Libri > Good Omens
Ricorda la storia  |      
Autore: leila91    13/12/2021    25 recensioni
Per Setsy ♥
«NEVE!» urlò.
Il braccio che era avvolto attorno alla sua vita si mosse, rafforzando la presa sul fianco del biondo.
Il fiato caldo di un Anthony Crowley che stava lentamente emergendo dal coma arrivò subito dopo a solleticargli il collo.
«Azi,» mugugnò Anthony, con la voce impastata, «Rimettiti a dormire,»
Ovviamente Aziraphale lo ignorò completamente, troppo eccitato da quella bianca sorpresa. «Hai capito cosa ho detto? Sta nevicando!»
Sembrava un bambino che annuncia ai genitori, la mattina del venticinque dicembre, che è arrivato Babbo Natale.
«Siamo a 1800 metri di altezza, ed è Dicembre, angelo. Francamente mi sorprenderei di più se non nevicasse,» Crowley si lasciò andare a uno sbadiglio esagerato.
Qualunque ora fosse, era evidentemente ancora troppo presto per lui.

(Questa storia fa parte del mio Human!AU Love at first carie, ma può essere letta separatamente.)
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ngk!AU'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Fra i due litiganti, vince lo stomaco.

 


Alla mia dolcissima Setsy: buon Natale ♥





La parte più difficile, forse, era stata convincere Crowley che il negozio, le piante, i serpenti - tutta la baracca, insomma - sarebbero stati perfettamente al sicuro nelle mani di Gabriel.
 

«Non mi fido di tuo fratello, angelo. Il 90% delle volte è davvero un idiota.»
«Su questo mi trovi perfettamente d’accordo, caro. Tuttavia mi trovo anche costretto ad ammettere che in casa nostra è sempre stato quello con più pollice verde di tutti. Fidati, le piante staranno bene.»
«Ngk, già me lo vedo, le vizierà e basta! Non è capace di alzare la voce quando serve.»
Aziraphale aveva alzato gli occhi al cielo - ormai si era perso il conto di tutte le volte che aveva rimproverato Crowley per i suoi metodi, per usare un eufemismo, anticonvenzionali, nella cura delle piante.
«Al regime del terrore penserà Bee.» aveva sbuffato il dentista, «Di lei ti fidi, no?»
Al che Crowley si era arreso, esibendo un sorriso compiaciuto e dicendo: «Fidarmi è una parola grossa, rimane pur sempre la sorella di Hastur. Ma mi ha di fatto permesso di conoscerti, quindi diciamo che mi sta bene,» aveva concluso tirando a sé il compagno, per stampargli un bacio sotto il vischio.


Il secondo problema, (e Aziraphale a quel punto si era chiesto come fosse possibile non aver notato prima, in un anno e mezzo di relazione, che il suo ragazzo avesse l’età mentale di un bambino di sei anni), era stato convincere Crowley a venire a patti col fatto che per raggiungere le alpi svizzere, dall’Inghilterra, occorresse necessariamente prendere un aereo.

«Dobbiamo proprio?»
«Per l’amor del cielo, Anthony, a meno che tu non sappia teletrasportarti sì, dobbiamo! Si può sapere perché ti spaventa tanto volare?»
Crowley aveva bofonchiato qualcosa sul “non aver intenzione di cadere” e la cosa poi era morta lì, una volta che Aziraphale gli aveva assicurato che sarebbe andato tutto bene, e ci avrebbe pensato lui a distrarlo in maniera più che soddisfacente durante il volo.


Crisi di nervi e litigi dell’ultimo minuto scongiurati, finalmente, la coppia si stava godendo il suo primo giorno di vacanze natalizie in uno dei migliori alberghi di Saint Moritz, comprensivo di Spa e accesso privato alle piste da sci. Una vera chicca, insomma.
Aziraphale aveva chiuso lo studio dentistico fino all’Epifania, quando, ne era sicuro, si sarebbe ritrovato fuori dalla porta la fila di ragazzini che avevano esagerato con i dolci trascurando la corretta igiene, in attesa di sedersi sulla sua poltrona.
Fino ad allora, però, non aveva intenzione di pensarci. Negli anfratti del suo cervello adesso c’era spazio unicamente per Crowley, il sesso strepitoso che avevano fatto quella prima notte appena entrati in camera e, considerato il periodo, per quella soffice e meravigliosa poltiglia bianca che si chiamava nev-

 

Aziraphale si riscosse dal fiume dei suoi pensieri e alzò di scatto la testa dal cuscino, quando si accorse, dalla tonalità particolare di luce che filtrava attraverso la finestra della camera, che l’ultimo desiderio si era appena avverato.

«NEVE!» urlò.

Il braccio che era avvolto attorno alla sua vita si mosse, rafforzando la presa sul fianco del biondo.
Il fiato caldo di un Anthony Crowley che stava lentamente emergendo dal coma arrivò subito dopo a solleticargli il collo.
«Azi,» mugugnò Anthony, con la voce impastata, «Rimettiti a dormire.»
Ovviamente Aziraphale lo ignorò completamente, troppo eccitato da quella bianca sorpresa. «Hai capito cosa ho detto? Sta nevicando!»
Sembrava un bambino che annuncia ai genitori, la mattina del venticinque dicembre, che è arrivato Babbo Natale.
«Siamo a 1800 metri di altezza, ed è Dicembre, angelo. Francamente mi sorprenderei di più se non nevicasse,» Crowley si lasciò andare a uno sbadiglio esagerato.
Qualunque ora fosse, era evidentemente ancora troppo presto per lui.

