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Autore: TennantClub    06/11/2021    2 recensioni
[David Tennant]“Vorrei che tutti i miei personaggi esistessero realmente e vorrei anche poterli incontrare"
Probabilmente nessuno ha avvertito David Tennant di non esprimere desideri che non si è disposti a veder realizzati.
Il Dottore ha appena perduto le sue companion, accettare un desiderio assurdo fa solo parte dei mille modi per non restare soli, poco importa che si trattino di altre creature con il suo aspetto.
Gli altri? Ognuno di loro sta svolgendo una vita normale quando accettano la missione.
Genere: Avventura, Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Doctor - 10
Note: Cross-over, Nonsense, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Heylàà, ogni tanto torniamo ^^'

Non perdete le speranze, un giorno questa storia delirante avrà una fine XD



cover-Incontri-Ten-TENNANTi



 

Capitolo XVI: London calling
 

-Ancora torte?!- sbotta Kevin il giorno dopo, quando si trovano tutti insieme a colazione.

-Che cos’hai contro le torte?- si mette sulla difensiva Singy, che ne sta tenendo in mano tre fette diverse.

-In effetti, Kevin non ha tutti i torti, non si può dire che stiamo seguendo il più salutare dei piani nutrizionali,- borbotta Alec, guardando di sbieco la fetta di torta al cioccolato che ha nel piatto.

-Giusto! Basta con queste fottutissime torte, passiamo alle colazioni alcoliche!- dice la sua Drinky.

-Ma… ma… ma… è un ammutinamento!- piagnucola Singy, guardandosi attorno con aria smarrita  e il suo shock è tale che fa cadere una delle fette di torta sul pavimento.

-Nooo!- si dispera ulteriormente.

-Ne hai tipo mille, che cazzo te ne fotte di quella sul pavimento?- gli fa notare il suo omonimo.

-Tu non capisci, è una fetta di torta perduta per sempre. Devo portarne il lutto.-

Il suo sconforto viene subito ricompensato da una cascata di panna montata che piove dal soffitto, soltanto e rigorosamente nel suo piatto.

 

Ten che ha sopportato quel teatrino stoicamente, fino a quel momento, non può reggere anche all’ultimo increscioso avvenimento.

-Ancora con queste stra dannate preferenze, Sexy?!- esplode nella rabbia tipica di un Signore del Tempo.

-Ci penso io, mio Signore!- interviene prontamente Barty e un istante dopo è sufficiente un suo colpo di bacchetta perché la panna perda tutta la sua consistenza spumosa, liquefandosi nel piatto.

-La tua perfidia non ha confini!- gli urla il giovane Detective, ma è solo musica per le orecchie del fiero Mangiamorte, che gongola sorridente.

 

-Lui avrebbe anche ucciso un turista innocente; ma sì… disperiamoci di più per della panna montata!- brontola Ten, tenendosi il ponte del naso stretto fra il pollice e l’indice.

Alec nel mentre si è precipitato come una furia su Barty, con in mano una lampada che non si sa nemmeno dove l’abbia trovata, che ora gli sta puntando dritto in faccia.

-Dov’è successo? Quando, come? Qual era il movente?- lo assilla di domande.

-Cosa sei? La versione Babbana vivente del Veritaserum?- alza gli occhi Barty, ma solo Ten può capire e infatti ridacchia. -E comunque non ho problemi a rispondere, nell’esatto ordine in cui me lo hai chiesto: dove mi aveva portato il mio Secondo Signore Oscuro. Quando ero con il mio Secondo Signore Oscuro. Con un Anatema che Uccide, che non c’entra con gli insegnamenti del mio Secondo Signore Oscuro, semmai del Primo. Per proteggere il mio Secondo Signore Oscuro.-
 

-Il soggetto soffre di evidenti pulsioni ossessive, compulsive,- dice a se stesso Alec, come se stesse esponendo un verbale.
 

Se non altro ha rimesso via la lampada.

-E basta con questo cazzo di Secondo Signore Oscuro!- sbotta esasperato Drinky.

-Non potrei essere più d’accordo!- alza gli occhi Ten.


