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Autore: ame_vuiller003    10/01/2022    0 recensioni
Tris è quasi un'intrepida. Lo ha scelto lei, dopo che il test attitudinale si è rivelato inconcludente. Ha abbandonato tutto ciò che conosceva per immergersi in un mondo completamente nuovo dove ci sono specchi, cibi elaborati e dove lei può avere degli amici e degli interessi al di là del volontariato. Dopo essere saltata da quel cornicione, il giorno della Scelta, ha finalmente capito cos'è la vera amicizia non appena ha incontrato Christina e Will.
Uriah e Marlene sono delle persone squisite che riescono sin da subito a farle provare la bellezza dell'essere intrepidi.
Perfino Lynn inizia ad essere simpatica qualche volta. Ma in tutto questo, lei ancora non riesce ad inquadrare lui: Quattro. Chi è? Perché è così restio a parlare della sua famiglia e delle sue origini? Ma soprattutto, perché sembra così combattuto quando si tratta di lei?
- Questa storia è una versione alternativa di quella narrata dalla Roth, qui non ci saranno rivolte né attentati agli Abneganti, ma semplicemente la storia d'amore tra Tris e Quattro un po' revisionata e con qualche avventura e colpo di scena. E nulla, spero che vi piaccia -
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Four/Quattro (Tobias), Marlene, Tris, Uriah, Will
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sorrido. Non mi ero mai sentita così parte di una fazione come quando mi hanno lanciata giù dallo Zip-line. È stato semplicemente magnifico, non vedo l'ora di rifarlo. Ora sono con Uriah al Pozzo: vuole farsi un nuovo tatuaggio.
-Dici che se me lo faccio su una chiappa è imbarazzante?- chiede mentre si indica il gluteo sinistro.
-Non lo so, sicuramente non guarderei mentre te lo fai.- rispondo ridacchiando, la parte Abnegante che c'è in me ancora troppo evidente. La mia famiglia mi manca, è inevitabile, ma qui ho trovato una sostituta abbastanza degna. Nessuno sarà mai come mia madre o come Caleb, ma se non altro ho finalmente dei veri amici.
Uriah si incammina verso Tori che sta preparando dei nuovi disegni.
-Pronta ad affrontare le tue paure lunedì?- mi chiede, probabilmente solo per parlare di qualche cosa che non sia il tatuaggio che vuole farsi sulla chiappa sinistra.
-Non sarò mai pronta a quella tortura. Come se non bastasse, il solo fatto che Quattro mi somministri il siero e mi guardi nella testa mi fa rabbrividire. Ma per ora, mi godo il weekend.- rispondo con una smorfia poco convinta. Uriah ride mentre incomincia a scegliere cosa vuole disegnarsi con l'inchiostro.
-Che ne dici di questo?- dice mostrandomi un disegno piuttosto ridicolo di quelle che credo dovrebbero essere le fiamme degli Intrepidi.
-Uhm... adatto ad una chiappa suppongo.- rispondo mordendomi il labbro per non mettermi a ridere. Lui annuisce e si avvicina a Tori che lo sta guardando con un sopracciglio alzato. Mi avvicino e la vedo assumere una faccia divertita quando Uriah le dice dove vuole il suo tatuaggio. Per quanto io stia diventando un'Intrepida, non avrei mai il coraggio di levarmi pantaloni e mutande per farmi tatuare qualche cosa, neanche se fossi da sola con Tori. Sarebbe decisamente troppo imbarazzante. Mentre aspetto Uriah guardo fuori dalla porta dello studio.
Will e Christina stanno ridendo con Albert. Ultimamente lo vedo molto strano, probabilmente perché è ultimo in classifica. Da quando gli altri transfazione hanno visto il mio punteggio mi evitano, perfino quelli che credevo essere i miei migliori amici credono che io nasconda qualche cosa. E devo essere onesta, da loro non me lo sarei mai aspettato.
