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Autore: fenris    25/11/2021    2 recensioni
Sono passati circa tre anni dal ritorno a casa di Arthur Weasley. Conclusa la battaglia contro i Gargoyle e i loro alleati in Inghilterra, le forze di Camelot decidono di fortificare la loro rete di alleati per poter liberare tutta l'Eurasia dai demoni. Ma sotto la luce di Ar'tuu, nuove mostruose ombre si muovono per stritolare il crescente regno. Riuscirà la Vendetta di Morgause a portare a termine i suoi piani?
*Successivamente sono presenti anche una manciata di elementi da Warhammer e Darksiders.
Genere: Avventura, Fantasy, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arthur Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Altro contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Rifts chronicles '
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Ar'tuu non apprezzava molto incutere terrore, ma la Russia l'aveva costretto a scendere a compromessi coi propri valori quando aveva sfondato i cancelli di uno dei campi principali di Solokov assieme alle truppe di Burgasov e qualche avventuriero reclutato lungo il percorso. Superati per numero e qualità, la maggior parte dei soldati si erano arresi dopo un breve scontro mentre i civili avevano accolto il re di Camelot come loro liberatore e sovrano.

 

Il cavaliere, appoggiato da Burgasov, si era nominato nuovo Capoguerra, e aveva dato ordine di mandare subito messaggi alle altre comunità di creature sovrannaturali e civili, per dire loro che il regno di Solokov era finito. Quasi tutti coloro che vissero oppressi sotto il dominio del mostruoso cyborg, soprattutto i D-Bee, gli giurarono eterna fedeltà e anche alcuni soldati si inchinarono, non volendo venire uccisi. Il sovrano decise che a tempo debito sarebbe stata la giustizia di Sovietski e degli altri Capoguerra a occuparsi di loro, e avendo bisogno di loro per il momento li accolse.

 

D'antronde la vera base del territoio di Solokov era ancora sotto il controllo dei suoi luogotenenti e sarebbero serviti tutti gli uomini disponibili per prenderlo. Dopo aver rinfolito le sue fila con nuove promettenti reclute, si diresse verso la nuova meta.

 

 

“ Tutto questo mi ha ricordato del periodo in cui stavo ancora costituendo Camelot con l'aiuto di Merlino. Cavalcavamo da un villaggio ad altro, per convincerli ad unirsi a noi. Diamine, non vedo l'ora di rivederlo.”, raccontò nostalgico il cavaliere, ridendo gioviale, seduto assieme al suo temporaneo braccio destro sul retro di una jeep corazzata, dietro la quale seguivano una quarantina di carri armati, innumerevoli moto e diversi camion volti a trasportare i Borg e i mecha pilotabili.

 

“ Ho sentito meraviglie sul vostre consigliere. Quante sono vere?”, chiese Burgasov, godendosi il suo solito sigaro pomeridiano, controllando ogni tanto le truppe per assicurarsi che non ci fossero problemi di sorta, ma la loro disciplina restava ferrea.

 

“ Quasi tutte. Lui mi insegnò, riunì le forze dei regni che si erano formati dopo il primo cataclisma, e fu sempre al mio fianco nei momenti più difficili. Anche se a volte si preoccupa troppo, continua a sostenere che dovrei avventurarmi fuori dalla città con molta meno frequenza e pensare di più a sfornare un erede. Avessi il tempo.”, rise nuovamente di buon gusto, scatenando anche una simile reazione nei soldati che avevano sentito la battuta.

 

“ Gli arabi solevano dire che avere un figlio è uno dei doveri più importanti di un uomo. Gli altri due erano piantare un albero e scavare un pozzo.”, commentò dunque l'altro Capoguerra.

 

I due condottieri risero insieme, prima di vedere un gruppo ben armato avvicinarsi a loro. Ar'Tuu fece un gesto alle truppe di prepararsi al combattimento per ogni evenienza, ma ordinò di rilassarsi quando notò in prima fila Viktor, Ron ed Hermione. Erano al fianco di un uomo molto anziano e dotato di un'energia magica non indifferente.

 

“ Vostra maestà, state bene!”, esclamò giuliva la ragazza. I due schieramenti si avvicinarono ulteriormente e in modo pacifico, permettendo ad Ar'tuu e Burgasov di osservare un gran numero di zingari, vari tipi di D- Bee e persino dei Pazzi. Ron e Viktor si inchinarono ossequiosi, scusandosi di non essere riusciti a trovarlo prima.

