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Autore: Pandora13    13/01/2022    1 recensioni
Sasuke scappa, Naruto non può inseguirlo, quindi aspetta e se ne fa una ragione.
Sasuke torna e Naruto parte, ma lui non fugge, ha bisogno di andarsene per poter tornare.
La più classica delle situazioni tra Sasuke e Naruto, ma nell'universo alternativo che è la nostra realtà...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
- Questa storia fa parte della serie 'Love x Life x Sex'
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NdA: Questa OS è una AU, SasuNaru ambientata nel nostro universo e che ho scritto davvero tanti anni fa ormai.
Fa parte di una raccolta di song-fic multi-ship e multi-fandom a cui sto lavorando.

Disclamer: I personaggi (tutti adulti) non mi appartengono, sono opera di Masashi Kishimoto.
La storia non è scritta a scopo di lucro, ma unicamente a scopo ricreativo ed è frutto della mia immaginazione.

 

Le due canzoni su cui si basa la fic e di cui vi lascio i link qua sono: "La notte" dei Modà https://www.youtube.com/watch?v=srYFLur48fs e "Infinito" di Raf https://www.youtube.com/watch?v=0Sv9qLTxkbU , per altro non sono tra le mie canzoni preferite, sopratutto la prima, ma la storia è nata proprio perché mi sono ritrovata in un periodo a sentirla casualmente ovunque e in ogni momento e mi sono resa conto di quanto fossero inevitabilmente loro!

Buona lettura!😉💚


 




 

Non ho mai amato particolarmente la notte.
Troppo simile a me.
Ai miei occhi.
Ai miei capelli.
Così diversa da te.
Tu che hai il cielo d'Estate negli occhi e l'oro nei capelli.
Tu che tanto amavi la luna.

"Candida come la tua pelle. " dicevi.

E la notte.

"Nera e profonda come i tuoi occhi.".

No, non l'ho mai amata, ma adesso, nelle notti insonni lontane da te, è il mio unico rifugio.
Rifugio da una vita che non ho mai desiderato.
Rifugio dalle malelingue.
Sì, perché sono consapevole di quanti tentano di screditarmi, gelosi della posizione che dovrei andare a ricoprire nell'azienda di famiglia.
Sono tutti lì, come avvoltoi ad aspettare un passo falso per mettermi in cattiva luce con mio padre.
Così ora lei mi da la forza per andare avanti, mi protegge da tutto questo, ma sopratutto da quel sole e da quel cielo che mi provocano troppo dolore, perché parlano di te.
 

Sì, sarà pure misteriosa e tenebrosa,

quando vuole fa paura.

Ma ti abbraccia e ti difende

se l'ascolti...

Se ti nascondi e cerchi dentro lei

la forza per andare avanti

e non tradirla con il sole e i raggi.

Mi copre dagli insulti e dalle malelingue

che cercan solo di ferirmi e screditarmi.
 

E ci sono volte in cui il dolore è stato tanto forte da pensare di farmi male e in alcuni casi ci sono pure caduto.
Certo, per fortuna non sono mai caduto troppo in basso.
Ho ecceduto con alcool e nicotina.
Ho sofferto di inappetenza.
Niente di "grave", vero, ciò non toglie che siano tutti modi malsani ed autolesionisti di vivere.
Ma la notte... la notte non ti giudica, né tenta di fermarti.
Lei fa da osservatrice esterna, imparziale ed impassibile.
Ti lascia fare i tuoi errori perché da essi tu possa crescere.

 

Mi lascia fare

anche se sbaglio a farmi male,

senza insultarmi.
 

Già, lei non giudica.
Tu invece...
Mi dicono che sei cambiato, che hai cancellato ogni traccia di noi, ma con essa anche la parte migliore di te.
Per cosa poi?
Per un momento.
Un singolo errore.
Ma a chi voglio darla a bere?
La colpa è stata solo mia!
È vero, è stato l'errore di un momento, dettato dalla paura, dalla solitudine di fronte ad una situazione tanto difficile, ma ciò non cancella la gravità delle mie azioni.
Messo alle strette, quando ho dovuto scegliere tra la nostra storia e la mia famiglia, ho scelto loro.
Sono fuggito e l'ho fatto inventando scuse e bugie sul motivo del mio abbandono.

 

Non come te che invece,

hai cancellato tutto in un momento,

tutto quanto.

