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Autore: Giuliacardiff    01/12/2021    2 recensioni
Da oggi inizia il conto alla rovescia a Natale e io ho voluto creare questo piccolo calendario dell’avvento su una coppia “nuova” di cui mi sono innamorato: Shikamaru e Naruto.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Clan Nara, Clan Uzumaki, Naruto Uzumaki, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Appunti:

1° dicembre: A volte, Naruto si chiede come sia stato così fortunato. Poi Shikamaru si sposta al suo fianco e ricorda esattamente come.





Ricordi di una vita di dolore


A volte si chiedeva come avesse potuto essere così fortunato.

C'è stato un momento nella sua vita in cui Naruto Uzumaki non aveva avuto altro che una voragine al posto del cuore: niente genitori, niente amici, niente. Era tollerato, nel migliore dei casi, e odiato nel peggiore.

La maggior parte delle persone fingeva di ignorarlo, come se non respirasse come tutti gli altri, come se il suo cuore non battesse allo stesso ritmo del loro. Quel che era peggio, erano gli sguardi di rabbia e disgusto, i sussurri gridati in mezzo alle strade affollate che aumentavano il suo crescente senso di solitudine. Si chiese … se nessuno lo vedesse, allora sarebbe esistito o era un sadico scherzo cosmico?

Perciò Naruto si è fatto vedere dalla gente, da chiunque avesse gli occhi e la capacità di pensare. Fare degli scherzi alle persone era il modo più facile per dimostrare di esistere: nessuno avrebbe potuto negare che esistesse se avrebbero dovuto rimproverarlo per le sue malefatte. Qualche barattolo di vernice qui, una bottiglia di colla là.

Ha anche iniziato ad indossare un’accecante e appariscente tuta arancione per farsi riconoscere da lontano. La gente doveva guardarlo e poi vederlo per quel che era.

La gente lo vedeva, ma quella voragine dentro di lui non faceva che crescere.

Si allargava ogni giorno di qualche millimetro, a volte di pochi centimetri così insignificanti che non se ne accorgeva nemmeno. E piccoli pezzetti di se stesso cadevano nell'oscurità, in quell’oscura voragine, finché il buio non ricoprì tutto, inghiottendolo nelle sue tenebrose fauci.

Lo ha quasi mangiato vivo.

Iruka-sensei fu la prima vera boccata d’aria fresca per la sua anima ferita. La prima persona che lo vedeva veramente per quello che era e lo riconosceva come una persona importante. Qualcuno degno di amore. Poi è arrivato il Team 7: Sasuke-teme, Sakura-chan e Kakashi-sensei.
Prima di loro, a volte, solo a volte, c'era un bambino paffuto con patatine, un bastardo irritante e un ragazzo pigro con un cipiglio.

Non erano amici, non proprio, più simili a spiriti affini. Come lui, anche loro erano “il fondo della botte”, gli inetti con nessuno voleva fare amicizia. Se qualche volta facevano degli scherzi insieme, qualche volta si mettevano nei guai insieme, be', non ci pensava molto.

Ciò significherebbe piantare speranza dove non c’era.

A Naruto veniva ricordato quanto fosse diverso ogni volta che tornavano a casa con genitori amorevoli mentre lui veniva lasciato solo.

(Non ha notato gli sguardi del ragazzo pigro che lo osservavano da lontano, o come il suo cipiglio si approfondisse, a volte. Dopotutto Naruto era piuttosto ottuso.)

Ma è passato molto tempo e le cose sono cambiate.

Ha guadagnato persone preziose, ne ha perse alcune e ne ha guadagnate molte di più. Riconoscimento, compagnia, gratitudine: tutto è arrivato con il tempo e lentamente, quel buco dentro di lui si è ridotto.

Quel ragazzo pigro -ora uomo- si avvicinò al suo fianco. Shikamaru si nascose comodamente sotto il loro kotatsu, molto probabilmente cercando un rifugio dall'aria fredda e invernale che entrava glaciale dallo spiffero della finestra rotta. Se lo faceva stare un po' più a suo agio con Naruto, beh, non aveva intenzione di lamentarsi.

La loro amicizia ha impiegato un po' di tempo per sbocciare. Fu solo dopo gli esami chunin che si sviluppò una profonda fiducia fra loro. Naruto sapeva di poter sempre contare su Shikamaru per guardargli le spalle e la missione fallita per recuperare Sasuke ha solo rafforzato quel legame ma non si aspettava che quel legame rendesse Shikamaru spericolato.

