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Autore: AlbAM    12/12/2021    21 recensioni
Alba e Azaele finalmente si sono ritrovati e la loro storia sembra filare a gonfie vele. Ma la vita non è mai semplice e i problemi sono sempre dietro l'angolo, soprattutto se il protagonista è un diavolo innamorato e talmente sbadato da rischiare di provocare una nuova "Grande Guerra" tra Inferno e Paradiso. Ma che diavolo avrà combinato stavolta Azaele?
La scombinata banda di Demoni e Angeli di Un diavolo a Roma è tornata più in forma e incasinata che mai!
Genere: Azione, Commedia, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Universo Aza&Miky'
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Capitolo 4

Vecchi amici



Azaele volava veloce sopra i tetti di Roma. Era arrabbiatissimo, non riusciva ad accettare che Safet avesse potuto nascondergli la verità per tutti quei millenni.

Era talmente perso nei suoi pensieri da non accorgersi di una collega che volava nella sua direzione e che non fece in tempo ad evitarlo. I due demoni si scontrarono così forte che la demone perse conoscenza e precipitò nell'acqua gelida del Tevere.

Azaele imbarazzato e dolorante si tuffò in acqua per recuperarla e la adagiò su una banchina. "Sono mortificato non ti avevo visto!" si scusò imbarazzato quando lei riprese conoscenza. La demone lo osservò più stupita che arrabbiata.

Era giovane e piccolina di statura, aveva il viso tondo e simpatico, due occhi color nocciola chiaro spruzzati di pagliuzze verdi e gialle e un fisico rotondetto che gli ispirò tenerezza. La veste nera dai bordi dorati era completamente fradicia, ai piedi portava un paio di sandali neri zuppi d'acqua.

"Non fa niente, non l'hai fatto apposta!" rispose la piccola demone tremando, un po' per lo spavento e un po' per il freddo.

"Ma tu non sei Azaele, l'amico dell'angelo Michele?" domandò un po' titubante.

"Si, ma tu come fai a sapere chi sono? Non mi sembra di conoscerti!" rispose stupito il demone.

"Non credo proprio ci siano altri colleghi che vanno in giro con un giaccone e un cappello da marinaio! Non te ne separi mai?" rispose lei.

"Quasi mai. Me li ha regalati un umano a cui ero molto affezionato, sono diventati i miei portafortuna! E tu come ti chiami?"

"Adel, piacere!" rispose la demone porgendogli la mano.

Azaele la strinse e notando che Adel tremava propose "Senti, vorrei scusarmi per il tuffo nel Tevere. Perché non vieni da me, ti fai una doccia e intanto che laviamo la tua veste ti offro qualcosa di caldo!"

Adel rimase molto colpita dalla premura dimostrata da Azaele, di norma i demoni non sono affatto gentili e dopo uno scontro del genere al massimo si sarebbe aspettata di ricevere uno sgarbato "Guarda dove voli, idiota!". Non delle scuse sincere e men che meno un invito a bere un tè o una cioccolata calda. La situazione la mise terribilmente a disagio, lei era in missione per scoprire se davvero Azaele aveva messo al mondo un figlio e fare rapporto al suo capo, Akenet, che molto probabilmente avrebbe organizzato il rapimento del bambino e magari ordinato di eliminare sia Azaele che la sua ragazza umana.

D'altra parte, era anche vero che accettare l'invito di Azaele le avrebbe permesso di concludere la sua missione più velocemente del previsto. Sarebbe tornata dal suo capo e avrebbe cercato di dimenticare prima possibile di essere una persona orribile, capace di tradire la fiducia di uno dei pochi demoni che avesse conosciuto capace di mostrare un po' di gentilezza. Sospirò sperando che si trattasse solo di un altro errore di Radael!

"Va, bene. Ti ringrazio, mi fermo da te volentieri!" disse senza riuscire a guardare Azaele negli occhi.

Il demone sorrise "Figurati è il minimo!"

Adel pensò che dopo quella missione molto probabilmente si sarebbe meritata di tenere compagnia ai dannati del Girone dei traditori.


