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Autore: Serne700    05/12/2021    3 recensioni
Il Dottore e la sua compagna Amelia Pond, entrano per errore in una spaccatura dimensionale che li porta in un altro universo.
Qui si ritrovano su un pianeta molto simile alla Terra, e incontrano delle navi di un altro universo che hanno subito la loro stessa sorte. In loro soccorso giungono due creature misteriose native del pianeta che si dimostrano amichevoli con loro. Riusciranno a farsi capire?
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11, Nuovo personaggio, TARDIS
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Avventura nel multiverso'
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Dopo la cena piuttosto movimentata, il Dottore volle proporre un'ultima cosa prima di andare a dormire: "Sentite ragazzi, se non siete stanchi, vi va di fare un ultimo giro per la citta?". I ragazzi erano già un po' stanchi, tuttavia annuirono anche con allegria.

Tuttavia, arrivati alla reseption, si trovarono davanti sia Dandel che Laburno insieme. Il secondo li riconobbe subito: "Ragazzi! Ben ritrovati!" disse allegramente. "Hei Laburno! Come mai siete qui?” disse il Dottore, ricordandosi poi di non essersi presentato al suo amico: “Uh a proposito, salve! Io sono il Dottore e questi sono i miei amici Amelia, Dylan, Hanami, Erika, Jordan e Bellatrix” disse indicando con la mano uno ad uno. Dandel gli sorrise: “Molto piacere Dottore!” poi però gli venne spontanea una domanda molto semplice: “Ma Dottore chi?”. “Eheh semplicemente Il Dottore con l’articolo determinativo!” disse il Signore del Tempo ridacchiando.

Poi Dandel riprese il suo discorso: “Capisco! Comunque suppongo sappiate già il mio nome, però io sono Dandel, campione e presidente della regione, Laburno mi ha parlato di voi, sono felice che gli abbiate ridato fiducia in sé stesso, e vi ringrazio tantissimo! E inoltre siamo qui per passare privatamente una serata tra amici” disse stringendo la mano al Dottore. “Dunque lei è pure il presidente! Molto piacere di conoscerla!” disse Amelia stringendogli la mano. “Come ti dicevo sono molto simpatici!” disse Laburno al suo amico. Poi si rivolse al Dottore: “A proposito, so che siete visitatori, ma non vi ho chiesto da dove venite, sempre se posso sapere!”. Il Dottore e il resto del gruppo vennero messi un po’ in difficoltà con quella domanda. “Beh.. noi..Veniamo da molto lontano! Veniamo da..” disse il Dottore cercando di trovare una soluzione al più presto.

Tuttavia in un istante si riprese: “Dalla regione di Hoenn!” esclamò con aria decisa. In realtà glielo aveva suggerito Bellatrix telepaticamente per aiutarlo, dato che la regione di Hoenn era casa sua e di suo fratello. “Dalla regione di Hoenn? Da così lontano? Cavolo avete fatto un viaggio lunghissimo per arrivare qui!” disse Dandel con aria molto sorpresa. “Ah può giurarci! È stato.. Movimentato!” disse Erika intervenendo nel discorso. “Capisco! Spero abbiate fatto un ottimo soggiorno qui a Galar!” disse il campione sorridendo. Laburno però si era incuriosito sul luogo di provenienza: “Perdonate la mia curiosità ma non è che per caso avete qualche pokémon di Hoenn da mostrarci? Sono curioso!”. Il Dottore ci teneva a mantenere segreta l’identità di Jordan e Bellatrix perciò disse la cosa più scontata: “Purtroppo li abbiamo lasciati a casa, ci teniamo molto alla loro sicurezza perciò non li portiamo mai in luoghi che non conosciamo..”.

Dandel però non credeva alla sua storia, perché, essendo presidente della regione, conosceva numerose specie di Pokémon e le loro capacità. “Sicuro Dottore? Io se devo essere sincero, ne sto vedendo addirittura due” disse il campione puntando lo sguardo verso Jordan e Bellatrix, i quali si sentirono altamente a disagio. Tuttavia lo stesso campione, da i loro discorsi, intuì che non volevano essere scoperti, perciò propose: “Volete seguirmi nella mia sala privata? Almeno possiamo parlare totalmente in privato, parola mia!”. Il Dottore si voltò verso Bellatrix, che poteva capire se stava mentendo oppure no. La draghetta però annuì con la testa, facendogli capire che era una persona onesta. “Va bene ci faccia strada!” disse il Dottore con aria un po’ seria. “Prego! Da questa parte!” disse Dandel mentre li accompagnava verso la sua sala privata.

Durante il percorso, Bellatrix e Jordan erano abbastanza nervosi, sebbene avessero capito che i due ragazzi erano brave persone.. Il Dottore li prese per mano entrambi sorridendogli e parlandogli telepaticamente: “Tranquilli ragazzi.. Finché sarete con me non vi accadrà niente! Potete credermi, sono Il Dottore!”. Con quelle parole, i due draghi si sentirono molto più rilassati e gli fecero entrambi un mega sorrisone affettivo.

Una volta entrati nella sala, il Dottore e il resto del gruppetto, si sedettero sul divano al centro della sala, mentre Dandel e Laburno a quello di fianco al loro. Questi due fecero uscire Charizard e Duraludon dalle loro Pokéball, i quali si avvicinarono subito al gruppetto sorridendo. “Uuh gli state già simpatici! Si vede che siete bravi ragazzi tutti quanti!” disse Laburno con aria allegra. Il Dottore li accarezzò entrambi: “In gara saranno anche dei duri, ma fuori sono molto affettuosi!” disse sorridendo. “Comunque in tutto ciò non ho ancora capito quali siano i vostri Pokémon..” disse Laburno quasi vergognandosi per non esserci arrivato. “Mi permettete di presentarglieli ragazzi?” chiese Dandel con forte emozione.

