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Autore: Elgas    26/11/2021    4 recensioni
[PROSSIMAMENTE IL QUARTO E ULTIMO ATTO]
[Terzo Atto, Till The End of The Time
Kingdom Hearts 3 Alternative Ending (no DLC Re:Mind)
Crossover (personaggi principali tratti da Bleach, Blue Exorcist, Full Metal Alchemist Brotherhood +
pg singoli tratti da altri manga/videogiochi)]
N.B. Lettura Pc. Lettura Angolo Autrice.
+++
Capitolo 1
Ogni cosa da te creata è connessa al Seiðr e a esso farà ritorno.
Chiudi di occhi, tessi la ragnatela. Starà a te decidere quando lasciarla.
Capitolo 7
Ora sei qui. Senza esitazioni. Senza rimpianti.
Solo tu, amico mio…
« …solo tu puoi uccidermi. »
Capitolo 8
Ti amo... lo pensò ancora, dolcemente, perdendosi ancora in quelle ali, nel modo in cui
s’intersecavano in mezzo alla schiena, nelle piume a circondare la spina dorsale, una
linea diafana che saliva fino al collo.
Genere: Angst, Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Aqua, Cloud, Luxord, Sora, Xigbar
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Altro contesto, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Till the End of the Time'
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17. Bitter Awareness, Bitter Awakening



Ormai tutto puzzava di merda, ed eccoli gli altri a gettarsi in quel mare putrido.
Uomini uguali a loro ma nati dall’Oscurità; Yoruichi, Kukaku, Hime morte; Hlif distrutto… e già
i pochi resti, così dolorosamente salvati, trasudavano rovina. Era come camminare in un infinito
risveglio popolato da incubi. La goccia aveva fatto traboccare il vaso; un vaso rotto, tenuto insieme
con lo sputo; era sempre stato così, celato da apparenze e ipocrisia? Ma ora basta, la parola
d’ordine era liberi tutti e già molti sussurravano Scisma; d’altronde Roy era stato perentorio a
riguardo.
Grimmjow strinse i pugni cercando di non pensare all’imminente futuro; qualcuno gli avrebbe
domandato cosa avesse deciso, da che parte schierarsi. Nessuna. Salvare i Mondi, la Missione… o
sfrondare in una già lucida follia? Fanculo, si fottano, e in quel pensiero la merda appariva più
sopportabile. All’esterno della Pantera (0), voci si susseguivano anonime pur appartenendo a molti
del proprio Mondo; indaffarate in mezzo a rumori ferrosi. Riparare le aeronavi, partire, partire per
non fare più ritorno. Molti… anche Neliel…
« Grimmjow… »
La voce sopraggiunse nel medesimo istante, ma anche dopo, quando l’eco morì nel silenzio, non
si volse a guardarla. Ne aveva percepito la presenza da diversi minuti, ma solo ora, accanto a lui,
ella parve acquistare concretezza. Tutto vacillò, persino quel pensiero salvifico.
« Io... ho cercato Shura, ma non l’ho trovata da nessuna parte. »
« Andarsene senza manco salutarti?! Se non altro si è evitata questo patetico spettacolo! »
« Credo che lei… no… non ha importanza. Ascolta... »
« Non girarci attorno Neliel… non sopporto certe cose, lo sai. »
Tutto parve sgretolarsi, poiché il Cuore conosceva già la risposta.
« Grimm… io andrò con Ichigo. »
Non poteva essere diversamente. Lei era stata la prima, l’unica ad avvicinarsi a lui dopo il cruento
scontro con Roy. Ichigo aveva dato voce al seme della discordia; al dì di questo, pochi gli avevano
dato conforto; conforto che in ogni caso sarebbe stato inutile. Ricordò il suo sguardo, così vuoto;
senza più Hime…

Cadrà! Prima o poi cadrà! Non lo capisci?!
Raggiungere Kugo e Askin… forse… no… lo sta facendo per…
Ah! Vuoi davvero sprecare il tuo tempo dietro un morto?

