Halo

Everywhere I'm looking now
I'm surrounded by your embrace
Baby I can feel your halo
Pray it won't fade away
(Halo - Beyoncé)
 

Brienne cercava di avere un’occupazione per l’intero arco della giornata. Fosse dipeso solo dalla sua mente, avrebbe trascorso anche la notte impegnata in qualche attività, produttiva o meno; ma il suo corpo reclamava riposo e, quando i venti del Nord si facevano troppo pungenti per sopportarli, era costretta a fare ritorno nella sua stanza.
Loro.
Una parte di lei si aspettava ancora che, al rientro, avrebbe visto Jaime seduto sul letto, intento ad affilare la sua spada o a guardare il fuoco, perso nei suoi pensieri. Una sera lo aveva anche trovato steso sopra le pellicce completamente nudo: era arrossita fino all’attaccatura dei capelli, ma non aveva rifiutato il suo invito.
Ora quel letto era vuoto. Così come lo erano i ganci accanto al camino, dove erano soliti riporre i loro mantelli; sul piccolo tavolino in legno figuravano ancora due bicchieri, ma uno era intonso da settimane ormai. Brienne non riusciva a disfarsene, così come non riusciva a evitare di portare al fianco Giuramento e stringerla ogni volta che si sentiva a disagio o in cui aveva bisogno di raccogliere i pensieri. Continuava a sentirla come una presenza amica e, soprattutto, continuava a sentire il fantasma di Jaime aleggiare su quella spada, nella loro stanza, sul suo corpo. Non riusciva a lasciarlo andare. Non voleva lasciarlo andare, il che la rendeva nient’altro che una sciocca ragazzina che si ostinava a vivere nel sogno del vero amore.
Jaime l’aveva amata, abbastanza perché Brienne ci credesse, ma non abbastanza perché dimenticasse sua sorella. Lei non aveva la presunzione di capire che tipo di sentimenti legassero i due gemelli, ma sperava davvero che Jaime avrebbe potuto trovare la felicità lontano da Cersei Lannister, perché con lei, felice, non le era sembrato mai.
Si tolse il mantello, riponendolo vicino al fuoco per far asciugare la neve che vi si era depositata sopra, e si sdraiò sul lato sinistro del letto – il destro occupato dal fantasma di Jaime.
Avrebbe voluto dimenticarlo; avrebbe voluto odiarlo. Era stato Podrick il primo a cui aveva detto della partenza di Jaime e la sua reazione l’aveva lasciata basita: non credeva che il ragazzo fosse in grado di provare rabbia o rancore verso qualcuno.
«Non lo ha fatto con cattiveria» gli aveva detto Brienne, cercando di calmarlo. «Non si può scegliere chi amare.»
Ma si poteva scegliere con chi restare. Si poteva scegliere da chi tornare. E quello era ciò che Brienne intimamente sperava. Se avesse avuto un fratello in pericolo, lei sarebbe accorsa in suo aiuto senza pensarci due volte; non avrebbe spezzato il cuore di Jaime per farlo, ma niente l’avrebbe trattenuta dal salvarlo, se gliene fosse stata data la possibilità.
Forse, si ripeteva ogni notte, Jaime aveva adempiuto al suo dovere di fratello e di cavaliere; e, a guerra conclusa, il posto accanto a sé nel letto sarebbe stato riempito di nuovo dal peso dell’uomo.
 

* * *
 

«È giunta una lettera da Lord Tyrion.» 

Brienne ascoltò il resoconto su quanto accaduto ad Approdo del Re, ma nel momento stesso in cui Sansa l’aveva presa da parte per darle la notizia aveva capito che di Jaime, per lei, non sarebbe rimasto altro che il fantasma.