 

“ E' un sollievo rivedervi indenne.”, disse il Weasley, piangendo dalla gioia.

 

“ Alzatevi, amici miei. Quest' atteggiamento non si confà a due dei miei migliori guerrieri.”, affermò però Ar'Tuu, facendo cenno a lui e Viktor di alzarsi per abbracciarli. Bulgasov intanto si accorse di chi comandava la piccola armata con cui erano arrivati i compagni del sovrano.

 

“ Ah, Grindewald, non ci si vede da almeno un anno. Lieto di sapere che ancora non hai tirato le cuoia. A volte mi annoio senza di te.”, ridacchiò Burgasov, lanciando un sigaro al capo della bizzarra masnada. Gellert gli rivolse un'espressione divertita, quasi di amicizia.

 

“ Ricambio il piacere, vecchio orso. Vostra maestà, mi chiamo Gellert Grindewald, probabilmente avete già sentito parlare di me. Sicuramente sotto luci non particolarmente buone.”, affermò inchinandosi davanti al re d'Inghilterra con quanta umiltà aveva.

 

“ Sì, sia da Albus Silente che dal giovane Viktor. Non mi sarei proprio aspettato di incontrarvi, né di viaggiare insieme a voi per salvare uno dei miei compagni. Le vostre truppe sembrano ben addestrate, forse anche più delle nostre.”, si complimentò questi, ammirando la moltitudine di incantatori e D- Bee dei tipi più svariati, da animali umanoidi a bizzarre creature che sembravano incarnare gli elementi e molte altre razze ancora.

 

“ Detto da voi è un enorme elogio. A essere onesti però, siamo più un gruppo di guerriglia. La nostra specialità è infiltrarsi rapidamente e distruggere punti chiave, ovviamente senza farci vedere, per poi andarcene. Potremmo non esservi eccessivamente utili in uno scontro diretto, che è impossibile da evitare, visto che Orloff si sta dirigendo al campo di Solokov per unirlo ufficialmente al suo.”, spiegò Grindewald. Ar'tuu spese qualche secondo a riflettere.

 

Ner'He era sicuramente nelle mani del tiranno russo, era probabile l'avrebbe portato con lui per parlamentare. Non era certo però di poter combattere in contemporanea le forze di ben due Capoguerra, nonostante le rimanenti truppi fedeli al defunto Solokov fossero ancora indebolite e il suo gruppo fosse invece diventato ben più numeroso.

 

Era comunque necessario fare un tentativo di affrontarlo, c'era in gioco il futuro di milioni di persone, molte delle quale schiacciate dal dominio dei Re Yama e chissà quali altre mostruosità.
 

“ Proprio ciò che ci serve. In questo caso noi pretenderemo di parlare con Burgasov. Voi intanto entrerete e farete saltare le porte. In marcia dunque!”, ordinò dunque il sovrano alzando Caliber- x al cielo e guidando le sue rinfoltite truppe verso la loro meta, il rifugio di Orloff.

 

                                                                                                             ***********

 

Tuska e Vrena si studiarono per un lungo istante. Gli istinti dell'orco, affinati da millenni di evoluzione della sua specie e dall'allenamento con la sua vecchia famiglia atlantidea, gli dicevano allo stesso tempo di fuggire e di combattere come non aveva mai fatto prima. Era come se tutta la sua vita e il suo addestramento avessero portato a quel singolo istante.

 

Vrena dal canto suo non mostrava che una calma assoluta, dipinta sul suo ghigno putrefatto. L'intelligenza aliena era certa che si sarebbe divertita non poco.

 

Fu la prima ad agire, muovendosi a una velocità incredibile persino per una creatura soprannaturale, infilandosi sotto la guardia di Tuska nel tentativo di sgozzarlo.

 

Il guerriero tatuato rivelò però riflessi non inferiori e si spostò per tempo, colpendola poi col suo braccio bionico, potenziato da un meccanismo a molla. Nixla si ritrovò sotterrata di diversi centimetri nel terreno, riuscendo però a rialzarsi prima che Tuska potesse pestarla.

