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Autore: xla    27/12/2021    1 recensioni
[Vegeta/Goku - Vegeta/Bulma - Goku/ChiChi]
Il cuore del Principe era puro, Goku non aveva dubbi. E avrebbe fatto qualsiasi cosa per il bene di Vegeta.
-Oh Vegeta… sei mio amico e sei ferito, perché dovrei lasciarti soffrire? -
-Perché non fai altro, Kakarot! –
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Goku/Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Disclaimer: Dragon Ball e tutto il suo multiverso sono di proprietà di Toriyama e Toei Animation, non scrivo a scopo di lucro ma solo per divertimento e passione.
 
 
 
Note.
Sta vedendo la luce nel fandom italiano senza essere completata, ma va bene così (avrà più di dieci capitoli). La prima storia che abbia mai scritto su DB. Il mio personale punto di vista.
Inizialmente erano una serie di one-shot ma ho deciso di suddividere tutto in capitoli/parti.
Mi sono resa conto che il mio stile di scrittura è cambiato da quando ho scritto questa roba—non so se in positivo o in negativo. Ma è cambiato e solitamente i cambiamenti mi piacciono. 
Il raiting attualmente è arancione per poter spaziare maggiormente con alcune cose. Non prevedo alcun rosso (strano, vero?)((no, okay, avevo già messo in conto una one-shot solo rossa))
Goodvibes-
 
Intro:
Il cuore del Principe era puro, Goku non aveva dubbi. E avrebbe fatto qualsiasi cosa per il bene di Vegeta.
-Oh Vegeta… sei mio amico e sei ferito, perché dovrei lasciarti soffrire? -
-Perché non fai altro, Kakarot! –
 
Ambientazione, cronologia ecc.
Iniziamo dalla fine della Saga di Majin Bu (con un piccolo pezzo iniziale del finale dei Cell Game) e poi tutto prende una piega diversa e, per direttissima, anche alcune cose di Dragon Ball Super saranno modificate.
 
 
 
 
 
 
 
What a Prince deserves
 
Capitolo 1
 
I’m not your enemy – part. I
 
 
 
 
 
Anno 767 
 
Ehy aspettate un attimo ragazzi! Sono io, Goku! Vi sto parlando dall’aldilà, ascoltatemi attentamente. Dunque… tanto tempo fa Bulma mi disse una cosa che mi colpì: secondo lei era colpa mia se il nostro pianeta veniva minacciato in continuazione da strani mostri e a pensarci bene non aveva torto. 
Per questo mi sono convinto che laggiù starete meglio senza di me. Anche Re Kaioh la pensa così, non è vero? 
Inoltre ad essere sincero a me non dispiace affatto questo posto. Sapete, Re Kaioh ha promesso di farmi seguire un allenamento speciale come ricompensa per aver salvato il pianeta! E poi di solito quando si viene nell’aldilà di noi resta solo l’aura, io invece possiedo ancora il mio corpo e rimarrò giovane per sempre. Inoltre qui ci sono molti personaggi interessanti da conoscere, come i grandi maestri del passato: mi divertirò un sacco!
Re Kaioh avrebbe potuto tornare in vita grazie alle sfere del drago, ma ha deciso di rinunciare per restare qui insieme a me per farmi compagnia. Insomma, ciò che voglio dirvi è che apprezzo molto i sentimenti che nutrite per me, ma io preferisco rimanere dove sono. 
Il mio Gohan è grande ormai, io non avrei più nulla da insegnargli. 
Ciao a tutti, ora devo andare. Siate felici e non temete: sarò sempre accanto a voi! 
Addio
 