Ho cercato più volte di spiegare loro che non c'è un modo per facilitare il secondo modulo, ma Christina è l'unica che mi crede. Will lo fa solo in parte, mentre Al non mi parla e basta. Due giorni fa l'ho visto mentre parlava con Drew, e vederli insieme mi ha fatto rabbrividire. Com'è possibile che il mio amico parli con qualcuno di così spregevole come Drew? Non lo so.
Ultimamente sto legando moltissimo con gli interni, soprattutto con Uriah e Marlene. Lynn non mi tollera molto, ma col tempo migliorerà sicuramente.
-Fatto!- esclama Uriah raggiungendomi. Salutiamo Tori e usciamo. Noto che lui zoppica un po'.
-Come è stato?- chiedo trattenendo un sorriso.
-Più doloroso di quando pensassi. Ma è venuto figo, un giorno o l'altro te lo farò vedere.- mi dice.
-Rifiuto la tua gentile offerta, grazie.- dico io arricciando il naso. Non ho nessuna intenzione di vedere cosa tiene sotto alle mutande, di qualsiasi cosa si tratti.
-Sai, dovresti sforzarti di perdere le tue vecchie abitudini abneganti.- dice mentre mi sorride sornione. Io alzo le spalle.
-Non è semplice perdere abitudini che hai coltivato per sedici anni in poco meno di due mesi, Uriah. Essere un trasfazione non è semplice come pensi.- dico, abbassando un filo la voce sull'ultima frase. Lo vedo con la coda dell'occhio che si gira a guardarmi.
-Scusami.- sussurra.
-Non ti scusare, non è un problema se...- ma non finisco la frase perché la mia attenzione viene catturata da due ragazzi che stanno ridendo appoggiati sulla ringhiera dello strapiombo, dove stiamo di solito io, Will e Chris. Non mi ero resa conto di aver camminato così tanto.
Quattro e Ezekiel, il fratello di Uriah, stanno ridendo mentre parlano di non so che cosa. Non ho mai sentito il mio istruttore ridere, ma è un suono quasi dolce. Vederlo felice mi fa stare bene, e non sono sicura che sia una cosa del tutto positiva.
Uriah mi guarda con un sorrisetto divertito sul volto, poi si schiarisce la gola e chiama a gran voce il fratello.
-Hey Zeke! Spero per la mamma che tu non stia considerando l'idea di buttarti di sotto, anche se devo ammettere che non ne sarei così dispiaciuto.- dice mentre si affretta nella loro direzione. Lo seguo. Sia Zeke che Quattro si girano verso di noi e per un breve, intenso momento incrocio i suoi occhi blu scuro, come quelli della notte senza luna. Uriah mi spinge leggermente avanti.
-Ma dico, sempre in mezzo devi stare tu, razza di rompiscatole smidollato?- lo apostrofa Zeke girando gli occhi infastidito. Al suo fianco, Quattro sorride.
-Tu sei Tris, vero? La rigida.- dice poi guardando me. Ho conosciuto quella che credo sia la sua ragazza, la sorella maggiore di Lynn, Shauna, allo Zip-line.
-Sono io.- rispondo timidamente. Dovrei essere più decisa ora che sono tra gli Intrepidi.
Zeke annuisce.
-La prima a saltare. Ho sentito parlare molto di te.- mi dice con un'espressione che non riesco a decifrare. Uriah gli ha parlato di me? Non mi sembrava avessero il tipo di rapporto da "raccontami dei tuoi amici" o da "come è andata la giornata oggi? Come è stato lo scenario della paura?". Evidentemente mi sbaglio. Noto che Quattro si è irrigidito e che ha lanciato uno sguardo al suo amico.
-Lui è Zeke, il mio migliore amico.- dice poi guardandomi. Annuisco e abbozzo un piccolo sorriso. Perché non so mai che diamine fare quando c'è anche lui?
-Chi ti ha parlato di me?- chiedo a Zeke dondolandomi. Se Quattro è davvero il suo migliore amico, non sono più così sicura che abbia saputo di me da suo fratello. Shauna stessa mi ha detto che Quattro le ha parlato di me, anche se ancora non riesco a capirne il motivo. Lui sorride enigmatico e non mi risponde, poi fa uno scatto in avanti e tira una pacca a Uriah proprio sopra al tatuaggio nuovo.

