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Autore: Mari Lace    11/12/2021    5 recensioni
{what if?; major character death (riferimenti al passato); Kagami & Luka}
È passato un anno da quando ha osservato Marinette compiere quegli stessi gesti, ma ricorda nitidamente ogni dettaglio. Ricorda Adrien fare una battuta su ogni ingrediente, facendo ridere e sbuffare Mari. Ricorda Alya e Nino giocare a Super Pinguino in un angolo, ricorda Alix litigare con Kim e lanciargli un’assurda sfida in cui lei avrebbe pattinato e lui fatto flessioni. Ricorda Juleka sorridere con Rose e Luka in un angolo, più allegra di quanto apparisse la maggior parte delle volte. Ricorda Chloé sbuffare in disparte, e ricorda di aver pensato che fosse tutta una scena e che in realtà si stesse divertendo. Zoé era accanto a lei, impegnata in un discorso appassionato – su uno degli spettacoli che aveva in mente di scrivere, probabilmente.
Le pizzicano gli occhi, ma si avvede comunque che l’impasto è pronto.
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chloe Bourgeois, Kagami Tsurugi, Luka Couffaine
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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11 dicembre

★★ Calendario dellAvvento 2021 by Fanwriter.it!

Data: 11 dicembre

Rating/Avvertimenti: Giallo, Major character death (riferimenti al passato, niente di grafico)

Fandom: Miraculous Ladybug

In due righe: what if? in cui la maggior parte degli eroi sono morti. Luka e Kagami si trovano davanti una vigilia piuttosto malinconica.

 

Il rumore dei ricordi

 

 

La luce del sole le ferisce gli occhi, quando li apre. Si acciglia; non è da lei svegliarsi così tardi. Si alza e si prepara con gesti meccanici. Il resto del mondo festeggerà, quel giorno, ma lei non ne ha né il tempo né il desiderio.

È nel corridoio quando sente la voce squillante di Chloé Bourgeois rimbombare dalla sala principale. «È ridicolo, completamente ridicolo!»

Kagami ne è più incuriosita che infastidita: è molto che non le sente pronunciare quella frase. Si chiede se non debba preoccuparsi, ma probabilmente non è nulla di così grave.

Entra nella sala giusto in tempo per vedere una porta sbattere sul lato opposto.

Luka scuote la testa, ma quando si volta verso di lei sorride gentile. «Buongiorno.»

Kagami si avvicina, notando gli alimenti posti in modo disordinato sul tavolo davanti al ragazzo. Vanillina, burro, panna, uova, castagne – no, marroni. Gli rivolge un’occhiata dubbiosa, mentre un ricordo emerge tra i suoi pensieri e in lei cresce un senso di disagio.

«Che significa?»

Il sorriso di Luka non vacilla. «Sono gli ingredienti per il budino di Natale» spiega, ma lei questo lo aveva già intuito. «Oggi è la vigilia, ho pensato che dovessimo fare qualcosa.»

Kagami si chiede se sia del tutto ammattito. Non solo sorride – le capita ogni giorno di chiedersi come, se ha perso quanto e più di lei –, adesso sta parlando di festeggiare. Scuote la testa incredula, trovandosi forse per la prima volta in vita sua a concordare con Chloé Bourgeois. È ridicolo.

O solo insensato, dato che non ha nessuna voglia di ridere.

«Non credo che Papillon si fermerà perché “è la vigilia”» scandisce, senza nascondere l’irritazione. Come può pensare di festeggiare quando… Quando… Chiude gli occhi e inspira a fondo. Supera il tavolo e si avvia verso il computer. «Se vuoi fare un budino non ti fermerò, ma mi auguro che sarai pronto in caso di attacchi.»

«Non ignorare la musica del tuo cuore, Kagami.» Luka le si avvicina e le poggia una mano sulla spalla. «Conosco il tuo dolore, perché è anche il mio. Dovremmo festeggiare non solo per noi, ma anche per onorare la memoria di chi non è più con noi.»

Il viso ridente di Marinette le appare davanti agli occhi per un secondo.