Tutti quanti, draghi compresi, annuirono concedendogli di presentarli al posto loro. “Vi ringrazio! Beh caro Laburno, hai di fronte a te delle leggende di Hoenn. Per la precisione.. Il Duo Eone! Latios e Latias!” esclamò con gioia indicando rispettivamente Jordan e Bellatrix. I due fratelli si alzarono in piedi, per poi trasformarsi nella loro forma vera e propria. “O-Oddio!! Sono veramente loro!! Non credo ai miei occhi!!!” disse Laburno guardandoli con una gioia immensa, come un sogno che diventa realtà.

Dopodiché tirò fuori il suo strano cellulare volante, il quale inquadrò prima Jordan e cominciò a descriverlo:

"Latios, il Pokémon Eone. Possiede l'abilità di far vedere agli altri l'immagine di ciò che ha visto o immaginato nella propria testa.

Questo Pokémon è altamente intelligente e capisce il linguaggio umano.

Latios apre il proprio cuore ad Allenatori d'animo buono e generoso.

Possiede un temperamento docile e non ama combattere.

Anche quando si nasconde, Latios riesce a individuare gli altri e a percepirne le emozioni grazie alla telepatia.

Il Pokémon riesce a volare più veloce di un aereo a reazione, piegando le zampe anteriori per minimizzare l'attrito dell'aria.

Insieme a Latias, formano il Duo Eone"

Dopodiché, inquadrò sua sorella:

"Latias, il Pokémon Eone. È sensibilissima alle emozioni delle persone.

Se percepisce una certa ostilità, questo Pokémon arruffa le piume su tutto il corpo ed emette un grido lancinante per intimorire il nemico.

Estremamente intelligente, Latias è in grado di capire il linguaggio degli umani e comunica con loro con la telepatia.

Il suo corpo è ricoperto di piumino vetroso che usa per rifrangere la luce e mutare il proprio aspetto o diventare invisibile.

Le Latias, vivono in piccoli gruppi e difficilmente entrano in contatto con altri Pokémon o esseri umani.

Insieme a Latios, formano il Duo Eone."

Con queste descrizioni, Il Dottore e gli altri capirono tutte le loro capacità, e sebbene non gli avessero mai chiesto i loro reali nomi, cercarono di far finta di saperlo già.

“Vi piacciamo così tanto..?” chiese la draghetta arrossendo. “Non ci credo, sapete perfino parlare??” disse Dandel quasi incredulo. Il Dottore rispose al posto loro: “Hanno dei traduttori di mia invenzione nascosti, almeno quando si travestono possono esprimersi liberamente..”. “Fantastico! Decisamente fantastico! Ma non capisco, perché volete travestirvi? Siete i loro pokémon, non avete nulla da temere!” chiese Laburno in modo amichevole. Jordan, ovvero Latios, rispose per entrambi cercando di mantenere il segreto del resto del gruppo: “Sappiamo che con loro non abbiamo nulla da temere. Tuttavia, come a voi umani piace studiare noi Pokémon, a me e a mia sorella piace studiare la vostra vita e, per farlo, ci travestiamo da umani e proviamo a comportarci come tali.

Il problema è che prima dovevamo fingerci muti, ma poi dopo aver incontrato il Dottore e i suoi amici, la nostra vita, diciamo che si è stravolta in meglio! A parte qualche situazione altamente bizzarra… Però va benissimo così! Non potevamo desiderare allenatori migliori!” dicendo quest'ultima frase, girò leggermente la testa guardando il suo gruppo con orgoglio. Dandel, sentendo quelle parole non sapeva se essere più sconvolto o affascinato. “Sapevo che siete creature molto intelligenti… Ma la vostra intelligenza è a dir poco mostruosa..!! In senso altamente positivo, ovvio! Avete delle bellissime ambizioni! Si vede che siete unici nel vostro genere, spero davvero che riusciate a realizzare i vostri sogni ragazzi” disse con gli occhi che brillavano come stelle per l’emozione.

“La ringraziamo! Però, se siamo così, dobbiamo solo ringraziare i nostri allenatori, loro sono i nostri benefattori!” disse Bellatrix volando dietro di loro per poi abbracciarli tutti da dietro.

“Beh posso affermare con certezza che questo è stato l’incontro più fenomenale di sempre!” disse Laburno incrociando le braccia e guardando tutti quanti con orgoglio. “A proposito Dottore, posso sapere in quale ambito sei dottore? Se posso sapere ovviamente” chiese Dandel fin troppo incuriosito.

Il Signore del Tempo partì con un’ennesima risposta sconvolgente: “Beh io sono Dottore in medicina, chimica, tecnologia, musica, arte, astronomia, elettronica, elettrotecnica, e in tante altre cose...”.

Dopo un discorso del genere, le facce di Laburno e di Dandel si fecero sempre più sconvolte per ogni materia da lui elencata.. Fino a rimanere bloccati per qualche secondo a fissarlo con occhi sgranati e a bocca aperta. “F-forse ora capisco l’intelligenza di Jordan e Bellatrix…” disse Laburno ancora sconvolto. Dandel poi guardò i tre imperiali sempre sconvolto: “E voi invece? Avete anche voi delle unicità?” disse quasi come se fosse scontato. Erika rispose per tutti mantenendo comunque il segreto della loro provenienza: “Mi presento sono il capitano Erika, noi tre siamo le guardie del corpo del Dottore, ma siamo stati anche aviatori, infiltratori, assaltatori e agenti antisommossa. Tuttavia ognuno di noi ha una specializzazione particolare, ovvero io sono specializzata in aviazione e assalto.” disse poggiandosi la mano sul petto.

“Io sono Hanami e sono specializzata come pistolera e infiltrata” aggiunse sempre con la mano sul petto. “Io sono Dylan, sono specializzato come mitragliere, tiratore e artigliere” disse ripetendo il gesto delle sue amiche.

