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Autore: Taira Croft    20/11/2021    0 recensioni
Non sentiva nulla, il vuoto e il silenzio erano gli unici presenti nel suo pensiero e nelle sue orecchie. Solo ombre che prendevano pian piano forma e consistenza erano le uniche cose tangibili della realtà che percepiva, oltre ovviamente alla lieve sensazione di impotenza e di frustrazione. Ma da subito le balenò davanti agli occhi l’immagine di quegli occhi scuri e sinceri e veri e tutto in un istante fu chiaro. Decise che era quello il momento di svegliarsi e reagire. Aveva un obbligo e la sua famiglia le stava chiedendo aiuto, doveva salvarli.
[tratto dall'opera]
Genere: Azione, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Cross-over, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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-Phesmatos Incendia- urlò Bonnie verso i vampiri che stavano per aggredire lei e gli altri. Quelli presero immediatamente fuoco in una vampata di fiamme ardenti che sembrava non consumarsi mai.
Al contrario di tutti coloro che la conoscevano, i Cullen furono sorpresi di vedere un simile fenomeno. Sì, c'erano leggende di streghe che effettivamente erano in grado di dare alle fiamme la qualunque e Benjamin era in grado di governare i quattro elementi a suo piacimento, ma mai avevano visto qualcosa del genere. Le fiamme nate dal nulla divampavano feroci e furiose la materia degli aggressori, domate da quell'esile ed elegante donna.
Dopo un attimo di sorpresa, si ripresero velocemente e andarono ad attaccare i vampiri che erano oltre quelli che pian piano venivano carbonizzati. I Salvatore e Caroline invece si abbatterono furiosi su quelli del versante opposto, assicurandosi di avere dietro il resto del gruppo per coprirgli le spalle. Poco più distante Elena e Bella cercavano di tirare giù il corpo esanime della ragazza che era stata scaraventata su un albero lì vicino.
Chiunque dei presenti poteva tranquillamente affermare di aver visto atrocità e di aver affrontato situazioni pericolose in cui non credeva nemmeno di potercela fare, alcuni di loro avevano affrontato battaglie e intere guerre, altri invece avevano affrontato forze soprannaturale e creature mitologiche, eppure non era mai successo in secoli delle loro vite vedere una così grande moltitudine di vampiri che si riversavano in quel punto preciso. Arrivavano da tutti e quattro i punti cardinali, erano insaziabili e inarrestabili, assomigliavano a loro per aspetto ma erano più simili a Stefan quando il suo lato oscuro prendeva il sopravvento, e sembrava proprio che non finissero mai.
Erano tutti impegnati a contrastarli e a respingerli, nessuno voleva cedere ma il pensiero andava sempre e comunque alle due donne che si occupavano della ragazza trafitta dal ramo sull'albero. La scena era inquietante e surreale: il legno perforava l'addome da parte a parte fuoriuscendo dalla carne e imbevendosi di un sangue così scuro che rasentava il nero. Era così allettante che anche Jasper, Stefan e Caroline fecero fatica a non esserne attratti dal solo odore. Solo Elena e Bella sembravano esserne completamente immuni, anzi ringhiarono a denti stretti verso le loro famiglie al solo sentore che potessero bramare il sangue della ragazza quasi incosciente tra le loro braccia.
Il sangue scorreva come non percepito sulle loro mani mentre strappavano il corpo all'albero e, nonostante questa innaturale azione, sembravano quasi materne e fin troppo protettive nei gesti e nelle attenzioni che le riponevano.
Quando Carlisle la vide quel giorno, tanti pensieri gli balenarono nella testa. La prima cosa in assoluto che lo meravigliò fu il fatto di rivederla ancora viva, da oltre tre secoli che era convinto fosse morta, subito dopo si domandò perché fosse là e cosa l'avesse spinta a raggiungere un lungo pullulante di vampiri e licantropi, infine la cosa più scioccante fu il fatto di ritrovarla umana e non più vampiro. Questa cosa lo destabilizzava in una maniera sconcertante, anche se in un profondo meandro della sua mente stava già processando il tutto e progettando di chiederle come fosse possibile tornare indietro. Ma non era comunque sicuro del tutto che fosse lei, c'era qualcosa di indecifrabilmente diverso, decise quindi di non rivelarlo e di essere neutrale finché non se ne fosse assicurato. Però poi vide sua nuora e l'altra donna riconoscerla e occuparsi, anzi preoccuparsi, di lei e repentinamente si schierò anche lui.
