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Autore: Justice Gundam    14/01/2022    3 recensioni
Nella città di Biancavilla, una cittadina di campagna nel continente di Kanto, comincia la storia di Ash Ketchum, un ragazzino con l'ambizione di diventare un autentico campione di Pokemon. Con l'aiuto del suo Pokemon più fidato, un Pikachu molto particolare, Ash vivrà grandi avventure e viaggerà in varie parti del mondo per realizzare il suo sogno... ma se le cose fossero andate diversamente da quello che abbiamo vinto in tv? Riscrittura AU dell'anime e della mia saga di Pokemon.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Brock, Gary, Misty, Team Rocket | Coppie: Ash/Misty
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon Red & Blue Legends Retold
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 4 - Arrivo a Smeraldopoli

 

Smeraldopoli, una delle più grandi e suggestive città della zona est di Kanto, è conosciuta per essere una delle prime mete degli allenatori di Pokemon in erba. Al contrario di Biancavilla, Smeraldopoli è una città moderna e dotata della maggior parte delle comodità che ci si potrebbe aspettare. Case tradizionali ed aree verdeggianti si trovano fianco a fianco con alti palazzi, offrendo un suggestivo contrasto tra natura incontaminata e modernità.

Era proprio qui che, dopo una lunga camminata, Ash e Pikachu erano arrivati, alla ricerca di un Pokemon Center per far riposare Pikachu... e magari, anche di un modo per cercare di contattare Trace ed assicurarsi che fosse riuscito a sfuggire a quello stormo di Spearow infuriati. Adesso sarà stato molto preoccupato per loro...

"Bene, Pikachu... eccoci arrivati a Smeraldopoli. La città che viene anche chiamata, l'eterno paradiso verde." commentò Ash, sempre tenendo in braccio il topolino elettrico. Pikachu aveva avuto il tempo di riposarsi e riprendere un po' le forze, e adesso stava in piedi in braccio al suo allenatore, guardandosi attorno. Era la prima volta che vedeva una città così grande, con quei grattacieli che sembravano toccare le nuvole... e doveva ammettere che ne era affascinato.

"Pikachu..." rispose con un rapido guizzo dell'orecchio sinistro.

Tuttavia, mentre Ash e Pikachu si guardavano attorno e cercavano di orientarsi tra le strade della città - e il giovane allenatore in erba si rendeva conto fin troppo bene che Biancavilla, la città dove era nato e cresciuto, era ben poca cosa in confronto a questa - c'era un altro piccolo problema che stava facendo tutto il possibile per tenere l'attenzione dei due amici su di sè.

"Huff... puff... alla fine vi siete fermati! Credevo che sareste andati avanti chissà quanto!" esclamò la voce irritata di Misty! La ragazzina dai capelli arancioni si era fermata a prendere fiato appena dietro di loro, e teneva sulle spalle quello che restava della sua bicicletta dopo che un Tuonoshock particolarmente potente da parte di Pikachu l'aveva investita. Non era stata certo volontà di Ash o di Pikachu distruggere una bici così bella... ma nella concitazione del momento, con uno stormo di persistenti predatori che cercavano di fare loro del male, Ash e il suo starter non potevano certo preoccuparsi dei dettagli. Il risultato era il rottame ancora fumante che Misty portava sulle spalle... e la ragazzina che stava loro appiccicata come una sanguisuga pretendendo un risarcimento!

Ash abbassò la testa, e un grosso gocciolone di sudore gli scese lungo la nuca. "Ugh... ma sei ancora qui?" si lamentò. "Ti ho detto che non ho soldi per comprarti un'altra bicicletta come quella!"

"Non è una scusa, razza di guastatore! Vandalo di povere biciclette innocenti!" strepitò la ragazzina, il cui viso lentigginoso si era tinto per la rabbia di un colore rosso acceso molto simile a quello dei suoi capelli! "Adesso viaggerò con te e ti starò incollata finchè non avrai guadagnato quello che serve per una nuova bicicletta! E non ascolto scuse!"

"Ugh... ma perchè ho dovuto incontrare questa qui? E' peggio di una piattola..." si lamentò Ash mentre scuoteva la testa, guardando la bambina dai capelli arancioni di sottecchi. Era soltanto il suo primo giorno come allenatore, e già stava avendo a che fare con eventi che sembravano essere stati pianficati da qualche autore fuori di testa. A chi capitava tutto questo proprio il primo giorno da allenatore di Ash!