Dandel e Laburno si coprirono la bocca con la mano rimanendo in silenzio per qualche secondo. Poi dopo un po’ Dandel aggiunse: “Insomma, se ho capito bene in questa stanza ci stanno due tra i pokémon più intelligenti del mondo, il Dottore di tutto e tre persone che da sole fanno un esercito... Tutto nella norma insomma…”. Latios si mise a ridacchiare svolazzando per la stanza: “Ahahah! Ecco una delle situazioni bizzarre di cui parlavo!". Laburno si mise a ridere con lui: "Ahahah! Beh dopotutto pensavamo di trovare due creature speciali. E invece ce ne sono addirittura sette! Mi dispiace solo che dobbiate ripartire.. Sarebbe stato bello se ci fosse più tempo per conoscerci!" disse comunque sorridendo. "Beh sono contento di aver fatto un'ottima impressione su di voi!" disse il Signore del Tempo tenendo le gambe accavallate.

Amelia intervenne poi nel discorso: "Beh voi ci avete mostrato un meraviglioso spettacolo allo stadio! E noi beh.. Vi abbiamo dato spettacolo a modo nostro ahah!". "Beh hai ragione mia cara! Chissà se anche nelle lotte pokémon siete così spettacolari!" si chiese il campione con curiosità. Il Dottore ovviamente negò: "Purtroppo no, non credo di averne mai fatta una in vita mia. E, immagino che i nostri ragazzoni ci ucciderebbero se li mandassimo in una lotta ahahah!" disse rivolgendosi ai due draghi in maniera sarcastica. Bellatrix, gli rispose con lo stesso sarcasmo: "Ah quello sì! Vi uccideremmo, di coccole e affetto naturalmente, ma vi uccideremmo! Tipo così!!!" disse mentre si buttava addosso ai cinque ragazzi insieme a suo fratello. "OOOFFFF!!" gridarono tutti come se gli fossero piombati addosso dei meteoriti!

Poi Erika prese subito Latias e le strinse la testa al petto. "Siete dei giuggioloni!!" disse mentre le faceva velocemente la masa sulla sua testa senza esagerare. "AaAaAaAaAaAaAaAaA!!" esclamò la draghetta come se fosse in una centrifuga. Invece suo fratello, che stava sulle ginocchia del Dottore e di Amelia, veniva lisciato per bene da quest'ultima: "Eheh guardalo come si rilassa ahaha!" disse la compagna del Dottore mentre lo accarezzava. Ovviamente Jordan era altamente a suo agio: "Oooh siiiiii!!" esclamò in modo altamente rilassato. Bellatrix provò poi a ribaltarsi e facendo poi il solletico ai tre imperiali i quali risero tantissimo divincolandosi. Erika, rise talmente tanto che cadde pure dal divano e, alla fine, le sue risate sempre più isteriche, si trasformarono in uno strillo talmente acuto da far rizzare completamente le piume di Bellatrix, come se fosse un istrice gigante.

Quest'ultima, si trovò completamente paralizzata e sconvolta: "E-ewww...". Erika ridacchiò con un sorrisetto malizioso: "Ihih sorryyyy!!". Dopo qualche secondo si misero tutti a ridere per la strana situazione. "Ahahah! In genere sono io quella che tira strilli come questo ahahah!" disse la draghetta mentre si sistemò le piume. "Ahahah! Purtroppo quando qualcuno fa il solletico a Xiao, lei bercia più di te ahah!" disse Dylan ridendo.

Anche Dandel e Laburno si misero a ridere: "Ahahahah!! Ragazzi siete unici! Non credo di aver mai visto nessuno interagire con i Pokémon in questo modo! Ahahah!!" disse il primo mentre rideva a crepapelle. "Beh? Volete anche voi il solletico?" disse Latias strofinandosi le zampe. "Eh? No! Nonono!! Aiuto!!" esclamò Dandel mentre già cercava di proteggersi con le braccia. Ma ormai era tardi, Bellatrix si fiondò sui due rivali facendogli il solletico. "Noooooo!! Ahahahah!!" esclamarono entrambi mentre si divincolavano ridendo. Amelia, ispirandosi da lei, provò a fare il solletico sulla pancia di Jordan. "Uh Oh!! N-no! Aiuto!! Ahahahahah!!" disse il drago blu sorpreso mentre la lasciava fare fino a cadere sul pavimento. Lei, ovviamente, non perse tempo e si mise di fianco a lui per continuare a fargli il solletico mentre la povera vittima blu si dimenava ridendo: "Ahahahah! Qualcuno mi salviii! Ahahah!!".

Erika, Dylan e Hanami, vedendo la scena bizzarra, ebbero pure loro l'ispirazione e si girarono lentamente a guardare Charizard e Duraludon con un sorrisetto quasi inquietante. I due poveri pokémon, che capirono le loro intenzioni, si guardarono a vicenda con sguardo terrorizzato. I tre ragazzi si alzarono in piedi: "Venite quiiii!!" disse Hanami strofinandosi le mani. I due pokémon ovviamente cercarono di scappare cercando rifugio dietro ai loro allenatori, anch'essi impegnati.

Il Dottore, invece, era rimasto sul divano a guardare tutti in modo strano: "Beh.. Che serata.. Bizzarra!" disse tra sè e sè, Amelia però lo prese per il colletto e lo tirò giù per poi fare il solletico sia a lui che a Jordan: "Ma io cosa c'entro?? Ahahahah!!" disse il Signore del Tempo stravolto. "Ahahah! Ora vi sistemo io!" disse Amelia ridacchiando.

Nel frattempo, nel corridoio fuori dalla sala, una donna delle pulizie e il suo Pokémon, che sembrava una piccola cameriera con due code e un paio di corna rivolte verso il basso, passarono accanto alla sala, udendo persone che ridevano in maniera molto sguaiata e Pokémon che facevano versi di terrore. "Ecco Indeedee.. Questo è quello che succede quando si beve troppo.." disse la signora al suo Pokémon, la quale le rispose con un verso piuttosto esasperato...

