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Autore: Mnemosine__    10/11/2021    1 recensioni
Il preside alzò lo sguardo dal foglio che stava compilando per guardare Peter negli occhi. "Non ho potuto non notare che hai segnato Tony Stark come tuo secondo contatto di emergenza."
Peter annuì, non capendo il problema. "Infatti."
Il preside Morita si tolse gli occhiali. "Figliolo, questa è una cosa seria. Non puoi inserire persone a caso che ammiri come tuoi numeri di emergenza."
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L'ufficio del preside 


Peter era tornato a scuola per il suo ultimo anno. Era riuscito addirittura a passare il primo giorno fuori dai guai o, almeno, così credeva fino a quando, durante l'ora di pranzo, era stato convocato nell'ufficio della preside.

"Che cosa hai combinato?" gli aveva chiesto Ned.

"Niente!" Non gli veniva in mente nulla tra le cose che aveva fatto quel giorno che fosse degna di una convocazione nell'ufficio del preside. Lui non ci era mai stato, poi, nell'ufficio del preside.

"Le persone vengono convocate nell'ufficio del preside quando sono nei guai." Aveva detto MJ, senza alzare gli occhi dal proprio disegno. 

"Buona fortuna." Le parole dei suoi amici non aiutavano ad a rimanere tranquillo.

Prese lo zaino, buttò via il piatto vuoto e camminò dritto verso l'ufficio.

Mentre si muoveva pensò a tutti i motivi per cui avrebbe potuto essere convocato nell'ufficio del preside. Avevano scoperto che era Spider-man? No, impossibile. Perché, allora, lo avevano chiamato lì, per prima cosa? Forse per quella volta in cui aveva alterato le dosi dell'esperimento di Flash durante chimica. A pensarci bene, si sarebbe dovuto sentire in colpa per averlo fatto, ma nessuno stava guardando! O, almeno, questo era quello che pensava Peter, ed era successo l'anno precedente.

Perché avrebbero dovuto chiamarlo a causa di quello, ora?

No, sicuramente era per qualcos'altro.

Quando arrivò all'ufficio, Peter bussò alla porta e Mr. Morita alzò lo sguardo e smise di sfogliare la cartellina appoggiata sulla scrivania.

"Peter, siediti."

Lui fece come richiesto, sedendosi davanti all’uomo. Quella sedia che era così scomoda che gli fece prudere la pelle.

"Non ho potuto non notare che hai segnato Tony Stark come tuo secondo contatto di emergenza."

Peter annuì, non capendo il problema. "Infatti."

Poi si raggelò. Aveva combinato qualcosa a sua insaputa e loro avevano chiamato Tony? Avrebbe dato di matto. E se lui dava di matto avrebbe rischiato un infarto e, allora, sarebbe stata Pepper quella a dare di matto. E nessuno voleva far dare di matto a Pepper Potts. 

Il preside Morita si tolse gli occhiali. "Figliolo, questa è una cosa seria. Non puoi inserire persone a caso che ammiri come tuoi numeri di emergenza."

Peter alzò le sopracciglia, confuso. Cosa? "Non è una persona a caso. Lo conosco."

"Si, e io sono Captain America. Tutti desideriamo che cose così possano accadere." Lui poggiò le mani sulla scrivania, ticchettando un dito sul legno, con evidente irritazione.

"Ma è vero. Faccio anche lo stage con lui, può chiamarlo anche adesso se desidera."

"Signor Parker, questa è una cosa seria."

"Sono serio. Guardi, solo... lo chiami. Vedrà che non sto mentendo."

Il preside arricciò le labbra, allungandosi verso la cornetta del telefono ed aspettandosi che il ragazzo lo fermasse. Peter non si mosse.

"Ok." Disse lui, digitando il numero e portandosi il telefono all'orecchio.

Aspettarono e aspettarono, ma niente.

"Non risponde nessuno." Disse, abbassando il telefono. "Signor Parker, ti sei sempre tenuto fuori dai guai negli anni passati fino ad ora."

