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Autore: zero2757    16/11/2021    2 recensioni
«Inu Yasha.» Lo richiama appena sente che il momento peggiore è passato «Ti prego lasciami andare.»
[...]
«Non hai sbagliato niente» si costringe a parlare, la sua voce è tirata e stranamente monocorde «sono le scelte che ci definiscono, Inu Yasha e lei aveva fatto le sue molto tempo prima.»
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kikyo, Kagome/Sesshoumaru
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Bellflower

Good girls, hopeful they'll be and long they will wait
We had a beautiful magic love there
What a sad beautiful tragic love affair.
-
Le brave ragazze, sperano che tu sia li ed aspettano
Abbiamo avuto una bellissima magica storia d'amore
Che è una triste, bellissima magica storia d'amore.




Taylor Swift - Sad Beautiful Tragic

 

 

 

Ci sono momenti in cui la mente fa voli pindarici, immagina possibili scenari che sotterrati in fondo al cuore e nei meandri della mente, rendono possibile l'impossibile.
Quante volte le persone si perdono nell'osservare il vuoto, perse nelle loro fantasie? Una volta è il cielo tempestato di stelle, altre le foglie colorate dell'autunno che trasportate dal vento si adagiano elegantemente a terra; oppure un odore familiare che la mente intesse la propria immaginazione.
Persino lei, che in quel preciso istante si trovava tra le braccia dell'uomo che credeva di amare, non smette di immaginare braccia diverse, una persona diversa. Forse i suoi continui tentennamenti le avevano intaccato la fiducia che riponeva in lui, oppure semplicemente si era stufata di essere un riflesso di un amore indissolubile e travagliato. I suoi occhi sono fissi sui fiori di campanule che dolcemente inchinano la loro corolla alla tiepida brezza della sera, il colore bianco dei petali le ricordava quanto in verità le persone cambiano e quanto più ingiusto fosse che i suoi sentimenti fossero mutati così radicalmente proprio adesso.
L'odore di incenso e legno che proviene dalle vesti di lui quasi le danno un senso di smarrimento, cosa stava facendo? Perché era lì? Cosa la tratteneva ancora? Perché non era cresciuta in quel periodo così difficile della sua vita? Le forti braccia del ragazzo si fecero più ferme, quasi volesse inglobarla dentro di sé per non lasciarla più andare e portarla sempre con lui. Un colpo di vento più intenso fa muovere i capelli color argento di lui, bloccandole momentaneamente la vista delle campanule. Sì, la vita era proprio ingiusta, perché mai lineare o chiara, o almeno mai nei momenti in cui servisse veramente. Avrebbe voluto parlargli, dirgli di lasciarla libera finalmente di respirare e di farle schiarire la mente dalle mille insicurezze annidatesi negli anfratti della sua mente in quei mesi così strani. Avrebbe voluto scappare e incominciare, sta volta per davvero, a pensare a che passi compiere per la sua vita, soffocando così la paura che le entrava nel profondo ogni qualvolta pensasse a cosa ne sarebbe stato di lei da lì a tot anni.
Solo che non lo fa, continua a tenere lo sguardo fisso su quei fiori spontanei, non poco lontani da loro, sotto le fronde di un possente gruppo di alberi, inframmezzata dai capelli di lui con il cuore che pare stretto in una morsa e lo stomaco su le montagne russe. Ecco un altro spiacevole sintomo che la rende inabile, l'immagine di una persona differente non le si scolla dalla mente. Il respiro di lui è spezzato è da molto tempo che la stringe a sé, mentre le sue lacrime le scendono giù per il collo bagnandole la veste. Non sa come reagire, non sa come rimettere i propri di cocci figuriamoci quelli della persona che credeva di amare sino a due minuti prima.
La morte di Kikyo lo ha devastato così come la frase che lui aveva sussurrato poco dopo aveva dato il colpo di grazia a quell'ultima briciola di sentimento che provava per quella persona. Trema, ma lei rimane immobile, a parte l'immagine di un uomo diverso, non riesce a pensare a nient'altro; sa che in quel preciso momento non sta abbracciando lei ma il riflesso della donna che ha amato e perduto per ben due volte. Forse è stato questo che nei mesi precedenti le sono piovute addosso tutte le possibili incertezze di questo mondo, ha iniziato a pensare un po' più concretamente a quello che sarebbe venuto e si è spaventata come pochi nello scoprire di non avere piani. Cosa le piaceva? Che lavoro avrebbe voluto fare non appena gli studi fossero finiti? Come avrebbe fatto a mantenersi? Avrebbe avuto stabilità? Lo avrebbe rivisto? Si è resa conto che tra i mille pensieri mai le era sovvenuto alla mente Inu Yasha e cosa avrebbe voluto, si è resa conto che nonostante i suoi sentimenti fossero cambiati e il suo cuore vertesse verso una nuova persona, aveva paura per sé stessa e per il suo futuro. Si sentiva come sospesa su un burrone, al limite della sua vita con poco tempo a sua disposizione e con il cuore pesante.