-E comunque, prima che succedesse tutto questo putiferio, io stavo manifestando il mio più che giustificato limite di sopportazione raggiunto per i dolci,” riprende il suo discorso Kevin. -Io mica sono Jessica, lei al ristorante ordina quello che piace ai bambini: hamburger e patatine fritte, fosse per lei si strafogherebbe di cibo spazzatura, quindi anche di dolci.-

-Oooh, mi piace già questa Jessica!- approva Singy, guadagnandosi un’occhiata al vetriolo dal persuasore.

-Ma tu di certo non piaceresti a lei, mocciosetto irritante!- gli ringhia contro.
 

-Fammi capire, dici che questa tua Jessica andrebbe d’accordo con me per i miei modi e per la passione che abbiamo in comune per l’alcool, con Singy condivide i gusti in fatto di cibo e così come con Hardy condivide la passione di investigare … lo vedi che non è proprio adatta a te?- gli fa notare Drinky e Kevin sembra accusare il colpo.


-Ma… ma due anime gemelle non devono essere uguali in tutto e per tutto!- bofonchia, cercando di difendere la sua tesi.

Io e Jessica siamo inevitabili e nessuno può farmi cambiare idea a riguardo!”
 

-Come me e te quindi?-  ammicca Peter, facendosi così vicino da rubargli un bacio, mentre l’altro è così assorto nei suoi pensieri.

-Tu non sei la mia anima gemella,- mette in chiaro Kevin. -Ma sei il più piacevole dei diversivi, te l’ho già detto,-  gli fa un buffetto sulla guancia, addolcendo il tono, prima di dargli un bacio.
 

 -Io ero sposato con una detective…- informa tutti Alec.

-Tu non mi stai autando!- gli ringhia contro un gelosissimo Kevin.

-Aspetta, lasciami finire. Non ci arrivi? Non ho detto che lo sono. Ho detto che lo ero. Ero. Appunto. Divorzio. Vedi che essere troppo simili non va bene? Hai ragione tu…- lo infonde di speranza.
 

Singy per tutta risposta si imbroncia ‘

-Quindi non pensi che ti sposerai mai più con un altro detective?-

-Ho detto non con uno troppo simile a me. E non lo intendo fisicamente- gli fa l’occhiolino Alec, stupendosi da solo per quel suo atteggiamento così alla mano.

-Stanno facendo tutti un po’ troppo gli sdolcinati, mio Dottore… e noi?-

Ten gli dà giusto il tempo di finire la frase e poi lo tira a sé per un bacio mozzafiato. 

 

-Dicevi, tesoro?- 

 

-Ni--niente…- replica ancora un po stordito il Mago Oscuro, con un sorriso inebetito.

 

-Molto bene. Ora andiamo sui tetti!- propone il Dottore.

- A fare l’amore? Ma mio Signore, stavamo comodi anche qui!- lo guarda confuso il Mago Oscuro.

- Non solo noi due, intendevo tutti.- precisa Ten.

- Tutti...a fare l’amore?!- si inquieta Barty.

-Cazzo, sì, io ci sto!- approva Drinky… e il problema è che non è nemmeno ubriaco.


-State tutti fermi e zitti!- si inalbera Ten - Intendevo dire, andiamo a raccogliere le tegole sui tetti di questo pianeta. Lo sapete che sono crépe? Vi sono due motivi per raccoglierle: il primo è che ce ne sono di dolci, ma anche di salate, avreste una variante a colazione; il secondo è che di quelle dolci un nostro eventuale prossimo ospite ne va ghiotto e apprezzerebbe di sicuro il gesto.-

-Hai ragione, almeno non sono maledette torte!- trova la sua motivazione Alec.

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-Scendete, mio Signore, scendete!- si agita Barty, tanto che si rimette a dargli del Voi, mentre Ten si è avventurato su un tetto senza un minimo di imbracature.

La bacchetta del mago è impegnata a lanciare tutti gli Incantesimi di Protezione che conosce.

 

-Barty, se è vero che sono il tuo Secondo Signore Oscuro, smettila subito con tutti questi incantesimi, non sono necessari, anzi, mi offendono non poco, è come se tu pensassi che io non possa cavarmela da solo.- brontola Ten.

- Oh no, mio Dottore, non lo penserei mai!- proclama il Mangiamorte e anche se a malincuore annulla tutte le sue protezioni.

