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Autore: deborahdonato4    28/11/2021    1 recensioni
Leo Valdez, deluso dal suo primo amore Calypso, è tornato al Campo Mezzosangue con suo figlio James. Decide di dedicarsi completamente alla crescita del figlio.
Will Solace, rientrato al Campo dopo un anno passato a lavorare in un ospedale umano, ha una sola missione: confessare il suo amore verso Nico di Angelo. Mal'amore ha promesso per lui, e per Nico, un destino diverso.
Due ragazzi che diventano prima amici, poi qualcosa di più.
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Calipso, Leo Valdez, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Will Solace
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Travis, una volta uscito dall'infermeria con solo una cicatrice, decise di non passare più da Leo in fucina, né seguirlo nel caso avesse avuto qualche marchingegno da provare tra le mani. Dal canto suo, Leo decise che non avrebbe più collaudato le sue invenzioni in luoghi pubblici, in compagnia di qualcuno che conosceva. Giusto per evitare di ferire i suoi amici.

Però Travis, dopo tre giorni dall'incidente, gli propose di andare in spiaggia con i bambini. Leo accettò, aveva proprio voglia di farsi un giro e chiacchierare con l'amico. Quindi, dopo aver lavorato per tutta la mattina e passato metà del pomeriggio a giocare con James nella sua casa sull'albero, Leo si ritrovò steso su una sdraio con una birra fresca, deciso a godersi l'aria fresca. Travis era sdraiato al suo fianco, con gli occhiali calati sul viso, intento ad osservare Lily, James e Bryan che si rincorrevano ridendo con le pistole ad acqua.

«Di chi dovrò preoccuparmi?» domandò Travis, osservando il piccolo James Valdez che acciuffava la sua Lily e la faceva cadere nella sabbia.

«Mh?» Leo lanciò un'occhiata ai bambini. Bryan li aveva appena raggiunti e gli stava svuotando addosso l'intero caricatore di acqua. «Oh, penso di entrambi.»

«Entrambi?» ripeté Travis, sgranando gli occhi. «Ma...»

«Probabilmente dovrai preoccuparti di qualunque ragazzo si avvicinerà a tua figlia.» gli fece notare Leo, sogghignando. «O ragazza, ovvio.»

Travis si passò una mano sul volto. «Penso sia arrivato il momento di chiuderla in casa.» borbottò.

Leo ridacchiò. «Dai, non essere così, o lo farà apposta ad uscire con chiunque.»

«Non stavo scherzando, la chiuderò realmente a casa. Conosco i ragazzi, sono proprio perfidi. E le ragazze sono peggio, non voglio che le spezzano il cuore.»

Leo osservò l'amico, che guardava con amore la figlia. Sorrise, voltandosi ad osservare anche lui i bambini. Gli piaceva il rapporto di amicizia che si era creato tra i tre, sembravano inseparabili, e sperò che rimanessero amici per tutta la loro vita.

«Dovrà fare le sue esperienze, però.» mormorò Leo, sorridendo.

«Be', mancano ancora dieci anni, no?» Travis lo guardò. «Giusto? Ho dieci anni di tempo per metabolizzare la cosa.»

«Non vedo l'ora di vederla presentarti la sua persona speciale.»

Travis si portò di nuovo la mano al viso. «Non mi ci far pensare.» brontolò.

Leo scosse la testa e tornò a guardare i bambini. Lily e James stavano facendo squadra per colpire il più possibile Bryan, rimasto a secco. Stava correndo verso il mare, con il caricatore stretto in mano per riempirlo al volo.

«Allora, tutto okay?» domandò Travis e Leo gli lanciò un'occhiata.

«Certo, è tutto okay.» annuì il figlio di Efesto, bevendo un sorso di birra. «Perché non dovrebbe essere okay?»

Travis si guardò attorno, per assicurarsi che fossero soli. «È da un po' che non mi parli del matrimonio.»

Leo sbuffò. «È da un po' che non ci parliamo, io e te.» gli fece notare, scoccandogli un'occhiataccia. «E solo per via di uno stupido incidente.»

«Stupido incidente?!» ripeté Travis, abbassando lo sguardo sulla cicatrice di quindici centimetri sulla sua gamba. «Questo lo chiami uno stupido incidente

Leo osservò per qualche secondo la cicatrice. «Be', non puoi ignorare che sia stato uno stupido incidente.» mormorò Leo, trattenendo un sorriso. «Insomma... è esploso un aspiracoriandoli, sulla spiaggia.»

Travis lo fissò torvo. «È ancora troppo presto per riderci su, Leo.» borbottò.