Lui lo interruppe come se stesse per continuare. "Non sto mentendo, però."

"Davvero ti aspetti che creda che conosci Tony Stark? Iron Man?" il preside si mise a ridere. "Voglio dire, e poi? Mi dirai che sei Spider-man? Peter, il tuo stage con Tony Stark, anche se fosse vero, non è una scusa per questo. Sarebbe il tuo capo, non un familiare."

"Senta, posso chiamarlo anche io, se non mi crede." Disse Peter tirando fuori il cellulare dalla tasca. Lo sbloccò e aprì la rubrica, mostrando al preside il contatto: Signor Stark :)

Senza aspettare una risposta da parte dell’uomo Peter cliccò l'icona verde, portandosi il telefono all'orecchio.

Aspettò finché non partì la segreteria. "Oh."

Il preside lo guardò, piegando la testa. "Peter, sei un ragazzo brillante, ma mentire riguardo a questo non va bene, e sarai messo in punizione."

"Cosa? Ma-"

"Vuoi che la punizione duri per tutta la settimana?"

Peter sospirò, sentendosi sconfitto "No."

"Bene, torna a pranzo. Sei libero di andare."

 

Peter fu terribilmente silenzioso quando Happy andò a prenderlo e, il ragazzo, dalla prima volta da quando si erano conosciuti, fece il viaggio verso il complesso in silenzio.

Zia May era a Boston per lavoro per quella settimana e Pepper lo aveva invitato a stare al complesso con loro per tutto il tempo che voleva. Certo, ci passava già ogni fine settimana, alcune volte ci aveva addirittura portato Ned, ma senza Zia May non aveva senso rimanere a casa da solo.

Quando Peter arrivò al complesso incontrò Pepper in cucina. "Com'è andata a scuola, caro?"

"Bene." Rispose Peter senza alzare lo sguardo dai propri piedi e andando dritto verso la propria stanza.

"Hey, Pete?" Tony bussò alla sua porta. "Mi dispiace di non aver risposto, ero in riunione...Stai bene?"

"Sto bene." Mormorò, senza nemmeno preoccuparsi di guardarlo.

"Peter, guardami." Disse Tony con tono severo, cosa che gli fece fare come gli era stato detto. "A chi devo fare il culo a strisce?"

"Nessuno. Non è niente."

"Come no, se non ci fosse qualcosa così taciturno..." disse avvicinandosi Tony a lui, colpendo piano la sua spalla con la propria. "Dai, ci sono io."

Non c'era più bisogno di nasconderlo. "Mi hanno convocato nell'ufficio del preside e Mr. Morita non mi ha creduto quando ho messo il suo nome come mio secondo contatto di emergenza. Mi ha messo in punizione perché ho mentito."

Tony annuì. "Quindi devo fare il culo a qualcuno."

"Signor Stark."

"No, è inaccettabile. Non hai fatto niente di male, ragazzo. Non ti meriti di essere messo in punizione, giusto? Domani per prima cosa verrò alla tua scuola per sistemare tutto."

Peter sospirò. Sapeva che era meglio non discutere con lui.

 

Il giorno dopo, Tony accompagnò personalmente Peter a scuola e si diressero immediatamente verso l'ufficio della preside.

"Signor Stark, davvero, non c'è bisogno che lo faccia."

"Certo che lo devo fare, ragazzo. Devo mettere in riga la tua preside." Disse mentre camminavano dritti verso l'ufficio senza salutare nemmeno la segretaria all'ingresso.

Il preside stava facendo un colloquio con un ragazzo e i suoi genitori quando Tony entrò nella stanza.

"Tony Stark." Il Signor Morita si alzò di scatto e lo accolse in un istante. "Cosa la porta qui? Questo ragazzo la infastidisce?"