Dopo qualche minuto di chiasso, tutti quanti erano a terra con il fiatone. "Beh.. forse le situazioni bizzarre sono migliori di quello che sembrano ahah!" disse Dandel con un'espressione altamente gioiosa mentre si rialzò in piedi, seguito poi da tutti gli altri. Bellatrix, si trasformò in forma umana e si avvicinò al campione e al capopalestra. "Mi raccomando però, acqua in bocca sull'identità mia e di mio fratello!" disse guardandoli dal basso e con un bel sorrisone di fiducia. "Uuh! Ma naturalmente piccola! Il vostro segreto è in ottime mani, parola di campione!!" disse il presidente mentre le accarezzava la testa. "Ehiiii!! Io non sono piccola!! Ho ottantatre anni, sono grandeeee!!" esclamò la draghetta agitandosi come una bambina. Ai due ragazzi, faceva troppa tenerezza, però vollero darle soddisfazione: "Ok ok, scusaci ahah!" disse Laburno accarezzandosi dietro la testa.

Anche Jordan si ritrasformò e si avvicinò a loro chiedendo al presidente una curiosità: "A proposito Dandel, come ha fatto a riconoscerci prima?". Dandel gli rispose sorridendogli: "Io sono presidente, e come tale conosco numerose specie di pokémon anche di altre regioni! Poi quelli leggendari in particolare, li conosco tutti ahah! Comunque oltre a questo, il vostro aspetto da umani parla quasi chiaro. Tu hai questo bellissimo ciuffone di capelli blu, i tuoi occhi sono rossi come un cristallo e inoltre, sia a te che a tua sorella, alcuni ciuffi di capelli assumono la forma delle vostre orecchie aerodinamiche!" gli spiegò mentre gli toccava le ciocche di capelli blu come una molla. La draghetta si toccò le ciocche di capelli rosse realizzando che aveva ragione "Oh.. Ora capisco! Quindi anche in forma umana potrebbero riconoscerci.." disse un po' perplessa. "Ma no, tanto anche noi abbiamo acconcature particolari ahah" disse Laburno ridacchiando. "Beh in effetti! Dai meglio così" disse Jordan rilassandosi. Ormai, si era fatto tardi e i ragazzi cominciavano a sbadigliare. "Yawn... Forse è meglio se andiamo a dormire, io sono distrutta..." disse Amelia stiracchiandosi. "Sì dai.. Non vedo l'ora di provare il letto di questo hotel!" disse Hanami strofinandosi le mani. "Beh allora buonanotte ragazzi! Nel suo piccolo, è stata proprio una seratina memorabile ahah!" disse Dandel mentre li accompagnava fuori al corridoio. "Uff io mi sento letteralmente uno straccio.." disse la Latias completamente a pezzi. "Forza ci penso io a te!" disse Erika mettendosi di spalle a lei per poi abbassarsi leggermente. Bellatrix le sorrise e, con un balzo, le saltò sulla schiena aggrappandosi come una cucciola con la propria mamma.

"Oplà!" esclamò la ragazza mentre la sorreggeva. Il Dottore nel mentre salutò Dandel e Laburno: "Buonanotte! Mi raccomando fate entrambe del vostro meglio nelle prossime lotte!" disse mentre li salutava con la mano. I due ricambiarono il saluto: "E voi fate buon viaggio!" disse Laburno prima di voltarsi e andare via con il suo rivale. Una volta svoltato l’angolo, Dandel cominciò a pensare. “A cosa pensi?” gli chiese il rivale notando la sua espressione pensierosa. Il campione gli rispose: “Purtroppo non ricordo più una cosa importante che potevo chiedere al Dottore…”. “Dai prima o poi ti tornerà a mente..” disse Laburno cercando di tranquillizzarlo. Il Signore del tempo, vedendo Erika con Bellatrix sulla schiena, guardò poi Jordan, il quale faceva il resistente, ma era palese che fosse sfinito. "Vuoi essere portato anche tu bello?" disse sorridendogli. Il drago arrossì perché gli sarebbe piaciuto, ma un po' si vergognava: "S-se non è di disturbo...". "Macché! Vieniii!!" Esclamò il Dottore mettendosi di spalle a lui per poi chinarsi leggermente. Jordan non perse tempo e gli salì sulla schiena, aggrappandosi a lui. Amelia guardò i due Pokémon e ridacchiò: "Ahah! Allora? Cosa si prova ad essere trasportati?" chiese mentre gli accarezzava il naso ad entrambi.

"Mi piace...!” disse Bellatrix tutta rilassata e suo fratello annuì pensando la stessa cosa. Dopo aver preso l'ascensore, i ragazzi e le ragazze si scambiarono la buonanotte ed entrarono nelle rispettive camere. Il Dottore fece scendere Jordan direttamente sul letto, il quale si distese sulle lenzuola, trasformandosi poi nella sua forma normale.

Il Signore del Tempo, sorridendo, chiese ad entrambe i ragazzi: "Allora? Come vi è sembrata questa giornatina?". Dylan rispose per primo: "Beh, era partita come un disastro.. Visto che ci siamo tutti quanti ritrovati in un altro universo..". Poi voltandosi verso Jordan, che lo ascoltava, sorrise e aggiunse: "Senza l'intervento tempestivo tuo e di tua sorella, saremmo stati tutti quanti completamente allo sbando!" disse mentre gli accarezzava la testa. Il drago gli fece un bel sorrisone e gli rispose: "Avevamo percepito la presenza di qualcuno in preda al panico ma dall'animo gentile..

Sebbene diffidiamo dalle persone, non potevamo lasciarvi lì! Tra l'altro, pensavamo di andarcene dopo che eravate atterrati sani e salvi. Però, leggendo i vostri pensieri e vedendo i vostri strani veicoli, avevamo capito che eravate più speciali di quanto sembravate in apparenza! Quindi abbiamo deciso di travestirci da umani e seguirvi. Ci ha sorpreso tantissimo il fatto che ci abbiate riconosciuti subito e avete pure retto il gioco, trattandoci da umani e dandoci pure dei nomi! A quel punto non avevamo più dubbi, dovevamo seguirvi per forza!" disse mostrando la stessa emozione di allora. Dylan, si sedette accanto a lui e, guardando il Dottore, intervenne nel discorso: "Poi, si vede che tu sei un essere altamente speciale. Nonostante ci troviamo in un posto mai visto prima d'ora, sei riuscito a gestire la giornata come se fosse tutto normalissimo!