Leo scosse la testa. «Io ne riderei.» disse.

«Allora facciamo così, ne vado a prendere un altro e te lo faccio esplodere addosso.»

«Chi ti dice che ce n'è un altro?»

Leo e Travis si guardarono negli occhi, e il figlio di Ermes sbuffò.

«Sono sicuro al cento percento che negli ultimi giorni, non hai fatto altro che costruire un nuovo aspiracoriandoli.» borbottò.

Leo alzò le mani. «Beccato.» sorrise. «Be', è un'idea eccellente, non puoi non ammetterlo...»

«Non proprio. Non basta non tirare coriandoli in spiaggia?»

«E secondo te, gli altri obbediranno a questa assurda richiesta?»

Travis decise di ignorarlo. Si allungò verso il piccolo frigo portatile e prese una birra, stappandola.

«E poi, mi sto occupando di una linea di macchine che possano aiutare a pulire.» continuò Leo, lanciando un'occhiata ai bambini. Bryan si teneva le mani sul viso mentre Lily e James lo colpivano a ripetizione con le loro pistole d'acqua. «L'aspiracoriandoli è la prima idea. Poi volevo creare un compattatore di rifiuti, così puoi buttare i rifiuti dentro e li distrugge, senza creare danni per l'ambiente. Questo sarà più complicato, ma Jared e Paul si sono già offerti di aiutarmi.»

Travis annuì, fissando il mare, ignorando i bambini.

«E ho altre idee.» Leo sorrise eccitato. «Un piccolo robot che rimette in ordine i giocattoli dei bambini quando questi non hanno voglia di farlo. Un'altra macchina che ricicla la plastica, ovvero tu butti la tua plastica dentro e lei la trasforma in qualcos'altro che può essere utilizzato. E la stessa cosa per il cartone, per il vetro, per...»

«Leo.» mormorò Travis, voltandosi a guardare l'amico. «Sono tutte ottime idee, dico davvero. Ma le voglio vedere soltanto quando saranno state completate e collaudate lontano dalle mie gambe.»

Leo annuì. «Ma certo, non preoccuparti.»

«Comunque non mi hai risposto.» disse Travis. «Come va il matrimonio?»

«Ti ho risposto.» sbuffò Leo. «Ti ho detto che è tutto okay.»

«Non è una risposta che accetto.»

Leo sospirò, finendo la sua prima birra e posandola sulla sabbia. Osservò i bambini. Lily e James avevano esaurito l'acqua e ora era Bryan a rincorrerli ridendo come un pazzo e sparando ad entrambi, allontanandoli il più possibile dal mare.

«Il matrimonio sta procedendo bene.» disse Leo, guardando l'amico. «Calipso si sta occupando quasi di tutto, con le sue amiche. Mi dovrei occupare della torta, e penso che nei prossimi giorni andrò in città a cercare un pasticcere.»

«Verrò con te.» sorrise Travis. «Questa è una missione che fa al caso mio.»

«Ottimo. Ti avviserò.»

«E tutto il resto?»

«Calipso è ancora indecisa sul vestito.» ammise Leo. «Ma sono certo che andrà bene qualsiasi cosa sceglierà. In questo momento la sposerei anche con indosso un sacco di patate.»

Travis aggrottò la fronte. «In che senso, scusa?»

Leo si voltò a guardarlo. «Cosa?»

«Perché la sposeresti anche con indosso un sacco di patate? Hai fretta di sposarti?»

Leo osservò l'amico. «Non ho fretta di sposarmi.» mormorò. «Ma vorrei sposarmi al più presto lo stesso.»

«Cal è incinta, per caso?»

«No, no.» Il figlio di Efesto scosse la testa. «Però... credo che dover organizzare tutto quanto mi stia opprimendo. Voglio solo che il matrimonio sia presto, per togliermelo dalla testa.»

Travis lo studiò. «Sai, molte persone la pensano come te. Sono stanchi dei preparativi e non vedono l'ora che accada. Ma tu, che non stai aiutando la tua futura moglie con le cavolate del matrimonio, non mi convinci. Quindi cosa devi toglierti dalla testa?»

Leo prese un'altra bottiglia di birra.

«Stai ancora pensando a lui?» sbuffò Travis, cercando di non mettersi ad urlare per la frustrazione. «Mi avevi detto che era acqua passata.»

«Non penso di averlo detto.» disse Leo. «Solo che... non ho idea di quello che mi sta succedendo, Travis. Voglio davvero sposarmi con Calipso, ma... al tempo stesso non riesco più a togliermi Will dalla testa.»