 
774
 
 
Erano passati sette anni, ma ricordava bene cosa si provava nel morire- dopo averlo provato due volte, la sensazione rimaneva. E aveva scelto di rimanere nell’aldilà; lui poteva continuare a allenarsi da morto e la Terra sarebbe stata al sicuro. Le cose procedevano bene, per quel che ne sapeva, tranne piccole eccezioni di cui si sono occupati i ragazzi, non c’erano stati particolari problemi. Poi era arrivato il 25° Torneo Tenkaichi e si era detto che poteva fare un’eccezione, dopotutto era morto! Cosa poteva andare storto?
Mai avrebbe immaginato… 
E mentre vedeva Vegeta lottare contro il controllo della mente del malvagio mago Babidi, si chiese se il cuore potesse fare male anche quando non batteva più. Vedere l’amico in preda a quel dolore, combattendo una battaglia contro se stesso era stato… destabilizzante. Sapeva che Vegeta era rimasto un vero guerriero saiyan, che nel suo sangue scorrevano ambizione e sete di potere… ma Vegeta con un cuore malvagio? No, no… come poteva Vegeta, tra tutti, acconsentire a un ricatto simile come quello offerto dal mago? Vegeta aveva una mente e un cuore puri, forti. Era cambiato rispetto a quando era arrivato sulla Terra la prima volta, la vita lo aveva messo alla prova e premiato con una vita più tranquilla… ciò che meritava. 
Goku aveva un motivo in più per fermare i piani di Darbula e Babidi: impedire la rinascita di Majin Bu. 
Confidava nella buona volontà di Vegeta, ma desiderava così tanto essere di aiuto per risparmiargli quel dolore… l’umiliazione, ma come se fosse stato trasformato anche lui in statua come Piccolo e Crilin, si sentiva impotente- qualcosa a cui non era abituato.
Vegeta, fiero e orgoglioso come sempre, al di là delle apparenze aveva conservato la sua mente, rifiutandosi di cedere al controllo, ha permesso al mago solo di dargli più potere, e in che prospettiva aveva preso la realtà, quando aveva capito che Vegeta aveva accettato quell’invasione solo per la possibilità di scontrarsi alla pari con lui? Vegeta desiderava più forza per combattere contro di lui, Babidi poteva dargliela e poco importava che fosse buona o cattiva.
La vergogna di Vegeta era tale da cedere a questo? Il Principe dei saiyan non tollerava l’idea di essere stato superato, soprattutto se a farlo era stato un guerriero di terza classe come lui… Aveva messo in pericolo la sua vita, quella della famiglia e dell’intero universo, solo per… per… 
Gohan aveva detto che gli dispiaceva che una giornata speciale come il giorno del suo permesso sulla Terra per ventiquattro ore venisse sprecato così, contro l’ennesimo nemico e di nuovo contro Vegeta. Onestamente… Goku non aveva niente in contrario. Era tornato per il Torneo di Arti Marziali, Vegeta si era iscritto esclusivamente per poter combattere contro di lui… a Goku non dispiaceva il corso degli eventi. Lui e Vegeta, due erano gli ultimi due saiyan purosangue rimasti nell’universo per quanto ne sapevano, avrebbero dovuto essere amici… fratelli… avevano lo stesso sangue. Peccato che Vegeta preferiva quando il sangue venisse sputato dalla bocca e colasse da una profonda ferita… e neanche questo dispiaceva troppo a Goku. 
Ma nonostante tutto, non capiva perché Vegeta si era messo contro di lui. Non lo avrebbe mai capito.
In tutto il suo ottimismo e fiducia, Goku si era sempre vantato di sapere cosa ci fosse nel cuore del Principe, sempre sperando in un suo cambiamento- no, non in un cambiamento, ma in una epifania di Vegeta stesso, perché aveva sentito che c’era del buono in lui e con il tempo, anche grazie a Bulma e a quello che avevano passato insieme negli anni, anche lui fosse arrivato alla consapevolezza che non era cattivo. Crilin stesso seppur titubante inizialmente, non aveva più avuto dubbi.
Era stato cieco? E adesso il pianeta rischiava di essere divorato dalla malvagità dentro il cuore di Vegeta. Ma Goku lo conosceva, lo sapeva. Urlò e combatté più forte. Lo aveva visto. Il cuore di Vegeta non era limpido, ma come si poteva sperare che fosse cristallino con tutto l’orrore che aveva vissuto sin da bambino? No, Vegeta non era cattivo. Ma aveva punti deboli, che quei farabutti avevano trovato e scavato, per portare a galla le sue paure e insicurezze per poterlo manipolare.
 
Sarà un vero piacere vederti in ginocchio, Kakarot. Preparati all’umiliazione più grossa della tua vita, bello.
 
Sentire i ki bollenti di Vegeta attorno al collo che lo bloccavano alla roccia, alla vita, polsi e caviglie… una di quelle sensazioni che non aveva mai provato: Vegeta lo continuava a stupire, lo spingeva oltre i limiti, aiutandolo a conoscersi di più. Non sapeva dare un nome a tante di quelle emozioni, ma erano scaturite da Vegeta. Anche la speranza e la paura… era di altra luce e calore quando venivano create da lui.
E Vegeta continuava a odiarlo, forse anche di più. E Goku continuava a non credergli.
Quel colpo dietro il collo non se lo aspettava, aveva creduto all’amico, alla tregua proposta… ancora oggi lo avrebbe fatto. 
 