Da essere un momento di panico, l'hai fatta diventare una delle più belle giornate della mia vita, e scommetto che ciò valga anche per il nostro Pokémon e anche per le ragazze!". Jordan annuì: "Ovviamente! Poi con il tuo Tardis, ci hai fatto dono della parola, e quindi anche da umani possiamo esprimerci liberamente! Poi.. Penso che la somma di denaro che ci hai dato per realizzare i nostri sogni di imparare a parlare naturalmente, sia stata la più grande svolta della nostra vita! Magari, avremmo bisogno di aiuto per imparare a gestirli correttamente... Comunque non credo di poterti mai ringraziare abbastanza Dottore!" disse con occhioni pieni di gioia. Il Dottore rispose ad entrambi: "Sono fin troppo felice che mi abbiate preso così tanto a ben volere ragazzi! Poi, per quanto riguarda te, Dylan, in duemilaquattrocento anni di vita, ti assicuro che mi sono ritrovato taaaaante volte allo sbando e a gestire situazioni completamente improbabili come questa.

Ho visto veramente tutto nella vita, dai momenti felici, a quelli più estremamente disperati... Vorrei dirvi di più a riguardo.. Ma sono certo che ne rimarreste sconvolti.. Poi ho giurato che vi avrei riportati a casa sani e salvi e così farò! Poi per quanto riguarda te, Jordan, sono felice del fatto che tu e tua sorella, vi siate uniti a noi in questa giornata bizzarra!

Non ho bisogno di uno schermo volante per capire che siete delle creature speciali, la differenza con gli altri Pokémon è netta! Certo, non credevo di avere a che fare addirittura con delle creature leggendarie. Ma non ne sono molto sorpreso, dato che avete dei poteri piuttosto particolari e soprattutto un'intelligenza pari a quella umana e, con i soldi che vi ho dato, potrete sfruttarla al meglio, imparando a parlare sul serio e ad acculturarvi ulteriormente. Sono certo che ne farete un ottimo utilizzo! Magari per evitare troppi problemi, fatevi aiutare da Dandel o da Laburno, visto che sono gli unici a conoscere la vostra identità... Per quanto riguarda la gestione del denaro, posso insegnartela in un istante, devi soltanto saper resistere al dolore..."

"Forse hai ragione! Si sono dimostrati molto aperti nei nostri confronti! Comunque... in che senso resistere al dolore?" chiese il drago piuttosto incuriosito e stranito allo stesso tempo. Il Dottore, gli toccò la testa con due dita per capire quanto fosse duro il suo cranio. "Mmh sì secondo me avrò più problemi io che te.. Comunque sei pronto?" chiese mentre gli prendeva il musetto con le mani. "A-Aiuto.. Va bene.." disse il drago un po' intimorito. Mentre Dylan osservava la scena incuriosito, il Dottore fece un piccolo conto alla rovescia per preparare il Pokémon: "Cinque, quattro, tre, due, uno!!". Arrivati a uno, il Pokémon chiuse gli occhi e il Dottore gli tirò una testata molto forte. "AHIOOO!" esclamarono entrambe tenendosi la testa. "A-ahio... Hai la testa durissima..." disse il Dottore lamentandosi per il dolore. "Che male... E ora cosa sarebbe successo..?" chiese il drago scuotendo la testa.

Il Dottore tirò fuori la sua tessera, mostrandogliela: "Dimmi come funziona!" chiese come per interrogarlo. Jordan, rispose subito in modo altamente naturale: "Quella è una tessera prepagata, funziona ricaricandola tramite sportelli o tramite luoghi abilitati...". Soltanto dopo aver chiacchierato per qualche secondo, di cose che fino a qualche secondo prima neanche conosceva, realizzò di sapere tutto sul denaro. "M-ma è fantastico! Con quella botta mi hai trasmesso ogni informazione possibile!" disse sorpreso. Il Signore del Tempo si compiacque con sé stesso: "Eheh un altro trucchetto dei Signori del Tempo!". Dylan ridacchiò: "Ora avrete dei bei bernoccoli mi sa! Ahah!".

I due si toccarono la testa, realizzando che aveva ragione. "Ow.. E vabbè ne è valsa la pena!" disse il drago blu sorridendo.

Dylan, tuttavia, era molto curioso sulle avventure del Dottore: “Hai detto di aver affrontato delle situazioni altamente drammatiche, puoi raccontarci qualcosa?” gli chiese con curiosità. Anche Jordan si era incuriosito molto a riguardo.

Il Dottore però, volle avvertirli: “..Io posso anche raccontarvele, ma vi assicuro che potreste rimanerne disturbati..”. Dylan e il Pokémon si guardarono negli occhi per qualche secondo, ma poi annuirono entrambe perché erano sempre più curiosi.

“Ok.. Io, ragazzi miei.. Sono reduce della più grande guerra che il creato abbia mai visto.. La Guerra del Tempo.” disse con aria molto seria. “La guerra del Tempo..?” chiese Dylan. “Sì.. Una guerra tra la mia gente, ovvero i Signori del Tempo, e una razza aliena estremamente pericolosa e brutale. I Dalek” gli rispose il Dottore. “Mh.. Cosa sono questi esseri..?” chiese Jordan con aria inquieta e curiosa allo stesso tempo. “Sono esseri mutanti, creati da una mente malvagia e contorta e chiusi in dei piccoli ma letali carri armati. Le uniche emozioni che conoscono sono l’odio infinito e la rabbia verso tutto ciò che non è come loro.” disse il Signore del tempo con aria sempre più cupa. “Esistono seriamente creature così terribili?” chiese il ragazzo. “Purtroppo sì, li ho combattuti per secoli e secoli, ma sono veramente troppi..” rispose il Dottore. “Ma lo scopo di questa guerra quale era?” domandò l’Imperiale.

“Beh, l’uno voleva accaparrarsi la tecnologia dell’altro per conquistare semplicemente TUTTO!” esclamò il Signore del Tempo. “T-Tutto.. In che senso..?” domandò il drago.