«Non saranno mai più con noi» afferma lei, stringendo un pugno. Si volta a fronteggiare apertamente Luka, sottraendosi al suo tocco. «Come posso festeggiare se Marinette, Alya, Nino, Juleka, Alix e Zoé non… loro non…»

Non si era resa conto di aver iniziato a urlare. Si blocca e si allontana, ingoiando le parole che fa ancora così male pensare e pronunciare. «In più, Adrien… non possiamo perdere tempo, ha bisogno di noi.»

«Facciamo del nostro meglio da mesi per rintracciare Adrien» le fa notare Luka, «e continueremo a farlo. Max e Kim sono in pattuglia in questo stesso momento, se dovessero trovarlo ci raggiungerebbero subito grazie a Kaalki. Non lo abbandoniamo, Kagami. Ma non devi abbandonare neanche te stessa.»

Non si gira verso di lui; se lo facesse, dovrebbe affrontare la verità nel suo sguardo. Una parte di lei sa che Luka ha ragione, sa che un guerriero deve venire a patti con il proprio dolore. Non sa se preparare i budini come faceva Marinette sia una buona idea, ma capisce perché Luka l’ha proposto. Respira lentamente.

«D’accordo.»

 

«Vieni anche tu, Kagami, vero? Non possiamo festeggiare senza di te!»

Kagami sorride, sorpresa, a Marinette. Al suo fianco c’è Adrien, alle loro spalle gli altri eroi. Non si aspettava di essere invitata a festeggiare insieme la vigilia, gli altri si conoscono da molto più tempo e sono quasi tutti compagni di classe. Però è felice.

Annuisce. «Sarà un onore festeggiare con voi.»

Marinette ride e le tende la mano. «Potrai assaggiare i miei budini di Natale, vedrai, ti piaceranno!»

 

Le ci vuole un momento per accettare la frusta a mano da Luka. Aggiunge burro e panna ai marroni frullati e profumati con la vanillina e inizia a mescolare.

È passato un anno da quando ha osservato Marinette compiere quegli stessi gesti, ma ricorda nitidamente ogni dettaglio. Ricorda Adrien fare una battuta su ogni ingrediente, facendo ridere e sbuffare Mari. Ricorda Alya e Nino giocare a Super Pinguino in un angolo, ricorda Alix litigare con Kim e lanciargli un’assurda sfida in cui lei avrebbe pattinato e lui fatto flessioni. Ricorda Juleka sorridere con Rose e Luka in un angolo, più allegra di quanto apparisse la maggior parte del tempo. Ricorda Chloé sbuffare in disparte, e ricorda di aver pensato che fosse tutta una scena e che in realtà si stesse divertendo. Zoé era accanto a lei, impegnata in un discorso appassionato – su uno degli spettacoli che aveva in mente di scrivere, probabilmente.

Le pizzicano gli occhi, ma si avvede comunque che l’impasto è pronto. Si ferma e lo passa a Luka. «Penserò alle uova» lo informa, dandogli le spalle.

«Va bene.» Se si è accorto del suo stato d’animo, Luka decide di non commentarlo.

È sempre stato di poche parole. Kagami lo apprezza, conosce il valore del silenzio; il silenzio del presente, poi, lascia spazio per accogliere il rumore dei ricordi.

Mentre Luka setaccia l’impasto, lei separa gli albumi dai tuorli, ma nemmeno la precisione di questa azione riesce a distrarla dalle risate e le chiacchere della cucina di Marinette, piena di vita solo un anno prima. I suoi pensieri si avviano pericolosamente vicini al giorno in cui Papillon ha scoperto l’identità di Adrien e ha attirato gli eroi in una trappola che non hanno potuto permettersi di evitare.

Luka le sfiora le mani, tendendo le sue per prendere i tuorli che ha preparato. «Puoi imburrare lo stampo?»

Annuisce, ancora in silenzio.

