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Autore: JeanGenie    15/12/2021    1 recensioni
"Mi hanno detto che il tuo alloggio ha problemi di riscaldamento."
(Questa storia ha partecipato al Writober 2021
Prompt: Vino
Lista: pumpNIGHT)
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Han Solo, Principessa Leia Organa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Hot(h)

 

 

“E quello dove l’hai preso?” aveva detto Leia fissando la bottiglia, poi la mano che la teneva, poi tutto il resto del corpo della canaglia.

“Mi hanno detto che  il tuo alloggio ha problemi di riscaldamento. Così ho pensato che…”

“Ripeto: quello dove l’hai preso? Stiamo finendo le scorte e tu tiri fuori una bottiglia di vino come se nulla fosse?”

“Lasciami i miei segreti, Altezza.”

Leia detestava quel ghignetto, quello sguardo sornione, quell’espressione che Han aveva ogni volta che si prendeva gioco di lei.

Avrebbe dovuto mandarlo via. Avrebbe dovuto rifiutarsi di starlo a sentire. E mai poi mai avrebbe dovuto bere alcolici nello stesso spazio fisico in cui c’era lui.

Ma Hoth era gelido. E lei aveva davvero molto freddo.

Aveva preso due tazze di alluminio da uno scomparto e aveva ordinato “Versa!”

-

Faceva davvero caldo. Forse avrebbero dovuto spegnere il riscaldamento. Anche se il riscaldamento era rotto. Ma faceva davvero caldo. 

Leia si era tolta la giacca e le scarpe e si era gettata sulla branda ridendo. Le sembrava di essere tornata ai tempi della scuola, ai colpi di testa con Amilyn, ai suoi sedici anni. Ne avevano davvero fatte di cotte e di crude, da ragazzine.

Le sarebbe piaciuto farne di cotte e di crude anche adesso.

“Togli le tue dita dal mio collo, pezzente.”

“Scusa, Principessa Soave.”

Chi gli aveva dato il permesso di sedersi vicino a lei? E perché le sembrava l’unico posto giusto in cui lui potesse stare?

“È meglio se te ne vai.”

“Non sono il tipo da approfittare di una ragazza ubriaca, Altezza. Non è quello che voglio. Non così.”

Già, non così. E aveva ragione. Perché il vino scioglieva la lingua. E, se fosse rimasto, lei avrebbe finito per confessare a lui quello che non voleva confessare nemmeno a se stessa.

“Sul serio, Han. È meglio se te ne vai.”

“Capisco” aveva detto lui alzandosi. “Ti lascio il resto del vino.”

“L’abbiamo finito, idiota.”

Lui aveva sollevato le braccia in uno dei suoi gesti tipici. La mandavano in bestia, i suoi gesti tipici.

“Non importa. Vedo che comunque stai meglio.”

“Sì. Non ho più freddo.”

Lui era rimasto in silenzio per un istante. “Non sono venuto perché avevi freddo. Ma perché eri triste. E adesso non lo sei più.”

Lei non aveva ribattuto. Era vero. Le erano tornati in mente ricordi piacevoli ed era riuscita a rilassarsi e a non pensare, almeno per un po’.

Fra qualche ora le cose sarebbero tornate esattamente come prima.

“Quando tutto questo casino finirà, quando avrai buttato giù l’Impero, dovremmo rifarlo.”

Lei aveva pensato per un istante al domani. Ad altre vite perdute. A lui, che se ne sarebbe andato per la sua strada. A quella guerra assurda che sembrava non avere fine. Ma lui era già uscito, rispettosamente e in silenzio. E lei avrebbe dovuto tenersi le proprie paure per sé.

“Hai ragione, Han. Dovremmo rifarlo.”

   
 
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