#


Azaele atterrò sul balcone della cucina, diede un'occhiata all'interno e una volta constatato che Arianna non c'era si rivolse ad Adel "Ok, l'amica umana di Alba non sembra essere in casa, possiamo entrare e renderci visibili, senza le ali e il resto però. Arianna potrebbe tornare all'improvviso!"

"Ok" rispose Adel nascondendo le ali e l'aureola spezzata.

Una volta entrati furono accolti da un demone dai capelli rossi piuttosto imbronciato, che Adel conosceva abbastanza bene, e da un angelo biondo dagli occhi azzurri dall'aspetto teso che le rivolse uno sguardo sospettoso.

"Bu… buonasera!" salutò la demone a disagio di fronte a Michele.

Azaele presentò Adel fingendo di non aver notato che tra Sael e Michele c'era una strana tensione, come se fossero stati interrotti mentre litigavano. "Ragazzi, lei è Adel. Ha fatto un tuffo nel Tevere per colpa mia e così ho pensato di farmi perdonare invitandola a casa per fare una doccia calda e bere una cioccolata mentre la sua veste si lava e si asciuga!".

"Ciao Adel. È da parecchio che non ci vediamo!" esclamò Sael.

Azaele osservò Adel confuso "Vi conoscete?"

"Si, lavoravamo insieme nel Terzo girone, prima che Sael venisse promosso alla Gestione utenti esterni rispose Adel.

"Oh! L'inferno è davvero piccolo!" commentò Azaele stupito. "Alba è ancora in camera sua?" domandò poi.

"Si, oggi non si sente bene!" rispose Sael.

"Lo so" sospirò Azaele. "Vado a chiederle come sta e se mi presta un accappatoio o un asciugamano da doccia. Michele ci prepari una cioccolata delle tue?"

Michele annuì e senza parlare cominciò ad armeggiare nella credenza. Azaele si diresse verso la camera di Alba sperando di trovarla meno propensa a usarlo come bersaglio delle sue bombe infuocate.

In cucina intanto si era fatto un silenzio imbarazzante, Sael non riuscendo più a sopportare la tensione salutò Adel e fece per uscire ma Michele lo fermò irritato. "Puoi anche andartene ma lo sai, vero, che non abbiamo finito il discorso?"

Sael indossò gli occhiali scuri e rispose "Comunque adesso non è il momento!"

Michele lanciò uno sguardo ad Adel che abbassò gli occhi imbarazzata. "No, non è il momento, almeno su questo sono d'accordo con te!" risposte nervosamente.

Sael tirò su con il naso e se andò.

Michele sbatté il barattolo della cioccolata e mormorò. "Merda, non di nuovo!"


#


Azaele si affacciò alla porta della camera di Alba dopo aver bussato timidamente e domandò titubante "Posso entrare?"

Alba, che aveva passato il pomeriggio a piangere a letto sentendosi in colpa per come aveva trattato Azaele, si mise a sedere e lo accolse con un sorriso. "Sei tornato!"

Il demone rimase un po' stupito dalla reazione di Alba, ma ricordando il consiglio di Galletti anziché fare commenti entrò e disse solo "Mi dispiace, prima mi sono comportato da vero idiota!"

Alba abbassò lo sguardo e rispose "Ho esagerato anche io, non c'era bisogno di aggredirti in quel modo!"

Azaele si sedette sul letto al suo fianco e la abbracciò. Rimasero un po' in silenzio poi lei assunse un'espressione divertita e commentò "Certo che il povero Galletti chissà che avrà pensato quando ho fatto scoppiare le tazzine in quel modo!"

"Ammesso che se ne sia accorto, per me era troppo concentrato ad impersonare la Sfinge!" rispose Azaele sorridendo.

Il sorriso di Alba si allargò "Poveretto che situazione imbarazzante! Devo dire però che è piuttosto portato per la recitazione!"

"Metodo Stanislavskij , tu non interpreti la Sfinge tu sei la Sfinge. Robert De Niro gli fa una pippa a Galletti!" aggiunse Azaele.

I due scoppiarono a ridere come due ragazzini. Alba però si interruppe all'improvviso e osservando seria Azaele domandò "Di un po', ma per caso puzzo? Sono stata chiusa qua dentro tutto il pomeriggio!”