Decisamente, non era stato un inizio promettente, ma almeno adesso lui e Pikachu potevano raggiungere un centro per far riprendere Pikachu... se quella lagna che avevano dietro di sè gli avesse lasciato il tempo di spiegarsi.

"Okay, signorina! Prima di tutto, avevo chiesto scusa e non ero certo partito con l'intenzione di abbrustolire la tua bicicletta!" cercò di difendersi. "E poi, al momento ho qualcosa di più importante da fare, se permetti! Pikachu è ancora debole per quello scontro, e vorrei portarlo ad un Pokemon Center, prima di fare qualsiasi altra cosa!"

Per quanto fosse irritata per quello che era successo alla sua bicicletta, Misty non era insensibile, e non poteva ignorare il fatto che il Pikachu del ragazzo fosse effettivamente ancora molto debole. Per la verità, era sorpresa che il piccolo Pokemon fosse ancora in grado di sferrare un attacco Tuonoshock così potente. Forse si doveva all'intervento di quel maestoso Pokemon alato che si era visto poco dopo la fine dello scontro? Anche se non era esattamente una studiosa di Pokemon, Misty era molto incuriosita da questo sviluppo...

Ma per il momento, meglio concentrarsi sulle faccende più immediate. Per l'esattezza, trovare un Pokemon Center per Pikachu...

"Okay... va bene, parleremo dopo della mia bicicletta..." sospirò la ragazzina. "Sai già dove andare per raggiungere il Pokemon Center?"

"Pikachu?" sussurrò il topolino elettrico, alzando lo sguardo verso Ash. Il ragazzino si fermò a riflettere, cercando di richiamare alla mente tutto ciò che ricordava di quelle poche volte che era stato a Smeraldopoli assieme a sua mamma o al professor Oak prima di iniziare il suo viaggio. Un paio di anni prima, aveva visitato il Pokemon Center di Smeraldopoli quando lui e il prof. Oak erano andati lì - il professore aveva una commissione da sbrigare, e aveva chiesto ad Ash di accompagnarlo, in modo da fargli vedere com'era un Pokemon Center e cominciare a dargli un'idea di come sarebbe stato diventare un allenatore di Pokemon. Era convinto di ricordare, almeno un po', come fosse la città e come raggiungere il Pokemon Center...

"Allora... se non ricordo male, dobbiamo prima svoltare a destra alla seconda strada." disse il ragazzino, mentre si incamminavano lungo un marciapiede. Se non altro, non c'era molto traffico, e il viaggio verso la loro destinazione prometteva essere abbastanza tranquillo. "Poi da lì dobbiamo seguire le indicazioni verso l'Accademia Pokemon di Smeraldopoli, e poi..."

 

oooooooooo

 

Risultato: dopo mezz'ora stavano ancora girando in tondo.

"Ecco come ti ricordavi la strada, razza di buffone!" esclamò un'irritata ed esasperata Misty, trovandosi di fronte allo stesso angolo di strada che avevano girato all'inizio... per la sesta volta di seguito!

"Ceeeerto, tu sapevi dove trovare il Pokemon Center! Ricordavi dov'era dall'ultima volta, vero? E scema io che mi sono fidata di te, allenatore da strapazzo!" continuò senza alcuna remora, con il risultato di far innervosire ulteriormente il già esasperato Ash. Stufo di sentirsi biasimare così da una tizia qualunque che aveva incontrato per caso, il ragazzino si voltò di scatto verso Misty, con tanto di venuzza pulsante che gli appariva sopra il berretto!

"Bene, visto che sei tanto brava, perchè non ci porti tu al Pokemon Center?" sbottò infine, mentre Pikachu sospirava rassegnato. Continuando così, il malcapitato Pokemon Elettro avrebbe dovuto tenersi gli acciacchi ancora per un po'...

"Hey! Mi sembrava che quel Pikachu fosse il tuo Pokemon!" esclamò di rimando Misty. "Adesso devo pensarci io?"

"Beh, visto che sei tanto contenta di rinfaccarmi che non so orientarmi in questa città, pensavo che avessi anche un'idea migliore!" La risposta di Ash fu pronta e tagliente... e Misty restò ferma dov'era ribollendo di rabbia e frustrazione per il fatto che non le veniva in mente nessuna risposta altrettanto pungente da dargli!

"Ugh! Ma... ma sentitelo! Tu... tu sei soltanto un moccioso!"

"Sempre meglio che una sciocca petulante come te!"

"Prova a ripeterlo, testa di rapa!"

