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Autore: Jeremymarsh    01/01/2022    6 recensioni
Natale è ormai passato, ma Kagome ha ancora una piccola sorpresa da fare a tutti i suoi amici nell'epoca Sengoku. Sempre se un mezzo demone di sua conoscenza non decida di rovinarle i piani.
Genere: Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Una sorpresa rovinata

 
 
Kagome era di nuovo in ritardo. Aveva detto che sarebbe stata via solo per tre giorni, il tempo di combattere uno di quei demoni moderni chiamati ‘esami’, ma di lei non vi era ancora traccia.

Impaziente come suo solito, il mezzo demone Inuyasha non diede retta agli amici quando gli consigliarono di aspettare qualche ora, e si diresse senza troppe cerimonie in direzione pozzo mangia-ossa. Lo fece con un’espressione contrariata in volto e un’aria apparentemente furiosa. Non poteva, d’altronde, mostrare agli altri la causa reale della sua impazienza: quando Kagome rimaneva nella sua epoca Inuyasha era preso dall’ansia che per qualsiasi motivo il pozzo potesse smettere di funzionare, che Kagome si rendesse conto quanto fosse sprecato il tempo che passava con lui, che decidesse di non tornare più. Non gli importava molto della sfera dei quattro spiriti e della ricerca dei frammenti in quei momenti di lontananza, checché se ne dicesse. Ogni minuto di ritardo rappresentava la realizzazione di tutti i suoi incubi peggiori e quindi, contro ogni razionalità, finiva sempre per presentarsi da lei mascherando la paura con fastidio e antipatia.

Quel giorno d’inverno fece la stessa cosa. Attraversò il portale indossando il suo broncio migliore, ripassando nella mente le frasi che avrebbero avuto più effetto e che avrebbero nascosto il suo bisogno di rassicurazione. A quel punto, dopo averne passate così tante insieme alla ragazza, non pensava di essere più così credibile, ma non era comunque pronto a mostrarle ciò che celava nella parte più nascosta e vulnerabile di sé.

Tuttavia, non appena mise piede dall’altra parte del pozzo, non fu la solita puzza moderna che Kagome chiamava inquinamento a sopraffare i suoi sensi. In mezzo a quel miscuglio di odori ‘kimici’ ciò che colpì maggiormente Inuyasha fu l’odore che odiava più di tutto sentire: quello del sangue di Kagome.

La raggiunse trafelato nel piccolo soggiorno, pronto a far fuori con gli artigli qualsiasi cosa l’avesse ferita, ma nel momento in cui stava per abbattersi su quella strana carta colorata, un gridolino e delle dita delicate sul polso lo fermarono.

“No, Inuyasha!” gridò istintivamente Kagome, mordendosi la lingua per non pronunciare il solito ‘a cuccia’ e far precipitare il mezzo demone sulla pila di regali appena incartati.

Invece di inveirle contro come si sarebbe aspettata, Inuyasha lasciò subito stare la sua sete di vendetta. Liberatosi dalla debole presa di lei, le afferrò le mani per poterle ispezionare e capire da dove provenisse il sangue. Solo allora Kagome capì perché si era gettato contro i regali come se fossero un nemico peggiore di Naraku e il motivo della sua espressione.

“Imbranata,” le disse infine, una volta trovato il dito ferito, “è possibile che devo preoccuparmi per te anche quando sei al sicuro a casa tua?” Senza aspettare una risposta, afferrò del nastro a caso e cominciò a farlo a pezzi per fasciarle il piccolo taglio sull’indice. La cura con la quale si dedicò a quel compito era la stessa che avrebbe utilizzato per una ferita mortale. Probabilmente, per il mezzo demone le due cose erano uguali al momento.

“Allora? Hai intenzione di dirmi perché mai ti trovo ricoperta da tanta carta stramba mentre impacchetti del cibo ninja quando saresti dovuta tornare in tempo per il tramonto? Non c’è mica bisogno di ricoprire il ramen con tutte queste sciocchezze. Tanto straccerò comunque ogni cosa quando dovrò mangiarlo.”

Kagome, che era rimasta imbambolata a guardarlo, sussultò. Arrossì mentre si rendeva conto che la sorpresa che avrebbe voluto fargli era stata appena rovinata. E anche Inuyasha… avrebbe potuto essere un po’ meno rude al riguardo! E lei che aveva solo pensato di organizzare qualcosa di carino per tutti.

Dimenticando del tutto la gentilezza con la quale la stava ancora medicando – nonostante il taglietto fosse una cosa da niente – e il suo volto preoccupato, Kagome sbuffò e girò la faccia. “Sei il solito antipatico, Inuyasha! Io volevo solo farvi qualche regalo; potresti almeno apprezzare!”

