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Autore: darkwolf24    27/11/2021    1 recensioni
Può un Pokemon amare un essere umano?
Può l'amore andare oltre l'aspetto, le differenze linguistiche e la specie.
Questa è la storia di una Braixen molto speciale nata con un dono unico e del suo amore proibito per un ragazzo.
(Questa storia fa parte della raccolta "Dream molder")
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Lime | Avvertimenti: Furry, Tematiche delicate | Contesto: Anime, Videogioco
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Il silenzio era tombale, non sapevo cosa dire e anche se lo avessi saputo non sarei comunque stato in grado di iniziare la conversazione. Mi limitavo a stare lì seduto al tavolo di fronte a Mia. Lo sguardo della Braixen era rivolto verso il basso mentre giocava con il pelo che le usciva dalle orecchie. Ad un tratto il suo sguardo si alzò incrociandosi con il mio, il contatto tuttavia durò solo pochi secondi in quanto appena si accorse che la stavo osservando riabbassò nuovamente la testa cercando di nascondere il rossore sul suo viso meglio che poteva.
>Hai fame?< Le chiesi ottenendo un no con il movimento della testa. >Già, neanch'io ho molta fame< Il silenzio cadde di nuovo nella stanza per un bel po' di tempo. >Che ne dici, andiamo a dormire?< Questa volta la risposta fú un si e così ci dirigemmo entrambi al piano superiore verso le camere da letto. >La tua camera è qui accanto alla mia< Affermai aprendo la porta della sua stanza permettendole di entrare. Gli occhi della Braixen si illuminarmi di gioia mentre ammiravano la stanza con fare incredulo. La camera non era molto grande, aveva un piccolo letto singolo, un comodino con sopra una lampada abbastanza antica, un doppio armadio a due ante e un balcone nascosto da due tende molto costose. Il tutto dava un tutto alla stanza molto antico e tutte le volte che ci facevo caso non potevo non essere colto dalla malinconia. Non ne avevo idea del perché a mia madre piacesse così tanto quello stile ma a dirla tutta neanche a me dispiaceva. Credo che forse mi ci ero abituato ed evidentemente dall'espressione che Mia aveva in volto un quel momento anche a lei non doveva dispiacere quell'atmosfera malinconica.
>Sono felice di vedere che ti piaccia< Le sorrisi mentre lei sembrava non poterci credere.
>Beh... Allora io vado< Affermai per poi dirigermi verso l'uscita venendo però bloccato dalla Braixen. >Voglio restare...< Continuai a guardarla non capendo a cosa si riferisse. Lo sguardo di Mia precipitò nuovamente verso il basso. >Voglio restare con te< Improvvisamente il mio cuore cominciò a battere più forte del normale. Cosa dovevo dirle? Era giusto che dormissimo insieme? Nello stesso letto? >Ti prego< Alzò il suo sguardo ed in un attimo rividi gli stessi occhi della Fennekin di dieci anni fà. >Va bene, ma solo questa volta< Mi lasciai convincere e così andammo nella mia stanza. Appena entrammo immediatamente Mia saltò sul letto rimbalzando delicatamente prima di sedersi a guardarmi, la scena mi rubò una piccola risata. Ho sempre amato quel suo lato infantile e sempre lo amerò perché quella era lei, la vera lei. >Io però devo cambiarmi< Affermai iniziando a spogliarmi per poi infilarmi il pigiama. Quando mi voltai per mettermi l'ultimo panno, una maglietta, potei notare il viso imbarazzato di Mia mentre distoglieva il suo sguardo meglio che poteva. >Cosa? Mi hai già visto a petto nudo no?< L'unica cosa che ottenni da quella frase fú uno strano sguardo arrabbiato e infastidito da parte della Braixen a cui non feci troppo caso. Dopo poco entrai anch'io nel letto stendendomi accanto alla ragazza e tutto d'un tratto il mio corpo si bloccò. Non riuscivo a pensare a nient'altro se non alla Braixen distesa accanto a me, sentivo il suo profumo, sentivo il calore del suo corpo accanto al mio, sentivo il suo respiro e il suo cuore battere dolcemente allo stesso ritmo del mio. All'improvviso mi voltai verso di lei incontrando il suo sguardo. Non riuscivo a parlare, era come se il mio cervello si fosse completamente spento.
Iniziammo ad avvicinarci l'uno all'altra molto lentamente come ad assaporare quel momento. >M...mia...< Provai a dire solo per essere bloccato dalla sua zampa. Senza volerlo tesi le mie braccia intorno a lei avvolgendola delicatamente e tirandola più vicina a me fino a quando i nostri corpi non furono in contatto. Sentii qualcosa esplodere in me appena sentii l'altra zampa di Mia toccarmi la pancia iniziando a salire fino al mio viso costringendomi a guardarla per poi iniziare a scendere sempre di più. >Ti amo< Fú tutto quello che mi disse, ma prima che potessi rispondere lei mi tirò a sé apprestandosi a baciarmi.