Ma le parole rimasero lì, intrappolate nella gola, strette in un silenzio interiore.
« Capisco… »
« A parte Roy e gli altri Smiða, volevo che almeno tu lo sapessi… »
Grimmjow non si voltò, continuando ad armeggiare col pannello di controllo. Neliel aveva scelto;
una strada diversa, dettata dal Cuore, dalla reminiscenza di legame antico, sigillato fra le nebbie
di un’esistenza passata. Hime, Kukaku, Yoruichi… sì, quel dolore sarebbe stato più sopportabile.
Si era aggrappata a qualcosa, pronta per andare avanti; gli sarebbe mancata… il corpo, la voce…
il sottile pensiero di poter essere altro, di essere stato altro.
La odiò.
« Ti conviene muoverti allora… ti starà aspettando. »
Odiò il suo persistere come se aspettasse qualcosa, i passi inghiottiti fra suoni confusi, e soprattutto
odiò se stesso.

Vieni con me Neliel…! Insieme… solo noi due…

Un’eco… un urlo muto. Attorno il buio divenne più fitto e in esso già respirava la solitudine. (1)

Si svegliò, il suo odore ancora addosso. Era lì, su di lui a mitigare il peso del ricordo, a
persistere nell’aria come se ne avesse sempre fatto parte. Saliva su leggero, perdendosi
fra la moltitudine di foglie. Una foresta come tante, un Mondo come tanti, eppure il tutto
parve acquistare nuova luce quando, rivestitosi, la raggiunse nella radura sottostante.
La visuale si apriva, scendendo su un ripido sentiero, sentiero che tuffatosi nuovamente
fra gli alberi sfociava sulla baia, attorno alla quale si arroccava la città di Tebe.
A Kairi e Lea si erano unito da qualche giorno un altro giovane Prescelto, Ventus, l’unico
finora a non mostrarsi avverso ai Fyrir, e fin da subito era entrato in sintonia con Neliel.
Al contrario la mocciosa non riusciva a capire, dimostrandosi confusa di fronte a tale,
reciproca gentilezza.
Al limitare più basso della boscaglia, il trio stava affrontando un gruppo di Heartless
senza particolari difficoltà. Ancora una volta pensò a quanto fossero teneri e innocui;
sarebbe bastato avvicinarsi per dissipare quella blanda Oscurità. Dettaglio su cui Edward,
da buon Smiða, era stato fin troppo chiaro; non fare nulla, non uccidere nulla, poiché
l’equilibrio dei Cuori era fondamentale lì.
Neliel si volse, la lunga treccia verde a riflettersi sotto i tiepidi raggi del mattino.
La leggerezza si mischiò ai dubbi, entrambi antichi, entrambi intensi. Rivide quel ricordo,
e per un attimo si chiese se anch’ella non nascondesse fardelli dietro una carrozza di
sorrisi, gentilezze, baci e attenzioni riservate solo a lui. Il tempo con Ichigo doveva pur
aver lasciato traccie, ma lui non era mai stato bravo con le parole. D’altro canto Neliel
non aveva chiesto nulla; dov’era stato, chi aveva seguito, cosa aveva fatto. Forse lo intuiva,
forse non lo riteneva importante. Nel silenzio il loro contrasto diventava ancora più
lampante; sangue innocente a sporcargli le mani, la purezza sulle dita di lei. Neliel non
puzzava di morte, con naturalezza si era avvicinata ai Prescelti.
Si ritrovò al suo fianco, a contemplare gli ultimi atti della piccola battaglia. L’Oscurità si
dissolse, i Cuori brillarono fra scie di magia elementare, pronti a dimorare nel Kingdom
Hearts.
« Il potere dei Keyblade », disse la Eri a quel punto, « vederlo in ogni sua sfumatura è
sempre bellissimo. Aqua… è stato grazie a lei se Ichigo è riuscito a vederla… Hime era
sempre stata al suo fianco… sempre. Negli ultimi istanti... vi era Luce in lui. »
« Ma tu volevi salvarlo… salvarlo veramente, non è così? »
Le parole erano uscite di getto, ma ogni traccia di rabbia rimase incatenate all’anima,
poiché a lui erano rivolte. Neliel tremò, un battito di ciglia prima di tornare alla consueta
calma; solo così, ogni cosa sarebbe venuta alla luce, in lei e in lui.
« Sono stata presuntuosa. È l’unica cosa di cui mi rimprovero. In fondo... il suo Cuore era
volto al passato, a quell’esistenza che abbiamo scelto di sigillare dentro di noi. Quando
ricordò… quando la rovina stava per sommergerlo, capì. Era finita… se avessi ricordato,
anche solo per salvarlo, sarei caduta a mia volta. Morire è il destino dei Caduti, ma
ucciderlo non… non spettava a me, ne avrei avuto la forza di farlo. Solo Kugo poteva. »
E Grimmjow lo sentì, quel peso staccarsi, risuonare come un tetra campana nella notte,
ancora e ancora; solo con Neliel era possibile, lei che aveva attraversato dolori indicibili.
Parlò senza nasconderli, l’odio e il risentimento verso se stesso.
« Ma se fosse nel passato la risposta? Solo una… solo per capire… »
Eccoli; frammenti di Mondi sovrapporsi, città di infinite forme… il rosso tingerli tutti,
il tanfo della morte a impestarli; Fyrir del loro Mondo, risate; li aveva seguiti per sfidarli…
ma alla fine ecco solo non un nugolo di follia; l’aveva infettato, pizzicando le corde
dell’anima fin quando…