"Certo che lo ripeto, pel di carota!"

"Come ti permetti? Non mi piacciono neanche, le carote!"

"A me sì! Visto che non hai gusto?"

Pikachu sospirò ed abbassò le orecchie. Aveva l'impressione che sarebbero rimasti lì fino alla sera, o magari anche di più...

Ma proprio quando sembrava che i due marmocchi altrettanto testardi ed orgogliosi fossero destinati a continuare la loro gara di insulti, qualcuno ebbe il buon senso di intervenire.

"Hey, voi due! Cosa state combinando? Devo mettervi le manette per schiamazzi e disturbo della quiete pubblica?" chiese la voce di una donna matura, accompagnata da un secco battito di mani. Ash e Misty interruppero la loro lite e si voltarono verso la persona che aveva parlato - una giovane donna di bell'aspetto, con lunghi capelli blu-verdini legati in una folta coda dietro la schiena, che indossava un'elegante e ben tenuta uniforme blu da poliziotta, con un berretto dello stesso colore e un paio di scarpe blu-grigie con il tacco leggermente alzato. Al suo fianco, si trovava un Pokemon simile ad un cagnolino con il muso arrotondato e un mantello arancione a righe nere che richiamava la livrea di una tigre, e dei ciuffi di pelliccia più folti sopra la testa e sul ventre. 

"Grow! Grow!" esclamò il Pokemon.

Immediatamente, Ash e Misty si misero sull'attenti, quasi per riflesso condizionato. "Ah! Chiediamo scusa!" esclamò il ragazzino, con una buffa espressione imbarazzata. "Il... il fatto è... che il mio Pokemon è esausto per tutte le lotte che ha affrontato, e stavamo cercando un Pokemon Center... solo che non riusciamo a trovarlo!"

"Non è che potrebbe farci un favore e accompagnarci lei, Ufficiale Jenny?" chiese Misty, utilizzando l'appellativo a cui rispondevano tutte le agenti di polizia di Kanto e delle regioni vicine. Per motivi che pochi sarebbero stati in grado di spiegare, ogni città aveva la sua Ufficiale Jenny - poliziotte che avevano tutte lo stesso aspetto e rispondevano tutte allo stesso nome! A quanto pareva, era una tradizione di famiglia: ogni Ufficiale Jenny faceva parte di una famiglia in cui le ragazze venivano indirizzate fin da piccole a diventare tutrici dell'ordine. Come funzionasse la cosa, era un mistero che forse solo le Ufficiali Jenny stesse sarebbero state in grado di spiegare...

"Pikachu..." rispose Pikachu, massaggiandosi la testa per dare un po' più di enfasi alla spiegazione di Ash e Misty.

La giovane poliziotta osservò con attenzione i due ragazzini e il Pikachu tra le braccia di Ash. In effetti, quel Pokemon dava l'impressione di aver sostenuto un bel po' di battaglie, di recente. No, non sembrava che stessero mentendo. Quel Pikachu aveva bisogno di una mano...

"E va bene." disse l'Ufficiale Jenny, indicando la sua motocicletta con tanto di side-car parcheggiata accanto ad un marciapiede. "Il Pokemon Center non è molto lontano da qui, ma prima arriviamo, meglio è... a proposito, signorina, cos'hai intenzione di fare con quel rottame che ti porti in spalla?" Indicò con lo sguardo i resti della bicicletta che Misty ancora si portava sulle spalle.

La bambina dai capelli arancioni sentì la rabbia montare nuovamente nel sentire la bicicletta di cui andava tanto fiera essere definita un 'rottame', ma tenne saggiamente a freno la lingua - non sarebbe stata un'idea intelligente rispondere male ad una tutrice dell'ordine, e del resto... ridotta com'era, la sua bicicletta ormai non poteva che essere definita un rottame. E di questo, doveva ringraziare quel moccioso che aveva ripescato dal fiume...

"Ehm... questa è... o meglio dire, era... la mia bicicletta!" ribattè accigliata. "Il signorino e il suo Pikachu hanno avuto la brillante idea di usare un attacco Tuonoshock proprio vicino alla mia preziosa bicicletta, e adesso non ho intenzione di mollarli finchè non avrò avuto un risarcimento o una nuova bicicletta!"

"Ugh... non hai proprio intenzione di darmi tregua, vero?" mormorò Ash ormai rassegnato.