Aziraphale sbuffò, rigirandosi nell’abbraccio.
«Da quando sei diventato così pigro?»
«Mmh, sono quello che ha una dependance di fianco al negozio dove lavora, ricordi? Amo la pigrizia, sono un suo ammiratore.»
Touché, si disse Aziraphale, arrossendo furiosamente nel ripensare ad alcuni momenti particolarmente piacevoli trascorsi insieme al compagno nella suddetta dependance.
«Tesoro…» ritentò con voce volutamente melensa, «Non ci verresti là fuori a fare un pupazzo di neve con me?» Per buona misura sbattè li ciglia.
«Un pupazzo di neve.» Crowley rise di gusto, mentre le sue mani cominciavano ad accarezzare la schiena dell’altro, «Se ti sentissero i tuoi pazienti, doc…»
Aziraphale si mangiò una rispostaccia - Crowley non perdeva mai l’occasione di stuzzicarlo e dargli scherzosamente del “dentista minaccioso” - e tentò con un approccio diverso, seppellendo le mani fra le ciocche ramate di Crowley, cominciando a elargirgli tenere carezze che - lo sapeva - erano uno dei pochi punti deboli di Anthony.
Crowley difatti dapprima mugolò, poi socchiuse gli occhi come un gatto che fa le fusa.
Ma la pace durò pochi istanti, perché, inaspettatamente, il rosso tornò padrone del suo corpo molto in fretta: Aziraphale si ritrovò inchiodato al materasso, le mani di Crowley ai lati del viso e i loro bassi ventri deliziosamente a contatto.
«Bel tentativo, piccolo bastardo,» il ghigno di Crowley era quasi famelico, «Ma con le terme dell’albergo a disposizione non ho alcuna intenzione di uscire sotto la neve quest’oggi. Quando si sarà calmata la bufera ne riparleremo.»
Notando la smorfia delusa del compagno, scoppiò poi a ridere, gettando indietro la testa.
«Scusami, angelo, lo sai che sono un animale a sangue freddo.»
Aziraphale restituì il ghigno: «Dopo quello che mi hai fatto questa notte direi che animale è decisamente la definizione adatta a te.»
«
Oho, qui qualcuno sta per caso chiedendo il bis?» Crowley si strusciò giocosamente contro l’altro strappando ad Aziraphale un sospirò di puro piacere.
«P-può darsi,» esalò Aziraphale, e il suo sguardo s’incatenò a quello dorato di Crowley. Aziraphale adorava e al contempo odiava quegli occhi: avevano un che di ipnotico, di serpentesco, e se li fissava troppo a lungo, specialmente quando si stava godendo qualche coccola a letto, per lui diventava impossibile dire no a qualunque richiesta arrivasse da Anthony.
L’altro lo sapeva fin troppo bene e infatti…
«Potremmo riprendere il discorso in una delle vasche termali, mh?» soffiò, lambendo coi denti l’orecchio di Aziraphale, «E’ ancora presto, saremo solo noi due, tutti soli e indisturbati…»
Ci sapeva fare con le tentazioni, c’era poco da dire, rifletté il dentista, ma lui non si sarebbe arreso senza combattere.
Riflettere stava diventando maledettamente difficile però, ora che Crowley era sceso con la mano a stuzzicargli l’ormai palese erezione.
Aziraphale cercò di concentrarsi su tutto il suo smisurato amore per la neve, spremendosi le meningi. Non poteva dargliela vinta così, doveva passare al contrattacco, doveva-

 

Gurgleeee!

 

L’inconfondibile gorgoglio di uno stomaco inequivocabilmente affamato fece spalancare a entrambi gli occhi.
Crowley fu il primo a riscuotersi, rotolando via dal compagno e sdraiandosi lì a fianco.
«Ngk, sul serio?» chiese con tono lamentoso, stropicciandosi gli occhi, ma sotto sotto stava sorridendo.
«Scusami,» pigolò Aziraphale, che stava facendo di tutto per trattenere le risate, «Non è colpa mia se sono…»
«Perennemente affamato? Un insaziabile edonista? Un pozzo senza fondo?»
«Qualcosa del genere, sì,» biascicò Aziraphale, mordendosi le labbra.
«Il tuo stomaco è il più fastidioso guastafeste sessuale che sia mai esistito, angelo,» borbottò Crowley, tirandosi l’altro di nuovo fra le braccia. «Avanti, a fare colazione. Poi, giuro su Crawley e Davina, che ti trascino alle terme a qualunque costo. Dovesse anche arrivare l’Apocalisse proprio oggi.»


Questo è tutto da vedere, pensò fra sé Aziraphale, nascondendo un sorriso soddisfatto, e già concentrato sulla mossa successiva e su come sferrare un feroce contrattacco.

Passò velocemente una mano sopra il suo stomaco, sul viso un’espressione divertita: il suddetto organo poteva anche essere un guastafeste nei momenti clou, ma in quella guerra si era appena dimostrato un valido e subdolo alleato.







 


Mi pare alquanto evidente che io abbia un problema con i titoli delle storie di questo AU... il disagio si insinua sempre deheheheh.
Note veloci per chi non ha letto le altre storie: Crawley e Davina sono i due serpenti di Crowley, e nel mio AU Azi e Gabriel sono fratelli, così come Beelzebu e Hastur. Inoltre Gabriel e Bee stanno insieme. Anyway, spero che vi sia piaciuta, se vi va fatemi sapere ♥

Bennina vostra

ps: un saluto speciale alle mie Lori e Ari, mamma-Dio-Benni vi pensa anche se non ha potuto raggiungervi :-*


(Vuoi leggermi in inglese e lasciarmi un kudos? Mi trovi qui)  
   
 
Leggi le 25 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Good Omens / Vai alla pagina dell'autore: leila91