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Autore: syila    16/12/2021    3 recensioni
Il Palazzo d'Estate non aveva un centro.
Come il delta di un fiume, una volta oltrepassato il grande portone laccato, si disperdeva in mille rivoli tra padiglioni, terrazze, ponti e giardini che s'inerpicavano sulle pendici della Montagna di Giada fino a perdersi oltre il velo leggero delle nebbie.
La luce crepuscolare in cui era sempre avvolto quel lembo del Reame degli Spiriti lo rendeva ancor più irreale; i suoi edifici galleggiavano nel vuoto, circondati dall'aureola delle lanterne, mentre i drappi delle casate che li avevano abitati nei secoli sventolavano al capriccio della brezza, come grandi vele di seta sfilacciata.
A Leng Ye Xue quel luogo aveva sempre ispirato un senso di decadenza e malinconia, era un'eredità del passato di cui non aveva mai avuto troppa cura; a differenza dei suoi predecessori, non aveva mai fatto nulla per ingrandirlo o abbellirlo.
Era anche abbastanza certo che ci fossero alcune stanze in cui non aveva mai messo piede.
Dei vivaci schiamazzi lo distolsero dalla contemplazione della luce lunare che inargentava i tetti d'ardesia; probabilmente il suo ospite aveva scoperto lo stagno delle anatre.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Bagliori d'Oriente'
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Capitolo XI
Anche la giada ha bisogno di essere scolpita per diventare una gemma

“Come fai a trovare ciò che ti serve in questo disordine?”
L'espressione corrucciata di Alaric emerse al di sopra di un piccolo baule per inquadrare il suo “ospite”, che si aggirava nel laboratorio come un'anima in pena.
“Nel mio casino trovo tutto.” rispose, sfilando dalla base di un cumulo di oggetti in precario equilibrio una sottilissima lima, che gli mostrò con un ghigno soddisfatto “Visto?”
“Uno strumento da scassinatore, perché lo possiedi?”
“Perché tra le mie fantastiche competenze di artigiano magico c'è quella di fabbricare serrature... o di aprirle, come nel caso di questo vecchio forziere; il proprietario lo aveva dimenticato in soffitta, ha perso le chiavi e vuole sapere cosa contiene, magari può essere importante.”
“Tu apri un oggetto di cui ignori il contenuto? E se fosse pericoloso?”
Con la coda dell'occhio l'apprendista vide il bianco fantasma svolazzante avvicinarsi e chinarsi su di lui con fare apprensivo.
“Hai preso delle precauzioni almeno?”
“Non ne fanno di preservativi così grandi...” ridacchiò il francese, sicuro che Ye Feng avrebbe impiegato qualche secondo per capire la battuta.
“Alaric!” l'esclamazione indignata arrivò in differita come previsto, quando ormai l'interpellato aveva finito di armeggiare sulla serratura.
Il meccanismo aveva ceduto e il coperchio del baule si sollevò in un cigolio affaticato di cerniere arrugginite, svelandone l'interno.

“Delle riviste scandalose...”
“Oggi nessuno si scandalizza per delle pose di nudo, ma a fine Ottocento era roba molto forte, con le immagini tridimensionali a colori delle modelle! Adesso le potrei vendere a qualche collezionista di magia vintage...”
“In ogni caso è assurdo che il proprietario ti abbia lasciato il forziere come pagamento.”rispose il Signore degli Shen, che infilò le mani nelle ampie maniche dell'hanfu e chiuse gli occhi manifestando la sua disapprovazione.
Il ragazzo terminò di masticare il grosso baozi e poi fece spallucce “Sai com'è... ha una moglie, inoltre sono oggetti di poco valore, non potevo chiedere denaro o magia in cambio, sono i rischi del mestiere.”
“I rischi che corri sono troppo alti a fronte di guadagni così scarsi.” sentenziò Ye Feng.
“Allora mi domando cosa diresti se creassi qualcosa solo per il gusto di regalarlo...”
Il giovane apprendista mise sul tavolo un sacchetto di velluto nero e lo spinse verso di lui, però in mancanza di reazione apprezzabili sentì il dovere di rassicurarlo.
“Prendilo, non esplode, non brucia e non è maledetto.”
“Per me?”
“Ci sono altri maestri Leng qui attorno? L'altro non ha ancora fatto niente per meritarsi un mio prezioso artefatto.”
“È un regalo?”
“Esatto.”
“Nemmeno io ho fatto niente per meritarlo.”
Il sacchetto rimase a mezza strada tra loro e Alaric cominciò ad innervosirsi.
“La tua religione d'impedisce di accettare regali? Che problemi avete in Oriente?”
“Nessuno... Però non è il mio compleanno o una festa comandata.”
“Ah, capisco, serve un motivo ufficiale, te lo do subito: festeggiamo i tuoi quattro mesi di permanenza a Serannian!”
“Erano quattro mesi la settimana scorsa.” precisò Ye Feng e l'apprendista si morse la lingua per evitare di apostrofarlo come la spina nel culo che in effetti era.
Raramente aveva visto gente così scontenta di ricevere un dono, ma almeno lo accettavano e si sforzavano di spremere un sorriso o un ringraziamento, invece lui no!
Stava zitto, con gli occhi bassi a contare i quadratini della tovaglia!
“Va bene, facciamo così: me lo riprendo e se il mese prossimo sarai ancora dei nostri te lo darò.”
Fece l'atto di allungare la mano, ma con un gesto fulmineo il Signore degli Shen s'impossessò dell'oggetto.
“Ho detto che è arrivato in ritardo, non che non lo voglio...”
“Tu mi farai diventare matto con le tue fisime confuciane!”
“Taoiste, semmai.” obiettò l'altro imbronciato.