Dopo essere riuscita a mettersi in salvo con il miraculous della creazione e gli altri superstiti, ha passato ogni momento a rivivere la battaglia e a chiedersi cosa avrebbe potuto fare per impedirne l’esito, per salvare Marinette e tutti gli altri. Ha creato infinite ipotesi nella sua mente, ma le ipotesi non servono a salvare vite. Il miraculous del coniglio è stato danneggiato durante la battaglia, intervenire sul passato è impossibile. A un certo punto si è gettata nella ricerca di Adrien e Papillon per impedirsi di pensare.

Sono passati mesi, e ora che la sua mente è di nuovo libera di vagare teme di tornare a rivivere battaglie immaginarie in cui è in grado di salvare tutti.

«Bene.»

La voce di Luka la riporta al presente; non l’ha quasi visto prenderle lo stampo, riempirlo e infilarlo nel forno.

«Ora dobbiamo solo aspettare per un’ora e mezza.»

Kagami si avvia verso il pc.

«Non è stata colpa tua, Kagami.» Luka le ha afferrato un braccio, ma a fermarla davvero sono state le sue parole. «Parliamo, ti va? Mentre aspettiamo.»

Non è certa del perché, ma annuisce ancora. «Parliamo.»

Si siedono sul divano in fondo alla sala. Da lì non avranno problemi a sentire il bip del forno.

«Grazie per aver accettato» inizia Luka, sorridendo di nuovo. «Cucinare con te mi ha ricordato tutte le volte che ho aiutato Marinette alla pasticceria. Senza farina rovesciata ovunque, però.»

Kagami avverte un nodo alla gola. «Perché hai detto che non è stata colpa mia?» chiede, diretta, ignorando il ringraziamento.

Il sorriso di Luka si intristisce, ma forse è una sua impressione. «Sono sempre stato bravo a comprendere cosa prova chi è intorno a me» racconta, piano. Si tende oltre il divano per raccogliere qualcosa da terra – cosa c’era? Non ha prestato attenzione – e quando torna a fronteggiarla ha tra le mani un violino. Suona una melodia malinconica, in minore.

«Questo è ciò che sento quando sono con te, Kagami, e stamattina è particolarmente forte» spiega, abbassando lo strumento. «Ti senti in colpa per non aver salvato tutti, forse ti senti in colpa per essere sopravvissuta. È un sentimento naturale, ma non è colpa tua.»

Kagami lo fissa in silenzio. La melodia improvvisata risuona dentro di lei, la fa sentire compresa come mai prima.

«Il mio potere da Viperion mi permette di tornare indietro nel tempo. Se vuoi qualcuno da incolpare, sono io.»

Non è che non l’abbia mai pensato. Uno dei suoi pensieri dopo la disfatta è stato come fosse stato possibile perdere avendo Viperion dalla loro parte. Vedendo Luka disperato accanto al cadavere della sorella, tuttavia, ha concluso che anche il suo potere ha dei limiti e non era giusto biasimarlo per non aver fatto di più. Si è detta che non può sapere a quante disfatte ha dovuto assistere il compagno, e ha persino riflettuto su come il miraculous del serpente potesse essere un dono e una maledizione insieme.

«Non eri trasformato in quel momento, Sass stava recuperando» dice, inespressiva. «Non avrei potuto fare di meglio. Non è stata colpa tua.»

L’espressione di Luka, che si era fatta seria mentre si accusava, si addolcisce. «Hai ragione, Kagami. Non è stata colpa mia come non è stata colpa tua. L’unico colpevole è Papillon» decreta, fissandola negli occhi.

Lo sa. Crede di saperlo.

Sentirlo dire da qualcun altro le fa bene.

«Tu sorridi» afferma, sentendosi leggermente a disagio. Non ha niente da aggiungere al discorso precedente, ma avverte il bisogno di affrontare un’altra questione. «E parli di loro… di Marinette.» Avverte di nuovo le lacrime pizzicarle gli occhi. «Io non riesco a farlo.»

Luka le poggia una mano sulla spalla. «È perché non ti sei mai permessa di piangerli, Kagami. Di accettare che non possiamo fare nulla per loro, se non ricordarli e andare avanti.» Riprende il violino. «Possiamo farlo ora, insieme, se sei d’accordo.»

