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Autore: Hannah1987    14/11/2021    1 recensioni
Provate ad immaginare: è un giorno come tanti altri, quando all'improvviso vedete con i vostri occhi davanti al giardino di casa una cabina blu della polizia ed un uomo affascinante chiamato Il Dottore... come reagireste? Questa è la mia storia, una comune ragazza di Brooklyn che rincontra il Dottore dopo sei anni, ma non sa ancora che viaggiando nel Tempo e nello Spazio ... Scoprirà di essere un'altra persona, che mai nessuno si sarebbe aspettato .
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cybermen, Dalek, Doctor - 11, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, PWP, Tematiche delicate
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Capitolo XXXII
Il Gran  Consiglio Oscuro
 
 
Nel frattempo, su Vertigo 5, all’interno della Sala del Trono, Scorpio era in riunione insieme a Lisa Preston e ai componenti del Gran Consiglio Oscuro. Questo era formato da tutti i nemici del Dottore, per la prima volta alleati. Scorpio, grazie al suo fascino e alle sue proprietà linguistiche, era riuscito a salire la scala gerarchica arrivando al gradino più alto: egli era, infatti, il Presidente del Gran Consiglio Oscuro e, come tale, godeva di tanti privilegi. Uno di questi era poter convocare una Seduta Straordinaria per fare il punto riguardante la situazione che l’intero Universo stava vivendo.
“Buonasera signori e benvenuti alla decima riunione del Gran Consiglio Oscuro. Vi ho convocati qui stasera per informarvi che la figlia del Dottore è nata e che molto presto diventerà un Signore del Tempo. Attualmente la nostra situazione sembra nettamente migliorata rispetto agli anni precedenti. A quanto pare il nostro “caro e amatissimo” Dottore è molto vulnerabile in questo momento: sua figlia Jasmine di 8 anni, sta morendo mentre la sua amata compagna di viaggio Pearl Bartowski, nonché la sua compagna di vita e madre di sua figlia, è sotto il mio completo controllo. Sarà proprio lei ad uccidere il Dottore e quale momento migliore di questo per agire?”
Tutti i componenti del Gran Consiglio Oscuro tacquero. Solo uno ebbe il coraggio di alzarsi: era un uomo non molto alto ma forte, di costituzione robusta, con un'espressione crudele e terrificante in viso, il lungo naso affilato, le guance magre di colorito rossastro, grandi occhi verdi sovrastati da sopracciglia nere e folte, che accentuavano il lampo minaccioso dello sguardo. Il suo viso era molto curato e ben rasato, ma decorato da lunghi baffi spioventi. Aveva un'ampia fronte, il suo capo era sorretto da un collo muscoloso, quasi taurino e sulle sue spalle larghe scendevano in voluto disordine “una cascata di riccioli neri.” Si identificò come Vlad Ţepeş III , detto Dracula. Egli si distingueva dagli altri, parlava poco ed aveva un portamento quasi regale: lui era il Principe di Valacchia e Grande Signore della Guerra, Cavaliere dell’ordine del Drago e figlio del Drago (Figlio del Diavolo in rumeno). Lui era come il Dottore: aveva vissuto molte guerre ed era sopravvissuto nel Tempo e nello Spazio.
“Agire ora sarebbe un grande errore. Ora il Dottore soffre ed è vulnerabile, è vero. Ma una volta che la ragazzina sarà morta … allora sarà il momento giusto per colpire. Oltre ad aver appena perso la figlia, si vedrà a dover affrontare la sua adorata compagna. Sarà troppo pure per lui, ve lo assicuro. Non ci combatterà e noi avremo la nostra vendetta!” disse l’uomo, spietato. L’aula rimase in un silenzio tombale per qualche secondo. Scorpio valutò attentamente le parole del Principe di Valacchia, poi sorrise.
“Buona osservazione la vostra signor Ţepeş. Voi cosa ne pensate?” aggiunse rivolto agli altri partecipanti. La stanza si riempì di mormorii d’assenso.
“E’ deciso quindi!”.
