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Autore: Sleepesleep    18/11/2021    0 recensioni
Chi aveva affermato che l'Amore era un balsamo per l'anima mentiva, Squalo lo sa meglio di chiunque altro e vorrebbe poterlo dire a Yamamoto ma non trova le parole..
XS - 8059 (unilaterale ) - 5927
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: G, Hayato Gokudera, Superbi Squalo, Takeshi Yamamoto, Tsunayoshi Sawada, Xanxus
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Eccolo ancora quello sguardo, quella scintilla nei tuoi occhi limpidi, la conosco, l’ho già vista anni fa, l’amore ferisce quanto una spada, questo vorrei dirti ma so che non posso, il tuo cuore giovane non comprende ancora quella sensazione di calore, gli amori giovanili sono i peggiori, Yamamoto, sono colmi di promesse destinati ad infrangerci, io lo so, vorrei poterti proteggere ma non posso. Sono solo un povero squalo selvaggio, un'anima dannata che vaga senza metà alla ricerca di un qualche tipo di redenzione, non posso salvare nessuno, le mie mani sono fatte per togliere la vita, non per darla. << Devo andare da Tsuna, chissà se Gokudera è già lì? >> mi sorridi spensierato parlando. Ed eccolo ancora, quel lieve rossore sulle tue guance al suo nome, non capisco cosa ti possa piacere di lui ma chi sono io per giudicarti, io che ho deciso di dedicare la mia vita ad un uomo che non posso amare? Mi saluti leggermente con la mano mostrandomi quel tuo sorriso ingenuo, la bile risale alla radice della gola, vorrei poterti fermare ma a cosa servirebbe salvarti da quel giovane amore? Forse ti concederà solo un po’ di tempo di tregua prima di ricascare in una delle trappole del crudele Cupido. Mi dispiace, Yamamoto, lui non sarà tuo, non può, appartiene già a Sawada, non riesci a vederlo vero? Il filo sottile che lo rende un burattino nelle mani di un crudele bastardo, ogni suo movimento è volto al suo padrone, è solo un fedele cane incatenato, io lo so, perché sono come lui, prigioniero della mia stessa promessa. Non si può amare qualcuno come noi, lui non lascerà mai Sawada per te, non può. Rumori rotti e preghiere urlate rimbombano per i corridoi di questa logorata prigione, so che è Lui, è sempre Lui e so che devo andare, vorrei poter sfuggire a questa magnetica attrazione, a questo bisogno innato di dolore, ma sono solo un codardo debole e ritorno sempre ai suoi piedi, lo lasciò picchiarmi e insultarmi, me lo merito, io non valgo nulla senza di Lui. Gokudera soffre della mia stessa pena, non puoi salvarlo, come Dino non ha potuto salvare me. Dovresti scappare, dimenticarti di questo sciocco primo amore, non accontentarti delle sue briciole, non lasciare che Hayato si nutra di te fino a svuotarti, non combattere per una causa persa. Ecco questo sarebbe il mio consiglio ma temo che rimarrebbe inascoltato, sei uno di quegli idioti che sprecherebbe ogni respiro per Amore, avvertirti sarebbe inutile, si è così, non saranno le mie parole a fermarti, quindi perché sprecare il nostro tempo con futili discorsi. Eppure non riesco ad evitare di percepire quel dannato sentimento di impotenza ed errore, ho paura, Yamamoto, è se tu diventasse come Lui? Credimi so che siete diversi, so che tu non sei come Xanxus, ma non posso fare a meno di rivedere quegli occhi nei tuoi, avete la stessa scintilla. << Si mio, Squalo >> mi disse in uno dei suoi momenti di lucidità, all’epoca i suoi occhi non erano colmi di fuoco e il suo nome mi era sconosciuto. Risi a quelle parole, risi sguaiato con forse troppa enfasi, ero giovane e sprezzante del pericolo << Non apparterrò a qualcuno di insignificante come te >>. Fu così che destai la bestia sopita dentro di lui, essa ringhio a denti stretti << Sarai mio >>. La mia superbia aveva risvegliato la sua ira, che crebbe nutrendosi del vuoto che lo circondava, quando ci rincontrammo l’anno