•••

Ho lasciato Uriah al dormitorio degli interni seduto su una borsa del ghiaccio per andare in palestra. Non credo di aver mai sentito qualcuno insultare così pesantemente un'altra persona. Mi dirigo a passo spedito verso i bersagli e il tavolo con i coltelli. Ho voglia di iniziare da qualche cosa che mi riesce bene: prendo sei coltelli e mi posiziono davanti al bersaglio al centro, esattamente dove si era messo Quattro per lanciare i coltelli contro di me. Faccio dei movimenti circolari con il braccio che userò per lanciare, giusto per scaldare un po' i muscoli e prepararmi al movimento.
Tiro un profondo respiro e scaglio il primo coltello che con un rumore sordo si incastra nel legno al centro del petto della sagoma disegnata. Sorrido leggermente. Lancio gli altri cinque coltelli e tutti quanti si conficcano esattamente dove volevo che si conficcassero.
Sapere di essere riuscita a mettere a segno tutti e sei i miei coltelli mi fa sentire bene, potente. Con un sospiro riprendo tutti i coltelli e li rimetto a posto per poi dirigermi verso i sacchi da boxe.
Sfogo la mia tensione per il secondo modulo, per le stupide idee e preoccupazioni dei miei amici trasfazione contro il sacco che ho davanti fino a quando non mi fanno male le mani.
Perché sono così stupidi? Come possono credere che ci sia un modo per rendere più semplice quella tortura? Ovviamente il tutto dipende dalla mia divergenza, ma non è una cosa che posso dire ad alta voce. Le uniche due persone che lo sanno sono Tori, che me lo ha detto per la prima volta, e mia madre, che me lo ha chiesto quando è venuta a trovarmi, nel Giorno delle Visite. Tori mi aveva raccomandato di non dirlo a nessuno, ma lei è mia madre e so di potermi fidare per qualsiasi cosa. Per di più, ho scoperto che era un'Intrepida: non che lei lo abbia detto a voce alta, ma come avrebbe potuto sapere dove andare? E della bontà della torta al cioccolato che fanno qui? Sorrido tristemente al ricordo dei suoi occhi caldi che mi sorridono. Ma non posso lasciarmi travolgere dalla malinconia proprio ora, quindi decido di lanciare altri due coltelli, soltanto per il gusto di farlo.
Sto per lanciare il secondo, quando una voce alle mie spalle mi spaventa.
-Lo sai che il primo modulo è finito, vero?-
Il coltello scivola dalle mie dita e si conficca nella spalla sinistra della sagoma, quando io avevo mirato alla testa. Grugnisco per il disappunto e mi giro verso Quattro.
-Sì, e allora?- dico, cercando di avere un tono non troppo infastidito: mi innervosisce l'aver mancato il mio bersaglio.
-Perché sei qui? Pensavo volessi rilassarti in vista del tuo prossimo scenario di lunedì.- mi dice mentre si appoggia al muro e incrocia le braccia. Mi avvicino fino a trovarmi a circa un metro da lui. Mi sono avvicinata troppo in fretta, ma sono troppo orgogliosa per indietreggiare.
-Oggi è sabato, ho ancora tempo per riflettere sullo scenario.- rispondo dondolandomi da una gamba all'altra ed evitando accuratamente la sua domanda.
Quattro annuisce e si stacca dal muro avviandosi verso i sacchi da boxe.
-Dovresti farti cogliere meno di sorpresa quando lanci. Cerca di smettere di pensare e di concentrati solo su quello che stai facendo, restando in allerta ma facendo passare in secondo piano i sensi che potrebbero distrarti. Sempre che ciò non ti porti a fallire, è chiaro.- mi dice. Io annuisco, ma sono troppo concentrata a osservare i suoi muscoli tendersi sotto alla maglia attillata per prestare davvero attenzione alle sue parole.

 

   
 
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