L'Ufficiale Jenny sospirò. Aveva l'impressione che quella giornata sarebbe stata molto più lunga del previsto... e adesso era anche ridotta a fare da baby-sitter a due ragazzini petulanti! "Va bene, va bene... per adesso, però, lascia perdere quella bici e monta dietro di me. Tu, ragazzo, entra nel mio side-car... e tutti e due, reggetevi forte! Adesso vi accompagno al Pokemon Center... e poi cercate di dirimere questa storia della bicicletta tra voi due! Ho già fin troppo da fare con il Team Rocket in giro."

"Il Team Rocket?" chiese Ash, montando con attenzione nel side-car della motocicletta, stando attento a tenere Pikachu al sicuro. Il Pokemon simile adun cane tigrato della poliziotta montò con lui e si accucciò vicino ai suoi piedi. "Ne ho sentito parlare. Non sono quella banda di criminali che si arricchiscono usando i Pokemon per i loro scopi?"

"Proprio loro..." rispose Misty, ora un po' più tranquilla. Rassegnata, la ragazzina agganciò la bicicletta al sidecar e montò assieme all'Ufficiale Jenny, cingendole la vita con le braccia. "So che catturano Pokemon rari e li vendono a caro prezzo ad allenatori di pochi scrupoli, o che si occupano di giri di combattimenti tra Pokemon illegali, il tutto per guadagnare quanto più possibile..."

L'Ufficiale Jenny non potè che confermare con un cenno della testa, mentre dava gas alla sua motocicletta e si affrettava verso il Pokemon Center. "Esatto, fanno questo ed altro, quei furfanti. In questo periodo, ci sono stati diversi furti perpetrati da tre nuovi agenti del Team Rocket, che sembrano operare nelle vicinanze di questa città. Dicono che due di loro siano giovani ma in gamba..."

"E il terzo, chi sarebbe?" chiese Ash, sinceramente incuriosito.

La poliziotta esitò per qualche attimo prima di rispondere. Quella parte era talmente strana che era sicura che non ci avrebbero creduto... "Ecco..." rispose Jenny, tenendo gli occhi sulla strada ma assumendo un'espressione un po' imbarazzata. "So che a sentirlo così può sembrare ridicolo, addirittura impossibile, ma... il terzo membro di questo gruppetto di malfattori sarebbe proprio un Pokemon."

Ash, Pikachu e Misty sgranarono gli occhi e sbatterono le palpebre per lo stupore. Com'era possibile, un Pokemon che aiuta dei ladri di Pokemon? Era un'idea talmente assurda che doveva esserci per forza stato un errore... vero?

"Pika pikachu..." affermò infine il topolino giallo scuotendo la testa. Anche per lui, era una storia talmente incredibile che davvero non riusciva a ritenerla possibile.

"Growwww..." Il cane-tigre, un Pokemon di tipo Fuoco che Ash riconobbe infine come un Growlithe, annuì rapidamente.

"Un... un Pokemon?" chiese Ash, usando una mano per impedire che il berretto gli volasse via. Finalmente, la motocicletta cominciò a rallentare e si fermò di fronte ad un edificio dalla forma ben riconoscibile anche in mezzo agli edifici della città: le mura bianche, il tetto rosso di forma arrotondata, con il simbolo di una Poke Ball stilizzata disegnato in bianco su di esso, e la porta automatica di plexiglass azzurro semitrasparente erano tutti segni distintivi di un Pokemon Center, gli ospedali specializzati per Pokemon che rappresentavano una meta importante per tutti gli allenatori. In quegli edifici, personale specializzato si occupava di curare i Pokemon, guarendo ferite, malattie, avvelenamenti ed ogni tipo di danno fisico... e meglio ancora, lo facevano completamente gratis. Ash non poteva dire di intendersi molto di questi affari, ma aveva sentito dire che tutti i Pokemon Center di un dato continente erano finanziati e mantenuti dalle rispettive Leghe Pokemon, un gesto di buona volontà il cui scopo era rendere più facili gli allenamenti e facilitare la pratica dell'allenamento. Se non altro, questo era quello che Ash aveva sentito, e non vedeva motivo per dubitare che fosse così. Aveva visto qualche volta i Superquattro di Kanto in televisione, e aveva l'impressione che fossero tutti persone in gamba, per quanto quella vecchietta, Agata, gli fosse sembrata piuttosto bisbetica.

"Ne discuteremo più avanti, se vi va." disse infine l'Ufficiale Jenny. Fermò la motocicletta e permise ai due bambini e al loro Pikachu di smontare. "Per adesso, eccovi al Pokemon Center. Mi raccomando, dite loro di prendersi ben cura del vostro Pikachu!"

