendevo la mano.- dice lui, mentre torni al suo fianco, iniziando a stendere il gel sulle sue nocche il più piano possibile.
Alzi lo sguardo, non capendo cosa intenda, e ti ritrovi a guardarlo dritto negli occhi.

Ti guarda triste, la spensieratezza di qualche minuto prima completamente scomparsa.
Non ti vuole arrabbiata con lui.

-Non guardarmi così.- dici e riabbassi lo sguardo sulla sua mano.
-Come?-
-Come un cucciolo smarrito.- alzi gli occhi di nuovo velocemente.
Passa qualche secondo di silenzio.

-Davvero Y/N, mi dispiace e dispiace anche a Connor. Non volevo che tu...non potremmo mai fare qualcosa del genere ne lasciare che accada. Specialmente a te. Non pensarci neanche.-

Perché gli hai fatto quella domanda?
Vuoi guardarlo, fargli capire che in realtà lui non ha colpa. ma allo stesso tempo ti ritrovi troppo imbarazzata per sostenere la situazione.
Ti alzi, con la scusa di posare la pomata. Forse standogli più lontana, riuscirai a organizzare un discorso più adatto. Gli dai le spalle, mentre riapri il mobiletto.

-Non sono arrabbiata con te, Murphy. In realtà neanche con Connor. So che...- sospiri.
-So che voi non fareste mai male a nessuno in modo ingiustificato. È solo che, in quel momento mi sono sentita offesa dalle parole di Connor, da come abbia sminuito una cosa del genere.-

Stai richiudendo l'armadietto quando senti le braccia di Murphy avvolgenti da dietro. Lo senti lasciarti un bacio sulla testa, restando poi col viso tra i tuoi capelli.

Non sai che fare e ti ritrovi a ricambiare quell'abbraccio mentre il cuore inizia a batterti all'impazzata.

Restate così non sai per quanto tempo.
Potrebbero essere passati minuti o ore.
Non ti importa.

L'unica cosa importante ora, mentre ti senti dolcemente voltare verso di lui, è Murphy, le sue braccia che ti avvolgono, i suoi baci e le sue parole.




 

Angolo dell'autrice:

Grazie a chiunque sia arrivati fin qui.
Come credo si sia capito, amo il film di Boondock Saints sono rimasta un po' male per la scena iniziale riguardo la "violenza sulle donne". Ricordo che inizialmente non notai troppo questo particolare, poi , rivedendo il film più volte, ho iniziato a ragionarci su e questa one shot è frutto di questa mia "elaborazione".

Spero vi abbia almeno intrattenuto per un po' e di non aver commesso troppi errori.

Lasciate un commento se vi va.
Baci ♡
GiadaVnt

  
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