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Autore: LadyPalma    19/11/2021    14 recensioni
|Questa storia partecipa alla challenge "Questioni di voci e stile" indetta da Rosmary sul forum "Writing Games".
La storia è candidata agli Oscar della Penna 2023 del forum "Ferisce più la penna".
Le voci al di là delle tendine ti arrivano ovattate, le tue orecchie sono piene di clop-clop e clop-clop e clop-clop per sempre. I centauri sono mostri, molto più di quello che pensavi e tu sei una bambola di cartapesta, proprio come hanno sempre detto tutti. Nelle loro mani lo sei stata, perlomeno.
Missing moment di Dolores Umbridge nell'infermeria di Hogwarts dopo l'incontro con i Centauri.
Tw: allusioni a non-con.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dolores Umbridge, Poppy Chips
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Tw: Questa storia contiene riferimenti a violenze sessuali.




 
«La professoressa Umbridge, che occupava un letto di fronte a loro, teneva lo sguardo fisso al soffitto. [...] Da quando era tornata al castello non aveva pronunciato una sola parola, almeno per quanto ne sapevano loro. Nessuno capiva che cosa aveva. I suoi capelli color topo, di solito impeccabili, erano arruffati e ancora pieni di ramoscelli e foglie, ma a parte questo sembrava in condizioni normali»
[Harry Potter e l'ordine della Fenice, capitolo 38]






 
La penultima cosa





 
 
-Poppy-

«Credo… Credo che la professoressa abbia bisogno di particolare riguardo».
«Sì, certamente, signor Preside».
Non so cos’altro dire e se il tono mi esce confuso è solo perché il fondo lo sono: confusa. Minerva McGranitt è al San Mungo per aver difeso Hagrid e la scuola e… Perché io dovrei curarmi della donna che ci ha reso miserabili gli ultimi mesi? Ma ho giurato di curare e di salvare vite e di proteggere, e nello sguardo di quella donna – ché questo è, alla fine, una donna – c’è qualcosa a cui speravo di non assistere mai. Silente può anche non dire cosa è successo in quella foresta, ma io lo so, lo vedo, nel silenzio prolungato, nello sguardo assente, nelle mani strette al petto che sembrano implorare pietà. E ora che ho visto, non posso fingere di non vedere.
Ma si può avere pietà di chi pietà non l’ha mai avuta? L’ho odiata come tutti, del resto, eppure questo supera il confine di ciò che è umano, di ciò che è giusto. Tornerò a odiarla, dopo, ora però il dovere morale s’impone sopra le simpatie, le fazioni, l’odio e il rancore.
Sono una Medimaga, una donna, una persona.
Sì certamente – e lo penso davvero.



 
*


 
-Dolores-
 
«Credo… Credo che la professoressa abbia bisogno di particolare riguardo».
«Sì, certamente».
Le voci al di là delle tendine ti arrivano ovattate, le tue orecchie sono piene di clop-clop e clop-clop e clop-clop per sempre. I centauri sono mostri, molto più di quello che pensavi e tu sei una bambola di cartapesta, proprio come hanno sempre detto tutti. Nelle loro mani lo sei stata, perlomeno. Lo senti, nelle orecchie, quel clop-clop, anche se di più non ricordi, a parte Silente che ti prende tra le braccia come fosse un eroe e ti dice che è tutto a posto, tutto a posto, ma anche se non ricordi tu lo sai che tutto a posto non è. L’ultima cosa che ricordi è Silente che ti trascina via dalla foresta, ma la penultima… La penultima tu non vuoi ricordarla mai più e la ricacci indietro tra le coperte e i cuscini e le pozioni che ingoi senza indugi, ma ti ritrova lì puntualmente, in ogni dannato clop-clop, clop-clop, clop-clop.
Basta un clop-clop e non sei una professoressa, non sei una donna, non sei una persona.
Sì, certamente – e lei si avvicina con una pozione nuova, ma speri non ti parli. E non ti tocchi, soprattutto.