- Non li calpesti con gusto… strano… da un cane rabbioso come te mi sarei aspettato di meglio. -

- Un altro duello? Come sei noioso… perché non te vai? -

« … uccidere solo perché si ha il potere di farlo, perché niente e nessuno può scalfirti?
Ucciderli, bagnarsi nel loro sangue… uomini, dei… tutto? E ridere… ridere. Sono sempre
stato così Neliel? O l’Immortalità ha svelato infine la mia vera natura? Anche ora… anche
ora potrei… »
Li sentì, delicati, saldi; la mano di Neliel stretta alla propria, la voce, lo sguardo brillare
di fragile speranza.
« Non sono in grado di risponderti. Il mio… il passato cela luci e ombre… ombre da cui
potremo non riprenderci. Ricordo l’inizio di qualcosa fra noi, ma questo… questo è il
Cuore a sussurralo. Ascolta Grimm… tu sei qui, hai deciso di essere qui… »
« Sì, è vero… così come decisi di seguire gli altri dopo la distruzione dell’Hlif. »
Nell’eco di quelle ultime parole vide speranza, amore... vicini e inafferrabili.
« Tsk! Come vorrei bastasse così poco… »

Døkkafirar… il mio ultimo scontro… non voglio avere dubbi, rimpianti.
Proteggere questi ragazzi… averti accanto... spero basti Neliel.
Lo spero con tutto me stesso.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

« Lei ti piace? » (2)

La consapevolezza di amarla era giunta in un giorno come tanti; la pioggia su Twilight
Town, la corsa mano nella mano fino alla stazione; un gesto semplice quanto magico,
illuminato dal suo sorriso mentre le ultime gocce erano mutate in arcobaleno sopra
il mare ambrato. Il cavaliere innamorato della principessa, come nella più banale delle
favole. Ma l’amore somigliava a un nodo alla gola; quante volte era stato sul punto
di confessarsi… se soltanto le circostante fossero state diverse; un freno l’amore, specie
quando la vedeva rapportarsi ai Fyrir, là dove nemmeno la dolcezza di Neliel aveva sortito
effetto. Dall’altro canto Lea aveva imparato, compreso quanto diversi potessero essere
gli Immortali, quanto in alcuni vi fosse la ferrea volontà di redimersi. Se solo Kairi avesse
visto, compreso… l’odio sarebbe scivolato via. E in quell'ennesima riflessione, la voce di
Ventus giunse simile a un tuono.
« Secondo il Grillario, a Tebe ora si tengono i giochi olimpici. Distrarci un po’ ci farà bene.
Riprenderemo le ricerche dopo... per capire cosa attiri gli Heartless », la proposta arrivò
leggera, innocente, mentre egli volgeva lo sguardo alla città, « chiediamo a Nel e Grimm
se vogliono unirsi? »
« Non daranno troppo nell’occhio? »
Il commento di Kairi gelò l’aria, ma l’altro riuscì a ignorare il brusco cambiamento. Si volse
a guardarla, la voce gentile.
« Lasciamoli decidere. Nel caso ci penseranno loro a camuffarsi con qualche... magia? Non
credo si possa »
« Forse non gli interessa nemmeno. »
Ventus sospirò, le braccia ora al petto. Istanti si tesero in lui; al che Lea ne approfittò per
farsi avanti, a il nodo era lì, pronto a stringersi.
« Ascolta, Ven ha ragione… e poi non sei obbligata a parlarci. »
« Non so tu… ma io voglio camminare accanto a degli assassini. »
Si maledisse, Lea. Incapace. Incapace. Poi Ventus parlò, come se avesse sbrogliato una
matassa, come se frammenti di un passato indefinito, dimenticato fossero emersi dal
Cuore e con essi… una certezza. Parlò facendolo sentire infinitamente piccolo.
« Comprendo il tuo punto di vista Kairi, ma anche per loro non è facile… e… mi dispiace
essere così diretto, ma se continui così finirai per consumarti. »
Kairi si mosse, irritata, ferita, decisa al tempo stesso a erigere un bastione dentro di se, a
non concedere nulla, né a lui né agli Immortali.
« Non parlare come se mi conoscessi Ventus. »
« Ti conosco appena... questo te lo concedo, ma so… bene quanto l’odio possa essere
pericoloso. Ti prego… lo dico per te. » (3)
Aveva parlato con rinnovata maturità, la stessa che traspariva nel corpo cresciuto, nella
voce profonda; la stessa legata all’imminente titolo di Maestro conferito da Yen Sid. Una
maturità a ferire entrambi; dolore rinnovato in Lea appena la vide allontanarsi, appena si
scoprì incapace di muoversi o dire alcun che. Le parole di Ven… se solo fosse riuscito a
pronunciarle, coronarle con altre scaturite dal Cuore. Ma tutto, persino quella fievole
speranza, si perse nell’aria, distrutta sotto lo sguardo dell’altro, un guizzo di rimprovero
a turbarne la gentilezza.
« Dovresti dirglielo. »
« Cosa? »
Rabbia, quanta rabbia in una parola; rabbia per fuggire, negare per l’ennesima volta
la realtà del Cuore.
« Lo sai benissimo Lea. »
« Ah…! Non è così facile… non è così facile Ven. »