- Molto meglio. Lo vedi da te che non corro nessun pericol...ooooooh!-

Il Dottore non fa in tempo a finire la frase che sbaglia ad appoggiare il piede e cade rovinosamente di sotto.

-Maledetto idiota!- impreca Barty, agitato, prima di trasfigurare i sassi di sotto in un morbido materasso. -Tra l’altro hai trovato l’unico punto dove non c’era un terreno morbido e … commestibile.-

-Ed ecco perché sono fortunato ad avere te,- gli sorride Ten, scendendo dal provvisorio materasso, prima di incupirsi. -Ho sentito male o prima mi hai chiamato ‘idiota’?- gli domanda, mentre si accerta che la sacca di crépe che ha raccolto non si sia danneggiata.

Barty solo allora si rende conto delle sue parole e si prostra ai suoi piedi.

-Mio Signore, perdonatemi, non volevo. Capirò se vorrete gettarmi nel cuore della TARDIS…-

Mentre è ancora impegnato a prodigarsi in riverenti scuse, il Mangiamorte sente due braccia che lo avvolgono e quando solleva lo sguardo si accorge che è il suo Dottore, che ha un sorrisone luminoso che gli attraversa il volto.

-Finalmente mi tratti da tuo pari!- esulta, prima di baciarlo.

Non molto distanti, su due tetti differenti, anche altre due coppie sono impegnate nella stessa attività: raccogliere crépe, non baciarsi.

-Non capisco perché cazzo debba essere io a fare questa cazzo di cosa; neanche mi piacciono le fottute crépe!- si lamenta Peter Vincent sopra il tetto, impegnato a togliere le tegole.

-Semplice: perché te l’ho ordinato.- risponde flemmatico Kevin. -E poi li hai visti i miei vestiti? Altro che i tuoi straccetti!-
 

Proprio in quel momento comincia a piovere, ma bastano poche gocce perché si accorgano che non è comune acqua.

-MA STA PIOVENDO NUTELLA!- si sente esultare Peter Carlisle dalla cima di un tetto nei paraggi.

Di lì a breve si sente anche l’inizio di una musica molto famosa.
 

-I'm singin' in the rain

Just singin' in the rain

What a glorious feeling

I'm happy again.-

Peter ha già cominciato a cantare, saltellando da un punto all’altro del tetto, la bocca aperta e la lingua protesta in avanti per cogliere qualcuna di quelle gustose gocce cioccolatose.
 

- I'm laughing at clouds.

So dark up above,

The sun's in my heart

And I'm ready for love.-

Continua a esprimere la sua gioia, facendo perno con il comignolo per piroettare dal lato opposto incurante di quanto la pioggia stia rendendo sdrucciolevole il tetto.

La reazione di Alec non si fa certo attendere.


-Maledizione, che cazzo stai combinando, razza di imbecille? Smettila di ballare, smettila di cantare e soprattutto smettila di far uscire quella stra dannata musica!- sbotta il detective più grande, ottenendo ciò che desidera.

-Ha ragione Alec: Singy, Drinky, scendete tutti che ce ne andiamo, abbiamo raccolto crépe a sufficienza!- ordina a tutti il Dottore che li ha raggiunti

-Ma proprio ora?- protesta Peter Carlisle, che se non altro è sceso dal tetto, così come il suo omonimo.


-Ma non ne hai avuto ancora abbastanza di dolci?- lo guarda malissimo Ten.

-Sì, ma… la Nutella è la Nutella!- protesta vivacemente Singy, continuando a raccogliere gocce sulla punta della lingua, prima che Alec e Barty lo sollevino di peso e lo trascinino a forza sulla TARDIS.

Fanno giusto in tempo a rientrare che si sente suonare un telefono.


*********************************
 

Aziraphale continua a rigirarsi fra le mani il bigliettino dove il Quinto Dottore gli ha dettato dallo schermo il suo numero di telefono, prima che le due creature eteree annullassero quell’evocazione.


-Ti decidi a comporlo o cosa, Angel?” lo sprona Crowley, spingendolo verso il suo antiquato telefono.
 

Aziraphale segue quel consiglio e gira la rotella coi numeri nella successione indicata.

-Sta suonando, Dearie!- si emoziona l’angelo.