 

“ Sei bravo, orco.”, si complimentò Vrena, ricreando la sua armatura e ripetendo una serie di fendenti mirati ai punti vitali dell'orco, che si impose più volte, riuscendo a schivare o bloccare, colpendola a volte con potenti pugni avvolti da fiamme verdi. Al di là dell'aspetto esile e malaticcio, la guerriera si dimostrò comunque incredibilmente resistente, incassando e continuando ad attaccare in un vortice sempre più frenetico di colpi.

 

“ Grazie. Non credevo che una creatura come voi osasse portarsi al nostro livello.”, diss il minaccioso guerriero, prima di afferrarle il braccio e darle una poderosa testata. Nuovamente Vrena affondò nella terra e canalizzando energia nella sua spada, questa si trasformò in una grossa Claymore con cui parò i nuovi assalti di Tuska.

 

“ Eh ,eh. Il mio passatempo preferito è rintanarmi nel mio angolo di Megaverso e sgranocchiare le anime mandatemi dai miei servitori. Ma ogni tanto anch'io ho bisogno di camminare e combattere in prima persona. Di leccare il sangue del mio nemico- affermò uscendo lentamente dalla propria folla e respingendo via l'orco- e dare una sonora lezione a chiunque mi si opponga.”, concluse evocando un'enorme sciame di locuste, ognuna delle quali si scagliò sul selvaggio orco. Tuska inizialmente ringhiò dal dolore mentre la sua pellaccia verde veniva morsicata a più non posso dagli insetti, finchè uno dei suoi tatuaggi, un cuore alato, non si illuminò, permettendogli di muoversi a ipervelocità e allontanarsi dallo sciame.

 

“ Non posso dire- commentò il Demonkilla, evocando un'anorme ascia avvolta di fulmini verdastri- DI DISAPPROVARE!”, ruggì lanciando un alone di fiamme che disintegrò tutte le locuste e ferì persino un'impressionata Vrena.

 

“ Basta trattenersi.”, disse la non morta con un sadico sorriso, scrocchiando il collo bluastro e buttandosi contro il rivale.

 

I due tornarono a scontrarsi in una tempesta di energia nera e fiamme verdi, le rispettive armi che si muovevano con l'intento di ridurre l'avversario in poltiglia. Ogni tanto gocce di sangue color giada o pezzetti di carne putrefatta cadevano a terra, i loro proprietari che ridavano della loro stessa carneficina, accompagnando lo scontro con terribili onde d'urto.

 

“ FORZA, BOSS!”, gridarono i membri del WAAAGH! Di Tuska, accompagnati dagli applausi dei loro compagni di altre razze. Per loro, figure eroiche come Ar'Tuu, il team Morrigan,e molti altri, erano un simbolo di speranza in quella terra desolata che era la Terra di Rifts. Rappresentavano la prova che per terribile potesse sembrare il futuro, esisteva sempre una possibilità di opporsi al male e stravolgere il destino.

 

Dopo diversi minuti di stallo, Tuska bloccò la spada dell'avversaria e caricò nuovamente il suo pugno bionico, scagliandola al limite del campo di battaglia da loro delimitato.

 

Rialatasi e desiderosa di concludere il duello, Vrena puntò la mano a terra ed evocò un'altra arma, una lunga lancia simile a una spina dorsale, la cui punta era formata dall'enorme zanna di qualche bestia, il tutto avvolto da una micidiale aura necrotica, volta unicamente a uccidere e profanare la vita in ogni modo possibile.

 

Tuska, capendo che da quell'ultimo scambio si sarebbe deciso il suo destino, accese tutti i suoi tatuaggi al massimo della potenza, illuminando anche i meccanismi del suo braccio. I soldati di entrambi gli schieramenti trattennero il fiato mentre i loro comandanti corsero l'uno verso l'altro con l'intenzione di uccidersi a vicenda, culminando in un balzo finale.

 

Ma all'improvviso un portale rossonero si aprì tra Tuska e Vrena, risucchiando l'enorme orco, immobilizzato nel tipico urlo di guerra della sua razza, e sparendo poi mentre Vrena riatterrava. Si voltò , trovando in aria una creatura demoniaca cavalcata da Ducson, che aveva un sorrisetto tronfio.

 

“ Ducson, che diavolo fai?”, domandò oltraggiata la non morta, puntando la lancia al signore della Vera federazione.