Alaric si mise le mani nei capelli e li sfregò rabbiosamente lasciandoli cadere in ciuffi disordinati davanti agli occhi.
C'era davvero da diventare matti a trattare con lui.
Il mese di apprendistato era ormai scaduto da un pezzo, tuttavia per una sorta di tacito compromesso, l'accordo era stato rinnovato sine die.
La loro relazione, che nessuno dei due si azzardava a definire tale, continuava in maniera piuttosto “vivace” alla torre del giovane mago, dove il Signore degli Shen si era ormai trasferito in pianta stabile.
Convivere con una creatura notturna era meno problematico di quanto avesse immaginato e magari nel tempo il maestro Leng sarebbe rimasto a dormire nella camera padronale, anziché tornarsene nella stanzetta degli ospiti prima dell'alba.
Tolto questo scrupolo la condivisione degli spazi e la routine quotidiana erano state organizzate piuttosto bene e il francese si sarebbe detto felice di averlo tra i piedi, se non fosse stato per un aspetto del carattere di quel demonio che lo faceva disperare.
L'algido maestro tutto meditazione, zen e perle di saggezza, la persona più distaccata e meno emotiva che avesse mai conosciuto, nascondeva un insospettabile lato protettivo.
O meglio: era proprio una chioccia apprensiva.
Tanto che lavorare con lui nei paraggi era diventata un'impresa impossibile.
Stava sempre a lamentarsi del disordine, di come dimenticasse aperti i barattoli degli acidi, del perché lasciava acceso il cannello a incandescenza e perfino del fatto che i cacciaviti avessero le punte.
Alaric aveva compreso le sue paure: erano un modo di dirgli che gli voleva bene e si preoccupava per lui, dato che probabilmente da quella boccuccia velenosa non sarebbe mai uscito un romantico “Ti amo”.
Però assecondando i suoi scrupoli alla fine avrebbe dovuto anche smettere di respirare, perché l'aria conteneva ossigeno, che favoriva il processo di ossidazione e invecchiamento delle cellule!

“Quindi lo apri... o devi meditarci su?”
“Lo apro.”
“Tira il cordoncino altrimenti il sacchetto resta chiuso.”
“So come si fa!”
“La prossima volta allego le istruzioni!”

L'Immortale era consapevole del suo atteggiamento irritante, ma aveva dimenticato come ci si sentiva a ricevere un dono disinteressato e di conseguenza a formulare un ringraziamento che non fosse solo una vuota formula di cortesia.
Allentò con calma il cordoncino di seta e lasciò scivolare l'oggetto nel palmo della mano, poi si prese del tempo per esaminarlo, sotto lo sguardo sempre più aggrottato dell'apprendista.
“Se non ti piace puoi dirlo!”
“Stavo ammirando i dettagli, hai modellato i petali uno a uno, sono tutti diversi.”
“Felice che tu lo abbia notato.” brontolò il francese incrociando le braccia al petto. La peonia e le sue foglie erano un lavoro notevole in effetti.
Per comporre il pendente da appendere alla cintura dell'hanfu il giovane mago si era impegnato parecchio usando un materiale dalle insolite proprietà: quando Ye Feng volgeva l'ornamento alla luce prendeva tonalità argentee, portandolo all'ombra diventava nero e opaco.
“Non ho mai visto un metallo simile, neppure nel Mondo degli Spiriti.”
Alaric, tutto lusingato, rispose “Non esiste in natura, lo hanno inventato i tecnici del Laboratorio sulla cascata, li ho convinti a darmene un campione per testare le sue qualità! Pensa: resta freddo anche se viene sottoposto al calore estremo e a venti gradi sotto zero è malleabile come creta!”
“Tu hai usato un metallo sperimentale senza conoscerne i pericoli?”
“Sono un fabbricante di oggetti magici, so il fatto mio sui materiali e come lavorarli!”
“Ignorando le più elementari norme di sicurezza!”