- Una volta, un’amica mi disse non trattenerti…
Al contempo non ti biasimo, ne biasimerò la tua rabbia.
Solo ti prego... non smarrire il sentimento che ti lega a Sora. -
(4)

Ironico appariva ora quel consiglio. Si sentì stupido, bugiardo; professava sincerità
quando lui stesso era incapace di farla emergere e accettarne le conseguenze. Osservò
Ven allontanarsi, le labbra muoversi impetuose, ma la frase risuonò vuota. Sicurezza,
Ventus emanava una sicurezza soverchiante, un Cuore aperto, senza freni o pregiudizi.
Nell’ennesimo fallimento, si accorse di Grimmjow solo quando un leggero pugno lo destò.
Troppo in fretta realizzò quanto egli fosse sgradito e al contempo necessario. Non Isa, non
Ven...
« Scusa ho origliato… udito fine, non posso farci nulla. »
« E…? »
« Per citare il tuo amico... piantala. Manco fossimo in uno shojo scolastico. »
« Non… non è così semplice, come ripeto. »
« Cazzate. Sei tu a renderlo complicato. »
Una ferita, la verità strappata, svelata nel non detto, nelle paure più recondite. Parlò Lea
mentre la realtà si sfumava, come se un folle pittore la stesse mutando in un virtuoso gioco
di pennellate.
« Complicato?! Le darei solo un altro peso! E poi... lei è innamorata di Sora! I Cuori uniti,
la promessa fatta da piccoli, il portafortuna che gli ha regalato prima che partisse. Dimmi!
Che posto avrei in questa fiaba a lieto fine? Lui tornerà... tornerà. Io.... vorrei che i
momenti insieme bastassero a cancellare l’odio. Non lo meritate e non… non so bene
quanto potrà rivelarsi pericoloso. Le parole di Ven... non riesco a immaginare... »
Rivide il sorriso di Kairi. Immagini rotte nell’eco di un schiaffo, nel calore rovente sopra la
guancia destra, nelle dita strette ai fili d’erba.
« Continua così e un giorno te ne pentirai. Ora alza il culo e va da lei. »
Non ebbe la forza di guardarlo Lea, se l’avesse fatto sarebbe crollato.
Assaporò la verità, ruggente e drammatica dentro l’Immortale, si tese infine, pronto
a raggiungere Kairi. Forse non sarebbe cambiato nulla, ma almeno avrebbe avuto la forza
di stringerla a se.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

L’aveva chiamato per l’ennesima volta; una telefonata breve, feroce, una vena di saccenza
a sporcarne la voce. Dove sei? Sei suo amico! Perché non sei qui? La risposta sempre la stessa,
distaccata, ricoperta da un velo di freddezza. Non posso fare più nulla per lei Lea. Se il suo
destino è attraversare le tenebre, dobbiamo essere la sua forza… aver fiducia in lei, tu più di tutti.

