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Autore: Allen Glassred    11/12/2021    0 recensioni
DA BLOODY SUNSET
Abaddon è stato smascherato: Lucifero ha scoperto il suo tradimento. Ma quando sta per essere ucciso, il Cavaliere Infernale di Guerra trova un modo inaspettato per salvarsi, prima che sia tardi.
Genere: Generale, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Bloody Sunset '
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Il Cavaliere Infernale cade a terra, colpito violentemente dal pugno datogli da colui che, di fatto è il suo signore. D’altro canto il Signore Infernale lo fissa gelidamente, seppur a ben guardare nel suo sguardo si possa leggere quanto sia in realtà furioso. “ Come hai osato…? “. Sibila solamente il secondogenito di Dio, per poi chinarsi ed afferrare per il collo il padre terreno di Gola. “ Come hai osato tradirmi? Proprio qui, nel mio regno? “. Chiede alterato, mentre l’altro lo osserva senza perdere il proprio ghigno, cosa che manda in bestia il corvino. “ Osi anche sfidarmi? “. Chiede, dandogli un forte pugno. Dopo il primo momento in cui, ovviamente sente un forte dolore al punto colpito, colui che si rivela essere Abaddon si lascia andare ad una fragorosa risata. “ Cos’hai da ridere, bastardo?! “. Grida furioso lucifero, mentre il suo Cavaliere continua a ridere per poi, di lì a poco dargli una risposta.

 

“ Rido perché sei uno sciocco, mio signore “. Fa con una malcelata ironia, mentre l’altro fatica a mantenere il controllo di sé stesso. “ Non ti sei mai accorto del mio piano, non hai mai capito nè che volevo il tuo trono e men che meno ti sei sforzato di comprendere le mie motivazioni “. Continua, dando finalmente una spiegazione per i suoi gesti. Una spiegazione che, certamente non servirà a placare l’ira del signore infernale. “ Oh no, perché tu sei il numero uno! Sei il Re e noi altri dobbiamo solo chinare la testa e seguirti, vero?! “. Sbrocca alterato il Cavaliere tramite di Guerra, mentre Lucifero non molla la presa sul suo collo, seppur non stringa così forte da togliergli il respiro.

 

“ Taci! “. Grida a sua volta, i suoi occhi si iniettano di una luce cremesi che, tuttavia non sembra spaventare l’altro.

 

“ Anche io un tempo ero un Angelo, proprio come te! Abaddon, l’Angelo della Distruzione: l’Angelo che fu tra i primi a seguirti dopo la caduta, per ricevere cosa in cambio? Umiliazioni, anni ed anni chiuso in una Gabbia, degradato a vivere per anni come un volgare umano! E per ottenere che cosa? Niente! Proprio niente! “. Continua, non accorgendosi tuttavia che il corvino ha afferrato la propria lama d’Angelo e lo sta guardando con odio puro: si fidava di Abaddon, o non lo avrebbe mai fatto Cavaliere. E lui lo ha tradito così volgarmente e senza mostrare pentimento, è inammissibile.

 

“ Quindi, mi stai dicendo che non ti penti? “. Chiede freddamente l’ex Arcangelo della Luce, mentre il rosso ghigna sadicamente e per nulla intimorito.

 

“ Lo rifarei un milione di volte! Non mi pento di aver tentato di prendere il tuo trono, perché so bene che sarei un Re migliore di te, che perdi il tuo tempo dietro ad una Virtù che invece, non ti accetterà mai come compagno! “. Queste sue parole tuttavia, gli costeranno molto care.

 

“ Bene: allora, non mi servi più. Sono sicuro che Guerra troverà un nuovo tramite, ben più degno di te “. Fa, mentre il padre di Lucrezia punta lo sguardo su un topolino, che casualmente o forse no gli si è avvicinato. “ Addio, Abaddon “. Sentenzia gelidamente Lucifero, prima di colpire il Cavaliere Infernale con la propria Lama D’Angelo.

 

Il topolino squittisce un paio di volte, avvicinandosi al luogo in cui Abaddon è stato seppellito da alcuni demoni inferiori, forse senza nemmeno avere il benestare di Lucifero. In seguito un fumo nero esce dall’animale e si insinua sotto terra, fino a raggiungere il corpo dell’ormai ex Cavaliere Infernale. In seguito una mano spunta dal terreno, seguita da tutto il resto del corpo. I capelli rossi del padre di Lucrezia sono tutti scompigliati e, almeno da prima la luce del sole ferisce i suoi occhi. “ Accidenti… non lo avrei mai creuto, ma uun topolino mi ha salvato la vita “. Fa, ricordando di come, intuendo che Lucifero l’avrebbe ucciso ha deciso di usare quel ratto come tramite temporaneo, così che a morire temporaneamente fosse solo il suo corpo ma che la sua anima e la sua Grazia rimanessero intatte, così da riprenderne possesso non appena possibile. Il rosso rimane immobile alcuni momento, per poi lasciarsi andare ad una fragorosa risata. “ Lucifero, sei stato proprio uno stupido: eri talmente sicuro di te e di non sbagliare, che nemmeno ti sei reso conto che te l’ho fatta sotto il naso “. Commenta solamente, riflettendo: è già la terza volta che scampa alla morte, ma non permetterà certo che ce ne sia una quarta. Stavolta pensa, realizzerà un piano infallibile a cui nessuno, nemmeno Lucifero stesso, potranno sfuggire. Il Paradiso, la Terra, l’Inferno. Presto saranno tutti coinvolti in una Guerra senza fine, pensa. Una guerra dalla quale solo lui uscirà come indiscusso vincitore. Osserva il topolino grigio qualche istante, ghignando. “ Vieni, mio fedele amico: abbiamo ancora molto lavoro da fare “. Fa solamente, allontanandosi e mentre il ratto lo segue, come fosse un semplice cagnolino domestico. Quale sia il suo piano, nessuno lo sa. Ma una cosa è sicura: non è nulla di buono.



Abaddon è stato smascherato: Lucifero ha scoperto il suo tradimento. Ma quando sta per essere ucciso, il Cavaliere Infernale di Guerra trova un modo inaspettato per salvarsi, prima che sia tardi.
   
 
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