“..tutto quanto. Tutti gli universi esistenti nel creato.” disse stringendo le lenzuola per la vergogna. “Q-quindi… Anche i nostri..?” chiese sempre il draghetto impaurito. “Esatto… Tuttavia, durante La Caduta di Arcadia, ovvero la seconda città di Gallifrey, il pianeta esplose… Eliminando tutta la mia gente e quasi tutti i Dalek.. Soltanto io e il mio ex migliore amico siamo riusciti a metterci in salvo prima dell’esplosione…” raccontò cercando di non lacrimare.. “Quindi.. Se noi siamo ancora vivi è soltanto perché il tuo pianeta è esploso..?” chiese Dylan con molta ansia. “Ma aspetta… Tu Dottore.. Perché hai combattuto questa terribile guerra..? Volevi conquistarci pure tu..?” chiese il pokémon guardandolo con timore. “Ovvio che no… Il mio unico scopo era solo quello di liberare l’universo dai Dalek una volta per tutte.. Poi, quando ho scoperto il vero motivo per cui i Signori del Tempo stavano combattendo, mi rifiutai apertamente di continuare quello scontro e me ne andai…” gli rispose il Dottore per tranquillizzarlo… ll drago poteva chiaramente percepire la sincerità in questa frase: “Ti credo..” disse strofinando il musetto sulla sua guancia. “Dunque è per questo che odi i soldati?” chiese Dylan comprendendo la sua situazione. “Esatto Dylan.. Non mi piacciono i soldati, perché non sanno pensare con la loro testa. L'obiettivo di un soldato è di uccidere e obbedire. Sarebbe bastato che i soldati di Gallifrey avessero pensato con le loro teste ascoltando il loro cuore.. E magari la Guerra del Tempo sarebbe finita solo con la sconfitta dei Dalek e dell’alto comando del pianeta.. E invece siamo rimasti solo in due. Il Dottore, e il Maestro”. Dopo quel discorso, sia Dylan che Jordan, abbracciarono il Dottore per cercare di consolarlo. “Grazie ragazzi..” li ringraziò facendo un piccolo sorriso.

Nell'altra stanza, anche le ragazze commentavano un po' la giornata: "Penso che questa sia stata una delle giornate più interessanti della mia vita! Quando siamo partiti da Coruscant per osservare da vicino uno strano picco di energia, mai mi sarei immaginata di finire in un altro universo! Però ho potuto conoscere gente meravigliosa! Senza di voi non credo che avremmo avuto speranze di ambientarci.." disse Erika mentre accarezzava la testa di Bellatrix che teneva appoggiata sulle ginocchia. “Ahah! E secondo te, mi sarei mai immaginata in tutta la vita, di diventare il Pokémon di un gruppo di alieni?” disse Bellatrix ridacchiando. Amelia e Hanami erano sedute accanto a loro. "Care mie, quando venite a conoscenza del Dottore, giornate come questa diventano all'ordine del giorno fidati! Ahahah!" commentò la prima ridacchiando.

Hanami era incuriosita sulle avventure del Signore del Tempo: "Chissà quante avventure avete passato tu e tuo marito insieme al Dottore..". "Tante tesoro! Tante! A volte mi chiedo come facciamo ad essere ancora vivi ahah!" le rispose Amelia buttandola un po' sul ridere. "Come ancora vivi..?" chiese Bellatrix guardandola preoccupata. Amelia, esattamente come il Dottore, tirò fuori un discorso altamente improbabile: "Ti dico solo che un po' di tempo fa, io, Rory e il Dottore abbiamo salvato il nostro universo della cancellazione temporale..". Erika e le altre, ovviamente, rimasero sbalordite. "Cosa?!" dissero in coro. "È complicato da spiegare.. In parole povere, delle crepe temporali si erano disseminate in tutto l'universo e lo stavano completamente divorando... Al culmine della loro potenza, il Dottore si è gettato in una crepa sacrificandosi...

A quanto pare la potenza di un Signore del Tempo è talmente grande che appena entrato, tutte le crepe si sono chiuse.. E con un paradosso temporale, tutto è tornato come prima.. Eccetto il Dottore che sembrava fosse sparito per sempre. Anzi.. Che non fosse proprio mai esistito!". Sentendo queste parole, le ragazze non sapevano se tutto ciò fosse realmente possibile.. Però nulla poteva ingannare Bellatrix, la quale sapeva che stava dicendo la verità. "Ma.. Alla fine come ha fatto a ritornare..?" disse la draghetta riferendosi al Dottore. "Non lo so nemmeno io con certezza.. L'unica cosa probabile, è che la crepa temporale che avevo nella mia stanza da letto possa aver creato un paradosso nella mia testa.. Infatti, sebbene me lo fossi dimenticato, qualcosa dentro di me, lo ha fatto tornare a mente.. E lui è riapparso insieme alla sua cabina di fronte a me e a mio marito!" rivelò la compagna del Dottore.

"...Tutto ciò sembra così surreale..." disse Erika un po' intrippata. Hanami poi rispose subito alla sua migliore amica: "Beh se ci pensi bene, finire in un altro universo mi sembra già altamente surreale di suo ahah! Quindi per quanto assurda possa essere questa storia.. Non ho bisogno della conferma di Bellatrix per capire che sta dicendo la verità..". Amelia sorrise, ringraziandole per averle creduto: "Vi ringrazio ragazze.. Siete fantastiche!" detto ciò, le abbracciò tutte quante insieme. "Dopo quello che ci hai raccontato, hai pure il coraggio di definire noi fantastiche? Ahah!" disse Hanami ridendo mentre la stringeva. "Cara, ognuno è fantastico a modo suo! Sono certa che anche voi due abbiate fatto delle imprese epiche!" le rispose Amelia riferendosi a lei e ad Erika.