Luka non attende una risposta prima di iniziare a suonare. È una melodia dolce, delicata, che in poco tempo inibisce i suoi ultimi freni; Kagami lascia che le lacrime scorrano, si concede di arrendersi al dolore come non ha fatto per mesi. La presenza di Luka, scopre, non la disturba. Quando lui mette via il violino, lei cerca la sua mano e la stringe.

Rimangono così, rievocando episodi sui loro compagni caduti, finché il forno non suona.

 

«È la prima volta che assaggi questo tipo di dolce, Kagami?»

Annuisce e alza il cucchiaio, chiedendosi che sapore avrà. Adrien le sorride e inizia con entusiasmo la porzione di fronte a lui. Sul suo piatto, nota Kagami, Marinette ha aggiunto due macarons al frutto della passione.

Affonda il cucchiaio nel budino e lo porta alla bocca, gustandosi il momento.

 

«Che ne dici?»

Kagami osserva il dolce senza rispondere. Somiglia a quelli preparati da Marinette un anno prima, nonostante la guarnizione sia diversa. Ne prende un cucchiaino e le sembra di scorgere davanti a sé l’amica, circondata da tutti gli eroi caduti con lei.

Mandando giù il dolce, avverte di nuovo gli occhi riempirsi di lacrime. La nostalgia si mischia al dolore.

«Penso che Marinette sarebbe contenta di vederci ora» afferma, volgendosi verso Luka. Accenna un sorriso; non è un’espressione di vera gioia, più un labbro leggermente incurvato all’insù, ma è un inizio. Ora sa che un giorno – dopo che avrà salvato Adrien – potrà tornare a sorridere davvero.

Luka non dice nulla, le si fa accanto e assaggia a sua volta il budino. Mormora una melodia a mezza bocca, e Kagami nota che anche lui ha gli occhi umidi. Le sue labbra si incurvano un po’ di più. Conosco il tuo dolore, perché è anche il mio. È fortunata ad avere Luka e gli altri con sé; è fortunata persino ad avere Chloé, che dopo la battaglia ha recuperato, tra le lacrime, il miraculous dell’ape dal corpo di Zoé e si è unita a loro. Fortunata. È molto che non si ritiene così.

«Grazie» mormora a Luka, per tutto – per quella mattina, per le sue parole, per il budino e per la melodia mormorata che sa di casa. Chiude gli occhi.

Domani tornerà a combattere, oggi ricorda.

 

 

 

 

 

NdA

Grazie per aver letto fin qui!

Inizialmente la storia doveva essere fluff (e riguardare la parte che qui è solo accennata nel passato, ovvero il Natale tutti insieme), ma (anche a causa della challenge What if…?) ha preso una svolta angst a cui non ho saputo dire di no. Mi è dispiaciuto ammazzare quasi tutti, ma confesso che un universo in cui gli eroi principali sono Luka, Kagami e Chloé mi intriga molto (e prevedo di scriverne ancora, prima o poi).

La ricetta a cui mi sono rifatta indica il dolce come Budino di Natale alla francese, ma dato che i protagonisti di Miraculous sono francesi mi sono limitata a “budino di Natale”.

Questa storia partecipa alle seguenti iniziative:

Calendario dell’Avvento 2021 di fanwriter.it, giorno 11 dicembre;

Calendario dell’Avvento indetto da Coraline sul forum Writing games – Ferisce più la penna, con il #2 prompt dell’11: “Preparare i budini insieme”;

Challenge What if…? indetta da Asmodeus sul forum Writing games – Ferisce più la penna, con il seguente prompt: “E se... il mondo avesse perso i suoi eroi più potenti? – non importa come, ma l'eroe (o gli eroi) principali del vostro fandom di riferimento sono tutti (o quasi) morti!”

Prima di lasciarvi vi invito a passare sul forum delle challenge che ho citato, se siete in cerca di iniziative carine di vario tipo: https://feriscelapenna.forumfree.it/

Un abbraccio, alla prossima!

Mari

  
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