-Beh, è quello che succede quando componi un numero. L’importante è che qualcuno poi ci risponda!- borbotta il demone, mettendosi ad ascoltare con lui nella cornetta.

Una vicinanza alla quale nessuno dei due vorrebbe mai porre fine.


-Qui è il Dottore, chi parla?- risponde affabile Ten dall’altra parte.


-Ehmm immaginavo fossi il Dottore, ma quale Rigenerazione, se posso chiedere?- tentenna Aziraphale, anche se quella voce gli sembra di riconoscerla.
 

-Aziraphale?- è molto rapido con le associazioni Ten, che ringrazia la sua buona stella di non aver messo la chiamata in vivavoce, per il momento.

Nessuno qui deve sapere delle mie Rigenerazioni, soprattutto il mio Barty, non ancora, almeno.

- Bene, allora ho fatto il numero giusto!- si compiace l’angelo.


-Angel, tu sei rimasto fermo al dopoguerra, ormai hanno inventato quelle cose che si chiamano videochiamate, vediamo di farne una!- decide, schioccando le dita e sul televisore in bianco e nero si visualizza Ten, a bordo della TARDIS.

-Oh sì, mi piace!- approva il Dottore con un ghigno, prima di sfoderare il suo cacciavite sonico e puntarlo contro il telefono.
È solo questione di secondi, prima che sul monitor della TARDIS compaiano le immagini di Aziraphale e Crowley.


L’angelo e il demone vedono accalcarsi a turno vicino al Dottore una serie di personaggi molto simili a lui, quindi anche a Crowley.
 

-Oh, Dearie, ci sono così tanti te!- si entusiasma il biondo, con gli occhi sfavillanti.

 

-No, no, no ,no, io lì dentro non ci voglio assssolutamente ssssalire!- sibila scontroso Crowley.
 

-Tu resta pure qui se vuoi!- si gioca l’arma segreta.

-Con il Paradiso che ti faccio andare da solo!- ringhia gelosissimo l’altro.


-Dài, venite anche voi, più siamo e meglio è… pure tu, biondino, che non c’entri nulla con noi!- commenta Singy.


-Hey! Il mio Angel c’entra sempre!- lo difende Crowley, stringendo a sé Aziraphale con fare possessivo.

-Oh, bene, devo venirvi a prendere allora? Siete sempre nella Londra del 2019, giusto?- chiede retorico Ten.


-Sì, possiamo solo spostarci nello spazio, se vogliamo, ma non nel tempo,- gli ricorda l’angelo.

 

-Pivellini!- li sbeffeggia il Dottore, mettendosi alla console. -Quindi rimanete a Londra ad aspettarmi o preferite spostarvi in un altro posto?- chiede conferma.

-Nooo, io voglio rivedere la mia amata Londra!- manifesta la sua predilezione Barty.

-Anche a me non dispiacerebbe rivedere la mia città natale,- si fa nostalgico Kevin.
 

-A me basta che ci sia una pasticceria e anche ad Alec va bene andare lì,- approva Singy.


-Per l’inferno maledetto! Hey, sbarbatello, da quando in qua prendi le decisioni al posto mio?- sbotta Alec.-Cioè, avrei detto Londra anche io… ma mi piace che almeno me lo si chieda!- incrocia le braccia, contrariato.

- A me invece manca un sacco casa mia, cazzo… non è che possiamo incontrarli a Las Vegas?- propone Drinky, ma viene bellamente ignorato.


-Ooooh, avete l’aria di essere tutti così simpatici, non vedo l’ora di conoscervi!- sorride estasiato l’angelo.

-A me invece sembrano tutti un branco di svitati,- brontola Crowley, prima di rivolgersi al Dottore. - Di’ un po’, sono sempre così?-

 

-Oh no, anche molto peggio, direi che oggi sono piuttosto tranquilli!- ridacchia il Signore del Tempo, prima di rivolgersi ai Companions.  - Londra 2019, ormai Sexy l’ho impostata lì. Siete sempre alla libreria di Aziraphale, giusto?- chiede ai futuri Companions.


-Oh sì, si può dire che ormai Dearie viva qui!- ridacchia l’angelo.


-NGK! Non badate a quello che dice lui. Ho anche casa mia. Molto stilosa… volete che ci troviamo lì?-

 

-No, ormai ho scelto la biblioteca, non vi azzardate a spostarvi, arriviamo subito!- chiude il collegamento.