“Regalo? E perché mai? Nessuno si è sposato, né sai il giorno in cui uno di noi è nato per quell’altra stramba usanza che avete voi.” L’espressione stranita di lui la colpì e le fece capire di essere partita un po’ troppo di quarta. In fondo, Inuyasha non poteva davvero sapere che lei voleva fare a tutti un piccolo regalo di Natale. Di certo non conosceva il significato di quella parola, quando persino nel Giappone moderno non era festa nazionale, ma piuttosto solo un’altra di quelle tradizioni che avevano rubato all’Occidente.

“Oh, beh è ancora un’altra stramba usanza che abbiamo noi,” rispose ripetendo le sue stesse parole, abbassando il viso e ritirando la mano che era ancora retta gentilmente da quelle artigliate di lui.

A quel punto anche Inuyasha le ritirò come scottato, distogliendo lo sguardo, imbarazzato. “Ah,” fu solo capace di dire. “Uhm, beh… ecco, grazie?” Come ci si comportava quando si riceveva un regalo? Non è che la gente andasse in giro a fare regali a quelli come lui. Doveva comportarsi come suo solito con il rischio di farla arrabbiare di nuovo? Lasciar perdere sperando che non si infuriasse ancora di più?

Kagome ridacchiò leggendo l’incertezza nel suo tono. “Beh, è così che di solito si risponde. Peccato solo che piombando qui d’improvviso mi hai scoperta e rovinato di conseguenza la sorpresa.”

Inuyasha assottigliò lo sguardo. “E cosa avrei dovuto fare? Eri in ritardo, come tuo solito, e poi ho sentito odore di sangue. Non è colpa mia se sei un’imbranata!”

“Mi sono solo tagliata con la carta!” ribatté lei, combattiva.

“Solo!” sbottò Inuyasha, oltraggiato. “E come lo spieghi questo taglio profondissimo? Un altro po’ e ti dissanguavi. Ringrazia che ci fossi io.”

Kagome arcuò un sopracciglio. Ma se erano cadute a malapena due gocce di sangue! E lui era lo stesso che definiva uno stomaco squarciato una sciocchezza.

Il mezzo demone le rubò allora il resto della carta da regalo che le era rimasta in grembo e fece per strapparla un’altra volta e scongiurare altri tagli profondissimi che avrebbero potuto ucciderla – stavolta sul serio. Kagome lo fermò di nuovo.

“Insomma, Inuyasha!” si riappropriò della suddetta carta. “Ti ho appena detto che devo incartare i regali. Solo perché tu hai scoperto il tuo prima del tempo non vuol dire che io non debba ancora impacchettare quelli degli altri. Mi mancano Kaede e Miroku!”

Inuyasha le lanciò uno sguardo di sfida e le strappò l’arma mortale dalle mani. “E lasciare che ti ferisca di nuovo?! Keh! Non impari mai, donna? Fai fare a me.” E senza nemmeno sapere cosa fosse esattamente un pacchetto regalo, il mezzo demone si mise all’opera ignorando le risatine della compagna.

“E per la cronaca, la prossima volta che hai questa brillante idea, evita di impacchettare il mio,” la rimproverò. Poi, a voce più bassa e con le guance improvvisamente scarlatte aggiunse: “Non vale la pena se devi ferirti.”
 
 
 
 


N/A: Buon anno a tutti! Spero che in qualunque modo lo abbiate passato, abbiate trascorso un buon ultimo dell'anno e auguro a tutti un 2022 ricco di soddisfazioni. 
Ho deciso di pubblicare infine l'altra One-shot a tema natalizio prima che le feste finiscano definitivamente. La storia la potete trovare pubblicata anche nel gruppo Hurt/Comfort Italia per il Calendario dell'Avvento, detto anche il motivo per cui ho scritto tante One-shot negli ultimi due mesi (ne ho la cartella WIP piena, spero di pubblicare tutte quelle a tema Inuyasha pian piano durante quest'anno).

Tornando alla storia in sé, spero vi sia piaciuta; a me ha dato tante vibes da primo film (con precisione, mi ha ricordato quando Inuyasha medica Kagome per essersi tagliata vicino al Goshinboku). E soprattutto, se vi sentite particolarmente buoni e ispirati, spero vogliate lasciarmi un commentino perché sappiamo tutti che le recensioni sono il pane dei fanwriter. 

Un abbraccio e ancora felice anno nuovo
🎉.

 
 
 
   
 
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