Mi svegliai di soprassalto, guardai l'orologio, le tre di notte. Mi guardai intorno ma non vidi Mia solo per poi ricordarmi che stava dormendo nell'altra stanza. Mi sentivo tutto intontito come quando ti colpiscono così forte da farti girare la testa.
>Ho bisogno di bere qualcosa< Affermai apprestandomi ad alzarmi per poi dirigermi verso il corridoio per andare in cucina a prendere finalmente il mio bicchiere d'acqua. Al ritorno tuttavia decisi di fermarmi davanti alla porta della camera di Mia e delicatamente la aprii. In quel momento nella penombra vidi la piccola Braixen distesa sotto le coperte mentre dormiva tranquillamente. Così senza emettere alcun rumore richiusi la porta e tornai a dormire.

Quando mi risvegliai ormai erano le dieci passate. Mi stropicciai un po' gli occhi costringendomi ad alzarmi dal letto. Dopo aver fatto prendere un po' d'aria alla stanza aprendo il balcone mi apprestai ad andare a svegliare anche Mia dato che la sua porta era ancora chiusa. Per educazione tuttavia prima di entrare bussai delicatamente alla porta. Dopo un po' che non ottenni risposta decisi di aprire la porta con delicatezza in modo da non fare troppo rumore solo per vedere una piccola Braixen appisolata sotto le coperte. Silenziosamente mi avvicinai a lei osservandola meglio. Sembrava una bambina innocente, mi faceva venire voglia di stringerla forte a me e di non lasciarla mai, ma come potevo farlo, ero io che l'avevo abbandonata. Come potevo essere così ipocrita? Eppure qualcosa dentro di me continuava a dirmi di abbracciarla, di tenerla accanto a me al sicuro. Senza che me ne accorgessi la mia mano era finita sulla sua spalla. Velocemente la tirai indietro ma quasi subito Mia la afferrò con le sue zampe tirandola verso il suo petto e rannicchiandosi vicino a me. Sorrisi al suo gesto involontario e mi abbassai per abbracciarla. Proprio in quel momento tuttavia lei aprì gli occhi ed io sobbalzai all'indietro per la sorpresa. >Braixen?< Disse inclinando la testa. Probabilmente o non sapeva dire quella frase nella lingua umana o si era semplicemente dimenticata di usare il nostro linguaggio, tuttavia sapevo benissimo cosa intendeva dire con quella parola. >N... Non è come pensi, cioè ti stavo solo cercando di svegliare< Dissi frettolosamente mentre la Braixen mi lanciò un sorrisino subdolo e mi saltò addosso abbracciandomi. >Braixen!< Urlò tirandomi a sé sul letto e stringendomi forte a lei. Per un momento il mondo per me si fermò. Il profumo della sua pelliccia, la sua morbidezza, il suo tocco delicato, tutto di lei era unico, persino il suo carattere a volte infantile era speciale. >Va bene, va bene< Ridacchiai guardandola negli occhi. >G... Giorno< Rispose lei iniziando a scodinzolare. Per un attimo mi sembrò di essere tornato nel passato, a quando eravamo piccoli e spensierati e questo mi mise di buon umore. Era incredibile come la sola presenza di un Pokemon poteva mettermi di buon umore. No, non era la presenza di un Pokemon a farmi sorridere, era lei, ma ero troppo testardo per ammetterlo.

 

   
 
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