Azaele ammutolì, guardò Alba dritto negli occhi e… non osò rispondere.

Alba sostenne lo sguardo del suo ragazzo e quando scorse il panico nelle iridi nere, il suo viso si distese in un allegro sorriso.

"Paura, eh? Guarda che lo so che puzzo come una capra tibetana!" disse dandogli una spinta scherzosa e alzandosi dal letto. “Non so come fai a starmi così vicino! Vado a farmi una doccia e lavarmi i denti così dopo possiamo fare pace sul serio!" aggiunse strizzando l'occhio ad Azaele che emise un sospiro di sollievo e, visto che Alba sembrava di nuovo serena, provò a porle una domanda potenzialmente suicida. "Alba, lo so che prima mi sono comportato come un idiota geloso e infatti mi sono scusato con il tuo collega, ma tu eri già arrabbiata con me da prima che arrivassi, non è così?"

Alba si irrigidì per un attimo che ad Azaele sembrò lunghissimo, quindi emise un lungo sospiro. Si sedette sul bordo del letto e rispose. "Hai ragione, il fatto è che stamattina a Sael è sfuggito che tempo fa hai avuto una storia con Aleniel. Lo so che non stavamo insieme quando è successo e che non avrei il diritto di essere gelosa, ma non sopporto il pensiero di te con altre donne, soprattutto se sono dotate di tette completamente fuori scala!"

Azaele rimase basito, Sael era stato proprio idiota, come cavolo aveva potuto farsi scappare un notizia del genere con Alba!

Anche se riflettendoci... tutto sommato forse era stato meglio che Alba fosse venuta a saperlo da lui piuttosto che da qualche collega dispettoso o peggio che mai, dalla stessa Aleniel.

Sospirò e cercò di giustificarsi. "Non è stata una storia, è stato un ricatto! Mi ero intrufolato in casa sua per recuperare la spada di Michele e lei mi ha beccato!"

Alba cominciò a ridere "Aza, ti rendi conto che sembra l'inizio di un film porno? Il ladro che viene beccato in flagrante dalla poliziotta super tettona che lo costringe a soddisfare le sue voglie in cambio della libertà... "

"Cosa? Bé, in effetti!” considerò Azaele un po' imbarazzato “Però ti giuro che è andata proprio così. Lei voleva fare un dispetto a Michele con cui si era appena lasciata definitivamente!"

"E tu, povero, hai dovuto cedere al ricatto, eh? Chissà quanto ti è costato!" domandò Alba continuando a ridere.

Azaele si rese conto che la sua ragazza lo stava trascinando nel bel mezzo di un campo minato. Esitò un attimo e poi decise di essere sincero.

"Senti, ammetto che non è stato un gran sacrificio ed è anche stato abbastanza divertente. Quando non è scorbutica Aleniel riesce anche ad essere simpatica. Però se devo essere onesto, non mi sono sentito a posto con me stesso, lei era pur sempre la ex di Michele e poi non gliene fregava nulla di me. Te l'ho detto. Voleva solo prendersi una rivincita su di lui e probabilmente togliersi la curiosità di andare a letto con un demone".

Alba gli rivolse uno sguardo tra l'ironico e l'affettuoso.

"Alba, lo sai vero che non me ne può fregare di meno di Aleniel?" si lamentò Azaele.

Ma lei non rispose e si passò una mano sul ventre facendosi seria.

Stai bene?” domandò lui preoccupato.

Alba prese una mano del demone e la strinse forte "Lo sai vero, qual è il reale motivo per cui oggi sono stata male? Lo hai sentito anche tu… dentro di me?"

"Alba, ma allora te ne eri già accorta?"

Lei annuì. "Non possiamo tenerlo, vero?" domandò lei affranta.

Azaele si sentì morire. Non sopportava di vedere Alba così triste e nemmeno di dover rinunciare al loro figlio.

La abbracciò stretta e poggiandole una mano sul ventre ringhiò "Non mi importa un accidente di tutte le stronzate che si dicono sul figlio del diavolo! Io ti amo, tu sei la mia compagna e questo è nostro figlio! Io non permetterò a nessuno di farvi del male, piuttosto mi faccio ammazzare!"