 
In qualche modo… sapeva che sarebbe successo, per qualunque motivo che sarebbe risultato giusto nel cuore del Principe: vivere in un mondo in cui non esisteva più Vegeta… non era mai stato estraneo alla morte, cari e non, e non era per via delle sfere del drago che non riusciva a essere troppo dispiaciuto, ma per il suo approccio alla vita- Goku era consapevole del dolore che aveva causato a Chichi, Gohan, e Goten, forse troppo superficiale rispetto agli altri umani, ma lui non era umano, almeno per metà. La loro vita li metteva costantemente davanti alla prospettiva della morte, non si trattava di farci l’abitudine… perché non era la prima volta che Vegeta moriva, la prima volta era stata per mano di Freezer, forse era per tutto quello che Vegeta aveva fatto dal momento in cui era tornato in vita, forse in modo burbero e troppo atipico per gli standard terrestri, ma si trattava di un alieno- un saiyan, che faceva di tutto per abituarsi a questa nuova vita più sedentaria rispetto a quella a cui era stato costretto a abituarsi quando era un sicario di Freezer. Vegeta ancora, meritava di meglio!
Ma mentre allenava i bambini per la fusione Metamor, iniziò a chiedersi se lui sapeva quale fosse il meglio per qualcuno, soprattutto per Vegeta. Gli restava poco tempo, le ventiquattro ore stavano per scadere, sapeva che Piccolo avrebbe completato al meglio il troppo breve addestramento di Trunks e Goten, e non si sentiva abbattuto o sconfitto perché non era riuscito a battere questa nuova forma di Majin Bu, la sua mente era altrove… anche se Crilin sembrava convinto che avesse la soluzione in tasca e che la sua sola presenza sembrasse rilassarlo, questa volta… lo sconforto era presente nel suo cuore. Il sacrificio di Vegeta… cosa deve aver provato, morendo da solo? No, non poteva capirlo, non questa volta… perché forse aveva pensato che in qualche modo era corretto così, avrà pensato che era compito suo, visto che era stata parte attiva della rinascita di Majin Bu, il compito di rispedirlo da ovunque fosse arrivato, una volta per tutte.
Quando Goku era morto la prima volta, per mano di Piccolo, assieme al suo ritrovato fratello maggiore Raditz, era stato per salvare Gohan ancora piccolo, la seconda volta era stato contro Cell- e non era servito a molto, così come per Vegeta, ma in entrambi i casi era sereno su cosa stesse facendo. Non aveva mai avuto paura di morire, anche quando non sapeva cosa si trovava dall’altra parte, la vedeva come un’avventura, quale era stata, da lì in poi… ma era stato fortunato, rispetto a Vegeta, la prima volta che era stato ucciso da Freezer era finito negli inferi- e neanche la consapevolezza di tornarvi lo aveva fermato dal sacrificarsi.
Il cuore del Principe era puro. Goku non ne aveva dubbi e avrebbe fatto di tutto per accertarsi che Vegeta stesse bene, vivo o morto!
Ma il suo tempo era scaduto, una giornata che era durata con un flusso peggiore di quello presente nella Stanza dello Spirito e del Tempo, e se ne tornava in paradiso sapendo che lasciava la Terra in buone mani. Non avrebbe più rivisto nessuno della sua famiglia- i suoi amici. Vegeta. Ma se significava che erano vivi, era meglio così.
Finì invece sul pianeta dei Kaiohshin, osservando il continuo della battaglia dalla sfera, non potendo fare nulla se non quello di interpretare il ruolo dello spettatore, non riuscendo a non essere fiero dei rapidi progressi di Gohan. Che, ancora un po’ titubante e non contento di combattere, si era messo a disposizione e pronto per imparare qualunque nuova tecnica che li avrebbe aiutati contro questo nuovo nemico così spaventoso.
Majin Bu si era evoluto, in trasformazioni diverse da quelle dei saiyan e quelle che aveva mostrato Cell. Questa creatura che inizialmente era apparsa sorridente e quasi ridicola si era rivelata inarrestabile e spietata. Cell aveva un piano, anche se contorto, ma Majin Bu no… lui voleva solo divertirsi e sterminare e mangiare… aveva visto uno dopo l’altro i suoi affetti venir ridotti in caramelle, cioccolatini e bonbon e mangiati in un sol boccone da quel mostro… e non poteva fare niente, non sarebbe neanche potuto scendere con Gohan per combattere al suo fianco- si sarebbero rivisti solo quando anche il ragazzo sarebbe morto.
Neanche il nuovo potere scoperto di Gohan era stato di aiuto, non davvero, e il giovane saiyan era stato assorbito e il suo talento usato per distruggere e devastare. Adesso la Terra ma anche l’universo, erano scoperti… possibile che non c’era alcun modo? 
Il vecchio Kaiohshin il Sommo, che aveva appena finito di far uscire il potere latente celato dentro suo figlio, gli aveva offerto una soluzione, una pratica che i Kaioshin potevano usare ma solo una volta nella loro lunga esistenza: dare la loro vita per riportare un’altra creatura dal regno dei morti… e questo vecchietto voleva farlo con lui. Goku non aveva parole, per quanto la situazione fosse drastica, ogni vita era importante poiché singolarmente arricchiva l’esistenza con la sua diversità. Kaiohshin il Sommo insistette e portò delle argomentazioni valide e onestamente Goku fremeva dalla voglia di tornare a picchiare la faccia rosa di Majin Bu. 
E trovarsi faccia a faccia con quel mostro con il suo corpo rinato, iniziando a combattere a piena forza e rinnovandola trovandone di nuova tale era la passione che ci stava mettendo, valeva la pena ogni osso ammaccato e sangue che sputava- gli era mancato, essere morto e combattere non era lo stesso, non senti davvero il dolore, per Goku quel dolore era invece un incentivo a dare di più.
Mentre combatteva sentì un ki che non avrebbe potuto confondere con nessun’altro, in ogni pianta e universo. Vegeta. Percepì come se il proprio ki volesse allungarsi verso quello del saiyan più anziano e stringerlo a sé, dalla felicità di rivederlo. Aveva sempre pensato che a modo suo Re Enma fosse un vero gentiluomo: aveva conservato l’anima di Vegeta, permettendogli di tornare subito con un permesso speciale!
Da una parte Goku era preoccupato: era stata un’eccezione dovuta a ciò che stava accadendo? Era per via della minaccia che l’universo avrebbe affrontato se non fossero riusciti a sconfiggere Super Bu e Kid Bu? Altrimenti… cosa ne sarebbe stato di Vegeta?
Ironia della sorte, si erano come scambiati, adesso era il Principe quello con l’aureola e lui era tornato in via per gentile concessione di Kaiohshin il Sommo. E come se non bastasse, il simpatico vecchietto gli aveva fatto un dono molto importante: gli orecchini Potara! Grazie al loro uso, due esseri potevano fondersi e dare vita a un individuo molto potente, l’ideale per la tremenda battaglia che li attendeva. Unica controindicazione… la fusione non era reversibile, sarebbe rimasto con l’altra persona a cui avrebbe consegnato il secondo orecchino per il resto dei loro giorni.
Non era un’idea tremenda, avrebbe fatto ogni cosa, per mettere fine alla battaglia- questa volta sì. Soprattutto perché da quando era in vita, non riusciva a mantenere abbastanza a lungo la trasformazione in super saiyan di terzo livello. Non era interessato sul momento a sentire la potenza del rivale, anche se era rimasto impressionato dal suo livello di potenza e alla bocca dello stomaco sentiva del disagio, al pensiero di non potersi scontrare di nuovo con una creatura di tale portata… ma non poteva lasciarlo a piede libero, questa volta no. 
Il piano era di fondersi con Gohan, ma non era stato possibile e quando aveva osservato Vegeta le cose si erano magicamente incastrate e si sentì un idiota, davvero un idiota questa volta! 