Parole dure ma che più di altre definivano il punto di arrivo nel rapporto con Kairi. Gocce
lente a scavare un canyon tanto sottile quanto profondo; da quel giorno, da quanto i Fyrir
avevano fatto irruzione nelle loro vite, rivelando la più crudele delle verità, tutti erano
cambiati, un cambiamento che solo di recente aveva mostrato la sua reale portata. Riku
aveva scelto di temperare l’odio, di prendere atto dei propri limiti. Rimanere lì, continuare
a vivere come se nulla fosse accaduto, ottemperando ai propri doveri in quanto Maestro
del Keyblade, nulla di più e nulla di meno. Kairi aveva seguito le orme di Sora, ma le
conseguenze erano state nefaste e ora l’unica strada era attraversare l’odio, accettarlo,
metterlo da parte… e infine trovare la Luce, in Lea, e forse nei Fyrir stessi. Ormai erano
distanti ormai, divisi da un abisso sottile e invisibile. Riku non aveva più parole per lei;
così come il Re e Yen Sid, preoccupati per le sorti della giovane Custode; a nulla erano
valsi i loro consigli e l’odio della Principessa rimaneva lì, sottile, a rendere il Keyblade
sempre più freddo e distante. Se il Keyblade avesse deciso di rinnegarla, restava un’ipotesi
nebulosa e concreta al tempo stesso, tale era la natura di quell’oscuro sentimento. Forse,
ipotizzava Riku, se Kairi avesse trovato un equilibrio, una nuova Chiava sarebbe sorta lì,
dove Luce e Tenebra s’incontravano nel Crepuscolo. Affiancarle Ventus era stata una
decisione unanime; Ventus non criticava, ne riversava sugli altri limiti e fallimenti, motivo
per cui non perdeva occasione per ringraziarlo. Pur nell’unione dunque, ognuno stava
camminando su sentieri diversi; se Terra aveva abbracciato una visione simile a quella
di Riku, Mickey avvertiva il ruolo di giuda venir meno; non aveva più parole, se non per
istruire nella magia e nelle tecniche, insegnamenti di cui Lea, Isa e Kairi, a suo modo,
facevano tesoro. Sovente il Re si perdeva in una stridente malinconia, mitigata in parte
dai consigli del Grande Maestro;

- Siamo cambiati… ma una parte di me fa ancora fatica ad accettarlo… -

Riku poteva solo rammentargli quanto detto da Edward poco dopo la partenza di Sora;

- Vivere come se nulla fosse, proteggere i Mondi… sono stati loro stessi a dircelo… limitiamoci
a questo. -