Ci risiamo... È partito di brocca, pensò Alaric, lasciando scorrere in sottofondo le recriminazioni del maestro. Non ha tutti i torti, la sicurezza è importante, ma se non ho il coraggio di sperimentare, di osare sarò come il sarto di paese che guarda con invidia lo stilista famoso!
“Andremo insieme al Laboratorio, se ti affidano dei materiali pericolosi devono fornirti anche protezioni adeguate!”
“Eh? Va bene, d'accordo, andiamo insieme.”
Il ragazzo si agganciò all'ultima frase con una risposta accomodante e il Signore degli Shen annuì soddisfatto, poi infilò il monile alla cintura lodandone di nuovo la fattura e l'originalità.
Alaric gli sorrise, tuttavia si guardò bene dal rivelare che aveva già cominciato a lavorare ad un nuovo progetto, molto più ambizioso e complicato: un ventaglio da combattimento.
Il Maestro Leng praticava le arti marziali e stando all'altro Maestro Leng era una specie di dio della guerra.
Naturalmente aveva preso tutto da lui.
Di fatto, però, non li aveva mai visti brandire una spada, un bastone, un arco e nemmeno fare quelle mosse fighe dei film d'azione.
Uno meditava tutto il giorno, l'altro si esercitava a letto col suo amante e questo scoraggiava il francese, che avrebbe voluto imparare almeno le basi della difesa personale avendo a disposizione cotanti insegnanti.
Regalare un tessen* a Ye Feng poteva essere un buon modo di solleticare il suo ego, spingendolo a dargli qualche lezione.
Alaric aveva svolto ricerche accurate nella biblioteca del Laboratorio, dove gli avevano rimediato anche un campione originale, creato dagli abili armaioli giapponesi.
Nonostante fosse uno scansafatiche quando un progetto lo appassionava dimenticava tutto il resto, compresi mangiare e dormire. Aveva disegnato da solo la struttura del ventaglio creando dei modelli in legno di balsa per perfezionare i meccanismi di chiusura e determinare la giusta lunghezza delle stecche.
Aveva provato e scartato vari metalli; le comuni leghe terrestri erano troppo pesanti o troppo fragili e alla fine si era orientato verso un altro metallo magico, che però era meno malleabile rispetto a quello da cui aveva ricavato il pendente.
I test gli portavano via parecchio tempo e farli all'insaputa del Signore degli Shen diventava una specie di corsa ad ostacoli.
Il giovane apprendista faceva in modo di chiudere il laboratorio prima del suo risveglio, così che non gli venisse la curiosità di andarlo a cercare lì, ma in capo ad una settimana aveva già rischiato di farsi scoprire due di volte, perché il sonno dell'orientale era leggero e i suoi movimenti straordinariamente silenziosi.
Se avesse dato un minimo credito alla teoria delle probabilità avrebbe capito che la sua fortuna era destinata ad esaurirsi.



“Alaric sei ancora al lavoro?”
L'interpellato, colto di sorpresa sussultò, saltò giù dallo sgabello e con un ampio movimento delle braccia ammucchiò le prove a suo carico in un angolo del bancone da lavoro, fuori dal raggio visivo dell'inatteso visitatore.
“Ho finito! Adesso spengo tutto, vado a farmi una doccia e poi mangiamo, ho una fame da lupi!”
Ye Feng aggrottò la fronte; il sorriso e l'entusiasmo del francese erano fuori posto.
Di norma, quando entrava nel suo sancta sanctorum, sbuffava e mugugnava.
“Se è una cosa urgente posso aspettare.”
Il ragazzo era nervoso, provò a sbirciare alle sue spalle, ma lui si spostò di conseguenza.
“No! Nessuna urgenza, di nessun tipo, allora andiamo? Ho fame.”
“A cosa stavi lavorando?”
“A niente di particolare...”
“Scommetto che è un altro oggetto pericoloso! Non indossi nemmeno gli occhiali protettivi!”
“La tua è una fissazione! Fare manutenzione ad un ponte sospesi a cento metri da terra è pericoloso! Lavorare in miniera è pericoloso! Io creo oggetti magici, cosa dovrei temere? Che un baule mi divori?”
“Esistono scatole e bauli multidimensionali, li abbiamo anche nel Mondo degli Spiriti!”
Alais! Sei proprio una rottura! Guarda allora e fanculo alla sorpresa!” esclamò Alaric esasperato, poi si scansò e gli indicò sdegnosamente gli oggetti che stava nascondendo.