La reazione del Principe era stata, a suo personale avviso, eccessiva. La situazione era disperata, tragica e Vegeta invece pensava solo a quanto non volesse, assolutamente, fondersi con lui. Goku non si era offeso, era consapevole del carattere dell’altro- e gli aveva anche urlato dietro perché non aveva usato il terzo livello del super saiyan quando avevano combattuto quando portava il marchio di Majin Buu del mago Babidi, ritenendo che fosse una grande mancanza di rispetto tra saiyan- soprattutto verso il suo Principe. La delusione di Vegeta era un duro sasso da ingoiare, ma non avevano tempo! Vegeta avrebbe potuto continuare a ringhiargli addosso dopo.
Super Buu adesso possedeva tutti i poteri dei loro amici, non poteva farcela singolarmente- cosa in cui solitamente eccellevano, a differenza del gioco di squadra, ma quello che proponeva era ancora qualcosa di individuale… solo in modo diverso. Era la loro ultima carta, non prevista, ma non avevano tempo per la fusione Metamor, avevano invece la possibilità dei Potara… perché Vegeta era così contrario? Erano le due creature più forte di lì a chilometri di distanza, la loro unione poteva dare vita a una creatura invincibile! Goku aveva la pelle d’oca dall’emozione. Perché Vegeta non poteva, per una volta, ascoltarlo? Accoglierlo? 
Anche quando gli ricordò che tutte le persone che conoscevano erano state mangiate dal mostro rosa, e che non bastava ucciderlo, dovevano tirargli fuori gli altri, era apparso titubante. Ma una cosa di Vegeta bisognava dirla: anche se si faticava a convincere quando pure lui ammetteva che erano con le spalle al muro, niente lo avrebbe fermato dall’ultimare la missione! Ecco perché non si era tirato indietro quando nell’ultimo istante, lo aveva avvisato che la fusione era irreversibile.
Diventare Vegeth era una di quelle esperienze che mai si sarebbe sognato, perché questo era un sogno, vero? Non poteva esistere qualcosa di così bello! Erano nello stesso corpo, loro due… era come l’ultimo passo a cui sarebbero arrivati, un giorno o l’altro. Lo sentiva in una parte nascosta dell’animo e tenuta a freno dagli anni sulla Terra.
Erano un unico essere, un combattente così forte da essere quasi eccitante. Quasi… quasi era contento, di non poter usare il terzo livello del super saiyan. E adesso era per sempre. E poteva sentire, orecchie e cuore, osservare con occhi e anima, la vita travagliata di Vegeta, immaginando che forse poteva andare diversamente, se lui non fosse stato spedito sulla Terra, se non avesse battuto la testa. Ma se così non fosse… allora Vegeta non avrebbe mai conosciuto Bulma, non esisterebbe Trunks… no, non poteva fare questo a Vegeta! Nel cuore di Vegeta c’era spazio per la moglie e il figlio, e tanto rancore e odio verso la debolezza del padre, Re Vegeta III, verso Freezer e se stesso, che aveva permesso a quel tiranno di sfruttare la razza saiyan per tutto quel tempo. E una parte… in costante lotta con se stesso, si sentiva troppo ammorbidito da quando era arrivato sulla Terra e la colpa era… era…
Goku strinse i denti e si concentrò sul combattimento, era colpa sua, sua. Lo sapeva, sapeva del disprezzo di Vegeta ma non lo aveva mai sentito, era come odiare se stessi. E nonostante questo, anche se significava odiare se stessi ora che erano un unico corpo e mente… era disposto a passare l’eternità così.
Vegeta non solo compensava ciò che gli mancava, e viceversa, ma anche i loro pregi e difetti erano amplificati, dal suo punto di vista… erano perfetti, non poteva esistere altro sulla Terra, nell’aldilà o nell’universo che potesse raggiungerli in questa forma e anche solo per potenza.
Il piano per farsi assorbire da Super Buu aveva funzionato, la barriera protettiva che avevano usato per non farsi assorbire era stata un’idea eccellente- e amava il fatto di non saper dire da chi arrivava, semplicemente perché erano uno.
Se non poteva sconfiggerlo dall’esterno, avrebbe avuto più speranze attaccandolo in un luogo da cui non se lo sarebbe mai aspettato: dentro di lui! E come Vegeth sarebbe stato un gioco da ragazzi.
Inaspettatamente la fusione si sciolse poco dopo la piccola vittoria ottenuta. Vedere l’aureola sopra la testa di Vegeta era qualcosa di tanto spaventoso quanto rassicurante, ancora.
-Il vecchietto aveva detto che era per sempre. – Disse, confuso, respirando come se gli mancasse qualcosa e stesse cercando di ritrovare tutti i suoi organi.
Vegeta invece appariva più sicuro rispetto al prima della fusione.
-Già. Hai detto così… se era vero siamo stati fortunati! Mi rifiuto di fondermi di nuovo con te. -rispose il Principe, sollevato, mentre si levava subito l’orecchino. 
-Ehy cosa fai? Non togliertelo! – urlò. - Quando usciremo dal corpo di Bu credo che potremo unirci di nuovo! – diventando Vegeth avevano acquisito una forza sorprendente, altrimenti non si spiegava perché fossero ancora vivi. Non potevano lasciarsi scappare quella che era l’unica cosa che aveva funzionato contro quel mostro rosa. – Forse è solo colpa della brutta aria che c’è qui dentro… -
Vegeta tuttavia non perse tempo e strinse il pugno attorno al Potara, mentre lo guardava in faccia con un ghigno soddisfatto, distruggendo l’orecchino.
-C-Cos’hai fatto? Così non potremo più unirci! – gli urlò, non capendo le sue azioni fatte con una tale leggerezza: - E-e poi tu sei morto! Se rimani separato da me, dovrai tornare all’altro mondo! – era qualcosa che non voleva, per Bulma, per Trunks… per se stesso. Vegeta meritava di meglio.
Ma il saiyan più grande sorrideva beffardo: - Umpf… lo preferisco, piuttosto che rimanere unito a te… e poi, non ci sarà alcun bisogno di fondersi. –
Appariva così sicuro di sé, cosa che era normale per lui. Ma quel gesto di distruggere il Potara… era disposto a tutto, pur di non fondersi ancora con lui. 
Con il senno di poi… Goku lo capiva il motivo. E ancora, decise di mettere da parte i pensieri e le emozioni, per focalizzarsi sulla priorità del momento: sfruttare quell’occasione che si era presentata.
Aveva messo da parte ogni cosa, le priorità erano altre! In quel momento erano dentro il corpo di Super Buu e dovevano trovare un modo per sconfiggerlo.
Non avrebbero mai pensato di trovare i loro amici e figli che erano stati assorbiti, e nel salvataggio era stato incluso anche il primo Majin Bu, che si è scoperto essere la sua parte buona. E così si erano ritrovati a combattere contro un’altra forma del mostro rosa: Kid Bu. 
Grazie anche all’idea di Vegeta di chiedere quei due desideri alle sfere del drago l’aria aveva cominciato a riempirsi di speranza dopo troppo tempo senza- e lo stupore di Vegeta nel vedersi l’aureola sparire dopo il desiderio di far tornare in vita tutte le persone tranne quelle malvagie.
Dando fondo a tutte le loro forze, sono riusciti a sconfiggerlo- anche con l’aiuto inaspettato di Mister Satan che anche se in modo passivo era sempre stato presente, dimostrando di avere un coraggio tutto suo, Goku riconosceva il suo contributo, era stato anche grazie a lui se avevano sconfitto Kid Bu! Ed era stato dalla sua parte quando aveva usato il proprio corpo come scudo per difendere Bu da Vegeta, dicendo che Bu era buono e che si sarebbe preso lui la responsabilità della creatura. Goku gli credeva. 
Grazie a Dende e alle sfere del drago, la Terra era tornata al posto di prima e il ricordo di Majin Bu scomparso come era giusto che fosse- aveva provocato troppa distruzione e i terrestri meritavano la pace.
Aveva abbracciato il piccolo Goten e osservato Gohan che faceva altrettanto con Videl. Poi guardò negli occhi pieni di lacrime di Chichi, che aveva notato l’assenza della sua aureola.
-Adesso… adesso starai con noi, vero Goku? Tornerai e resterai? –
-Sì, Chichi, mi sei mancata tanto. –
La mora lo abbracciò e lui la strinse a sé, profumava di un posto familiare e sicuro, pieno di promesse vecchie che aveva mantenuto a stento.  
 