Travis sospirò, guardando la sua bottiglia, indeciso se sbattersela sulla testa come Dobby. Ma Dobby aveva usato una bottiglia di plastica, mentre quello era vetro.

«Mi hai detto di amare Calipso.» mormorò Travis, osservandolo. «E che per Will provi solo riconoscenza per quello che ha fatto, ovvero aver rischiato la vita per te.»

«E se non fosse solo riconoscenza?» domandò Leo, ricambiando il suo sguardo. «Magari provo la stessa cosa per entrambi.»

Travis abbozzò un sorriso. «A questo c'è una soluzione.» disse, muovendo le sopracciglia.

Leo si ritrovò a ridere. «Non credo che Cal o Will apprezzerebbero l'idea di una cosa a tre.»

«Puoi provare a chiederglielo, no? Sposerai Cal e Will sarà il vostro amante.»

Leo scosse la testa, non riuscendo proprio ad immaginare Cal e Will in atteggiamenti intimi. Anzi, era sicuro che avrebbero cercato di uccidersi alla prima occasione.

«Non è una buona idea.» ripeté Leo.

«Però... risolverebbe un sacco di cose, no?»

Leo annuì, concordando con lui. Una relazione a tre gli avrebbe proprio salvato la vita e il cuore, ma con che faccia poteva parlarne con loro? A Will non piacevano le ragazze, a Calipso avrebbe spezzato il cuore una frase del genere. Ma i pensieri di Leo continuarono a saettare su quel pensiero. Sposare Calipso e tenere Will come amante... magari Cal non doveva proprio sapere una cosa del genere.

«Senti, Leo.» disse Travis, abbassando la voce e guardando l'amico, che si riscosse dai suoi pensieri. «L'altra volta ti ho consigliato di scegliere Calipso. Quello che provi per Will, secondo me, è solo un'infatuazione, dovuta a quello che ha fatto per te. Ed è anche una reazione al modo in cui la vostra relazione è finita. Non vi siete lasciati quando siete arrivati al capolinea, è solo successa una cosa brutta che vi ha spinto a lasciarvi. Una cosa che, a parer mio, non dovrebbe più farti venire quel genere di pensieri per lui. E per Calipso ti ho detto che è la scelta più ovvia, perché avete una storia travagliate alle spalle, e siete fatti l'uno per l'altra.»

«Be'...»

«Stai zitto, Valdez.» lo interruppe Travis e Leo si morse la lingua per non ribattere. «Io posso darti tutti i consigli che vuoi, posso farti una lista sul momento dei pro e dei contro di quei due, ma la decisione è solo tua. E non devi pensare a James, perché James non deve vivere condannato dalla tua scelta influenzata da lui. Insomma, devi scegliere quello che sia giusto per te, perché James, se ti vedrà felice, ne sarà entusiasta. È la tua vita quella su cui devi concentrarti, non quella di James. Tuo figlio ti amerà sempre, qualunque scelta tu faccia. È un bambino intelligente, forse ora non capirà i tuoi sentimenti e desideri, ma quando sarà grande, se tu avrai scelto con il tuo cuore e non con il suo, capirà e ti vorrà bene. Se ora lo usi solo per fare una scelta ovvia, e vivrai una vita triste, una vita di cui lui penserà essere colpevole, ti odierà. Mi... mi sono spiegato?»

Leo fissò Travis con attenzione, chiedendosi se quello fosse lo stesso ragazzo con il quale era uscito a bere qualche settimana prima. Gli aveva detto di scegliere Calipso, quella sera, e ora invece gli diceva di scegliere con il suo cuore. È vero, il fatto di James influenzava non poco la sua scelta, ma scegliere il bene per il proprio figlio non era la cosa migliore? Come poteva non farsi influenzare dal proprio figlio?

Leo bevve un sorso di birra, osservando James che urlava mentre Bryan lo colpiva alle spalle con l'acqua. Suo figlio aveva bisogno di qualcuno che gli voleva bene, qualcuno che lo amava quanto lui. E sia Calipso che Will lo amavano.

«Da quando è tornato, Will non mi ha chiesto di tornare insieme.» mormorò Leo. «Non mi ha detto di amarmi ancora, nonostante mi abbia detto che lo avrebbe fatto l'ultima volta che ci siamo visti due anni fa. Non mi ha detto che faccio male a sposarmi con Calipso. Non ha detto niente che possa farmi capire questo. Ma... ha rischiato di farsi ammazzare combattendo da solo quel figlio di Ares. Facendo questo, mi ha fatto immaginare che provasse qualcosa per me. E forse è così, ma non mi dice niente. Anzi, ora si sta frequentando con Connor.»