Alba si strinse a lui tremando "Io non voglio che tu ti faccia ammazzare, io voglio che possiamo vivere insieme, per sempre!"

"E sarà così Alba! Lotteremo per avere un futuro insieme. Noi saremo una famiglia e sia lassù che laggiù se ne dovranno fare una ragione!"

Si staccò da lei e accarezzandole una guancia le disse "Senti, mentre tornavo mi sono scontrato con una demonietta e l'ho buttata nel Tevere, per scusarmi l'ho invitata a prendere qualcosa di caldo mentre laviamo la sua veste. Le ho anche proposto di farsi una doccia, ti secca?”

No, figurati, tanto c'è anche l'altro bagno. Piuttosto sarà meglio prestarle un asciugamano!” Alba andò a frugare nell'armadio, tirò fuori un asciugamano da doccia bianco e morbido e lo porse ad Azaele.

Grazie. Ora però è meglio se la raggiungiamo, l'ho lasciata con Michele e penso siano entrambi un po' in imbarazzo, sai com'è… un angelo e una demone da soli in cucina, temo non abbiamo molto da dirsi!"

"Ma non c'era anche Sael?"

"L'ho sentito andare via mentre venivo da te, ho idea che lui e Michele abbiano litigato. Ultimamente Sael è piuttosto strano, non capisco cosa gli sia preso!"

Alba sospirò "È spaventato da un sogno"

"Un sogno?"

"Poi ti spiego, dai non facciamo aspettare ancora la tua ospite!" rispose Alba dirigendosi verso la porta.


#


Adel era dispiaciuta per Michele. Sael doveva essere veramente un cretino per far star male un ragazzo che dava l'idea di essere la gentilezza in persona. Vincendo l'imbarazzo, si rivolse timidamente all'angelo. "Ti chiedo scusa, io e Azaele siamo arrivati in un momento poco opportuno!"

Michele si asciugò il viso e rispose "No, stai tranquilla, di inopportuno qui ci sono solo le idiozie di cui si è convinto Sael!"

"Che cosa ti ha detto per farti stare così male?" domandò Adel sinceramente dispiaciuta.

Michele scrollò le spalle "Niente, lascia perdere. Ti chiedo scusa ma sono cose troppo personali, non mi sento di parlartene. Per favore non offenderti!"

Adel sorrise "Guarda che all'Inferno lo sanno tutti che tu e Sael state insieme!"

Michele arrossì un po' imbarazzato. "Davvero?"

"Certo, credevi che una rapporto come il vostro potesse passare inosservato? Gli Arcidiavoli hanno spie dappertutto!"

Michele la osservò pensieroso "Sael è stato richiamato o minacciato, che tu sappia?"

Adel sorrise ricordando le parole di Akenet. "Assolutamente no. Ci sono stati solo dei normali pettegolezzi tra colleghi e qualche battuta cretina. Niente di più"

Michele sorrise, ma subito si rabbuiò "Ma allora perché si preoccupa tanto per la nostra storia, secondo te?"

Adel ci pensò un attimo. "Non saprei. Però Sael è un ragazzo incredibilmente bello e giù da noi sono in molti quelli che vorrebbero… insomma sai cosa intendo…"

Michele assunse un'espressione ancora più triste e Adel aggiunse subito "Ma lui è sempre stato molto timido e chiuso, credo che neanche si accorga dell'effetto che fa. Magari qualcuno che aveva delle mire su di lui si è ingelosito nel sapere che ha trovato un compagno e sta cercando di creargli delle ansie per convincerlo a lasciarti"

"Tu hai qualche idea su chi potrebbe essere?" domandò Michele.

Adel sospirò, Michele la osservava con aria così speranzosa che avrebbe voluto aiutarlo. Ma non gli venne in mente nessuno in particolare.

"Mi dispiace, non ne ho idea. Però potresti chiedere direttamente a Sael!"

"Potrei, ma ultimamente è diventato scontroso, temo che ormai stia per lasciarmi! Forse, ha semplicemente perso interesse per il nostro rapporto" commentò tristemente Michele.