 
Aveva detto alla sua famiglia e amici che sarebbe rimasto. Non era vero, non era neanche una bugia… ma alcune cose erano cambiate ancora una volta. 
Nella mente tornarono i ricordi di parole, immagini che gli avevano invaso la mente durante la fusione. 
 
“Come? Come hai osato morire così? Non ho mai avuto l’opportunità di dimostrare la mia forza contro di te. Sei morto senza paura. Cosa mi lascia? Non sono un guerriero e non combatterò mai più.”
Kakarot sei fantastico, non ho mai avuto una possibilità contro Bu, tu sei l’unico che può combattere contro di lui.
Ho combattuto come volevo, perché è stato divertente uccidere i miei nemici e nutrire il mio ego. Sei diverso, combatti non per vincere ma perché ti rifiuti di perdere, oltrepassando i tuoi limiti, non importa chi sia il tuo avversario.”
Questo non può accadere. Ogni volta che divento più forte, un potere più grande sembra mettermi alla prova. È come se il destino mi deridesse con un sorriso, come fa Kakarot.
 
Aveva percepito il suo odio, il suo risentimento, la rabbia, l’umiliazione, la sconfitta come se fossero propri. Con i Potara era stato possibile tutto questo. Mentre combattevano contro Super Bu come Vegeth, Goku aveva avuto accesso diretto al cuore e alla mente di Vegeta. Doveva sentirsi in colpa? Dopotutto sono luoghi personali, il fatto che lui non avesse alcun problema o segreto in sé non significava che potesse liberamente passeggiare dentro gli altri. 
Faceva male. Molto… soprattutto sapere che Vegeta si era sentito così per tutti questi anni. Il suo percorso di adattamento sulla Terra- l’amore per Bulma e Trunks, in qualche modo aveva sentito anche ammirazione verso se stesso, rivalutazione e la certezza che sarebbe tornato dal regno dei morti… la consapevolezza e l’accettazione del suo valore come guerriero, l’orgoglio di un Principe per il suo guerriero che faceva progressi. Le lodi di Vegeta erano come i migliori pugni in faccia che avesse mai ricevuto. Lo facevano sentire così bene, lo caricavano con la voglia di mostrargli che poteva di più per il semplice fatto che sapeva che avrebbe fatto di più. Ancora non ci credeva.
E il pentimento per le proprie azioni passate… vedere Vegeta sacrificarsi per salvare i suoi cari e per fermare il nemico, prendendosi la colpa e la responsabilità delle proprie azioni gli fece scattare il cuore con un battito tutto nuovo. Un rumore che aveva sentito in lontananza solo quando era vicina la fine così tante volte.
 
Dimmi Kakarot, sei uno schiavo quando hai quello che vuoi?
 
