Il tintinnio del ghiaccio nel bicchiere è l'unico suono che arriva alle orecchie di Akito, mentre gira il proprio cocktail con aria assente: il vociare all'interno del locale non lo sfiora neanche, troppo perso nei suoi pensieri, mentre Tsuyoshi chiede alla cameriera il terzo spritz della sera.
Il ragazzo sospira mentre si porta il bicchiere alle labbra, volgendo gli occhi sul proprio migliore amico d'infanzia: - E dai, almeno per una volta potresti evitare di mettere il muso: siamo usciti per divertirci ma così fai deprimere anche me! - si lamenta - E tra poco arriverà Aya con la sua amica, non è certo il tipo di atmosfera che voglio farle trovare. -
Akito volta gli occhi di lato e beve un sorso del suo Bellini con indifferenza.
- Ti avevo detto che non ero in vena di uscire. -
Tsuyoshi sbuffa, alzando gli occhi al cielo: - Non voglio sembrare insensibile ma sono passati quasi sei mesi da quando Fuka ti ha lasciato, ormai dovresti aver superato la cosa… specialmente dal momento che sei stato tu a spingerla a farlo - ricorda con un po' di stizza, ben rammentando il periodaccio antecedente alla rottura dei due: erano stati insieme per tre anni ma avevano sempre avuto un rapporto turbolento, con Akito che spesso e volentieri la ignorava per giorni interi dando inizio a furiose litigate che, puntualmente, finivano con Fuka che si sfogava proprio con Tsuyoshi che, di rimando, sbottava con Akito per ciò che era costretto a subire; era inevitabile che si lasciassero e, francamente, Tsuyoshi stesso era stupito che fossero riusciti a stare insieme per così tanto tempo. Ciò che non capiva, tuttavia, era come mai il ragazzo fosse così giù di morale ma nonostante glielo avesse chiesto più volte non aveva mai ricevuto una risposta soddisfacente: la riservatezza era un tratto tipico di Akito fin da bambino, in fin dei conti.
- Non dire stupidaggini, non è per lei - sbotta il ragazzo con la sua solita pacatezza - Sto avendo problemi a lavoro, tutto quì - mente. Perché Tsuyoshi sa che mente, lo conosce da troppo tempo e troppo bene per non capire quando il suo migliore amico dice una bugia, ma lottare con lui è una causa persa in partenza così ingoia il rospo e opta per un'altra tattica.
- Beh, dovrai lasciar perdere il lavoro almeno per stasera: avevi promesso di venire e rilassarti, quindi dimentica tutto e pensiamo solo a divertirci - lo sprona, facendo leva sui suoi sensi di colpa (quei pochi che aveva, almeno). Akito abbassa gli occhi, ruota la cannuccia, sospira e annuisce.
- Va bene, scusa - risponde un po' seccato ma a Tsuyoshi basta, d'altronde è il massimo che si può ottenere da lui e va bene così.
- Bene, perché Aya è appena arrivata con una sventola da urlo e se ti azzardi a farla scappare con il tuo muso lungo non ti rivolgo più la parola - ammonisce, sporgendosi oltre la sua spalla per guardare meglio la porta. Akito volta di poco la testa con fare annoiato e, in effetti, la donna che avanza nel locale accanto alla fidanzata storica di Tsuyoshi è bella davvero: con lunghi capelli di un castano rossiccio, occhi color mandorla, il fisico snello e una presenza molto importante è inevitabile che attiri l' attenzione dei presenti ma Akito ci mette qualche secondo di troppo a capirne il reale motivo ed è Tsuyoshi a dargliene la piena consapevolezza.
- Non ci credo… è Sana Kurata, l'attrice- esclama, allibito quanto lui - Aya non mi ha mai detto di conoscerla! -
E il fatto che la migliore amica di Aya fosse l'attrice più giovane e famosa del momento, in effetti, era una notizia che Akito si sarebbe ricordato sicuramente ma non è difficile immaginare il motivo per cui la ragazza lo aveva tenuto nascosto, visti gli sguardi e i bisbigli che rivolgono loro gli astanti. Le due donne si avvicinano al loro tavolo, Aya li saluta un po' imbarazzata e un po' a disagio, e presenta loro la sua migliore amica d'infanzia con aria colpevole, tirando un calcio allo stinco del fidanzato perché smetta di guardarla come se fosse un creatura mistica scesa dal cielo.
Sana, al contrario, sorride calorosamente e li saluta con allegria, volgendo il proprio sguardo prima a Tsuyoshi e poi ad Akito. Ed è quando i loro occhi s'incontrano che lui sente una strana sensazione alla bocca della stomaco, come un sobbalzo seguito da un vuoto, e per la prima volta nella sua vita è senza parole: per quanto quella donna sia bella, per quanto il suo sorriso sia solare e per quanto i suoi occhi siano tristi. E lo sente, dentro di sé, nel profondo, in un luogo del proprio io che non sapeva di possedere ma che si fa scoprire con prepotenza, che questo è solo l'inizio di qualcosa di grande. E meraviglioso.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note:
Volevo scrivere qualcosa di diverso dal mio solito e, non so né come e né perché, ho avuto l'ispirazione per questo. Palesemente un'AU ambientata in un contesto in cui Sana ed Akito non si sono conosciuti da ragazzini e, non so, m'intrigava l'idea di un loro ipotetico incontro in un contesto diverso da quello del manga e l'idea è venuta fuori da sola e con una naturalezza incredibile, non ho mai scritto così fluidamente qualcosa (sì, me ne stupisco io stessa).
Non sarà una long, assolutamente, ne ho già troppe in corso e mi perderei quindi lascio solo questo: un inizio. Lo svolgimento e la fine sono a vostra libera interpetazione: divertitevi!
Sperando di tornare presto in questo fandom che personalmente amo (e incontrarne solo la parte migliore, ovviamente), ci vediamo alla prossima!
Un bacio.