Ed è rimasto dentro te soltanto il peggio.

Per uno sbaglio ed un momento

in cui mi son sentito solo,

senza coraggio.
 

Mi dicono che sei rimasto lo stesso, in apparenza.
Che regali i tuoi soliti sorrisi, ma forse troppi e questo è sospetto.
Mi dicono che sei diventato freddo in tutto ciò che prova ad andare oltre l'amicizia.
Io lo so, so che è perché non riesci a non pensarmi.
So che la notte non può non ricordarti me.
E magari nel sonno, inconsciamente cerchi la mia mano per stringerla con la tua, sul tuo cuore, come facevi quando dormivi tra le mie braccia.
È passato già un po' da quando sono partito, ma non così tanto da poter dimenticare tutto ciò che siamo stati: amore, passione, desiderio.
Forse è solo un'illusione dettata dal mio orgoglio che non vuole credere che tu possa semplicemente già star bene.
Ma io lo so, ne sono certo.
Stai fingendo di stare così, non puoi aver già smesso di pensare a noi.

 

Ma la notte so che pensi a me

Amore,

nel buio cerchi sempre le mie mani.

No,

non fingere di stare già,

già bene.

Di colpo non si può dimenticare

niente di così profondo e intenso,

o almeno penso.
 

Passano i giorni, i mesi, gli anni e io mi dico che riesco a stare senza te, che sto lavorando per ottenere ciò che ho sempre sognato, il lavoro che ho sempre voluto.
L'orgoglio e gli apprezzamenti di mio padre e della mia famiglia.
Ma poi costantemente ci ricado, lo sconforto mi attanaglia, il peso sul cuore, quel dolore nel sapere di aver ferito la persona che amo e me stesso con le bugie e la distanza.
La consapevolezza che la vita che sognavo potrebbe non essere questa, forse è quella a cui ho rinunciato.
Allora riprendo a distruggermi, ma non torno indietro.
Continuo imperterrito sulla mia strada, pur sapendo che è sbagliata.

 

Dico ci riesco,

poi mi perdo e ci ricasco

nei momenti di sconforto.

Quando intorno a me tutto buio come,

come la notte,

come le botte,

come ferite abbandonate

e mai curate,

ancora aperte.
 

Non torno indietro per paura.
Paura delle ferite ancora sanguinanti nel mio animo.
Quelle ferite sia fisiche che mentali, inferte da chi non capiva e non accettava il nostro amore.
Non torno indietro per consapevolezza.
Consapevolezza delle ferite che ho inferto a te.
Del dolore che ti ho provocato.
Ero violento.
Non fisicamente, no... ma psicologicamente.
Anni per riuscire a trovarci, per poi costringerti a nasconderci e vivere dietro una facciata che mi creavo grazie alle mie molteplici ammiratrici.
Ho sbagliato tanto, troppo.
E per te uno sbaglio è tutto.
Mi dicono che sei felice ed io mi costringo a crederci, così da avere una scusa per non tornare.

 

Sbagliare è umano,

ma per te uno sbaglio è tutto.

Sono solo un malandrino ed un violento.
 

Basta!
Ho deciso!
Forse è troppo tardi, ma devo tornare.
È il momento di crescere e fare la scelta giusta per la mia vita.
Al diavolo la famiglia, i pregiudizi, al diavolo il mio stramaledetto orgoglio che ci ha separati!
Sono passati ormai quattro anni, ma io devo tornare.
Devo tentare, ora che finalmente ho trovato dentro me la forza di farlo.
Seguo il cuore, torno da te sapendo che è troppo tardi, ma sperando di sbagliarmi.

 

Per una volta provo

ad ascoltare il cuore

e non l'orgoglio.
 

Ci provo.
Devo provare.
Perché lo so che ogni notte pensi a me, è così, DEVE essere così.
Perché quello che c'è stato tra noi è troppo profondo, non è un legame che si può recidere, non lo si può dimenticare così in fretta...
Beh, quattro anni non sono così pochi, ma tu... ne sono certo!
Devi provare ancora qualcosa per la "tua notte profonda".
Devi ancora cercare le mie mani, o forse no?
Forse cerchi quelle di un altro?
No, la notte so che pensi a me così come ogni giorno io non posso non pensare a te.

 

Ma la notte so che pensi a me,

amore,

nel buio cerchi sempre le mie mani,

no!

Non fingere di stare già,

già bene.