 
P.O.V. River
 I giorni qui a Londra, passavano veloci come le ore e Jasmine,  la figlia  del  Dottore … peggiorava ogni  giorno  sempre di più. Presto  sarebbe  morta e  un  altro  dolore  come  questo; dopo la  dipartita  dei  coniugi Pond,  avrebbe  distrutto  il  Dottore a tal punto da  fargli perdere la  fiducia  in  se  stesso. Per troppo tempo,  aveva vissuto con  i sensi  di  colpa  e  da  secoli,  combatteva  contro  i suoi demoni  ed i  suoi  fantasmi; troppe  persone, sono  morte a  causa  della  sua  misericordia e la  morte  di sua figlia, lo  avrebbe  ucciso e   si  sarebbe aggiunto  alle  sue innumerevoli  ferite  che, si  porta  dietro con se da secoli ormai. Passava  le  sue  intere  giornate insieme  a  Jasmine accanto  al suo letto e per  renderla felice, viaggiava spesso  con  lei  all’ interno  del TARDIS e  le  faceva  vedere tutte le  meraviglie dell’ intero  Universo  attraverso  il  Tempo  e  lo Spazio. Lui ne risentiva  molto  della  situazione  che  stava  vivendo, ne  soffriva  molto ma non lo  dava mai  a vedere  soprattutto,  quando  era  presente  sua  figlia. Qualche  volta lo vedevo di  sera,  seduto su  di  una  panchina nei  giardini dell’ospedale;  una  volta lo vidi piangere. Aveva  la  testa  chinata in avanti e le  mani  giunte,  e il   suo sguardo  era  rivolto   verso il  cielo,  per la  prima  volta stava  pregando  Il  Signore Dio,  anche  se non  credeva  pienamente  in Lui.
“Povero il  mio  Dottore. Non  l’ho  mai  visto  cosi   legato  ad  una  persona che  conosce  da poco;  è  la  prima  volta  che  soffre  così  tanto  per  un  essere  umano …”  dissi io con  voce malinconica  e  triste che  una lacrima, solcava  il  mio  volto e   senza  che me ne  accorgessi, Donna Noble ... era  accanto  a  me,  pronta  a  consolarmi  con parole dolci  e  tono rassicurante.
“Si, è vero. Il  Dottore è  molto  legato   a  sua  figlia come è  legato molto  anche  a  sua madre Pearl ;  da  quando l’ha  conosciuta è  molto   cambiato. Io  l’ho visto  e  sono contenta  per  lui ma,  allo  stesso  tempo sono  preoccupata : in  questi  giorni mentre l’osservavo, ho  notato che  per  quanto   lui  sia  forte  ed  orgoglioso, è  anche molto vulnerabile,  infatti, si  sta  lasciando  andare  e  si  sta  abbandonando  a  se  stesso ed io, non sopporto di vederlo  in quello  stato e  più  lo  guardo ,  e  più mi  rendo conto  che  si  sta allontanando  da  noi e  dalle  persone  che  lo  vogliono bene e  questo  non posso  assolutamente  accettarlo; dobbiamo fare  qualcosa prima  che  sia  troppo  tardi !!!”
Donna Noble aveva  ragione.  Dovevamo  fare  qualcosa  per  salvarlo  da  se stesso, e  farlo in fretta altrimenti si sarebbe rovinato  con  le  sue  stesse mani.  
 
P.O.V. Jasmine
 I giorni qui a Londra, passavano veloci come le ore ed  io, passavo  la  maggior parte del mio  tempo all’ interno  della mia camera da letto  in ospedale;  non  ricevevo  spesso  molte  visite. Da quando avevo scoperto  di soffrire  di  una malattia sconosciuta  e  terminale, mi sono  sentita  crollare  il  mondo  addosso; poi  all’improvviso … quando tutto   sembrava essere perduto, finalmente avevo  rivisto  mio  padre  dopo  tanto tempo;  non mi  sembrava  vero e  invece … era li  accanto  a me, per rendere  felici i miei giorni  tristi e  solitari in  ospedale.
