Mulan guarda il film e si sente invadere da una prospettiva malinconia che le strangola le viscere. Lei non è divisa tra due sogni egualmente impossibili, lei conduce una vita serena, normale possibilmente, ma lo stesso quel film la inquieta. E del resto, ogni altra via le è preclusa. 

Xiao Mei guarda il mondo con gli occhi ciechi di chi è innamorato e ogni suo gesto è misurato come il lancio dei suoi pugnali.

Mulan pensa a quanto abbia deluso suo padre, sua madre e perfino Mushu dicendo che sarebbe andata via per un po' in attesa della giusta decisione per la proposta di Shang. Poi ha toccato la collana di giada che dal giorno della Mezzana porta sempre al collo e si è ritrovata in un letto, in una città, in un mondo a lei alieno eppure conosciuto, un mondo dove lei ricorda ogni cosa del suo passato, eppure conosce ogni cosa di questo passato. Eccola lì, in questa odiosa città dove tutti sono diversi da lei, con un lavoro ridicolo e un tempo diverso. Era curiosa, lo è sempre stata, ma forse se potesse tornare indietro… non lo sa se lo rifarebbe o meno. Adesso può conoscere, studiare, lavorare, può costruirsi una sua vita che non era concepibile nella sua epoca. Ma  papà, mamma, Shang.... e Mushu, Cri-Cri, Khan...

Xiao Mei muore nella neve tra le braccia dell’uomo amato.

Mulan muore ogni giorno nel grigio di un mondo insensibile a lei: anche se gridasse fino a rompersi le corde vocali, nessuno l’ascolterebbe. La finzione diventa realtà e viceversa: Xiao Mei diventa qualcuno per cui combattere, Mulan diventa una donna delle pulizie e tutti la guardano con gli occhi di Xiao Mei.

Ciechi.