-Okay, forse non così ‘subito’, siamo inzaccherati di pioggia di Nutella, quindi sarà bene farci una doccia, prima che Singy ci lecchi tutti e lui ne sarebbe capace!-

-Ten, che brutta opinione che hai di me,- si imbroncia il detective canterino. -Io leccherei solo lui!- ammette senza filtri, indicando Alec che diventa paonazzo.


-A me una doccia, subito!!- corre via, spaventato.

-Io ho già fatto una fottuta indigestione di dolci, però ti leccherei se fossi cosparso di Midori.- ammicca Drinky verso Kevin, che ormai nemmeno ci prova ad arrossire.

-Mio Dottore, doccia insieme?- gli si avvicina Barty.

-Conosci un utilizzo migliore del bagno condiviso?- gli schiocca la lingua Ten, con fare audace, prima che i due innamorati si defilino.

-E poi vi domandate perché io mi rimpinzi di dolci…- borbotta sconsolato Singy.

*************************** 

-Dearie, cosa avrà voluto dire il Dottore con ‘Sexy l’ho impostata lì’?- si domanda perplesso Aziraphale

-Non lo so, basta che non si riferisse a te, angel!- ringhia possessivo il demone. -Piuttosto, non ha detto che sarebbe venuto qui subito? È già passata più di mezz’ora!-

Il tempo di dirlo e avvertono quel caratteristico suono che dopo tutta la maratona di puntate classiche che si sono fatti ormai è diventato familiare, tanto che Aziraphale potrebbe anche mettersi a fischiettare la sigla.
 

In un bagliore di luci azzurre, sollevando un leggero vento, la TARDIS fa la sua comparsa nella libreria.

L’ormai conosciuto Dottore apre le porte della cabina telefonica.

-Saltate su, presto!- li esorta e i due non se lo fanno ripetere.

Le porte si richiudono, mentre un sogghignante Ten si reca alla console dei comandi.


La TARDIS si libra in volo e i Companions del Dottore si guardano tra loro confusi.


Aziraphale e Crowley non possono ancora considerarsi tali, ma tutti gli altri si accerchiano attorno al Dottore, con aria davvero indispettita.


-Ma che cazzo significa? E la fottuta Londra?- ringhia scontroso Drinky.


-Io non capisco… lo abbiamo anche messo ai voti!- gli parla sopra Kevin, ma Ten sente entrambi.
 

-Abbiamo messo ai voti dove saremmo andati a prenderli, non ho mai detto che ci saremmo anche fermati nella ‘fottuta’ Londra!- se la ride lui, facendo il verso a Drinky, dispettoso come un gatto.
 

-Sei così perfido, così meschino, così ingannatore,- mugugna Barty, avvicinandosi a lui, prima che la sua espressione cupa lasci il posto ad un sorriso estasiato. -Ti amo ancora di più, mio Secondo Signore Oscuro.-  lo tira a sé per un bacio da capogiro.

-Uh! Barty, ti prego… abbiamo anche nuovi ospiti!- cerca di riprendersi il Signore del Tempo, imponendosi di smettere di baciarlo, lì davanti a tutti.
 

Evidentemente la doccia bollente (non solo per l'acqua)  che hanno fatto insieme poco prima non è abbastanza.

Barty si volta verso i nuovi arrivati così di scatto e con uno sguardo così inquietante che Aziraphale si fa scudo dietro a Crowley, che studia quel suo sosia più giovane e più squilibrato con la freddezza propria di un serpente.


-Oh sì, quella tensione che si taglia con un coltello, mi ricorda quando eravamo nella stanza di Kevin e tu e lui vi guardavate in cagnesco, Barty!- si intromette il Dottore. -O dovrei dire che ora vi guardate in serpentesco?- ridacchia per la sua battuta.

 

-Perché dovremmo essere tesi? C’è nuova gente a bordo, pure un intruso, per me è motivo per festeggiare!- si intromette Singy, che assieme ad Alec ha studiato in silenzio le due creature eteree dal momento in cui sono salite sulla TARDIS.

Che detective sarebbero altrimenti?