 
*


 
-Poppy e Dolores-
 
«Qualcosa non va, professoressa?»
Tutto, vorrebbe dire Dolores e invece: No, no.
«Madame Umbridge?»
Devo aver sognato, ma nei suoi sogni non dovrebbero esserci i clop-clop.
«Dolores?»
E allora trasale, si rianima, si risveglia e fissa Poppy negli occhi per la prima volta da quando ha messo piede a Hogwarts.
«Per qualsiasi cosa sono qui, andrà tutto bene».
«G-grazie, Madame Pomfrey. Posso, ehm, contare su di lei?».
L’infermiera sorride, comprensiva, e per la durata del suo sorriso i clop-clop diventano solo echi lontani. Dolores ridiventa persona perché Poppy sorride.
L’ultima cosa che Dolores fa quella sera è ingoiare una pozione e dormire, ma la penultima è ascoltare Poppy che intima a tutti di sparire e di sgomberare la stanza per lasciarla risposare, ed è solo per quello che, alla fine, riposa per davvero.
«Sì, Dolores, certamente».









 

NDA: Tempo fa ho letto una teoria secondo cui la cattura di Dolores da parte dei centauri fosse un’allusione allo stupro. In un primo momento la teoria mi era sembrata decisamente eccessiva, tuttavia rileggendo la scena del libro, ho riconosciuto nelle reazioni di Dolores dei segnali sicuramente comparabili, per cui, pur non credendo fosse questo l'intento della Rowling, credo tale interpretazione possa offrire spunti di riflessione interessanti. Il motivo per cui ho scritto questa storia è il voler mandare un messaggio: lo stupro e la violenza sono sbagliati, a prescindere dalle qualità (o la mancanza di qualità) della vittima. Sono appena emersa dalla lettura del romanzo “Te la sei cercata” di Louise O’Neill che riesce a rendere conto benissimo di questo punto.
Poppy, come donna e come medico, vorrebbe essere la portatrice di questo messaggio, anche perché – sempre considerando la scena – si comporta con Dolores in modo molto corretto, quali che siano le sue opinioni.
Non so se sono riuscita a trasmettere ciò che intendevo, ma credo che certe cose non debbano essere mai augurate a nessuno, per quanto sgradevole questo qualcuno possa essere. E forse si tratta soltanto di personaggi, ma tra personaggi e persone il passo è breve. Sarei molto curiosa di ricevere una vostra opinione – sulla storia o sulla tematica, e vi ringrazio di aver letto fin qui.


Indicazioni della challenge:
● una flashfic incentrata totalmente sul personaggio A della coppia che racconti A nella sua singolarità, ne mostri la sua voce come singolo;
● una flashfic incentrata totalmente sul personaggio B della coppia che racconti B nella sua singolarità, ne mostri la sua voce come singolo;
● una flashfic incentrata sulla coppia A/B che mostri la voce della coppia, capace di mostrare il legame che intercorre tra i due personaggi e il loro modo di viverlo e stare insieme.
Dal punto di vista stilistico, invece, devono essere rispettati questi limiti:
● i dialoghi, se presenti, devono essere autonomi, cioè è vietato completarli con “disse/chiese/insinuò/vari”, esclusi quindi anche tutti gli aggettivi utili ad esprimere il tono della battuta (ad esempio, non è possibile scrivere “«Sei qui,» salutò triste.”, ma solo «Sei qui.»). La sfida è far emergere la “voce” del personaggio affidandosi totalmente alle sue parole quando si è in presenza di un discorso diretto.
È obbligatorio inserire almeno un dialogo nella terza flashfic (quella di coppia);
● ogni flashfic deve avere una persona narrante diversa: una deve essere in prima persona, una in seconda persona e una in terza persona. È a vostra scelta quale scrivere in prima eccetera. Nessuna limitazione sui tempi verbali.
   
 
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