Vegeta voleva così disperatamente tornare ad essere il saiyan di prima e si era lasciato volutamente controllare da Babidi pur di ottenere quel potere, pur di raggiungerlo… e non ne era soddisfatto, certo che non lo era, lo aveva capito subito. Ma era straziante vedere l’amico in uno stato d’animo così angosciante.
Vegeta lo aveva accusato di essere cambiato, che fosse colpa sua, perché Goku era gentile, compassionevole, e stava infettando l’orgoglioso Principe che lottava così disperatamente dentro di sé per capire chi era. 
Goku voleva tornare indietro e distruggere tutto ciò che aveva danneggiato il Principe, non salvandolo no, ma combattendo al suo fianco e continuare a farlo. Combattere per l’universo per l’eternità.
Vegeta era arrabbiato che conoscesse il suo cuore. Così arrabbiato. 
 
Kakarot sei davvero la persona che più detesto al mondo. Tu mi hai sempre umiliato. Non soltanto ti sei sempre ritenuto superiore a me, ma ti sei addirittura sacrificato per salvare la mia vita e questo non potrò mai perdonartelo. Questa volta sistemerò le cose anche a costo di giocarmi la vita. Mi hai avvelenato l’esistenza con la tua sicurezza, la tua arroganza. Ti sei sempre sentito il guerriero saiyan più forte dell’universo, ma sono io il Sommo Principe di tutti i saiyan. Ricordatelo Kakarot! Io non mi piegherò al volere di nessuno, nemmeno del mago Babidi. Resterò sempre un vero saiyan, sprezzante del pericolo e libero da ogni regola.
Quando ti sveglierai probabilmente sarà finito tutto, e anch’io potrei non essere più qui. Addio per sempre, Kakarot.”
 
Forse era arrivato il momento di sdebitarsi. Sicuramente Vegeta avrebbe da ridire, sentendosi umiliato ancora una volta, quindi non lo avrebbe mai saputo, non serviva dirgli ciò che voleva fare. Non avrebbe mai più visto Vegeta, non lo avrebbe mai più sentito mentre gli dava dell’idiota. 
Doveva solo tener fede alla propria parola, ci teneva a mantenere le promesse!
 
-Ti prego, dimmi la verità, Piccolo. Voglio sapere se incontrerò ancora Kakarot nel regno dell’aldilà. -
-È inutile che io cerchi di illuderti Vegeta, preferisco parlarti con franchezza. – la schiettezza del Namecciano era sempre molto apprezzata e utile in situazioni come quella. - Non lo incontrerai. Non è possibile, perché tu hai spezzato troppe vite innocenti, perciò il tuo corpo si dissolverà e il tuo spirito andrà a finire in un posto diverso da quello dove si trova Goku. Lì verrà purificato e la tua memoria sarà cancellata e da quel momento diventerai un’altra persona. -
 
Non ti vedrò più Kakarot.” 
 
 
 