Finalmente si sentirono gli ululati dei licantropi provenire a poca distanza da loro, che avanzavano in loro soccorso. Avevano sentito il suono della battaglia e avevano riconosciuto l'odore dei Cullen, non potevano non andare in loro aiuto.
In tutto quel caos era difficile fare una vera e propria contromossa, inoltre non si percepiva effettivamente quanti vampiri continuassero ad arrivare, figurarsi se potevano riuscire a prestare reale attenzione a Bella ed Elena che piano piano trascinavano in piedi la misteriosa ragazza.
Elena la sorreggeva dalle spalle mentre Bella cercava di vedere nei suoi occhi se effettivamente fosse vigile. Difficilmente qualcuno scaraventato contro un albero sopravviveva, di sicuro non un'umana che aveva uno squarcio grande quanto il ramo sfilato nell'addome ancora aperto. Come potevano credere di poterla salvare? Neanche se Elena gli avesse dato il suo sangue quella ragazza sarebbe potuta sopravvivere tanto era conciata male. Eppure le due non demordevano, l'odore del sangue non le attirava minimamente e perseveravano nel provare a risvegliarla.
Ma chi diamine era quella ragazza? Che legame c'era tra lei, Elena e Bella? E chi erano quei nuovi volti? Nessuno lo sapeva. Carlisle era quasi sicuro di conoscerla, ma non sapeva minimamente del loro legame. Solo Edward, grazie al suo potere, capì la maggior parte delle cose, scrutando nelle menti di Bella e dei nuovi "amici" che li fiancheggiavano.
La battaglia continuava a ritmo così serrato che nessuno riuscì purtroppo a dare abbastanza copertura nel modesto raggio d'azione delle tre ragazze ed inevitabilmente uno dei vampiri che continuavano inarrestabili ad arrivare si inserì senza troppa difficoltà tra loro e il piccolo spazio che le proteggeva. In un lampo la paura che qualcuno di loro fosse gravemente ferito o danneggiato pervase le menti di tutti e questo Edward lo percepì chiaramente. Essendo il più veloce si catapultò indietro a proteggere sua moglie, per fare da barriera con il suo stesso corpo, mentre vedeva alzarsi la mano della strega nel contempo che pronunciava sicuramente una formula magica e una leggera foschia rapida si alzava da terra, e gli altri meno veloci di lui si voltavano tesi ad agire, tralasciando momentaneamente la loro linea di difesa. Anche i licantropi si iniziarono a muovere a zig zag tra quell'ammasso di sciame di vampiri nel tentativo di disperderli e guadagnare qualche istante.
Successe però una cosa inaspettata: Edward si sentì afferrare da dietro la giacca e venire trascinato mentre fulminea sua moglie era già tra lui e il vampiro. Bella era ancora la più giovane vampira tra di loro e probabilmente conservava ancora un po' di potenza residua da neonata, ma non poté credere comunque a quell'azione repentina avvenuta con così tanta agilità e destrezza. Dopotutto era da solo pochi anni che Bella divenne un vampiro e aveva ancora poca esperienza, senza contare la battaglia con i Volturi.
Edward la vide saltare in aria, dopo essere arrivata davanti a lui, afferrare il vampiro da dietro la collottola e sbalzarlo in aria. Sembrava una furia mai vista, non era sicuramente in sé. Poi la vide raggiungere il corpo ancora sollevato in alto per scaraventarlo dritto contro un tronco e riservagli la medesima sorte che diedero alla ragazza squarciata solo poco prima.