Adel osservò quell'angelo così bello e gentile e si domandò come poteva essere possibile che Sael stesse rischiando di perderlo. Allo stesso tempo le sembrava strano che il collega stesse solo cercando una scusa per lasciarlo. Non che fossero stati mai molto in confidenza, ma per quanto lo conosceva non gli era sembrato un tipo sciocco o superficiale. "Senti, se vuoi provo a parlargli, io per lavoro ho spesso a che fare con le comunicazioni tra Arcidiavoli, magari se gli dico che non ci sono dossier su voi due si tranquillizza!"

L'angelo le rivolse uno sguardo così grato, che per un attimo Adel desiderò di essere stretta tra le sue braccia e fare cose… bé cose che era meglio evitare di descrivere. Sospirò ripensando all'ultimo ragazzo che aveva avuto, un cretino che aveva lasciato immediatamente dopo averlo trovato a rotolarsi sul loro letto con una demone alta come un palo e magra come un chiodo.

La voce allegra di Azaele la distrasse dai suoi pensieri. "Eccomi qua, Adel!" la piccola demone alzò lo sguardo e vide Azaele porgerle un morbido asciugamano bianco. Accanto a lui una giovane umana molto carina, dagli occhi verdi e i capelli neri e ricci la osservava con uno sguardo accogliente e un po' stanco.

La ragazza sorrise e si presentò "Ciao Adel, io sono Alba, la ragazza di Azaele”.

Adel si rese conto di due cose, la prima era che Alba e Azaele erano una coppia incredibilmente ben assortita. La seconda, che alla sua acuta vista di demone non poteva sfuggire, era che Alba aveva il ventre leggermente tondo e gonfio e no, maledizione, questa no, non era una buona notizia. Cioè lo sarebbe stata se nel giro di una manciata di secondi non si fosse già innamorata di loro due insieme.

Sospirò pensando ad Akenet e agli altri Arcidiavoli. Avrebbe compiuto il suo dovere, perché non poteva evitarlo ma sapeva già che si sarebbe odiata. A volte essere una demone infernale le risultava più insopportabile del solito e questa era una di quelle volte.


#


Se gli umani avessero avuto il dono di vedere oltre la loro realtà, quel pomeriggio avrebbero potuto notare che sul tetto della Rinascente un Arcangelo osservava il cielo impaziente. La sua armatura di titanio, molto più leggera e funzionale delle antiche armature di ferro abbandonate dagli arcangeli verso la fine del ventesimo secolo, brillava accarezzata dagli ultimi raggi di un sole che ormai si avviava a tramontare.

Gabriel aspettava impaziente Safet accanto al cartellone pubblicitario che qualche mese prima aveva buttato giù a causa di un atterraggio non proprio da manuale e che qualche umano di buona volontà aveva rimesso al suo posto.

Osservando il sole che cominciava a tramontare colorando di rosso il cielo di Roma, ripensava a quando lui e Safael erano ancora solo due giovanissimi angeli. Due ragazzini senza problemi con il solo incarico di supportare il padre nella gestione del creato che allora era molto meno complicato. Solo creature semplici che nuotavano nell'acqua, niente catene alimentari e soprattutto niente esseri umani dotati di libero arbitrio. Che poi ormai non c'erano nemmeno più solo gli esseri umani da tenere sotto controllo. Gabriel sbuffò affaticato, certe volte tenere dietro a tutti i popoli creati dal Padre e sparsi per tutto l'universo era veramente faticoso.

In ogni modo a quei tempi era tutto più facile e divertente. Insieme a lui e Safet poi c'erano anche Galadriel che sarebbe diventata la sua compagna e un altro angelo dai capelli rossi che in seguito avrebbe scelto di ribellarsi perché a suo parere la creazione degli umani era stata l'idea peggiore del Padre, dopo la catena alimentare. Insieme loro quattro si erano divertiti tantissimo e a dire il vero ne avevano anche combinate parecchie, tipo quando avevano creato l'ornitorinco. Ricordava ancora lo sguardo perplesso del Padre di fronte a quel cosino buffo e senza senso!

Ma poi tutto era cambiato. Lucifero si era ribellato ed era scoppiata la Grande Guerra a causa della quale Galadriel non c'era più e l'amicizia con l'amico dai capelli rossi che aveva scelto di stare con i ribelli era andata perduta.