"Per aver ottenuto tutte quelle specializzazioni e dei veicoli così particolari, avrete sicuramente dato il massimo di voi stessi. Il ché vi fa altamente onore!" aggiunse poi la ragazza. Hanami guardò Erika con aria seria: "Posso spiegarglielo..?" le chiese con aria seria. Erika stette qualche secondo in silenzio a pensarci su. Però accettò, ma ad una condizione: "Va bene.." disse per poi guardare Bellatrix: "Ti assicuro che ciò che dirà sarà la verità, ma non voglio che tu entri nella mia testa.. Per favore.." disse guardandola con aria seria. La Latias era veramente curiosa.. però le voleva bene e non intendeva tradire la sua fiducia. "Non lo farò Ery.. Te lo prometto!" disse con aria sincera per poi darle una leccatina di affetto alla guancia. Erika volle crederle e le sorrise, per poi dare il consenso ad Hanami di raccontare in parte la sua storia.

"Ti assicuro cara, che tra noi della Shooting Stars, la leggenda rimarrà sempre Xiao! Tempo fa, la squadra non esisteva ancora, sebbene fossimo amici affiatati da sempre! Durante una missione di scorta di uno Star Destroyer da cargo e della nostra nave madre, lo Star Destroyer Osiride, il convoglio venne attaccato improvvisamente dai ribelli in un terribile agguato, che sembrava essere totalmente senza speranza per noi. Molti dei nostri vennero abbattute... E io, Dylan, e quest'altro ragazzo eravamo i prossimi a morire... Tuttavia, Xiao con il suo vecchio intercettore come i nostri, riuscì da sola a sbaragliare i caccia nemici che volevano ucciderci, salvandoci così la vita. L’abbiamo seguita e, insieme, abbiamo tolto di mezzo le navette nemiche. A quel punto il comandante Cassius, poté far attaccare le navi capitali nemiche con entrambe le torpediniere e in poco tempo le tolsero completamente di mezzo mentre alcune riuscirono a fuggire. Per averci salvati e rovesciato completamente l'esito della battaglia, Xiao venne premiata diventando pilota del leggendario Tie Defender, la nave a tre ali che avete visto stamattina. Dopo quella battaglia, decidemmo quindi di unirci insieme in un’unica squadra, appunto la Shooting Stars, con Erika come leader. Fu così che nacque la nostra squadriglia! Con il suo atto eroico!". Erika, era enormemente felice all'idea di essere considerata un'eroina dai suoi amici, però non voleva far sapere a nessuno tranne che alla sua squadra, cosa provò durante la battaglia e soprattutto cosa le dette così tanta forza... Sia Amelia che Bellatrix erano rimaste affascinate dalla loro storia: "Visto? Avete compiuto un'impresa epica pure voi! Siete fantastici!" disse Amelia sorridendo! Anche Bellatrix era entusiasta della loro storia: "Siete una squadra unita dall'amicizia e dalla gratitudine!". Vedendo l'entusiasmo del Pokémon, Erika era certa che aveva mantenuto la promessa fatta di non entrare nella sua testa. Quindi, prese il musetto della draghetta e le diede un bacetto di affetto sulla testa. La Latias apprezzò troppo quel gesto e la assalì completamente travolgendo anche le altre due ragazze: "Aiuto!!! Ahahah!!" dissero tutte e tre mentre si facevano assalire dal Pokémon. "VI ADORO TROPPO!!" esclamò la draghetta mentre coccolava a modo suo le tre ragazze.

Dopo qualche minuto di divertimento finale, sia per le ragazze che per i ragazzi, la stanchezza era troppo forte e ognuno crollò sul proprio letto.

Sembrava proprio una notte tranquilla, tutti riposavano con il sorriso stampato in faccia per la felicità della giornata.




Tutti tranne una persona.



Bellatrix, ebbe il sonno disturbato da qualcosa di strano...

E dopo un po' si svegliò.

Ciò che vide era quasi indescrivibile.

Erika, era completamente circondata da un'aura oscura. Più buia della notte stessa.

Aveva la pelle d'oca come se avesse freddo, nonostante fossero in piena estate.

E si stava agitando molto nel sonno.

Guardandosi attorno, vide che sia Amelia che Hanami dormivano profondamente ignare di ciò che stava succedendo.

Sebbene avesse paura, decise comunque di avvicinarsi. E, appoggiandole la zampa sulla fronte, chiuse gli occhi e provò ad addentrarsi nella sua testa per capire cosa stesse succedendo.

Si trovava nello spazio aperto, circondata da un’infinità di stelle.

Davanti a sé, potette chiaramente vedere un pianeta alieno, con un'enorme quantità di abitazioni che lo ricoprivano da cima a fondo, sembrava che il pianeta stesso fosse una città unica.

Improvvisamente, dalle sue spalle, spuntano quelli che sembrano dei missili, ma di dimensione gigantesca, i quali colpiscono il pianeta tutti insieme, facendolo poi esplodere in miliardi di pezzi.

"M-ma cosa sta succedendo..??" si chiese la draghetta mentre assisteva a quello spettacolo orribile.

In seguito, apparvero due bandiere svolazzanti che stavano chiaramente bruciando con una fiamma azzurra.

La prima, era bianca con un simbolo rosso, simile ad uno spicchio di luna rivolto verso l'alto e con una sorta di punta di freccia che spuntava dal centro dello spicchio.

L'altra, era anch'essa una bandiera bianca ma con un simbilo nero, con un cerchio esterno e una particolare forma a sei raggi.

Subito dopo, in lontananza, poteva vedere delle figure nere che correvano nella sua direzione con il braccio allungato verso di lei.

Queste figure stavano chiaramente gridando aiuto. Man mano che le sagome si avvicinavano, si potevano sentire sempre più forte le loro voci terrorizzate, come se qualcosa li stesse inseguendo.

Arrivate a pochi passi da lei, da lontano, un potente raggio colpì queste figure, facendole cadere a terra una dopo l'altra.

Una però, arrivò a cadere precisamente ai suoi piedi. La draghetta era troppo sconvolta da questa scena... Però, si fece un po’ di coraggio e provò a toccare la sagoma distesa di fronte a lei.

Con grande sorpresa, appena toccata, il nero che ricopriva sagoma si sgretolò, rivelando l'identità di quella figura.



Era lei.

Quella figura, distesa a terra senza muoversi minimamente, non era altri che Bellatrix in forma umana.

