METRO’ BUIA

Cecilia Engawa corre giù per le scale, che la conducono ai treni della metropolitana. La fanciulla riprende un momento fiato, respirando affannosamente dopo la corsa appena fatta per raggiungere in tempo il luogo in cui dovrà prendere la metro che la condurrà finalmente a casa. “ Mamma mia, che tempaccio! “. Fa semplicemente la corvina, strizzando i propri capelli: proprio mentre era piuttosto lontana dalla meta infatti, ha iniziato a piovere a dirotto e lei non ha portato con sè l’ombrello, finendo così per inzupparsi completamente. “ Spero solo di non prendermi un raffreddore! “. Fa poi la figlia di Erika ed Attiglio, sbuffando sonoramente. Tuttavia, alzando lo sguardo nota subito una cosa piuttosto anomala. “ Ma che succede…? “. Chiede, sentendo un freddo improvviso e notando, con sua sorpresa che la metro è completamente deserta e buia: non una luce, non una traccia degli altri treni. Immediatamente la ragazza si mette sul chi va là. “ Non mi piace… “. Sibila semplicemente, facendo qualche passo: nulla. Nulla, né gente, né treni e men che meno una luce: è come se tutti fossero scomparsi, ma razionalmente tutto ciò è impossibile. “ C’è qualcosa che non quadra… “. Fa poi la corvina, senza accorgersi che qualcuno sta camminando nella sua stessa direzione.

Un giovane incappucciato cammina nella stessa direzione di Cecilia. Si accende distrattamente una sigaretta finendo, per coincidenza o forse no, per urtare la giovane strega. L’accendino gli cade a terra, mentre lei si volge verso di lui un pò sorpresa. “ Scusi! Non l’avevo vista… “. Fa, mentre lui raccoglie il proprio accendino e si ferma un istante, dandole le spalle. “ Sa, stavo notando quanto fosse buia e deserta la stazione: non lo trova strano? “. Chiede ingenuamente lei, mentre a quella frase lui ghigna lievemente. Ghigno che la fanciulla non può ancora notare, ma che lui non pare voler togliere.

“ Se le sembra strano vedere la stazione buia, dovrebbe vedere le metro “. Sentenzia, per poi riprendere il cammino. La fanciulla non capisce cosa voglia dire ma, prima di poterglielo chiedere nota che effettivamente i treni sono presenti: sono completamente bui, quasi come la stazione che invece è illuminata solo da una fioca luce. Lui sogghigna un’ultima volta, notando l’espressione smarrita e sconvolta di lei. Lei, che istintivamente corre dietro di lui.

“ Aspetti! “. grida, afferrandolo per il polso e facendogli cadere il cappuccio, mettendo in mostra i suoi capelli quasi argentei. Un brivido di terrore scorre nelle vene e nel corpo di lei, mentre lui rimane di spalle. Solo di lì a poco le rivolge un’occhiata tagliente: i suoi occhi brillano di luce rossa e, approfittando dello smarrimento della strega lui si libera dalla sua presa.

“ Ci rivedremo presto, streghetta “. Sogghigna, scomparendo nella nebbia e mentre, con orrore Cecilia si accorge che quell’uomo, certamente non era umano. E crede anche di aver capito di chi si tratta.