Fortunatamente almeno lui e Safet erano rimasti profondamente legati, d'altronde sebbene il demone agli occhi di chi non lo conosceva potesse sembrare freddo e scostante in realtà era un pezzo di pane. A volte gli ricordava Michele, il migliore amico di suo figlio. Galadriel aveva avuto un'ottima intuizione quando, nonostante la giovanissima età, lo aveva scelto per affidargli il loro bambino. Azaele aveva avuto un fratello maggiore affidabile e protettivo su cui poter contare, e Dio sa quanto ne aveva avuto e ne aveva ancora bisogno.

Gabriel si rese conto di aver nominato il Padre e diede un'occhiata verso l'alto con aria mortificata. Così facendo scorse finalmente Safet tra le nuvole.

Il supervisore raggiunse il palazzo della Rinascente in pochi secondi e atterrò con eleganza. Safet era sempre stato elegante fin da ragazzino. Gabriel lo aveva sempre ammirato per questo e a dire il vero anche per molti altri motivi, compreso quello di aver scelto l'Inferno pur di stare vicino ai suoi studenti e ai loro figli. E indubbiamente per Gabriel era sempre stato di grande conforto sapere che laggiù, il suo vecchio amico vegliava su Azaele.

Safet gli si avvicinò con aria tesa e domandò "Immagino abbia già capito il motivo per cui ti ho chiamato!"

"Per favore non dirmi che è successo!"

"Purtroppo si. Come se non bastasse Azaele non è intenzionato a rinunciare al bambino!"

"Davvero?" domandò Gabriel sorridendo.

Safet alzò gli occhi al cielo "Non mi dirai che approvi! Gabriel ti rendi conto almeno tu di cosa significa?"

Gabriel si appoggiò al cartellone pubblicitario. "Si, me ne rendo conto benissimo Safael, però sono stanco di rinunciare ai miei affetti. Amo mio figlio, anche se non gliel'ho mai dimostrato, e mi sono affezionato anche alla sua ragazzina. Li ho osservati in questi mesi e lei è molto dolce e paziente con lui. Non voglio che facciano scelte dolorose solo perché qualcuno crede che il loro bambino possa determinare l'Armageddon. Te l'ho già detto anche l'altra volta non ho intenzione di lasciare solo Azaele, anche se questo dovesse significare scontrarsi con gli altri sei Guerrieri e con gli Arcidiavoli"

Safet si avvicinò a Gabriel e gli posò una mano sulla spalla. "Se le cose stanno così è meglio che cominciamo a pensare a degli alleati, non possiamo combattere io te, Michele e Azaele contro tutti"

"E sarebbe meglio che cominciaste a cercarli in fretta, perché laggiù la voce che il demonietto ha messo incinta la sua regazzetta sta a girà più vorticosamente delle pale di un canadair dei Vigili del fuoco!" intervenne una voce dietro il cartellone.

"Ma che diavolo… Razel! Stavi origliando?" domandò nervosamente Safet, vedendo il demone dai capelli rossi uscire allo scoperto.

Gabriel nello scorgere Razel portò immediatamente la mano sull'elsa della spada.

Razel commentò amaro. "È così che accogli un vecchio amico, Gabriel?"

Gabriel allontanò la mano dalll'elsa un pò imbarazzato "È passato molto tempo da quando eravamo amici, Razel!"

"Davvero, bé pensavo che quella volta, durante la Grande guerra, nun m'avessi ammazzato perché in fondo eravamo amici. Avrò inteso male!" rispose Razel fissando dritto negli occhi Gabriel che sostenne lo sguardo del demone e rispose "Non fare la vittima Razel, non ti si addice. Sei stato tu a voltare le spalle a me Galadriel e Safael quando di ti sei schierato con Lucifero!"

"Famme capì, io vi ho voltato le spalle e Tywin Lannister qui, invece, ha deciso di vivere all'Inferno perché preferisce i climi caldi?" rispose Razel indicando Safet.