Passavamo  spesso  delle  giornate  insieme e ogni  volta  vivevamo delle incredibili avventure:   viaggiavamo  attraverso  il  Tempo e lo  Spazio  con   una  cabina blu  della  polizia magica …
“Si  chiama TARDIS ,  ed  è  una macchina  del  tempo, che  ti  porta  lontano e  in  giro  per l’Universo …”  mi  aveva detto. Spesso  e  volentieri;  viaggiavamo  insieme  a  zia Donna   e zia  River e ogni  giorno,  scoprivamo  delle  cose  nuove:  pianeti,  razze  aliene … una  volta  ho conosciuto Marilyn Monroe e  la  Principessa di Monaco  Grace Kelly i miei  idoli ; ed era stata una  cosa  meravigliosa,  soprattutto  per  una  bambina di  8 anni  come  me.  Mi  piaceva  molto  viaggiare con mio  padre  anche  se, mi  mancava  da  morire  la  mamma:  volevo  tanto  vederla ed  abbracciarla  per  dirle  ti  voglio bene prima  che  la  mia  malattia, mi  avrebbe  uccisa. Mio  padre evitava sempre  l’argomento mentre io, ne  ero pienamente  consapevole. Presto  sarei  morta e  prima  di morire,  volevo  vivere  ogni  attimo,  ogni  secondo  della mia  vita fino  al mio  ultimo  sospiro  vitale.    
“Buongiorno,  mia  piccola principessa. Come  ti  senti  oggi?” mi  chiese  sorridendo  all’improvviso  mio  padre,  distogliendomi  così  dai  miei oscuri  e  tristi pensieri.
“Sto  bene,  grazie. Tu papà? Come stai  invece? Hai  dormito  bene?” gli  chiesi  io, con  tono curioso   e  sincero.
“Sto bene, piccola mia. Non  preoccuparti  per me. Senti  mia  piccola  principessa,  ti  piacerebbe  fare  colazione nella  Londra  ottocentesca insieme  alla  Regina  Vittoria a Buckingham 
Palace ?”
“Sarebbe  fantastico;  ho  sempre  desiderato  conoscerla. Dai  papà,  mi  ci porti?  Ti prego …”  dissi  io,  con  entusiasta.
“ Che  cosa  aspetti ? Va  a  prepararti  che  ti  ci porto  subito !!! Sai  la  Regina  Vittoria  non  ama  i  ritardi !!!”
Non  stavo  più  nella  pelle,  non vedevo l’ora di partire  insieme  a  mio  padre e  la  sua  macchina  del  tempo.  Stavo per  conoscere  la  Regina  Vittoria  in persona. Il  mio  sogno stava  per diventare  realtà:  infatti mise  in  moto  il TARDIS  ed  insieme  a  lui  scomparimmo  nel  nulla  e  davanti  agli  occhi  di  zia  Donna,  zia  River  e  nonno  Wilfred che  ci    salutarono  con  la  mano e sorridendo.
 
P.O.V. Dottore
 Avevo  promesso  a mia  figlia Jasmine, che  avremmo  fatto  colazione  insieme  alla Regina Vittoria a  Buckingham  Palace  e  nella  Londra  ottocentesca, infatti  dopo  aver  salutato  Donna   Noble , River e nonno  Wilfred, misi in  moto  il  TARDIS  e  attraverso  il  Vortice  del  Tempo raggiungemmo  la  nostra  meta. Durante  i  nostri  viaggi  nel  tempo,  insegnavo  a mia  figlia, le  tecniche  di  base  per  saper  pilotare  il  TARDIS  come  avevo  fatto  in  passato  con  Pearl ,  sua  madre. Jasmine era molto  brava,  ed  apprendeva  in modo  veloce  tutti   i  miei  insegnamenti  come  un  vero e proprio  Signore  del Tempo. Mi  ricordo che  l’ultima  volta che  sono  stato  nella  Londra  Vittoriana, era stato durante  la  mia  decima  incarnazione; insieme  a Rose  Tyler  che  adesso  è  intrappolata  in un  Universo  Parallelo con  sua  madre  Jackie, suo  padre  Pete Tyler e  la  versione umana  di me stesso : Il  Dottore  Umano  che  Donna Noble  aveva  creato durante  il  suo periodo di  metà crisi umana biologica con cui  ha  rischiato  la  vita. Ma ora basta parlare  del  passato,  adesso  bisogna  affrontare  il presente : mia  figlia  Jasmine,  stava  diventando  impaziente e  nervosa; voleva  incontrare  la  Regina Vittoria  e  fare colazione  con  lei  ma,  non sapeva  che  vestito  indossare  e  dalla   stanza  del  guardaroba del TARDIS ; mi   chiamò per un  consiglio ed io,  la  raggiunsi  subito  per  aiutarla.
“Papà? Puoi  venire  qui  un momento ?  Ho bisogno  di  un consiglio  ...”