Travis si limitò a bere e ad ascoltare l'amico, senza dire una parola.

«Calipso, invece, si è impegnata tanto negli ultimi due anni. E ultimamente ha lavorato tanto per comprarsi l'anello e farmi la proposta.» continuò Leo. «La amo, stando con lei ho ritrovato quello che mi aveva spinto a salvarla da Ogigia. E più sto con lei, più mi rendo conto che voglio passare il resto della mia vita con lei. Certo, ci sono stati degli alti e bassi, ma ora le cose tra di noi vanno bene. Be', potrebbero andare meglio se non pensassi a Will.»

Leo si passò le dita tra i capelli. Calipso o Will? Will o Calipso?

A parte picchiare e quasi morire a causa di Bruno, Will non aveva fatto granché per fargli capire i suoi sentimenti. E magari non provava niente per lui. E ora si stava frequentando con un altro...

«Ehi ragazzi!»

Leo e Travis sussultarono al suono di quella voce e sollevarono lo sguardo. Leo deglutì alla vista di Connor Stoll, in un costume da bagno verde e un cappellino sulla testa. Portava gli occhiali da sole e una collana al collo con il simbolo di suo padre. Non aveva tatuaggi, ma Leo riconobbe diversi segni di succhiotto sul petto e sul collo.

«Connor!» salutò Travis, osservando il fratello. «Non ti vedo da un paio di giorni.»

Connor scrollò le spalle, posando lo zainetto sulla sdraio del fratello. Sollevò gli occhiali da sole, e guardò i bambini che avevano deciso di fare una tregua mentre ricaricavano le pistole ad acqua.

«Ho avuto da fare.» disse Connor, sedendosi vicino al fratello e sorridendo. «Katie mi ha detto che eravate in spiaggia e ho pensato di raggiungervi.»

«Hai fatto bene.» disse Travis, lanciando un'occhiata a Leo, improvvisamente ammutolito. Notò che l'amico stava fissando i succhiotti sul corpo di Connor e tossicchiò. «Volevi giocare con Lily, vero?»

«Oh sì.» sogghignò Connor, aprendo lo zainetto e prendendo due pistole ad acqua arancioni. «La stavo cercando in cabina, ora posso andare a prenderla.»

«Ricordati che ha sette anni.» disse Travis con un sospiro. «Ha sette anni, Conny, e tu no.»

Connor lo ignorò, infilandosi la seconda pistola nella tasca e si mise a correre verso la nipote. Leo e Travis lo guardarono mentre arrivava alle spalle di Lily, facendola girare e spruzzandogli l'acqua in viso. La bambina si mise a gridare e seguì lo zio, presto accompagnata dai due amici, decisi a vendicarla.

«Non so chi dei due sia più infantile.» disse Travis con un sorriso.

«Direi tuo fratello.» sorrise Leo.

Travis gli lanciò un'occhiata. «Probabile. Mh, allora? Ci stai pensando?»

Leo annuì. «Sì, ma... è difficile.»

«Perché non ti prendi qualche giorno per pensarci? Puoi dire che tuo padre ti ha chiamato per un'impresa e lasci il Campo per una o due settimane, il tempo di capire cosa vuoi.»

Leo si mordicchiò il labbro, pensando di poterlo fare.

«E se scegliessi Will?» disse il figlio di Efesto, voltandosi a guardare Travis. «E se lui non scegliesse me? Dopotutto, sta con tuo fratello.»

Travis lanciò un'occhiata a Connor, che correva ridendo seguito dai bambini.

«Dovrei parlare con Will.» aggiunse Leo. «Vedere cosa prova per me. O per Connor.»

«Dovresti farlo.» annuì Travis. «Così ti togli questo dubbio di dosso.»

Leo si ritrovò di nuovo ad annuire alle parole dell'amico, e rimase ad osservare il figlio seguire Connor Stoll insieme ai due amichetti. Sembravano divertirsi un mondo.

 

Connor tornò da loro dopo una decina di minuti, completamente bagnato. Si pulì il viso sull'asciugamano, sedendosi accanto a Leo.

«Giocano con l'acqua salata.» borbottò Connor, scoccando un'occhiataccia al fratello. «Potevate dirmelo.»

«Dovevi arrivarci da solo.» sghignazzò Travis. «Come farebbero altrimenti ad avere sempre l'arma carica?»