- A me bastano solo due cose: che ce ne siamo andati da quel dannatissimo posto fatto di soli dolciumi e che tu non ti rimetta a cantare!- borbotta Alec.

-Dolciumi?- chiede incuriosito Aziraphale.


-Cantare?- domanda in contemporanea Crowley.

-Prima di venire a prendere voi, ce ne siamo andati da un posto dove ogni cosa era commestibile, tranne il cibo stesso .. e gli abitanti, ovvio!- fa un breve resoconto Alec.

-Ma i loro vestiti sì, lo zucchero filato più buono che abbia mai mangiato!- commenta estasiato Singy al ricordo.

 

Gli occhi di Aziraphale sembrano illuminarsi, mentre la reazione di Crowley è diametralmente opposta.


-Bah, che pianeta insulso, per fare felice me dovrebbero portarmi in un posto dove ogni cosa è fatta di alcool!-

-Un pianeta non è mai insulso!- lo rimprovera il Dottore


-Ho appena trovato la mia anima gemella!- esulta Drinky, andando verso il demone con la sua camminata così disinibita, finchè lo tira a sé con un braccio che malandrino gli avvolge un fianco.


-NGK!- è tutto quello che riesce a dire il demone, troppo colto di sorpresa.


-Chiedo scusa: la tua… cosa?- chiedono all’unisono Aziraphale e Kevin, con lo stesso aplomb Inglese.

 

- Oh ti prego, caro il mio fotti-cervello, tu proclami il tuo stra-fottuto amore per Jessica ogni cazzo di due minuti, quindi io sarò pur libero di avere una simpatia qui dentro, no?- sbuffa Peter, ma se non altro sposta il braccio dal fianco di Crowley, che torna subito vicino al suo angelo.

-Oh beh, se è per questo Jessica vi seguirebbe a occhi chiusi nel posto che hai ipotizzato.- fa spallucce il persuasore.

 

-Ma nessuno di loro ci andrà,- borbotta un geloso Aziraphale- -Voglio dire, siamo qui sulla TARDIS, è già sufficientemente entusiasmante così.


- Mi piace il tuo modo di fare e abbiamo anche la ssssstessa camminata più o meno… ma vedi di sssstare ala larga da me lo ssssssssstesssssso!- sibila in tono di avvertimento 

 

Barty gli si para davanti, in evidente stato di adorazione.

- Tu puoi parlare Serpentese, come il mio Primo Signore Oscuro?-

Crowley lo guarda senza capire, prima che lo sguardo lo sposti verso il Dottore. 


-Un momento, c’è un’altra cosa troppo simile a me che prima non c’era, è la cosssa non mi sssssssta affatto bene!-

Il tempo di uno schiocco di dita e Ten si ritrova castano, le pareti a specchio della TARDIS che glielo confermano.

-Noooooooooooo!- urla disperato, inginocchiandosi sulla griglia, le mani fra quei capelli che ora trova di un colore insoddisfacentemente ordinario.

-Mio Signore!- si allarma il Mago Oscuro, deciso a non lasciare l’autore di un tale scempio impunito.

 

La sua bacchetta è già puntata contro il demone, il braccio quasi gli trema, tanta è la voglia di punirlo e ha qualcosa in mente ben più dannoso di una Maledizione Senza Perdono.

 

-Tingo!- esclama, spietato, prima di precipitarsi verso il suo adorato, per confortarlo.


Sempre attraverso il riflesso Crowley vede la sua chioma fiammante, plurimillenaria, che ha conosciuto innumerevoli acconciature, cedere il posto a una corvina.

 

Aziraphale è così sotto shock da non riuscire ad emettere una parola.
 

Gli occhiali scuri di Crowley cadono sul pavimento e nelle sue grandi iridi serpentine si può leggere tutta la sua ineffabile ira.
 

-Come hai oossssssssssssssato?- tuona inferocito, schioccando le dita.
 

La bacchetta di Barty si sgretola all’istante e il Mangiamorte si ritrova con un cumulo di segatura fra le mani.

 

L’effetto è così traumatico da lasciarlo paralizzato, in ginocchio sulla griglia, a fissare la segatura.

-Certo che in questa scatoletta non ci si annoia mai!- ridacchia Drinky, in disparte con gli altri Companions.