Di colpo non si può

dimenticare

niente di così profondo e intenso,

o almeno penso.

Ma la notte so che pensi a me,

amore,

nel buio cerchi sempre le mie mani,

no!

Non fingere di stare già,

già bene.

Di colpo non si può

dimenticare

niente di così profondo e intenso,

o almeno penso.

 



 

Sembra passata una vita e infondo non è così diversa la realtà.
Ci siamo trovati e persi che eravamo poco più che ragazzini.
Quattro anni a quest'età sono un'eternità.
Cambiano tante, troppe cose.
La tua vita è quella che hai scelto, la mia è la strada che ho trovato per caso e che ora sono felice di seguire.
Nonostante tutto però, sono ancora qui a pensare a te, a noi...
Dopo tutto il male che mi hai fatto, dopo tutti gli anni passati.
La notte, che tanto ti somiglia, mi tiene sveglio proiettando nella mia mente i momenti più belli passati assieme.
Quelli che contro la mia volontà, il mio cuore custodisce ancora gelosamente e che tornano fuori nei momenti meno opportuni.

 

L'ironia del destino vuole che

io sia ancora qui a pensare a te.

Nella mia mente flash ripetuti,

attimi vissuti, con te.
 

Il tempo è passato e io sono divenuto più forte, mi sono convinto di stare bene, di poter andare avanti senza te.
Eppure i ricordi ritornano tanto prepotenti e nitidi che mi sembra non sia passato un singolo giorno.

 

È passato tanto tempo, ma

tutto è talmente nitido,

così chiaro e limpido,

sembra ieri...
 

Un sorriso amaro mi sale alle labbra pensando alla nostra infanzia, all'adolescenza, quando ancora non c'era tra noi neanche una semplice amicizia.
Non ci parlavamo.
Tu non parlavi a nessuno ed io... io volevo scalfire il tuo cuore, diventare tuo amico.
Mi chiedevo quali pensieri passassero per la tua mente, così
 da poter fare la mossa giusta con te.
Poi è successo... un po' per caso, un po' per la mia gelosia quando Sakura ti girava attorno.

Che sciocco! All'epoca credevo di essere innamorato di lei.
In più c'era il tuo eccellere nello studio... il tuoi eccellere in tutto!
Insomma, molti -validissimi a quell'età- motivi per innescare una rivalità.

Da lì iniziarono le offese, ma col tempo divennero sempre più un modo per chiamarci l'un l'altro che fosse solamente nostro e sempre meno reali offese.

Così diventasti il mio migliore amico.
Sì, come no!
Credo che solamente noi due non avessimo capito sin dall'inizio cosa ci stava facendo avvicinare.
Non era rivalità.
Non era amicizia.
Era qualcosa di più profondo a cui in quel momento non sapevamo né volevamo dare un nome.

 

Ieri,

avrei voluto leggere i tuoi pensieri,

scrutarne ogni piccolo particolare

ed evitare di sbagliare.
 

Quando finalmente abbiamo ammesso ciò che ci univa, io ho iniziato a fare ancora di più per noi, per te.
Volevo essere speciale, volevo essere il ragazzo dei tuoi sogni, ma tu dicevi che non era necessario che mi sforzassi tanto, perché lo ero già.
Per te ero perfetto, ero il tuo cielo estivo anche in inverno, il tuo sole in piena notte e non avresti potuto desiderare di più.
Così dicevi.

 

Diventare ogni volta

l'uomo ideale.
 

Non potrò mai avere la certezza se tu mentissi allora o quel giorno, anche se un'idea me la sono fatta ed anche molto chiara, ma è pur sempre solo un'idea.
Quel giorno non potrò mai scordarlo ed ogni volta che ci penso crollo.
Mi nascondo e piango tutte le lacrime amare che ogni giorno celo al mondo dietro ai miei sorrisi solari, che non sono più quelli di un tempo.
Non hanno più niente di sincero.
Funzionano, sai?
Ci credono quasi tutti.
Forse anche tu ci crederesti.
I nostri amici no, loro mai.
ShikaNejiGaara, le ragazze, persino Kiba si è reso conto che qualcosa non quadra.

"Sorridi troppo." dice, ma forse è stato Neji a farglielo notare...

Quei due sono una bella coppia, sai?
Ma certo che lo sai, sei sparito tagliando ogni ponte, ma non con Hyuga, lo sappiamo tutti questo.
Ho perso il filo dei miei pensieri.
Parlavo di quel giorno.
Quando mi hai detto di non amarmi più e sei fuggito.