successivo, il giovane schivo era svanito, sulla bocca di tutti saltava il nome di Xanxus la bestia sanguinaria, l’uomo la cui follia raggiungeva quella di un demone. Mia è la miccia che accese il suo fuoco, e credimi mi pento ogni giorno di quelle mie parole, come potevo immaginarmi una simile conseguenza? Come potevo sapere che quel ragazzo a me ignoto mi amasse così intensamente? Dannata sia quell’estate, avrei dovuto rifiutare l’offerta di cavallone ma ero eccitato all’idea di vedere la residenza estiva dei Vongola, forse sarebbe bastato evitare di allenarmi nel giardino insieme a Dino o forse avremmo dovuto solo scegliere un posto di quello sconfinato luogo lontano dalla finestra della sua camera. Ancora non riesco a capacitarmi di come non sia riuscito a notarlo, a vedere quegli occhi curiosi fissarmi intensi da dietro le tende semi-aperte, poi cosa abbia visto in me è un mistero, non capisco come io sia riuscito a farlo innamorare così irrimediabilmente. Non l’ho riconosciuto quando ci siamo rivisti sai? Avevo rimosso l’immagine di quello strambo ragazzo che mi aveva dichiarato amore tra i corridoi scuri di quella casa. Quello sguardo cremisi fu la mia condanna, mi portò ad avvicinarmi a lui febbricitante, volevo sapere chi fosse, lui mi accolse con un sorriso amaro << Non mi riconosci? >>. Allora sbagliai ancora, Yamamoto, perché scossi la testa, il suo fuoco si increspo alimentato dal mio mancato ricordo e lui mi lasciò lì solo. Quella stessa notte venne destandomi dal sonno, mi porse qualcosa, impiegai qualche minuto a focalizzare ciò che mi veniva mostrato, era una testa di donna ma non una qualsiasi, i suoi lunghi capelli dorati spenti erano incrostati dal sangue, dissolta era la sua bellezza e quegli occhi azzurri che avevano attirato gli sguardi di ogni uomo al ricevimento compreso il mio in quel momento erano vacui, della donna consorte del Nono era rimasta solo quella testa mozzata baciata da morte, mi senti stranamente eccitato alla vista so che era sbagliato, ma lui mi aveva inebriato. << Ora tocca a te farmi un regalo >> mi sussurrò pieno di aspettative. Il giorno successivo sfidai Tyr e gli mozzai la testa portandola in dono all’uomo che avevo deciso di servire, lui mi attendeva austero, appena i nostri occhi si incrociarono sorrise folle e io gli donai la mia vita, che sciocco errore, come ho potuto essere così ingenuo, gli ho concesso la mia anima accecato da Amore. Fu solo quando finalmente presi il ruolo di capitano dei Varia ufficialmente che lui mi rivelo a mezza voce << Te l’avevo detto che un giorno ti avrei reso mio, solo MIO >>, fu allora che scorsi il suo vero volto intriso d’ira, mi aspettavo davvero amore da qualcuno che aveva ucciso a sangue freddo la sua matrigna, spezzando dal dolore l’anima del suo vecchio padre, è stato sciocco. Da allora sono passati dieci anni, dieci lunghi anni in cui sopporto la punizione per la mia impertinenza, << Stai soffrendo? >> mi chiede ogni volta dopo aver tinto col mio sangue la tappezzeria. Io non rispondo, molte volte non posso a malapena riesco a respirare altre invece non voglio, l’ho detto sono uno squalo selvaggio superbo e codardo. << Quello che stai provando è nulla rispetto a quello che tu mi hai fatto >> continua con voce piatta, non so se sia furioso o ferito. Mi chiedo se esiste una fine alla mia condanna, forse basterebbe solo chiedergli perdono? Ma esiste un modo per scusarsi per aver frantumato il cuore di qualcuno? Sono anni che me lo chiedo ma ancora non ho una risposta e non la voglio, ora desidero solo essere suo ma lui continua a scacciarmi, me lo merito. Credo che te lo dirò la prossima volta, Yamamoto, o almeno proverò a convincerti che non vale la pena per Gokudera, spero solo che tu capisca, alcune volte l’amore corrode l’anima... 
   
 
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