“Un ventaglio da combattimento?”
“Serve anche a fare aria...”
“Lo stai costruendo per me?”
Alaric inarcò un sopracciglio, come a sottolineare l'inutilità della domanda.
“Perchè?”
Le sopracciglia inarcate divennero due.
“Sicuramente hai delle commesse più importanti che stai trascurando e non vedo il motivo di tutti questi regali.”
Appena pronunciò la frase Ye Feng si rese conto di quanto suonasse sgradevole.
“Solo perché pensi che siano delle cianfrusaglie inutili!”
“Dovresti concentrarti sul lavoro e lo studio invece di perdere tempo in sciocchezze!”
La risposta riuscì incredibilmente a peggiorare la situazione, quindi ebbe l'accortezza di rimanere in silenzio durante la successiva, prevedibile, sfuriata.
“Queste sciocchezze, come le chiami tu, sono il mio lavoro! Quindi scusa tanto se la tua persona mi ispira nuove idee! Forse non sono abbastanza nobili e raffinate per te!”
Alaric, indispettito, prese il ventaglio e lo lanciò nel bidone degli scarti.
Il Signore degli Shen si accigliò e il suo volto perse un po' della solita serena compostezza.
Era difficile trattare con una simile testa calda, che prendeva tutto di petto, non accettava critiche o consigli e ribatteva colpo su colpo ad ogni obiezione che gli veniva mossa.
Ai suoi tempi nessuno avrebbe voluto un allievo del genere e perfino i tolleranti maestri moderni si erano arresi, lasciandolo in balia di sé stesso.
Lui era più di un mentore: dividevano il letto, la quotidianità, cominciavano a capirsi e ad ascoltarsi... ma era sufficiente per deporre le rispettive corazze di solitudine e diffidenza?

“Mi hai frainteso.” disse, ripescando il tessen dal luogo negletto in cui era stato gettato “Intendevo che io posso aspettare, prendi il tempo necessario per elaborare questi progetti, senza rubarlo agli altri clienti o lavorandoci di nascosto e frettolosamente.”
“Lo faccio perché tu hai sempre da ridire su tutto!” il giovane si avvicinò, gli strappò di mano il ventaglio e cominciò ad esaminarlo per vedere se aveva subito danni.
A Ye Feng sfuggì un sorriso notando il suo comportamento contraddittorio.
“Il meccanismo di apertura ha un problema...” suggerì.
“Uhm... si. Le stecche si aprono fino ad un certo punto, poi si bloccano e le lame restano all'interno, bisogna forzarlo, allora scatta.”
L'apprendista piegò il polso con un movimento brusco, il ventaglio subì il contraccolpo e le lame uncinate uscirono come previsto. “Non è sicuro maneggiarlo così, va perfezionato.”
“Lo so! È colpa di questo materiale: leggerissimo e flessibile, ma difficile da modellare.”
“Potresti... cambiarlo?” ipotizzò l'orientale, preoccupato dall'ennesimo esperimento in cui Alaric si era buttato a capofitto.
“È fuori discussione! Ormai il tessen è quasi finito, non ricomincerò daccapo, questo metallo deve capire chi comanda!” ribatté il ragazzo, che volendo dimostrare la sua competenza di artigiano magico cominciò a maltrattare l'oggetto e a fletterlo a suo piacimento.
“Vedi? È perfetto per realizzare armi da taglio, ha la morbidezza di una stoffa, potrei modellare una spada a forma di cintura e nessuno si accorgerebbe della differenza.”
Tuttavia all'ennesima torsione il ventaglio oppose un'imprevista resistenza; il materiale di cui era composto s'irrigidì e le stecche andarono in frantumi, generando un'esplosione di schegge.
Ye Feng istintivamente distolse il viso per una frazione di secondo e quando girò la testa era già accaduto tutto: il giovane apprendista teneva le mani premute sull'occhio destro, mentre un rivolo di sangue gli colava dalla guancia fin sotto al mento.
“Alaric!” esclamò spaventato e si protese verso di lui, che invece indietreggiò di un passo.
“Ti è entrata una scheggia nell'occhio, fammi vedere!”
Il ragazzo scosse il capo e premette più forte sulla ferita.
“No, bisogna avvertire Maya.”
La sua calma faceva agitare il Signore degli Shen.
“Chi è Maya?”