 

Ma quel giorno che mai mi scorderò,

mi hai detto:

"non so più se ti amo o no...

Domani partirò

sarà più facile dimenticare,

dimenticare..."
 

Con la maschera di freddezza che hai sempre saputo indossare alla perfezione, mi hai chiesto cosa avrei fatto dopo la tua partenza.
Qualcosa dentro me si era spezzato.
Neanche riuscii a piangere.
Divenni freddo quanto te e ti risposi semplicemente, ma sinceramente, che non lo sapevo.

 

"E adesso che farai?"

Risposi "Io, non so..."
 

Ti guardai dritto negli occhi e capii che qualcosa non andava.
Quello era un addio.
Chiaro e deciso, lo si vedeva, ma si vedevano anche tristezza, malinconia, amore... era un addio a cui credevi di essere costretto, o che ti eri costretto a ritenere la scelta giusta.
Non era ciò che volevi, nonostante ciò era così che avevi deciso.
Non saresti tornato indietro, lo sapevamo entrambi.
È per questo che non dissi niente, non chiesi spiegazioni, semplicemente me ne andai.
Mentre ti davo le spalle, calde ed indesiderate lacrime solcarono il mio viso ed io mi convinsi che con esse, te ne saresti andato anche tu.
Saresti uscito dal mio cuore, dalla mia anima.
Mai ipotesi fu meno veritiera.

 

Quel tuo sguardo poi

lo interpretai

come un addio.

Senza chiedere "Perché"

da te mi allontanai,

ma ignoravo che

in fondo non sarebbe mai finita.
 

Ho visto l'agitazione negli altri, oggi.
Ho capito che qualcosa non andava, ho capito dai loro sguardi che si trattava di te.
Ho insistito, ho voluto sapere.

Torni.

Dopo quattro dannatissimi anni molli tutto: la famiglia, lo studio, tutta la vita che tanto volevi, tutto ciò per cui hai rinunciato a noi.
E torni qui.
Perché?!
Una parte di me vuole credere che tu lo faccia per noi.
Perché anche tu sai che ciò che ci lega è troppo forte, ma non voglio illudermi e sopratutto non voglio darti la possibilità di vedere quanto mi hai spezzato.
Allora faccio ciò che faresti tu, indosso una maschera.
Non una maschera di freddezza, no, non sarei credibile!
Non sarebbe da me.
Indosso la mia maschera di sorrisi invece e faccio sì che tu non possa vedere il mio animo lacerato.
Sono teso, ma sono pronto: ho detto loro che verrò anche io a darti il bentornato.

 

Teso, ero a pezzi, ma

un sorriso in superficie

nascondeva i segni di ogni cicatrice.

Nessun dettaglio che nel rivederti

potesse svelare

quanto c'ero stato male.
 

Fuori la maschera è impeccabile, ma dentro sto impazzendo.
Sei ancora più bello di prima, anche se il tuo viso sembra scavato, chi sa cosa ti ha ridotto così...
Fatto sta che il mio cuore non si calma.
Ti amo come quattro anni fa, forse anche di più.

 

Quattro anni scivolati in fretta e tu

mi piaci come sempre

forse anche di più.
 

Ma che fai ora?
Mi abbracci?
Piangi?
Davanti a tutti?
Chi sei tu?
Dov'è il forte e orgoglioso Sasuke Uchiha?
E poi, perché sei tra le mie braccia?
Mi stai ripetendo all'orecchio i miei stessi pensieri.

"Sono passati quattro anni e io ti amo più di prima e... Kami¹! Sei ancora più bello, però, ti prego, basta con quei falsi sorrisi!"

Piange sulla mia spalla, mentre sussurra queste parole.
Io... non capisco.
Scoppio in lacrime e chiedo solamente "Perché".
Mi risponde che è stato uno stupido codardo, che credeva che ci saremmo dimenticati a vicenda, ma lui non ci è riuscito... ha capito che l'amore è irrazionale ed il suo per me, anche se ci ha messo molto, è stato così forte da battere il suo orgoglio.
Così adesso è qui, contro tutto e tutti, per me, per noi...

 

Mi hai detto so che è'un controsenso, ma

l'amore non è razionalità

non lo si può capire.
 