“Perché” continua a sussurrare lui, che fino a pochi giorni prima non riusciva a guardarla in volto a causa della sua somiglianza con Kilyo, che aveva pianto lacrime di sangue a causa di uno spettro che si nutriva di dolore e che adesso le si aggrappava come un bambino smarrito ricerca l'abbraccio materno. Ma lei continua a rimanere ferma, per la prima volta in quel viaggio non si sente vicina a lui; ne ha passate davvero troppe per provare empatia per chi ha provato ad ucciderla, sminuirla anche quando stava solo aiutandola e che aveva lasciato tutti in un casino più grande gli altri credessero a causa delle sue scelte egoistiche. Si era resa conto solo ora che la corda che Kilyo e Inu Yasha avevano tirato per così tanto tempo si era prima sfilacciata, lentamente, ma poi a forza di tirare si era spezzata. Sbatte le palpebre, torna pian piano alla realtà e con un sospiro sofferto che le lascia le labbra, finalmente alza la mano destra e gli carezza i capelli cercando di dargli un po' di quel conforto che lei non sente. A quel gesto il ragazzo inizia a piangere più forte, le forze gli mancano e cade in ginocchio portandola con sé; l'impatto le crea un dolore che mal sopporta ma cerca di non reagire in malo modo.
Quella sarà l'ultima volta che Inu Yasha la terrà tra le sue braccia, che sarà egoista sino allo stremo, perché lei non ha intenzione di soccombere in quelle paure che le rendono il futuro incerto, che la rendono un riflesso debole in confronto a quella che è in realtà. Lei ha un valore per sé stessa e, forse, per quell'uomo che si è ricoperta di amare come poche cose nella vita, «Kagome» gli artigli di lui le si conficcano nella carne attraverso le vesti sacerdotali, le sue braccia saranno mal messe entro poco ma non proferisce parola, si limita a ripetere il gesto fatto poco prima che si ritrovassero inginocchiati, ancora stretti l'uno all'altra. «Perché è successa una cosa del genere, cosa ho sbagliato? Cosa?!» La voce disperata, straziata da un dolore profondo la portano nuovamente a sospirare strizzando gli occhi, nel vano tentativo di cancellare la situazione in cui si trovava «Non hai sbagliato niente» si costringe a parlare, la sua voce è tirata e stranamente monocorde «sono le scelte che ci definiscono, Inu Yasha e lei aveva fatto le sue molto tempo prima.» le parole stridono con i gesti che perpetua a fare, ma sono la pura verità. «Perché?!» Ripete per l'ennesima volta lui in quella serata così malinconica, il cielo si sta sfumando tra il rosa e l'arancione del tramonto e l'aria pregna dell'odore della stagione che cambia rendono tutto ancor più straziante. «Perché è così che doveva andare. Perché le sue decisioni hanno portato a questo.» la stringe ancora più forte e più rumoroso ancora diventa il suo pianto e ancora una volta lei si trova preda delle sue sempre più frequenti paure, immagina braccia differenti, odori differenti, un uomo differente. «Inu Yasha.» Lo richiama appena sente che il momento peggiore è passato «Ti prego lasciami andare.» a quelle parole lui alza lo sguardo, ancora ricolmo di lacrime non ancora cadute; gli occhi ambrati smarriti. «Mi stai facendo male, sto sanguinando da un po' oramai e sta diventando doloroso.» Ancora smarrito, il ragazzo la lascia andare e quando i loro corpi si separano si rende conto solo allora che le vesti di lei sono zuppe, i suoi artigli erano sprofondati più di quanto credesse e adesso le sue mani erano sporche di sangue. «Perdonami, io non volevo.» dice con voce disperata, si sente in colpa aveva giurato di proteggerla e di non farle mai del male, ma lei con un sorriso stirato si alza un po' traballando «Non preoccuparti, so che non lo hai fatto apposta.» gli sfiora per l'ultima volta i capelli e poi, con passo strascicato, si volta e se ne va. Sì, quella sarebbe stata l'ultima volta che lei sarebbe stata il suo riflesso e anche la sciocca ragazzina innamorata di una persona che francamente non la meritava.
Finalmente era libera seppur ancora ricolma di paure, e così nel suo breve tragitto per tornare al villaggio si sente un po' più leggera e non può che sorridere quando l'uomo di cui è veramente innamorata gli si para dinnanzi. «Ho sentito il tuo odore misto al sangue.» paiono frasi apatiche e atone, ma lei riesce a leggerci dietro tutta la sua preoccupazione «Non è niente, sta tranquillo.» e stavolta sorride ancora di più e con sincerità «È stato Inu Yasha?» chiede, lei sa quanto gli sia costato ma oramai lo conosce abbastanza da capire i suoi sentimenti. «Sì.» gli risponde semplicemente, ma sa che lui capirà subito cos'altro gli sta comunicando, infatti accenna un lievissimo sorriso e le si avvicina. Non servono parole, i loro sguardi parlano per loro e nonostante la situazione precaria in cui vertono le cose, ignari di cosa il destino porterà loro finalmente possono stare assieme. «Sesshomaru.» sussurra lei mentre con una dolcezza estranea lui fa incontrare le loro labbra, sugellando così il loro legame. Per la prima volta si rendono conto che i loro sentimenti trascendono le loro diversità e il tempo, rendendoli così assurdamente felici di essersi incontrati.