Il Pokémon sgranò lo sguardo terrorizzata, senza riuscire a dire una singola parola.

Poi alzò lo sguardo verso le altre figure, realizzando che le altre erano suo fratello, Dylan, Hanami, Amelia, il Dottore, una settima e un’ottava figura, un ragazzo con i capelli lunghi e castani, ma con la faccia rivolta verso il basso e una ragazza con i capelli piuttosto corti e di media altezza. Entrambi con la tuta da pilota Imperiale.

E, come se ciò non fosse abbastanza... Di fronte alla luce creata dall'esplosione del pianeta, apparvero centinaia di dischi neri in formazioni esagonali da sei dischi l'uno.

Insieme ai dischi, si avvicinarono di fronte a lei delle strane sagome nere, esattamente in direzione del raggio di prima. Ma queste non erano umane... Avevano chiaramente una forma diversa. Sembravano più dei grossi cilindri neri, con quelle che sembravano un paio di piccole corna nere. Mentre avanzavano, alle loro spalle si ergeva un incendio di fiamme azzurre come quelle che bruciavano le bandiere di prima, e mentre si avvicinavano, sembravano passare completamente attraverso i corpi distesi per terra facendoli scomparire.

Poi, queste si fermarono improvvisamente vicino ad Hanami, Bellatrix e il ragazzo misterioso e, vicino alla cupola in cima al loro corpo, apparve una luce molto intensa, come se fosse il loro occhio.

Guardandosi attorno, senza capire come fosse stato possibile, le strane figure l'avevano circondata completamente. Sembravano centinaia di migliaia.

Poi, improvvisamente, avevano ripreso la loro avanzata verso di lei.

La povera draghetta non ne poteva più. Decise quindi di scappare da quell'incubo, risvegliandosi nella camera da letto dell'hotel.

Aveva un forte fiatone e stava sudando freddo per la paura e per l'ansia... Però non volle dire nulla per evitare di svegliare le ragazze...

Tuttavia, in un attimo di calma, realizzò che Erika era completamente immobile e un silenzio quasi tombale era improvvisamente sceso nella camera. La sua zampa, le stava completamente coprendo gli occhi.

Per istinto, tolse la zampa dai suoi occhi.

Quando vide cosa c'era sotto, non sapeva se gridare o meno.

Erika era sveglia. E stava fissando la draghetta con occhi che non erano affatto normali. Da marroni che erano, sono diventati di un giallo luminoso estremamente intenso e, una corona rossa come il sangue, circondava completamente l'iride gialla e i suoi capelli erano completamente spettinati.

Vedendo ciò, il Pokémon fece un balzo fino al soffitto con il cuore a mille.

Ery si coprì il volto con le mani respirando profondamente e sospirando. L'aura nera che la circondava, si ritirò completamente nel suo corpo e i suoi capelli sembravano tornare in ordine..

"I-I tuoi occhi... Erika i tuoi occhi..." disse Bellatrix a bassa voce, ancora in preda alla paura.

Erika tolse le mani dal suo volto.. I suoi occhi erano tornati normali.. "B-Bella perdonami... Ti giuro non volevo spaventarti..." disse la ragazza sospirando sia per l'incubo che per il dispiacere di aver terrorizzato la sua amica...

Bellatrix, vide chiaramente la sincerità della ragazza, e si avvicinò di nuovo a lei... "M-Mi sono permessa di vedere cosa stavi sognando... Scusami..." disse il Pokémon sperando di non averla fatta arrabbiare.

La ragazza stette qualche istante in silenzio. Poi abbracciò il suo Pokémon per farle capire che era tutto ok. "Ne sarai rimasta traumatizzata... È stato veramente orribile..." disse Erika ancora un po' impaurita pure lei.

"Sì... Ho visto un pianeta che veniva distrutto... Noi che venivamo abbattuti uno dopo l'altro… Due bandiere, una bianca e rossa e una bianca e nera, bruciate... E delle figure troppo strane che si stavano avvicinando paurosamente..." disse la draghetta appoggiando la testa alla sua spalla.

Erika non sapeva chi fossero quelle figure, ma sapeva per certo quale pianeta fosse quello distrutto. "Non ho idea di cosa fossero quelle sagome e quei dischi volanti... Ma quel pianeta... Era Coruscant, la capitale dell'Impero. E casa nostra..." rivelò con sorpresa la ragazza.

Bellatrix era molto sorpresa di ciò: "Casa tua..!?" chiese il Pokémon con forte preoccupazione. Erika annuì: "Già... Distrutto addirittura da dei missili... Se non mi fossi ritrovata in un altro mondo... Avrei potuto dire che ciò è impossibile.. Le bandiere che hai visto, invece.. Erano rispettivamente quella dell’Alleanza Ribelle e quella Imperiale...".

La Latias avrebbe potuto parlare per tutta la notte con lei... Ma sapeva che era meglio riposare. "Dai cara non pensarci... È stato solo un brutto sogno..." disse mentre le strofinava il musetto sulla sua guancia. La ragazza le sorrise e si distese sul letto, facendo poi un po' di spazio sul letto.

Bellatrix, aveva capito cosa volesse dirle con quel gesto. Non perse tempo e si trasformò subito in forma umana per occupare poco spazio, per poi infilarsi sotto le lenzuola accanto a lei. "Grazie.." disse Erika sorridendole per poi abbracciarla.

Il Pokémon ricambiò l'abbraccio, riscaldandola un po' e appoggiando la testa sotto al suo mento. "Buonanotte Ery.." disse sempre lei alla sua allenatrice vera e propria sorridendo. "Buonanotte Bella.." le rispose Erika ricambiando il sorriso.

Alla fine, entrambe si addormentarono con il sorriso e, per tutta la notte, dormirono tranquille senza altri incubi ad interromperle.

A quanto pare, esattamente come il Dottore, anche Erika nascondeva un segreto oscuro.

Perché aveva un'aura così strana? E perché i suoi occhi erano diventati così inquietanti? Chi lo sa..

Ma soprattutto.

Quello di prima, sarà stato davvero soltanto incubo?

   
 
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