 

“ Ci libero da un fastidioso nemico. Avrebbe creato troppi problemi a lungo andare.”, affermò arrogante il malvagio incantatore, preparando poi un altro incantesimo da scagliare contro i suoi nemici, sparando un raggio di energia magica, che disintegrò all'istante un carrarmato. Quello fu il segnale per i suoi demoniaci sottoposti di attaccare, imitati da diversi orchi che vollero vendicare il loro capo clan. Ma all'ordine del capo del culto di Lugh, presente come secondo in comando, una barriera venne formata davanti al battaglione, impedendo a entrambi i lati di attaccarsi.

 

“ Era mio, avevo tutto sotto controllo.”, contrabattè Nixla, inferocita per non aver potuto divorare l'anima dell'orco. Di rado le era concesso nutrirsi con uno spirito tanto feroce e potente.

 

“ Ho i miei dubbi.”, scherzò il capo della Federazione con un tronfio sorriso, prima di alzare una mano, creando un'altro portale da cui partì una meteora che si schiantò contro la barriera dei difensori di Camelot con un'enorme botto. Per loro fortuna resistette.

 

“ Ritiriamoci.”, ordinò secco il capo del culto, battendo a terra il bastone, unendo le sue energie a quelle degli altri incantatori presenti. Una ragnatela di luce bianca avvolse le truppe, amplificata dalle energie e dalla fede di tutti i suoi membri. Gli sciamani orchi, per quanto rattristati dalla scomparsa del loro capo, cantarono a loro volta, mescolando energia verde al reticolo di luce che cominciò a proteggere l'armata dagli attacchi delle mostruosità di Nixla e Ducson.

La fronte di Ginny, intenta a cantilenare assieme ai suoi fratelli, si ricoprì di gocce perlacee allo sforzo di canalizzare tutto quel potere. Infine, con uno scoppio simile a una bomba, l'intero battaglione svanì, ritornando a New Hogsmeade, dove si sarebbe leccato le ferite. Alcuni avrebbero criticato la loro scelta di ritirarsi, pensando che avrebbero dovuto invece approfittarne per uccidere almeno Ducson, ma anche lui sapeva che la loro distruzione avrebbe provocato un buco nelle difese della Britannia che avrebbe rappresentato la sconfitta definitiva.

“ Grrr, rimandate pure la vostra disfatta. La renderà ancora più saporita.”, sibilò tra i denti il malvagio incantatore, allontanandosi con la sua cavalcatura, mentre anche Nixla risaliva sul suo cavallo, fissando con odio il suo alleato.
 
                                                                                                       *****

L'odore del tè, preparato in maniera identica a come facevano i Tuareg, riempiva l'accampamento degli eroi di Camelot e dei loro nuovi compagni, intenti a pianificare l'assalto alla piramide dove Morte attendeva l'arrivo dei suoi fratelli. A detta di Erin, raggiungerlo via aria era impossibile, Rama- Set aveva già preparato le sue armate per distruggere chiunque tentessa la fortuna attraverso i cieli. Tutti i passaggi segreti erano stati chiusi o erano guardati a vista. L'unica chance era attaccare di petto.

 

“ Mhh, deliziosssso.”, sogghignò Merek, sorseggiando la bevanda offertagli da Lo Fung, attualmente nella sua forma umana, un uomo cinese di mezz'età calvo e dal viso gentile. Forse perchè erano entrambi rettili, i due avevano legato in fretta, e il drago cinese aveva cercato di smorzare i lati più indecenti del cavaliere con la sua filosofia.

 

“ Lieto che vi piaccia. Recuperare antiche ricette è uno dei miei piccoli hobby.”, ridacchiò il drago. Luna stava invece parlando con la ragazza egiziana del gruppo, una certa Iside.

 

“ Quindi hai perso la memoria?”, domandò la Trasmutatrice, disegnando piccoli disegni nella sabbia, alla sua nuova amica. Lei, seduta sulle proprie ginocchia, sorrise malinconica e aggiunse qualche geroglifico agli scarabocchi di Luna, facendoli illuminare con piccoli rivoli di energia magica.

 

“ Già. Mi risvegliai un giorno da sola nel deserto, non sapendo chi fossi. Ricordavo solo di essere una maga molto potente. Poco dopo incontrari Erin, e mi unì alla mia missione, che mi permise di connettermi con tutto questo bellissimo continente.”.