Eppure è esattamente quello che è successo. Naruto poteva ancora immaginarlo così chiaramente, anche più di un decennio dopo. Shikamaru, la gamba rotta steccata, in bilico tra lui e il capo dell'Organizzazione Alba, le ombre che danzano intorno a loro come spettri vendicativi.

"Perché diavolo sei venuto qui quando sembra che un gruppo si banditi ti abbia masticato e poi gettato sotto una carovana in movimento?" Aveva urlato alle spalle di Shikamaru.

La risposta dell’altro fu una breve occhiata indifferente alle sue spalle. "Avere a che fare con te è una tale seccatura a volte."
"Cosa dovrebbe significare?"

"Lascia fare a me il resto."

Il panico gli aveva improvvisamente stretto il petto, rendendogli difficile respirare. “Shika-” Naruto iniziò a protestare.

"Sono qui perché voglio esserlo, rompiballe." Le mani di Shikamaru formarono il sigillo del topo e le sue ombre si incresparono mentre si avvicinavano al loro padrone. “Hai sempre avuto un modo di rendere le cose così esasperatamente complicate. Ti butti a capofitto in ogni situazione, al diavolo le conseguenze. Bene, guarda dove ti ha portato adesso questo tuo modo di fare. Ancora una volta, hai morso più di quanto potessi masticare. Come posso coprirti le spalle se continui a correre davanti a me?"

"Shikamaru..."

"Siediti un po', ti tirerò fuori presto da lì."

Un Nara arrabbiato e protettivo era una cosa spaventosamente bella. Ma non poteva ancora competere con Pein.

Naruto mise da parte il rapporto della missione che stava sfogliando e si chinò sulla forma addormentata di Shikamaru. Spostando delicatamente la frangia di suo marito via dal suo viso, premette un tenero bacio sulla sua fronte.

"Come sono stato così fortunato?" Mormorò dolcemente.

Ci sono voluti giorni dopo la sconfitta di Pein per prendere da parte Shikamaru ed avere una conversazione privata. In quel momento, le cose erano complicate: aveva visto molti dei suoi amici in giro per il villaggio mentre veniva ricostruito, ma Shikamaru sembrava sempre essere nell'epicentro.
Naruto è stato lasciato a rimuginare su quello che era successo. Come Shikamaru ha quasi buttato via la sua vita combattendo una battaglia inutile, tutto per proteggerlo.

Ha lasciato un peso fastidiosamente pesante nelle sue viscere.

Quando finalmente si trovarono di nuovo faccia a faccia, tutto ciò che Naruto poteva fare era contorcersi e chiedere "perché l'hai fatto?"

La risposta è stata data così prontamente, che ha scosso il jinchuuriki nel profondo. "Farò qualsiasi cosa per te, Naruto."

"Ma, Shika, perché-?"

"Ti voglio bene."

Uno sbadiglio accanto a lui strappò Naruto dai suoi pensieri. Gli occhi scuri si aprirono, sbattendo le palpebre prima di abbassarsi a socchiudere le palpebre. "Sei ancora sveglio."

Strofinandosi timidamente la nuca, Naruto indicò le scartoffie sparse sul loro kotatsu. "Il lavoro di un Hokage non finisce mai."

Shikamaru si stiracchiò e si sollevò su un gomito. “Vieni a letto con me, è tardi. Sai che Boruto farà alzare Shikadai alle prime luci dell'alba."

Ah, il loro primogenito a volte era un po' troppo simile a lui. “Lo farò non appena avrò finito questo rapporto.”

“Non lamentarti con me quando hai nostro figlio che ti salta sullo stomaco alle cinque del mattino”

"Non tutti noi possiamo dormire con dolci piedini conficcati nelle costole, lo sai."

Shikamaru lo salutò con un altro sbadiglio. "Sì, sì, non lasciarmi aspettare troppo a lungo."

Ridacchiando tra sé e sé, Naruto osservò suo marito che si stava ritirando finché non scivolò nella loro camera da letto. La porta rimase socchiusa, un silenzioso promemoria per non perdersi di nuovo nelle scartoffie. Con un sorriso soddisfatto, Naruto tornò al resoconto della missione. Sapeva che quando avesse finalmente finito, ci sarebbero state un paio di braccia forti ad aspettarlo in fondo al corridoio. 










Opera ispirata a “A Divergent in Time” di EternalSurvivor






 
  
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