-Elena! È sveglia?- chiese urlando Bella ancora appollaiata sul ramo e garantendosi che il vampiro fosse morto.
-Si sta riprendendo...la ferita non vuole rimarginarsi.- rispose l'altra, intenta a tamponare l'immensa quantità di sangue che sgorgava -Dammi qualche altro secondo.- Bella annuì gettandosi nella mischia e tornando a combattere al fianco del marito sorridendogli come se fosse una routine combattere in battaglia fianco a fianco. Lui un po' sbigottito la spalleggiò senza troppe domande.
-Sei impazzita Elena? Lasciala qui, è morta ormai!- sembrava più un'implorazione che un vero e proprio grido disperato quello che uscì dalla bocca di Stefan, mentre afferrava l'amica dal braccio.
-La conosci: è un medico e non si arrenderà!- disse Damon mentre li fiancheggiava e atterrava un vampiro che puntava dritto alla gola di Bonnie.
-Ok! Almeno spostiamoci, questa è una posizione scomoda da tenere.- biascicò Caroline scrollandosi di dosso un cadavere tramortito poco prima, sperando effettivamente che spostarsi nella radura fosse più adatto che continuare a sostare nel fitto bosco.
-Di là c'è un avvallamento.- urlò Jasper per farsi sentire da tutti. Essendo un reduce di guerra sapeva esattamente quali erano le mosse più adeguate da fare ma in quell'occasione trovava difficoltoso sia comunicare con gli altri che capire come interagire anche con chi si era appena unito a loro ed era a tutti gli effetti uno sconosciuto.
Elena guardò prima Bella che con un cenno le confermò gli stessi suoi pensieri, poi Stefan intimandogli di lasciarle il braccio e poi Damon per un breve ed essenziale sguardo di complicità. Non le serviva altro, e dopo che l'amico restio lasciò il suo braccio, si mise davanti la ragazza e a furia di leggeri buffetti la costrinse a guardala.
La scena sembrava a dir poco ridicola. La dottoressa specializzata che invece, come al suo solito, di agire fredda e calcolata con azioni precise e coscienti schiaffeggiava la paziente tramortita a terra. Agli occhi degli altri sembrava non sapere minimamente cosa fare e invece era una delle due uniche persone presenti a sapere cosa effettivamente stava succedendo. Quella sotto di lei, ancora incosciente, vedeva a malapena delle macchie difronte a sé, non sentiva nulla a parte dei fischi ovattati e pian piano un dolore lancinante crescere a dismisura sotto lo stomaco. Il sangue cominciò a formicolarle prima nelle braccia e poi nelle gambe, finché a tentoni non arrivò a toccarsi la pancia e scoprire che aveva un buco grande quanto un palmo nell'addome. Non lo seppe per certezza, ma Elena su di lei era in grado di vederlo, spalancò gli occhi dalla sorpresa e l'adrenalina cominciò ad impossessarsi di lei.
Sia Elena che Bella capirono al volo cosa stava biascicando la ragazza, mentre gli altri anche se possedevano un sovrannaturale udito percepirono a malapena un sospiro incerto. Le ragazze conflagrarono in una risata sincera che sapeva di sollievo e Bella non riuscì a trattenersi: -Tra tutte proprio questa stupida battuta...-
-Se ci pensi è la verità però.- concitò Elena alzandosi e tirando su per un braccio la ragazza che inspiegabilmente era sveglia, vigile e stava tranquillamente in piedi sulle proprie gambe.
-Ci fai questo favore?- cantilenarono beffarde all'unisono le due che fino ad allora erano preoccupate e materne.
-Pure questo?!- dalla ragazza uscì chiaramente una voce calda, bassa e sicura, anche se spezzata dal dolore mentre ancora, infatti, si teneva l'addome come se le budella le uscissero di fuori, finendo con un sorriso rassicurante e radioso.