In risposta a questa domanda si materializzò accanto a loro una giovane donna sorridente dalla pelle bronzea e lunghi capelli corvini.
Era abbigliata con un elaborato saree indiano dai colori caldi e sgargianti ed era bella come poteva esserlo l'immagine ideale di Lakshmi, la Dea Indù della Fortuna e dell'abbondanza.
“Eccomi! Apprendista Lafayette, maestro Leng Ye Feng in cosa posso esservi utile?”
Al vederla comparire improvvisamente il Signore degli Shen fece un balzo indietro e la destra cercò d'istinto l'elsa della spada.
Alaric invece sembrava sollevato.
“Ho combinato un casino col progetto del tessen.” le spiegò “Il metallo ha avuto una reazione anomala, si è spezzato e una scheggia mi è finita nell'occhio.”
La fanciulla annuì.
“Ho già trasmesso i dati al laboratorio, il Dottore sta inviando una gondola e all'arrivo l'equipe medica sarà pronta per procedere all'estrazione.”
“Posso portarlo io al laboratorio!” s'intromise Ye Feng.
“Lo sconsiglio vivamente, i parametri vitali sono alterati.”
“Appunto! Me ne occupo io, è inutile aspettare la gondola!”
“Intendevo che i tuoi parametri sono alterati maestro Leng, lo stress dell'incidente occorso al tuo protetto ha alterato l'equilibrio Yin e Yang; con questi valori la tecnica di trasporto interdimensionale aumenta del trenta per cento il rischio di incidente o errore.” spiegò serafica l'indiana.
L'interpellato le oppose un silenzio sdegnato, non intendeva discutere con un'assistente virtuale; che ne sapeva un ammasso di codici e impulsi elettrici dei suoi poteri e di come funzionavano?
Durante il breve viaggio sulla gondola le dedicò delle lunghe occhiate ostili, soprattutto perché Alaric sembrava perfettamente tranquillo e a suo agio con quell'entità fittizia, più evanescente di un spettro e più inutile di una pozione scaduta.
Il maestro della Morte gli aveva parlato spesso delle meraviglie futuristiche di Serannian e Maya ne era forse l'esempio più eclatante; una sorta di dea onnisciente e onnipresente in grado di assolvere alle richieste più disparate: dalla spesa a domicilio al consulto medico a distanza.
Al Signore degli Shen non sembrava una grande innovazione.
Senza un corpo fisico che aiuto poteva dare a parte trasmettere delle informazioni?
Anche un normale telefono era in grado di svolgere lo stesso compito.

Fine undicesima parte


⋆ La voce dell'onniscienza ⋆

Carissimi eccoci di nuovo alle prese con le problematiche amorose ed esistenziali dei nostri sinofrancesi magici :)
Stavolta è la coppia junior ad essere sotto i riflettori e scopriamo che Ye Feng si è trasferito nella torre dell'apprendista (con grande gioia del suo maestro presumo!) e la convivenza tra i due procede pur con qualche piccolo intoppo.
Soprattutto è il carattere apprensivo e protettivo del Signore degli Shen a causare qualche problema al francese, a cui tocca fare le cose di nascosto, fino all'imprevisto incidente finale.
Volete che Ye Feng perda l'occasione di pronunciare l'ennesimo "Te l'avevo detto?"
E volete che Alaric se ne stia buono in un angolo a subire?
Ovviamente no!
Per adesso abbiamo intravisto Maya, una specie di tuttofare virtuale che il nostro cinesino ha declassato al rango di "segretaria", ma su cui avrà modo di ricredersi. Nel prossimo capitolo conosceremo anche il suo ideatore e visiteremo un edificio che finora è stato solo menzionato: il laboratorio sulla Cascata.
Restate a bordo e allacciate le cinture, il viaggio prosegue!


Traduzioni e spiegazioni:
Tessen: ventaglio da combattimento di origine giapponese, era una delle armi secondarie dei samurai.
L'arte del combattimento col ventaglio si è diffusa anche in altri luoghi dell'Asia ed è parte integrante dei numeri di combattimento dei wuxia cinesi ^^ - https://it.wikipedia.org/wiki/Tessen



   
 
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