“Arrivo, subito piccola  mia.” Dissi  io mentre  attraversavo  correndo, gli  immensi corridoi  del TARDIS per  raggiungere  la  stanza  del guardaroba  e una  volta  raggiunto  la  mia  meta,  entrai  e dissi : 
“Che  cosa  c’è Jasmine? In  cosa  ti posso essere utile?”
“Papà  secondo  te,    quale  di  questi  due  vestiti  è il più adatto per una  colazione  con  la  Regina  Vittoria in  persona a Buckingham  Palace:  questo  di seta rosa e con la  gonna aderente con   fiori che  scende a  sirena oppure   quello  azzurro  con le maniche  velate e la gonna che  scende  larga  sui fianchi; quale preferisci?” mi  chiese, mia  figlia seria  e  con lo  sguardo  fisso  su  di me.
“Secondo  me  per una principessa  del  tuo  calibro piccola mia, il  vestito  perfetto  sarebbe  quello azzurro con le  maniche  velate e  la  gonna  ampia. Su,  che cosa  aspetti … indossalo e  fammi  vedere  come  ti sta …” Dissi  io, per incoraggiarla e per  farle  indossare  il  vestito  che  le  avevo  scelto.
“Okay,  va bene papà; mi  hai  convinto.” Detto  questo, la  piccola Jasmine  andò  a  cambiarsi d’abito all’interno della  stanza  del  guardaroba immensa  del TARDIS mentre io, l’aspettavo  fuori alla  porta tutto il  tempo necessario che  le  serviva  per cambiarsi e,  dopo  qualche  ora  di  lunga  attesa, mia  figlia  uscì  dalla  stanza  e  quello  che  vidi  fu  davvero una  cosa  meravigliosa :  aveva un viso ovale, di carnagione chiara. I suoi  occhi erano di un verde brillante, aveva  un sorriso  splendido e i  suoi lunghi capelli biondi , erano  avvolti in una  treccia legata  da  un nastro  di  seta  bianca  mentre  il  suo  adorabile  vestito  azzurro le stava  così  bene  che  sembrava  davvero una principessa. Lei  era  la  mia  principessa ed  era  davvero  bellissima  che  rimasi  senza  parole.
 


P.O.V.  Jasmine
 Mio padre, quando mi  vide uscire dalla  stanza del guardaroba del  suo TARDIS, con  addosso il  vestito che aveva  scelto  per me, lui  ne rimase  davvero molto  stupito da rimanere  in silenzio fino a  quando non  decisi io  di rompere il  ghiaccio  dicendo : “Papà  che  cos’hai ?Perché  stai  piangendo?”
“No, Jasmine non sto piangendo e solo che sei … sei bellissima  come  tua madre … le  somigli  cosi  tanto che a  volte  penso  che  tu,  sei  la sua  reincarnazione; mi manca  cosi  tanto ...” Mi disse  lui  piangendo,  ed io  mi  avvicinai  a lui  per  consolarlo, con   un  semplice  abbraccio in  modo  da mandare via  la  tristezza  e  goderci  la  nostra  colazione  in  compagnia  della  Regina  Vittoria, nella  speranza  di  vederlo  sorridere  di nuovo.
“Dai  papà non  piangere; sono sicura  che la mamma ritornerà  presto e  ritorneremo  ad  essere  una  famiglia;  ed  ora  usciamo  da  questo  TARDIS, altrimenti  faremo  tardi per  la  colazione  a  Buckingham  Palace    con la  Regina  Vittoria …” dissi  io, sorridendo e con tono  sereno e  felice.
“Avete ragione,  vostra altezza; altrimenti  la  Regina Vittoria  si  arrabbierà tantissimo se  faremo  tardi al nostro appuntamento.” Mi  disse  mio  padre sorridendo e  con la  sua infinita  ed  immensa gioia che non  aveva  limiti, mi  aveva  contagiata  a tal  punto che  dimenticai  la  mia  malattia,  godendomi  insieme a mio  padre   una  giornata  diciamo “quasi normale”  tra  padre  e  figlia,  senza  che  nessuno  c’è l’avrebbe  rovinata. La giornata  passò in fretta  e la  Regina  Vittoria, rimase  contenta  della  nostra  visita  di cortesia e poco  prima  di  andare  via, mi  fece  un piccolo  regalo, come simbolo  della  sua  amicizia e  per la sua  bontà  sincera e generosa.