E solo allora Caroline che si voltò verso Elena e la ragazza al suo fianco notò che sulla schiena non c'era più nessuna ferita, nessuna cicatrice, nessuno squarcio. La pelle si era rimarginata? Quindi volse lo sguardo verso l'amica cercando conferma di averla salvata con il suo sangue e invece ebbe risposta negativa, scuotendo leggermente la testa, avendo intuito la sua ipotesi. Come era possibile?
Nonostante la miracolosa resurrezione della ragazza, nessuno si era fermato. I Cullen tenevano un fianco e i Salvatore insieme a Bonnie e a Caroline l'altro, i licantropi continuavano a strappare a morsi e artigli i corpi tutto intorno al raggruppamento dei loro alleati. Il ritmo era diventato ancora più serrato se possibile ed Edward scrutando il pensiero degli altri per un attimo ebbe davvero timore che quella potesse essere l'ultima occasione di vivere "per sempre" con la sua amata e di non poter più rivedere il viso della sua meravigliosa figlia.
La paura divenne certezza quando i Cullen si videro Alice, Rosalie, Jacob ed Embry quasi soccombere agli avversari e lo stesso era per Damon che vedendo Stefan e Bonnie schiacciati da quelle belve inarrestabili stava per reagire primordialmente con un attacco kamikaze poco abbietto all'intelligenza, non vedendoci più dalla rabbia. Ormai stavano perdendo tutto e i loro contrattacchi servivano a ben poco, al contrario ogni sforzo sembrava che li assistesse a sprofondare sempre di più. Stavano per mollare.
Persino il vampiro che si stava avventando sulla ragazza che si era appena rialzata era assolutamente certo della loro vittoria e che le avrebbe staccato la testa dal collo. Le sue mani infatti arrivarono sui lati delle spalle, sulla pelle nuda e fredda, ma non fu il sorriso macabro di Elena che guardava compiaciuta la resuscitata difronte a lei né tanto meno Bella che balzava vicino a loro felina e pericolosa, fu la scossa che gli pervase ogni molecola non morta del suo corpo a togliergli in un attimo quella spavalda certezza. Loro erano i freddi, erano vampiri, ma quel freddo scaturito al solo contatto con la sua pelle bruciava come poteva bruciare solo l'inferno. E per la prima volta da quando iniziò l'attacco, l'insignificante vampiro ebbe terrore.
Una coltre di fumo nero pieno di fasci elettrici di un colore grigio opaco che l'attraversavano risaliva dalle spalle della ragazza con cui era ancora in contatto fisico e pian piano lo avvolse completamente. La sensazione era peggio dell'annegamento e lui che era morto annegando lo sapeva bene che cosa si potesse provare. Il dolore era indescrivibile, lo smarrimento era peggio di quando perdi qualcuno a cui si è estremamente legati e l'incertezza ti rode da dentro le viscere. Non poteva nemmeno annaspare perché intorno a lui non c'era più nulla, nemmeno l'aria, solo il vuoto lo circondava. Non sei più nessuno, non esisti.
Sotto gli occhi increduli di tutti i presenti, il fumo inghiottì l'essere e quando si diradò nulla rimase se non l'aria pura e limpida. Tutto tacque e anche il combattimento cessò per qualche secondo sotto lo sbigottimento dei tanti.
-Questa è nuova.- ruppe finalmente il silenzio Bella.
-Mi piace!- esclamò Elena, con lo stesso sguardo di una Katherine entusiasta.
-Devi vedere i nuovi trick allora.- continuò la terza divertita, sorridendo e prendendo gentilmente per mano entrambe. Le tre si erano disposte a formare un triangolo perfetto con le giunzioni delle loro mani e la cosa era tanto strana quanto inquietante.
La stessa elettricità che pervadeva il fumo precedente si issò dal terreno sotto i loro piedi e aleggiò saettando cupa e opalescente tra tutti loro, nessuno escluso, arrivando a chi li stava attaccando fino a poco prima, investendoli in pieno e carbonizzandoli sull'istante. In una frazione di secondo non c'era più nessuno, nessuno li stava più attaccando. Erano rimasti solo i Cullen, i Salvatore, Bonnie, Caroline e i lupi.
E loro tre.
   
 
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