-Vorrei tanto aiutare Barty, ma... un demone… non lo posso certo controllare, è fuori dalla mia portata… e gradirei restare con dei capelli e dei vestiti decorosi!- borbotta Kevin.


-Concordo con il mio omonimo, è tutto così avvincente!- bofonchia Singy, a bocca piena.


-Dove accidenti l’hai trovata una ciotola di popcorn?- si acciglia Alec.

È molto probabile che la TARDIS sia la diretta responsabile, ma nessuno vuole approfondire la questione.
 

-Parla quello che va in giro con le lampade da interrogatorio!- replica Singy, prendendosi una manciata di popcorn, prima che anche gli altri tre seguano il suo esempio.

Nel frattempo, il dramma davanti ai loro occhi continua a consumarsi.

 

-Barty, io… non so cosa dire, mi dispiace così tanto…- lo tira a sé il Dottore, facendogli poggiare la testa sul suo petto.


Barty sembra riprendersi.

-La mia bacchetta… la mia magia… - mugugna, affondando il viso nel suo petto, con Ten che gli accarezza la schiena.


-Lo so..-
 

Barty solleva lo sguardo verso di lui, gli occhi lucidi, l’espressione sconsolata.

-Mio Dottore, non sono nemmeno riuscito a ripristinarti i capelli, prima che accadesse.-

-Quindi è questo che ti dispiace?- lo guarda sorpreso Ten.


-Prima di tutto, sì…- mormora il Mangiamorte, tornando a guardare fisso a terra.

 

-Forse aveva registrato la pigmentazione, forse riesco a riprodurla…- borbotta il Dottore, puntandosi il cacciavite sonico in testa, senza risultati concreti.

Prova anche a puntarlo sulla segatura a terra, ma è tutto inutile.


Finalmente Aziraphale, che ha visto anche troppo, prende la parola.

-Oh, ma insomma, Crowley, che maniere! Siamo stati gentilmente invitati qui, ti sembra il modo di comportarti?- lo rimbecca, prima di andare verso il Dottore e il Mago Oscuro.

 

-Chiedo scusa io per lui, non è cattivo.. oh beh, gli piace esserlo, ma non mi sembra così convinto,- bisbiglia per non farsi sentire, -Permettetemi di riparare a quanto avvenuto ecco!- aggiunge, schioccando le dita e Barty si ritrova con la sua bacchetta integra fra le sue mani, ancora incredulo, ma estremamente felice.

-Tingo!- lancia subito l’incantesimo al Dottore, che gioisce per il ritorno dei suoi rossissimi capelli.

Gli unici, al momento.


Crowley si imbroncia, andando verso il suo angelo.

-È come dicevi tu, angelo, potrei praticarmi da solo un miracolo di ripristino, ma non sarebbe lo stesso… io la giacca quel giorno te l’avevo sistemata…-


-Non dire altro, dearie,- gli sorride Aziraphale, schioccando le dita.
 

-Grazie, ang…- 


La frase gli muore in gola quando il riflesso gli restituisce l’immagine di lui biondo platino.


-Azirrrrrrraphale!- ringhia, mentre l’angelo se la ride di gusto.

 

-Perdonami, caro ma non ho resistito!- lo guarda con finta innocenza, prima di conferire ai capelli del suo adorato demone il loro originario colore.

 

Il Dottore gli si fa vicino con tracotanza.

 

-La mia TARDIS è grande a sufficienza per due rossi!- dichiara, con aria di sfida.


Crowley si limita a fare spallucce, ma Ten lo giudica un consenso più che sufficiente. 


TBC

se vi va di dirci qualcosa (soprattutto se questo delirio qualcuno se lo ricorda ancora) , ci fa solo un enorme piacere ^^

Momento spudorato di spam (da me, Lu) : se volete fare indigestione di TenTENNANTi qui trovate, fra le varie cose, un sacco di missing moment che ho scritto per loro, in particolare quintali di Barten, ma anche un po' di DIL (Detectives In Love, termine coniato da entrambi), ma soprattutto David onboard XDD

https://efpfanfic.net/viewseries.php?ssid=18840&i=1

Alla prossima (ma non troppo presto), perchè costringerò Loki anche con la forza per scrivere i prossimi capitoli, se serve XD

L&L
   
 
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