“Vieni  Jasmine,  vieni  con me che  devo  darti una  cosa …”
Io  non  capivo  il  perché  mi  avesse detto  quelle  parole, infatti  spinta  dalla  curiosità decisi  di  seguirla nella  sua  camera  da letto insieme  a mio  padre  che  mi  teneva  per mano ed  una  volta  entrati  nella  Stanza  della  Regina,  lei  si  avvicinò  ad un  piccolo porta gioia e prese un  piccolo bracciale  bianco, mi  disse  che  era  un  bracciale di  madre perla  e me lo  porse  dicendo:
“Tieni Jasmine, voglio  che  tu prenda  questo bracciale come  simbolo della  mia amicizia …”
“Vostra Altezza, mi dispiace ma  non  posso accettarlo, appartiene  a voi e non  mi  sembra  giusto  di privarvene …”
“No, Jasmine, insisto,  voglio  che  lo  prenda  tu e poi  ho  talmente tanti  gioielli che posso  indossare tutte le  volte  che  voglio;  sarei molto felice  ed orgogliosa  se  tu lo accettassi …”
“Molte  grazie  Vostra  Altezza per  la  vostra  immensa  generosità.  Avete  un  cuore  grande e  ricco  di  bontà. Arrivederci  Regina  Vittoria; non  vi  dimenticherò mai …” Detto  questo, io  e  mio  padre  lasciammo  Buckingham  Palace per  ritornare alla  nostra  magica  cabina blu   telefonica  degli  anni 50 e ritornare  nella  Londra  del  Presente da  zia  Donna,  zia  River e  nonno  Wilfred all’ Ospedale di Whitechapel,  dove mi stavano  aspettando.
 
P.O.V. Dottore
 Avevamo passato una magnifica e meravigliosa  giornata io e Jasmine ed eravamo felici insieme. Ogni  tanto mi  chiedeva  di  sua  madre Pearl e io, le rispondevo  sempre e spesso in modo vago, dicendo che era sempre in  viaggio per lavoro e che  sarebbe ritornata  presto da  noi,  facevo di  tutto per  nascondergli   la verità per proteggerla dal  suo destino che era ormai prossimo; perché  avevo  paura che  se  le  avessi raccontato tutto, l’avrei messa in grave pericolo mettendo a  rischio la  sua  innocente  e piccola  vita.
“Allora, piccola mia. Come  ti è sembrata la  Regina Vittoria e  la  sua  Londra  Ottocentesca? A me  è sembrata  fantastica;  incredibile di come  gli  esseri umani siano  imprevedibili. Non mi  sarei  mai  aspettato che  la Regina  Vittoria, mi  avrebbe  accolto in modo  cosi  benevolo  dopo  tanti  anni … mi  aspettavo   di  peggio …”
“Dai papà, non  essere  così cattivo con lei  e poi, la  Regina Vittoria è una  bravissima  donna e  una  meravigliosa persona e poi  scusa,  perché  non  doveva  accoglierti bene,  mica  le  hai  fatto qualcosa di  male? Vero?”  mi  chiese mia figlia curiosa. 
“Ehm ... diciamo solo che  molto tempo fa, l’ho  fatta arrabbiare un pochino troppo da farmi bandire  dal  suo  regno;  dopo  aver affrontato  un enorme e  grosso lupo mannaro insieme ad  un amica …
“Parli di Rose Tyler vero?” rimasi stupito quando fece il  suo  nome che le dissi:
“E tu  come lo  sai? Chi te lo ha raccontato?”
“E’ stata zia Donna a  raccontarmelo, quando ero molto piccola. Sai ,  ho  sempre  sognato di  poter  conoscere Rose Tyler. Zia  Donna  mi  raccontava  spesso di lei,  che era una  ragazza molto coraggiosa e  che  ha  combattuto  al  tuo  fianco fino all’ultimo. Non l’hai mai dimenticata fino  a quando  non  hai  incontrato  mia  madre. Raccontami  di lei; è  un  Signore del Tempo come te?”  Da quel  momento in  poi, non potevo  più nasconderle nulla  era  giunto il momento di  dirle la  verità su  sua madre nella speranza  di  non perderla  mai più.
   
 
   
 
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