 

“ Mhh, peccato l'abbiano rovinato, già prima che si aprissero i Rift.”.

 

“ Già, ma l'Africa resta casa mia, e combatterò per essa come voi avete fatto per l'Inghilterra.”, affermò la donna, rimettendosi in piedi e stringendo le dita. Per un istante, Luna fu certa di vedere Iside con un altro aspetto, vestita come una delle antiche regine egiziane e armata con un bellissimo bastone.

 

L' immagine di una dea madre, gentile e bellissima. Ma al tempo stesso decisa a vendicarsi di tutti i torti fatti alla sua patria.

 

“ Ti aiuterò.”, concluse Luna, alzandosi per stringerle la mano. Harry nel frattempo stava mangiando, pensando alla battaglia del giorno successivo con un misto di desiderio di gloria e semplice paura.

 

“ Miss Tarn, signor Lazlo, avevate detto che i Cavalieri erano stati trasformati. Cosa intendeva?”, chiese all'avventuriera, cercando di distrarsi. Erin era intenta a scrivere il resoconto degli ultimi giorni, indossando un paio di occhiali che le davano l'aria di tipica nonna gentile. Con un sospiro li tolse e chiamò a sé Victor.

 

“ Nel corso degli anni abbiamo trovato molti antichissimi documenti, alcuni dei quali addirittura precedenti alla caduta di Atlantide. In essi si parla dei Cavalieri non come distruttori, ma come garanti dell'equilibrio tra bene e male. Combatterono infinite battaglie in molti piani di realtà, fermando alcune guerre e impedendo che l'influenza di alcune Intelligenze aliene crescesse troppo. Ritengo che qualcosa o qualcuno, in tempi molto antichi, abbiano pervertito la loro natura in distruttori di mondi.”, spiegò la scrittrice.

 

“ Guerrieri talmente potenti possono venire corrotti così? Con uno schiocco di dita?”, continuò incredulo il mago guerriero.

 

“ Già prima di viaggiare nel tempo fino a quest'epoca- aggiunse Victor- io avevo incontrato molte bizzarre creature, alcune delle quali erano stati trasformati da altri bizzarri poteri. Per potenti che fossero i Cavalieri, forse ancora più di quanto lo siano oggi, non è difficile credere che siano stati trasfigurati in versioni distorte di sé.”.

 

Lo studioso si accese dunque una sigaretta e ne offrì una ad Harry, che però rifiutò, cercando invece di processare quanto detto. Theodore passò in quel momento, volendo prendere un'altra tazza di tè.

 

“ Se erano i garanti di questo equilibrio, a che razza appartengono in realtà?”, chiese incuriosito. Erin in tutta risposta prese un libro dal suo zaino. Il titolo era quello dell'Apocalisse di San Giovanni, ma quando venne apertò apparverò diverse miniature di molti guerrieri, creature che potevano venire dall'inferno o dal paradiso, ed eventi che avevano poco da invidiare al Cataclisma. La donna cominciò a recitare alcuni passi, mescolando citazioni bibliche con alcuni segreti che erano già noti agli avventurieri inglesi.

 

“ Sono Nephilim, figli di angeli e demoni. All'epoca in cui seguivano i loro compiti gli stessi Splugorth li tenevano. E riteniamo che la loro trasformazione abbia qualcosa a che fare anche coi Demoni e i Dyval, che si separarono in diverse dimensioni per poi dichiararsi guerra a vicenda.”.

                                                                                                                               *********

Una buona serata a voi tutti, spero che questo capitolo sia stato di vostro gusto, senza essere troppo raffazzonato. A essere onesti io pensavo di metterci la scalata della piramide su cui si trovava Morte, ma ho pensato che, così come l'ultima lotta tra Ar'tuu e Orloff, avrebbe avuto bisogno di un capitolo a sè stante. Spero molti di voi recensiranno e mi daranno suggerimenti su come continuare o cosa correggere, intanto fate gli auguri in ritardo al caro PVG2, che segue questa storia e Sangue di Re( la mia fic scritta in comune con Scarlett Queen, di cui vi consiglio le storie) dall'anno scorso. Spero di tornare prima dell'anno nuovo, a presto.

  
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