"Guarda che il Trono di spade l'ho visto anche io! Comunque sai benissimo che le vostre motivazioni erano ben diverse, tanto è vero che Safael si è tenuto le ali angeliche!" rispose l'Arcangelo avvicinandosi a Razel con aria di sfida

Razel ridacchiò senza scomporsi. "Me sembra un film già visto, un angelo che difende a spada tratta un demone infernale!"

Safet intervenne sbuffando. "Piantatela di battibeccare voi due, sembrate due ragazzini! Piuttosto, Razel, da che parte pensi di stare questa volta, con noi o contro di noi?"

Razel infilò due dita nella tasca del gilet di pelle e tirò fuori una sigaretta. La mise in bocca e sfregò l'indice e il medio contro il pollice per accenderla. Tirò una boccata e anziché rispondere domandò a Gabriel "Safet mi parlò di Sael e di come per lui era stato difficile lasciarlo, perché tu e Galadriel invece non mi avete mai detto quale dei piccoletti era il vostro e a chi lo avevate affidato? Nun ve fidavate di me? Eppure a quei tempi, in teoria, eravamo ancora amici, o almeno io credevo che lo fossimo!"

Gabriel questa volta non riuscì a sostenere lo sguardo di Razel. "Non lo so, forse perché avevi già cominciato ad allontanarti da noi. Se ben ricordi avevi iniziato a frequentare anche altri giri di amici e dopotutto è stato proprio con loro che hai combattuto. Quindi perché continui a comportarti come se fossimo stati noi a tradirti?"

"Magari perché ho sperato fino all'ultimo che qualcuno di voi perfettini mi fornisse una scusa per lasciar perdere e invece... voi e il vostro rispetto del libero arbitrio avete lasciato che finisse come è finita!"

Tra i tre cadde un silenzio malinconico che Safet ruppe per primo. "Ormai è inutile tirare fuori gli errori del passato. Il figlio di Gabriel è nei guai e come tu stesso hai detto non abbiamo tempo da perdere. Per cui te lo domando di nuovo, da che parte stai?"

Razel, incrociò le gambe, infilò una mano nella tasca dei jeans e poggiò la schiena sul cartellone pubblicitario. Aspirò un paio di bloccate e sbuffò altrettante nuvolette di fumo. "Azaele me sta simpatico e in fondo pure il frocetto biondo che sta sempre a parargli le spalle...”

Si definisce gay, anzi bisessuale, nel caso di Michele” puntualizzò Safet.

Razel non si scompose “Vabbè, il biondino bisex che scopa con tuo figlio, che per inciso me sta simpatico pure lui...”

Troppo buono!” commentò sarcastico Safet facendo un notevole sforzo per evitare di afferrare Razel e costringerlo a lavarsi la bocca con l'acido muriatico.

...per cui vedrò di soprassedere sul fatto che Gabriel è uno stronzo presuntuoso che nun sa chiedere scusa! Ve sta bene?"

"A me sta bene” rispose Safet “E a te, Gabriel?"

"Visto che abbiamo bisogno di alleati, vedrò di farmi andar bene che Razel abbia la memoria corta quando si tratta delle sue cazzate, un eloquio disdicevole e soprattutto un pessimo gusto nel vestire!"

"Ha parlato Robocop de noantri!" rispose Razel.

Gabriel diede un'occhiata imbarazzata alla propria armatura e commentò "Razel, ma va un po' a 'fanculo, va!".

Razel ridacchiò, seguito da Safet e alla fine anche dallo stesso Gabriel. Le risatine si trasformarono in risate sempre più forti e liberatorie e alla fine, quando tutti e tre riuscirono a riprendere il controllo, Gabriel porse una mano a Razel e commentò "Ben ritrovato, roscio!"

Nota autrice

Mi sono accorta che c'è un po' di confusione con Safael/Safet per cui vado a spiegare: Safael è il nome da Arcangelo di Safet. Quando Safael ha scelto di andare all'inferno per stare vicino ai suoi ex studenti e a suo figlio, ha perso il suo nome di Arcangelo ed è diventato Safet.

Gabriel e altri angeli, che gli sono rimasti amici però continuano a chiamarlo con il suo nome di Arcangelo, ecco perché a volte viene chiamato Safet e altre volte Safael.

Scusate, mi rendo conto che la cosa crea un po' di confusione! 😅









   
 
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