Un sentiero egoista, all’apparenza Riku sembrava essersi tolto da ogni responsabilità, ma
solo così poteva sopravvivere, tener l’odio lontano dal Cuore, e soprattutto, se il pericolo
fosse giunto per Kairi, avrebbe avuto la forza per esserle accanto e salvarla.
A ricordarlo, ironia della sorte, era proprio un’Immortale.
Arthur li seguiva da un po’ ormai; era una presenza discreta, si limitava a osservare,
a interessarsi al loro Universo con leggera curiosità; a volte si univa ai momenti gioviali.
Tale calma lo faceva apparire normale; a parte l'aeronave così avanzata, l’uomo non aveva
fatto o detto nulla di fuori dall’ordinario, fra cui mostrare l’arma o uccidere Heartless.
Ascoltava, commentando con sagacia quanto appreso. (5)
Uscito dallo studio di Yen Sid, Riku lo ritrovò intento a osservare lo spazio colorato e
giocoso oltre una delle finestre ai lati dell’atrio. Un vago bisogno gli pizzicò il collo, come
una scheggia calda fra le vertebre; alle spalle udiva la voce di Mickey, frammenti affranti e
sconnessi. Pochi passi e l’eco morì in un silenzio fermo e stantio. Eccolo accanto al Fyrir,
anticiparne il quesito, come fosse lui stesso ad averne bisogno.
« Sai, questo luogo ha una storia particolare. »
« Davvero? Racconta, mi piacerebbe sentirla… », disse l’uomo quasi per accompagnarlo.
« La Torre Misteriosa un tempo faceva parte di un Mondo, un Mondo divorato dagli
Heartless decine di anni fa. All’epoca Yen Sid era già un mago molto potente, grazie
alle sue arti, questo frammento riuscì a salvarsi assieme alle preziose conoscenze in esso
contenute. »
Athur aveva ascoltato in silenzio, facendo vagare le iridi bluastre sulla piccola porzione
di spazio; solo dopo un lungo, intenso attimo, la sua voce si propagò; in essa una punta
di rammarico, riaffiorata da recessi antichi, infinitamente distanti da loro, dal presente.
« Mi ricorda la storia dell’Hlif. La nostra casa... ombra dello splendore che fu, le rovine
condannate a vagare nel Seiðr. Il destino non fu così magnanimo… il prezzo della salvezza
caro… ed esse resteranno così, fin quando la Missione giungerà a termine. »
Riku lo avvertì, un velo di mordente confusione agitare l’aria. Finora Athur non aveva mai
parlato del loro passato. Fugace consapevolezza e subito la sentì ribollire; una domanda
che, pur nella non forma, gettava un paura strisciante e senza nome.
« In ogni caso… le tue parole mi confortano Riku. »
« Ti confortano? Ah… non… non mi sembra di aver detto nulla di eccezionale. »
Il Fyrir tergiversò galleggiando in un silenzio caldo. Istanti tesi, infine una verità.
« Voi Prescelti combattete un’Oscurità, difendete il Cuore dei Mondi… in voi ci sono così
tanta vitalità, emozioni. Per questo… credo di dovervi ringraziare. »
« Io… continuo a non capire... »
« Noi… se solo l’eternità non ci avesse logorato, forse saremo ancora così. Dunque ecco…
ecco che qui il presente non mi appare banale. In un modo o nell’altro… siete davvero le
Chiavi della Salvezza. »

Ah… dunque è così? Alla fine… quanto Sora e gli altri chiuderanno la Porta… voi… tutti voi…

Con un’enorme sforzo ricacciò il pensiero, stupendosi di quanto potente e vorticoso fosse
anche nella reminiscenza. Preoccuparsi per un’Immortale… e l’odio, persino nelle ultime
tracce, risultò ora tanto ridicolo quanto stupido.
« Athur io… mi… mi fa piacere. »
Non aggiunse altro, come a voler preservare l’improvvisa sacralità di quel momento.



(0) Nel Manga Bleach è la spada di Grimmjow a chiamarsi Pantera.

(1) Il Flashback si collega a quello visto nel Capitolo 7, quando Aqua vede attraverso
Ichigo i momenti successivi alla distruzione dell’Hlif ad opera del Ragno e del Corvo.

(2) Frase detta da Grimmjow nel Capitolo 8

(3) Vanitas nacque, secondo la mia Lore, dall’odio provato da Ventus nei confronti di
Ephemer [Capitoli 3 e 4 di AAA]. Inoltre nei vari flachback di Luxord [in ultimo quello
visto nel Capitolo 14] viene sottolineata più volte la bontà del ragazzo.

Inoltre quando Kairi dice « non voglio stare vicino a degli assassini. », è perché già nel
Capitolo 10 le parole di Grimmjow le avevano fatto comprendere di cosa si sono macchiati
molti di loro.

(4) Frasi dello stesso Lea; Capitolo 7 di AAA. L’amica menzionata è Xion.

(5) Athur in origine è un pg di Blue Exorcist. Compare per la prima volta nel Capitolo 9
assieme a Grimmjow. Al contrario di quest’ultimo, era stato solo tentato nell’uccidere
eccetera, eccetera. Il solo pensiero l’ha comunque segnato nel profondo.






Angolo Autrice:
E anche per quest’anno si va in pausa. Evviva <3
È stato un 2021 molto produttivo per il Crossover, e visto che un po’ di cerchi si sono chiusi e i miniarc di Luxu e Sora saranno… leggermente distaccati rispetto all’intreccio creato finora, ho deciso di stoppare. 2022 data da destinarsi, metà anno indicativamente … altri progetti mi attendono sui Fandom di Bleach (una OS); League of Legends (MiniLong, serie di OS).

Grazie a tutti per avermi seguito fin qui <3
Ai vecchi e nuovi lettori approfittatene per mettervi in pari <3
Sostenere questo progetto e ai lettori silenziosi, ricordate di contribuite con tanti bei like <3


Un saluto e al prossimo anno,

Elgas
   
 
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