Fine


 

 

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L'angolo Dell'Autrice:

Salve! Oddio, ancora non ci credo, pare quasi un ciclo che tende a ripetersi. Incredibile che io torni sempre qui, in questo fandom che amo tantissimo, ciclicamente a pubblicare le mie storie un po' sgangherate, se non erro l'ultima storia che ho pubblicato è del 2015, sei anni fa. Mi sento vecchia, ma anche nostalgica questo luogo lo ritengo magico, mi fa bene ogni qualvolta voglio tornare e quindi eccomi qui, di nuovo.
Credo che per chi abbia già letto qualcosa di mio sappia già che a me la coppia Rin/Sesshomaru non ha mai fatto impazzire, anzi, li vedo davvero troppo come padre e figlia per una papabile storia romantica. In compenso, da brava shipper di coppie sbagliate, amo tantissimo la SessKag di cui non smetterei mai di leggere ma che, purtroppo, non è molto considerata e in più le storie che seguo sono tutte ferme da un bel pezzo (Vi prego autrici qui su EFP continuate a pubblicare che NE HO BISOGNO! T^T). Aspettate però, prima di alzare i forconi, prima di amare molto di più il fratello con il pedigree nobile, la mia devozione era per l'appunto Inu Yasha il nostro mezzo spettro preferito (Sì, ho voluto utilizzare la traduzione del manga e non quella presente nell'anime, la ritengo più azzeccata). Sono una grande fan sia della trasposizione animata che del manga della Takahashi e mi ritengo una purista, quindi per me Yashahime non ha assolutamente valeza come sequel della serie; anche perché la stessa autrice non ci ha messo mano se non per lo stile dei personaggi principali. Tornando all'argomento principe, prima di amare tantissimo il mio Sesshomaru, avevo una grande riverenza verso Inu Yasha e la coppia canon per eccellenza, quindi se troverete molte storie (alcune del 2009 AIUTO) in cui troverete quest'ultima sappiate che è perché anche la canon non mi dispiace affatto come coppia. Certo, ad un certo punto mi sarebbe piaciuto che Kagome scegliesse sé stessa, perché quasi nessuno pensa a lei come persona a se stante ma sempre in un metro di comparazione continuo ed è per questo che il finale originale non mi ha del tutto soddisfatta ma questi sono dettagli. Torniamo alla spiegazione di questa ennesima storia che pubblico a distanza di anni, qui si ambienta poco tempo dopo la morte della strega (non amo Kikyo e mai la amero') e il nostro magico duo si trova nei pressi del villaggio di Kaede. No, non ho voluto citare il Goshinboku perché non mi convinceva e soprattutto lo vedo come un pilastro di una relazione molto acerba, quindi mi spiace signor albero sacro lei è scartato, e qui si assiste ad un vero e proprio crollo emotivo da parte di Inu Yasha che si appoggia a Kagome sia fisicamente che emotivamente, ma dall'altro lato abbiamo Kagome che si rende conto di quanto i suoi sentimenti siano cambiati, mutati a favore di un'altra persona. Il conflitto che vive è davvero pesante, voi ne leggete solo un piccolo pezzo, ma nella mia testa è qualcosa che davvero la invalida in molte cose ma, per la prima volta, dopo aver adempiuto a al suo ruolo, sta iniziando a pensare a sé stessa e nel finale mi sembra evidente. La storia che (forse) intraprenderà con lo spettro dal pedigree eccellente non è sicura, si limiteranno a vivere giorno per giorno rispettando le loro decisioni, che siano quelle di rimanere assieme o meno. Sì, insomma ho fatto un po' un mix and match di tanti argomenti di cui avrei voluto parlare ma che poi si sono mischiati tutti assieme, spero che si sia capito. La canzone credo sia davvero perfetta e credo la utilizzero' ancora in caso di storie future, io vi auguro una buona lettura e... alla prossima!

zero2757



 

 

   
 
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