Connor scosse la testa, borbottando, e Leo si ritrovò a ridacchiare. I bambini gli avevano fatto bere un sacco di acqua, in quei dieci minuti di gioco. Notò di provare troppo piacere per quello e un po' si sentì in colpa. Ce l'aveva con Connor, o con Will?

«Papà, vieni qui!»

L'urlo di Lily fece sussultare i tre uomini, che si voltarono a guardare i bambini. James e Bryan si erano messi in coppia e seguivano Lily che correva verso di loro.

«Arrivo, piccola!» esclamò Travis, afferrando l'arma del fratello e raggiungendo la figlia. «Li annienteremo!»

Leo li guardò divertito, facendo il tifo per James e il figlio di Apollo. Correvano quasi più veloci di Travis, che stava cercando di arrivare al mare per poter ricaricare la sua pistola. Distolse lo sguardo dai bambini e scoprì che Connor lo stava guardando.

«Ehm...» mormorò Leo, a disagio. «Mi hai detto qualcosa?»

Connor scosse la testa e si sedette sulla sdraio di Travis. Leo avrebbe preferito che rimanesse al suo fianco: da lì, riusciva a vedere meglio i succhiotti di Will sul corpo del figlio di Ermes.

«Tuo figlio è bravo a giocare.» disse Connor, abbozzando un sorriso. «Mi ha colpito più lui che gli altri due.»

Leo ridacchiò. «Mi dispiace.»

Connor rise a sua volta e finì di asciugarsi i capelli. Posò l'asciugamano vicino a lui e osservò verso il mare, mentre Leo teneva gli occhi fissi su di lui, chiedendosi cosa ci avesse trovato in lui Will. Aveva un bel fisico, okay, ma rubava e scherzava peggio di Travis,

«Senti, Leo...» mormorò Connor, lanciandogli un'occhiata. «Scusa se te lo chiedo, ma... provi ancora qualcosa per Will?»

Leo aggrottò la fronte a quella domanda e per un momento pensò che il figlio di Ermes lo avesse sentito mentre parlava con Travis. Avrebbe dovuto fare più attenzione a quello che diceva in pubblico.

«Io... ehm...» mormorò Leo, in imbarazzo.

«Te lo chiedo perché da oggi, io e Will ci frequentiamo.» disse Connor, ignorando i suoi farfugli, con le guance arrossate in modo delizioso.

«Vi frequentate?» ripeté il figlio di Efesto, dopo qualche minuto di silenzio. «Da oggi?»

«Già...» Connor si passò la mano tra i capelli, sorridendo entusiasta. «Abbiamo parlato giusto prima. È la cosa migliore. Credo... credo di provare qualcosa per lui.» aggiunse, imbarazzato.

«Oh.»

Leo pensò alla chiacchierata con Travis. Ora era inutile parlare con Will, aveva fatto la sua scelta. E lui non era tra le opzioni.

Gli girava la testa. Perché scoprire che Will faceva sul serio con Connor lo faceva stare così male? Voleva avere Will a portata di mano per prenderlo a pugni, ma voleva colpire anche Connor e il suo sorrisetto soddisfatto. Per non parlare di sé stesso. Will era tornato al Campo da settimane, ormai. Avrebbe potuto parlare con lui già da tempo, ma aveva aspettato. E ora...

«Te lo dico perché sei mio amico.» si affrettò a dire Connor, guardandolo. «E non voglio che tu sia arrabbiato con me.»

«Non sono arrabbiato con te.» mormorò Leo, domandandosi da quando fosse amico di Connor Stoll. «Solace è il mio ex, è libero di fare quello che gli pare, come te.»

«Okay...» sospirò Connor, sorridendo. «Ah, sono così felice! Will è... è pazzesco.»

Leo annuì appena, sapendo di cosa parlava. Era bello, affascinante, divertente, con un corpo straordinario e faceva un lavoro che amava. Era l'uomo ideale per chiunque.

Ma non aveva nessuna intenzione di parlare di Will Solace con Connor. Non era pronto a quel tipo di conversazione. Non voleva confrontare la propria relazione passata con Will in compagnia di Connor. Preferiva parlare di Will con Nina o Travis, che lo avrebbero insultato, piuttosto che con lui che ora occupava il cuore di Will.

«Vado da Travis.» disse Leo, balzando in piedi prima di dare fuoco a qualcosa. O qualcuno. «Credo che abbia bisogno di aiuto.»

Connor guardò il fratello, circondato dai bambini. Pure Lily ora attaccava il padre. Non ebbe il tempo di dire nulla a Leo, perché il figlio di Efesto stava già correndo sulla sabbia in direzione dei bambini.

   
 
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