Goku avrebbe voluto parlare di quello che aveva vissuto durante la fusione con i Potara, forse l’amico poteva dargli informazioni che sicuramente gli mancavano. Ma aveva invaso la privacy di Vegeta, non voleva andare oltre. Per un istante si ricordò del rammarico di Vegeta alla prospettiva che non si sarebbero più visti, e l’amara rassegnazione nel suo sacrificio con l’ultimo pensiero verso Bulma e Trunks e a chi mi ha voluto bene
No. Vegeta era buono, aveva imparato dai propri errori- che era stato portato a compiere o fatti di sue iniziativa, ma era puro adesso. Era una brava persona. E meritava la sua opportunità ehm… di continuare, la sua seconda opportunità. Circondato dalle persone che amava e da cui era ricambiato, non solo una delle due cose. 
Inoltre, sapeva che Vegeta non lo avrebbe più voluto attorno, una volta capito cosa avevano vissuto come Vegeth.
Decise di lasciar passare quel che restava di quella incredibile giornata, c’erano state abbastanza emozioni! La cena nella piccola e accogliente casa sul Monte Paozu era stata abbondante e deliziosa come solo Chichi poteva prepararla ed era stato bello vedere Gohan lontano dalla battaglia, vicino a questa coraggiosa ragazza di nome Videl.
Quella notte dormì nello stesso letto che aveva condiviso con Chichi per tanti anni, stringendola a sé e in mezzo a loro il piccolo Goten. 
Si svegliò con la testa mora della donna sulla spalla e il figlio minore sul petto. Rimase steso per qualche istante, godendosi i loro respiri e i loro ki. Continuò andando verso la camera di Gohan, sentendo il ki del primogenito vicino a quello che aveva subito imparato a riconoscere come quello di Videl. Più distante c’erano Crilin, 18 e la piccola Maron, che erano andati a stare per una notte dal Genio e la sempre fedele tartaruga centenaria. Il resto dei ragazzi sempre pronti a dare una mano. Il ki di Mister Satan e di Bu dormivano ancora e come da promessa, il padre di Videl si stava occupando della creatura rosa. Sempre nella città c’era il ki della famiglia Brief al completo con i loro animali. Si permise di sentire anche quello di Vegeta, giusto un poco. Poi lo invase un senso di inadeguatezza, un… vuoto.
Aveva ascoltato distrattamente mentre Chichi diceva che Bulma voleva organizzare una grande cena tutti insieme per festeggiare la vittoria. Sarebbe stata un’ottima occasione per salutare tutti! Forse non il migliore dei tempismi, sperava solo di non abbassare il livello di allegria con il proprio annuncio. Doveva ancora fare i preparativi e pensava che fosse meglio non far passare troppo tempo.
Aveva sentito del rumore per il corridoio, Gohan e Videl si erano svegliati e stavano scendendo. Poco dopo udì pentole e affini dalla cucina, lo stomaco gli ricordò che non era morto e che aveva fame. Spostò con cautela Goten, mettendolo vicino alla mamma e li coprì meglio con il lenzuolo, dopo una rinfrescata veloce in bagno scese di sotto, trovando i ragazzi che si stavano impegnando per preparare una colazione.
-Buongiorno Signor Goku! – lo salutò la ragazza.
Goku non si sentiva così vecchio al punto da farsi dare del lei. – Buongiorno! Va benissimo se mi dai del tu. – ridacchiò.
Le vide arrossire un po’ ma l’imbarazzo scomparve in pochi secondi, annuì: - Allora Goku, hai dormito bene? –
-Sì, grazie! Voi ragazzi? – lei rimase spiazzata e lui continuò, convinto di non essersi spiegato bene: - Avete dormito qui, no? –
-Ah, beh… -
Gohan, rosso in volto, intervenne mettendo a tavolo una pila di frittelle: - Abbiamo dormito benissimo papà! – 
Goku sollevò le spalle, non capendo il comportamento dei due: - Siete gentili a voler preparare la colazione! –
-È stata un’idea di Videl! –
-Ho pensato che fosse il minimo, per la vostra ospitalità! – continuò lei,  - Me la cavo bene in cucina! E spero di migliorare con le arti marziali! –
-Gohan mi ha detto qualcosa e ho visto che sai già volare! –
-Sì, mi ha insegnato lui! –
Gohan appariva rassicurato dalla conversazione e tornò ai fornelli, Videl sistemò altre cose sulla tavola e iniziò a parlare di alcune tecniche che aveva visto fare e che non vedeva l’ora di esserne all’altezza. Goku era solo felice di essere in quella stanza con due persone così amorevoli e con la passione per le arti marziali. 
Poco dopo arrivò Chichi pronta per la giornata con al seguito un Goten ancora assonnato. 
La mora appena vide Videl le girò attorno, insistendo che doveva sedersi perché ospite e che Goku era un maleducato nel far lavorare un ospite nonché futura suocera! Questo dettaglio sfuggiva a Goku, ma dalle facce dei ragazzi forse Chichi non era così distante dalla realtà dei fatti. 
Goten attirò la sua attenzione, volendo salire in braccio, in un primo momento si chiese perché semplicemente non saltata sulle sue gambe ma poi preferì di gran lunga questo; chinarsi per prenderlo con le sue braccia!
-Papà! Andiamo ad allenarci? Dai dai dai! –
Vedere il figlio così entusiasta per allenarsi, e con lui, lo riempì di vitalità- quel senso di vuoto un po’ riempito!
-Oh, sì, andiamo subito! –
Si alzarono insieme, già pronti per correre fuori ma vennero fermati da Chichi: - Dove pensate di andare? –
-Ehm… -
-Siamo appena tornati tutti insieme, è giusto stare in famiglia, non esiste che corriate a allenarvi! – disse con voce decisa, brandendo un mestolo con cui stava girando una zuppa. – Adesso ci mettiamo tutti seduti e mangiamo come una famiglia normale! –
Goku sollevò le mani in segno di resa, pronto a sentire l’ennesima strigliata. Quello che lei diceva era comprensibile- giusto? Era come durante la preparazione per i Cell Game… Chichi voleva solo una vita tranquilla. E considerando come era andata a finire quella volta, decise di non assecondare troppo apertamente la moglie, non volendola far preoccupare.
-Eddai tesoro… stiamo poco. Non ci allontaniamo! – 
-Sì mamma, poco poco. – pigolò Goten vicino a lui.
Ma Chichi fu irremovibile: - Nono, non pensateci neanche! –
-Ma cosa possiamo fare qui? –
-Ah. – gracchiò la donna, sorridendo: - Grazie per averlo chiesto! – si girò tra i fornelli e prese due piatti dalle mani di Gohan e li diede uno al secondogenito e uno al marito. – Portate questi a tavola, senza rompere nulla. –
Goten sospirò rassegnato e triste, Goku gli sorrise carezzandogli la testa indirizzandolo verso il tavolo: - Su, figliolo, facciamo come dice la mamma… più tardi andiamo ad allenarci. – sussurrò l’ultima parte della frase e il piccolo ridacchiò in silenzio, entusiasta. 
 
 
 