Tony alzò le sopracciglia e cercò di rimanere calmo, mentre si appoggiava allo stipite della porta cercando di sembrare perfettamente a suo agio. "No, 'questo ragazzo' ieri pomeriggio è tornato a casa come uno straccio. Lo ha convocato qui ieri, dico bene?" disse indicando Peter che cercava di farsi piccolo piccolo alle sue spalle.

"Uh, si." Disse il preside mordendosi un labbro.

"Mi ha detto che non gli ha creduto quando ha affermato di conoscermi, o sbaglio?"

"Beh, si, ma-"

"Lei sa che potrei facilmente comprare questa scuola e farla licenziare?" chiese Tony. Lui rimase senza parole.

Tony continuò. "Peter per me è come un figlio e se mai dovesse tornare a casa con un altro richiamo come questo, io la farò licenziare in un modo o nell'altro. Peter è un bravo ragazzo, sono sicuro che lei lo sappia."

"Io-Io lo so, Signor Stark."

"Ottimo. Quindi non c'è più nessuna punizione ora, giusto?" chiese con un tono di voce minaccioso.

"No, niente punizione." Lui si chinò velocemente sul computer e digitò qualcosa sulla tastiera "Cancellata proprio adesso."

In quel momento la campanella della scuola suonò e Tony si voltò per guardare Peter. "Questo è il tuo segnale per andare in classe, ragazzo."

"In realtà quella è la campanella per i ritardatari."

"Oh, beh, lui non è in ritardo. Sono sicuro che lei si occuperà anche di questo." Disse rivolgendo al preside un sorriso così finto che poteva essere riservato solamente per le persone che avevano messo il suo ragazzo nei guai.

Lui scosse la testa. "No, no, non lo è. Me ne assicurerò io." Disse scarabocchiando qualcosa su un foglietto e quasi inciampando sulle gambe della donna seduta davanti alla scrivania – che stava guardando la scena in silenzio, così come il resto della famiglia – per consegnarlo nelle mani di Peter.

"Ottimo." Tony si voltò verso Peter e gli diede delle leggere pacche sulle spalle, mentre si incamminavano verso l'ingresso.

"È stato pazzesco, Signor Stark! Grazie."

"Ehi, quello non era niente di che." Minimizzò lui. "Ora, ricorda, se qualcun altro ti dà fastidio, mandalo da me."

Peter annuì. "Ok, papà."

Peter si bloccò sul posto, così come Tony che, aprì la bocca e spalancò gli occhi.

"Oh, io non volevo dire- cioè, lei- mi dispiace..." iniziò a dire Peter, andando nel panico più completo.

Oddio. Oddio. Oddio.

Tony aprì e chiuse la bocca un paio di volte, guardando il suo ragazzo dare di matto e cercando di non dare lui stesso di matto. Quello sarebbe stato un problema e avrebbe rischiato un infarto. E poi Pepper avrebbe dato di matto.

Tony scosse la testa, senza nascondere il sorriso che gli era spuntato sulle labbra, cercando di bloccare il balbettio senza senso di Peter, mettendogli le mani sulle spalle. "No – va... va bene. Se vuoi." Balbettò. Si schiarì la voce. "Per me sei un figlio, Pete."

Il volto di Peter si illuminò e, mentre faceva un passo avanti per abbracciarlo – un abbraccio vero – Tony pensò che, forse, quel preside poco affidabile gli aveva fatto un favore.  
"Ora fila in classe, prima che ti mettano davvero in punizione!"
 

Premetto che questa è la prima storia che scrivo il questo fandom, quindi vi chiedo di essere clementi :)
Mi sono ispirata ad una fanfiction inglese letta su un altro sito tempo fa e ho pensato di scrivere la mia versione di un'ipotetico motivo per cui Peter possa essere convocato nell'ufficio del preside, lui che è uno studente modello.
Personalmete ho sempre adorato il rapporto tra i due e mi dispiace che la Marvel non ci abbia mostrato altri momenti Ironfamily. Per fortuna esistono le fanfiction.
Spero di avervi fatto sorridere e che vi sia piaciuta, grazie per essere arrivati fino a qui!
  
   
 
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