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Autore: Yurippe    02/12/2021    5 recensioni
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Ogni storia è fine a sè stessa ed eventualmente collegata ad altre long, quindi potrete decidere di recensire quella che volete senza tener conto delle altre.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: Gender Bender, Incest, Tematiche delicate
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Serie/Fandom: Bloody Sunset;

Personaggi: Christie Bloom, Uriel e Layla.

 

 

“Questi, invece, sono i nostri canarini. Ti piacciono?”

“Sii, sono bellissimi!”

Layla sorrise teneramente, mentre osservava quella bambina di cinque anni dalle trecce more di nome Christie Bloom, intenta a guardare i due canarini, uno giallo e uno arancione, dentro la gabbia. Due animali che lei e suo marito mai avrebbero pensato di prendere, dato avevano già due coniglietti nani.

Tutto era successo qualche giorno fa, quando avevano visto questa piccola coppia al negozio di animali. Entrambi ne erano rimasti totalmente incantati, tanto che avevano deciso di prenderli.

“Ma, quello è un nido, faranno i piccolini?” chiese a un certo punto Christie, notando un piccolo nido di legno, posto al lato destro della gabbia bianca.

A quella domanda Layla rise leggermente, doveva ammettere che quella bambina era davvero simpatica.

“Si, quello è un nido. Ma i piccoli non ci sono, devono ancora nascere…”

“Ohh, capisco, e quando nasceranno?”

“Quando Trilly sarà pronta”.

“Sii, che bello”.

Le due continuarono a parlare dei due volatili felicemente, mentre, un sorridente e sollevato Uriel, l’arcangelo della terra e guardiano dell’inferno, le osservava seduto al tavolo di legno, posto al centro della stanza, poco distante da loro.

Egli conosceva bene le due donne: Layla era sua moglie da anni, mentre Christie era una semplice bambina umana che lui stava proteggendo quella notte.

Ella, in realtà, era la protetta di Raphael. Ma siccome quest’ultimo era impegnato in paradiso, era toccato a lui farle da guardia. Cosa che non gli era pesata affatto, essendo, Uriel, molto legato a quella bambina.

Ma, sfortunatamente, quella sera la piccola era stata vittima di due demoni. Essi si erano divertiti a procurarle dei terribili incubi, spaventandola a morte.

Per fortuna si era trattato di demoni di basso rango, quindi l’arcangelo della terra li aveva cacciati via in pochi minuti.

Christie, però. ne era rimasta spaventata. Tanto da mettersi a piangere al risveglio. Fu lì che Uriel decise, per quella volta, di fare una cosa che, in effetti, andava un po’ contro i principi di un essere alato: non solo si mostrò nella sua vera forma, cosa che non era facilmente concessa agli umani, a meno che non intendessero rimanere cechi, ma, la prese in braccio portandola a casa sua, con l’idea di farle passare lo spavento mostrandole i suoi animali, dato sapeva ne era amante.

L’idea aveva infatti funzionato, e ora la bambina stava insieme a Layla a osservare i canarini che, allegramente, svolazzavano nella gabbietta.

 Ma, come ogni cosa, arrivava il momento di tornare a casa. Quindi Uriel si mise in piedi, mostrando le sei grandi ali bianche sulla schiena, e, sorridendo, si rivolse alla piccola umana.

“Christie…è ora di tornare a casa”.

A quelle parole gli occhi dell’interpellata si fecero tristi.

“Ma…io voglio rimanere ancora un po’…”

“Christie! Ricordi cosa ti ho detto? Solo pochi minuti, il tempo giusto per farti passare la paura. Io devo tornare ai miei doveri di arcangelo e tu a letto, in camera tua. Non vorrai mica che a tua madre prenda un colpo non trovandoti”.

All’idea di sua mamma in preda alle urla disperate Christie scosse violentemente la testa.

“No!”

Uriel annuì.

“Brava, dai ora saluta Layla e vieni qui”.

“Vaaa bene. Ciao Layla e grazie di tutto!”

“Figurati piccola, ciao e sogni d’oro”.

Detto questo, Christie corse dal suo salvatore che la accolse tra le braccia, prendendola così in braccio, per poi sparire poco dopo, riportandola, già addormentata, a casa.

Christie, purtroppo, dimenticò quell’episodio.

Ma una cosa era certa: Uriel le fu sempre accanto, insieme a Raphael. E anche se lei non li vedeva, loro continuavano a proteggerla e lo avrebbero fatto per sempre.


 

 

 


 

 

 

  
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