Dopo la colazione corse fuori ringraziando tutti per il buon pasto e la compagnia, ma purtroppo il suo corpo fremeva per muoversi, con Goten al seguito. Gli sarebbe piaciuto combattere contro Gohan ma il ragazzo sembrava preso al momento e Goku aveva scelto di dargli spazio, se avesse voluto unirsi lo avrebbe fatto in qualunque momento.
Allontanandosi in un posto deserto, il figlio non perse tempo, trasformandosi subito in super saiyan, Goku ridacchiò- doveva imparare al piccolo un poco di pazienza, e decise di iniziare a sua volta ma dalla forma base, per riscaldarsi. 
Era una tale gioia essere a contatto con questo bambino, non solo perché così simile a lui, forse era anche influenzato dal fatto che non era stato presente nei primissimi anni della sua vita. Ma il legame che avvertiva era così forte… forte come l’orgoglio che aveva provato nel sapere che il giovane figlio avesse già raggiunto lo stadio di super saiyan. 
Forse per tutto ciò che Goten aveva dimostrato senza neanche rendersene conto, Goku credeva che si dimenticasse di essere solo un bambino. Non era durato molto e non gliene faceva una colpa quando iniziò a parlare di Trunks e se poteva andare da lui. Gli sorrise e rispose che non c’era problema ma che era meglio dirlo prima alla mamma, prima di sparire.
Il piccolo lo abbracciò e volò veloce verso casa, lui invece decise di rimanere fuori per continuare a sgranchirsi le ossa. C’era qualcosa di soddisfacente nel sudare e nel dolore ai muscoli dall’eccessivo movimento che da morto gli era mancato, si stava solo godendo questo e i rumori attorno a lui, quando una voce familiare arrivò nella mente.
-Ragazzo! –
Goku sorrise: - Ehy, Re Kaioh! Ciao, come stai? È successo qualcosa? – chiese contento, continuando con i suoi esercizi in volo.
-Oh benedetto ragazzo, abbiamo appena scampato una minaccia, vorresti che ce ne fossero altre? –
Il moro ridacchiò al tono da rimprovero dell’amico e maestro. 
-Purtroppo però questa non è una chiamata di cortesia. – continuò Re Kaioh. – So che sei appena tornato in vita, ma- -
-Oh, nessun problema, non avevo intenzione di rimanere sulla Terra! –
-… eh? –
Goku sbatté gli occhi, osservando una roccia:  - Intendo dire che tornerò nel mondo dei morti. –
-Ma sei tornato in vita per concessione di Kaiohshin il Sommo! –
-Fa niente. –
-Come fa niente? – urlò quasi Re Kaioh, - oh, Goku… se potessi invecchiare per gli spaventi che mi fai prendere sarei già morto. –
-… ma tu sei morto! –
-E secondo te di chi è la colpa? –
-Ti prometto che dirò a Bulma di prendere le sfere e di resuscitarti. – ridacchiò. 
Re Kaioh sbuffò stanco e cercò di ricomporsi: - Comunque… sono stato contattato da Re Enma, e non porto buone notizie… purtroppo sembra che non tornerai da solo nel mondo dei morti, Goku. –
-Cosa… -
-Mh… non so come dirtelo, ragazzo, ma Vegeta non po’ restare vivo. Quella era una concessione speciale. –
-Ma… - Goku si bloccò, restando in volo. – Le sfere del drago! Vegeta è stato riportato in vita dalle sfere! Non se lo aspettava neanche lui, non aveva chiesto quel desiderio di riportare in vita i terrestri non malvagi per tornare in vita, non c’era secondo fine! -
-Lo so, ragazzo mio, lo so… - sussurrò Re Kaioh, mortificato. – L’ho fatto presente a Re Enma, e credimi, lui la pensa come noi, ma le leggi dell’aldilà devono essere rispettate! – 
-Ma Vegeta… lui- conserverà il corpo, giusto? –
-Dovrà scontare un’ultima pena e poi sì, riavrà il suo corpo e la sua memoria, per gentile concessione di Re Enma. –
Goku scese a terra, osservando come il leggero vento facesse muovere quel poco di vegetazione che c’era in giro. 
-Dopo… potrà essere resuscitato dalle sfere, giusto? –
-Come ben sai, Goku, il drago Shenron è potente tanto quanto il Dio della Terra, il Supremo attuale le ha potenziate sì, ma Vegeta è già tornato in vita due volte. –
-Ma i terrestri- -
-Goku! Per favore… capisci che la situazione attuale non può essere aggirata o ignorata, non puoi fare come tuo solito, non ci sono scorciatoie o simpatie. –
Il giovane saiyan si lasciò andare sul terreno sporco, incapace di credere a quelle parole. No, no… non Vegeta! Meritava di meglio! Era certo che il Principe non avrebbe avuto problemi, almeno all’apparenza ma dentro… desiderava così tanto essere vivo e continuare a farlo con le persone a lui care. Ricordava le parole di Bulma in un momento in mezzo alla confusione ma con l’udito saiyan l’aveva sentita dire a Chichi “quando Vegeta è morto l’ho sentito, anche senza saperlo… ho avvertito una fitta al petto”… non voleva che la sua migliore amica soffrisse! 
-Goku… -
-Sì. –
-Ho bisogno che tu lo dica a Vegeta. – ma non ci fu risposta. – Goku… forse è difficile, ma è ciò che deve essere fatto. Inoltre… non capisco perché stai reagendo così. Passerai l’eternità con il tuo corpo attuale nel paradiso dei guerrieri, quando Vegeta avrà finito si unirà a te! Questo può essere positivo. –
-Non per lui. – sussurrò.
-Quello che vuoi, ragazzo, ma devi riferire. Le ventiquattro ore sono scadute da un pezzo, perché sei tornato in vita, ma dovrete tornare il prima possibile. –
-Re Kaioh… io… -
-Cosa Goku? –
-Non posso. Io-… -
-Ragazzo, non fare il bambino. – lo rimproverò ancora.
-Posso propormi al posto di Vegeta? –
-Mh? Che storia è questa? – poteva avvertire il mal di testa di Re Kaioh anche a quella distanza.
-Posso dare la mia vita, per permettere a Vegeta di continuare a vivere? Scambiarci di posto! –
-Un patto? – urlò il Re della Galassia del Nord. - Ragazzo, sai che potresti finire all’inferno? –
-Quindi è possibile! – rispose felice, ritrovando la speranza. 
Re Kaioh si schiarì la gola: - Non viene fatto spesso, in pochi chiedono una cosa simile, soprattutto se c’è la possibilità di non finire in paradiso. –
-Re Enma accetterà? –
-Dovrai chiederlo a lui, ragazzo. Ma questo fa parte del regolamento e Re Enma lo rispetta sempre, per poter fare le cose per bene. – 
Goku si alzò e sorrise: - Grazie Re Kaioh! – 
-Sei davvero sicuro? – domandò con voce seria l’anziano.
-Sì, sicurissimo! –
-Non sarò io a farti cambiare idea, sarebbe inutile. –
Il moro ridacchiò e lo salutò, ringraziandolo per la grande notizia! Si sentiva rinato, ancora meglio di quando era davvero tornato in vita: adesso niente poteva andare storto!
 
 
 
 
 
 
Prossimo aggiornamento: 3/01/2022
 
 
 
 
 
   
 
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