Ho pianto, abbiamo pianto, tanto, abbracciati.
Ti ho detto ciò che provo, poi ho sciolto l'abbraccio, mi sono ricomposto e ho salutato tutti gli altri.
Avrei voluto rimanere lì, al sicuro tra le tue braccia, ma avevo bisogno di chiedervi un favore.
Ho chiesto di poter trascorrere questo primo giorno solamente con te.
Ho bisogno di dirti tutta la verità, sperando che anche tu, come me, provi ancora quell'amore che ci ha sempre legati.

Ho accettato di passare la giornata con te.
Dopo aver posato i tuoi bagagli, siamo andati in un caffè ed abbiamo parlato per ore.
Abbiamo parlato di tutto.
Abbiamo pianto, tanto e riso sinceramente dopo anni di sorrisi falsi.
Poi abbiamo cenato da me: ramen per me e insalata di pomodori per te, come sempre... come se la nostra routine non si fosse spezzata per quattro lunghi anni.

Siamo nel tuo appartamento, sono le due di notte e stiamo ancora parlando.
Sono dodici ore che stiamo parlando, di tutto... io non credo di aver mai parlato tanto in vita mia.
"Kami¹, quanto ti amo!"
Oh diavolo, l'ho detto ad alta voce, vero?

Questo bacio sta diventando sempre più caldo e passionale, so già come finirà, ma non intendo fermarlo.
Siamo qui, ci amiamo, non mi importa di altro, è così che deve andare...

 

Ed ore a parlare,

poi abbiam fatto l'amore

ed è stato come morire

prima di partire.

Potrò mai dimenticare...

Dimenticare...
 

Io sono appena tornato e tu mi dici che devi partire?
Cos'è, una vendetta?
Perché me lo dici con quel sorriso sulle labbra?
È un sorriso dolce, sincero, innamorato, allora perché?Perché vuoi lasciarmi adesso che sono tornato?
Sembra che i tuoi occhi di cielo scavino nel mio animo, perché io non pongo domande, ma tu rispondi.


"Ho dovuto decidere cosa fare e ricominciare da zero quando te ne sei andato, Sas'ke². Ho trovato la mia strada ed è quella giusta, anche se mi costringe a girare un po' troppo spesso per il mondo.
Non la abbandonerò, ma non devi pensare che sia una specie di ripicca per risanare l'orgoglio che tu hai ferito.
È una scelta dettata dalla consapevolezza.
Io ti amo, tu ami me e quattro anni di distanza non hanno fatto che legarci di più.
Il nostro amore durerà per sempre, ovunque noi saremo e i miei viaggi non durano mai molto a lungo."
Mi sorridi, hai capito che sono ancora tuo, come tu sei ancora mio e niente ci potrà separare.

"Ti amo, dobe³."
E adesso? Che ha? Perché ride?

"Era una vita che non mi chiamavi così. Ti amo, teme³!"
Si, se questo è amore -ed io sono certo che lo sia- è infinito.

 

L'infinito sai cos'è?

L'irraggiungibile

fine o meta che

rincorrerai per tutta la tua vita,

ma adesso che farai?

Adesso...io...non so...

Infiniti noi.

So solo che non potrà mai finire.

Mai,

ovunque tu sarai,

ovunque io sarò,

non smetteremo mai.

Se questo è amore

è amore infinito!




Note finali:

¹Kami è la parola giapponese per indicare una divinità, un nume, o uno spirito soprannaturale

²Sono consapevole che i puristi della lingua rabbrividiranno a questa cosa, so che la "u" non si legge mai in "Sasuke" e so che non si scrive in questo modo, che non è corretto, è solamente l'unico modo che si ha in italiano per sottolineare il modo in cui Naruto pronuncia il suo nome, siate flessibili, please.

³Si tratta di due "insulti" che i due personaggi si rivolgono spesso nell'anime. "Dobepuò essere tradotto come "idiota", se vogliamo, anche se la traduzione letterale si avvicina di più a "ultimo",  o "infantile", insomma, uno che non ci arriva!

"Teme" viene tradotto spesso con parole abbastanza forti come "str****", ma in realtà da ciò che ho trovato nelle mie varie ricerche non è un vero insulto, è semplicemente un "TU!" detto con tono dispregiativo.
In ogni caso negli anni ormai sappiamo tutti che per Sasuke e Naruto sono diventati nomignoli affettuosi.

 

   
 
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