"Veramente il Pikachu sarebbe soltanto suo... aaaah, lasciamo perdere!" Misty cominciò a protestare, ma si rese conto che si sarebbe trattato di un'inutile precisazione e seguì rapidamente Ash che camminava a grandi passi verso la porta scorrevole.

"Grazie, Ufficiale Jenny! Cercherò di sdebitarmi il prima possibile!" esclamò Ash. Fece un cenno con la testa alla giovane ufficiale, ed entrò rapidamente nel Pokemon Center con Pikachu in braccio, mentre Misty si voltava e ringraziava a sua volta.

"E di cosa? Io ho fatto solo il mio dovere!" rispose la poliziotta, guardando soddisfatta i due ragazzini che sparivano dietro la porta scorrevole del Pokemon Center. Da quel breve incontro, aveva avuto l'impressione che fossero due bambini in gamba, e che sarebbero andati lontano se avessero scelto di seguire la strada degli allenatori. Era anche per proteggere i sogni di bambini come quelli che aveva scelto di indossare l'uniforme. Se al Team Rocket fosse stato lasciato campo libero, per ragazzi pieni di speranze come loro sarebbe diventato sempre più difficile realizzare i propri sogni...

"Grow, grow!" il suo Growlithe abbaio un paio di volte e agitò vivacemente la coda, un ciuffo di pelo giallo che ricordava una vivace fiamma che si alzava dal suo corpo. Il Pokemon simile ad un cane sembrava voler dire alla giovane agente che era il momento di concentrarsi nuovamente sul lavoro, e di dare ancora una volta la caccia agli agenti del Team Rocket.

 

oooooooooo

 

Il Pokemon simile ad un gatto dalla corta pelliccia biancastra si stiracchiò pigramente e usò una delle sue zampe posteriori per grattarsi dietro l'orecchio, mentre si guardava attorno in caso ci fossero eventuali problemi. Non vedendo nulla di potenzialmente allarmante, il felino si scrollò e rivolse nuovamente la sua attenzione ai due giovani che lo seguivano a breve distanza.

Poi, sorprendentemente, il Pokemon felino si schiarì la voce... e cominciò a parlare, come se per un Pokemon fosse la cosa più naturale del mondo! "Okay, ragazzi. Ancora non si sono accorti di noi." affermò, rivolto ai due individui. Aveva una voce acuta e nasale, come se si fosse trattato dei miagolii di un gatto che cercavano in qualche modo di imitare la voce umana. E il risultato, molti sarebbero probabilmente stati d'accordo, era abbastanza convincente: le parole erano ben scandite e riconoscibili, e anche l'accento aveva qualcosa di ricercato. "Credo che sia il momento giusto per portare a segno il nostro colpo più audace! In questo periodo, ci sono molti allenatori che iniziano il loro viaggio, e voi sapete bene qual è il luogo che visitano di più, giusto?"

La prima delle due figure si fece avanti, sorridendo con presunzione. Si trattava di una ragazza, di non più di diciassette o diciotto anni, molto bella ma anche piuttosto vistosa, con lunghi capelli di colore rosso-porpora che restavano fermi in aria, sfidando la legge di gravità, e terminavano in un buffo ricciolo. I suoi occhi erano azzurri e dall'aspetto acuto, e indossava una divisa molto rivelante, con un top nero con sopra una camicetta bianca a maniche corte sul quale era disegnata una lettera R a caratteri cubitali; una vertiginosa minigonna bianca, e un paio di stivali neri alti fino quasi alla parte alta delle cosce. Un paio di lunghi guanti neri coprivano le sue mani e le sue braccia, fin sopra i gomiti, e indossava inoltre un paio di orecchini sferici di colore verde.

"Ovviamente il Pokemon Center, mio caro Meowth!" rispose la giovane donna sorridendo orgogliosamente. "E' lì che si trovano un sacco di Pokemon appena catturati di cui possiamo fare man bassa! Il capo sarà orgoglioso di noi!"

"Basta che non ci siano altre agenti Jenny a ronzare lì attorno... l'ultima volta abbiamo dovuto darcela a gambe levate..." disse una voce maschile dal timbro mite e un po' imbranato, appartenente a un ragazzo della stessa età della ragazza di prima. Era un giovanotto di bell'aspetto, dai lineamenti eleganti ed aristocratici, forse anche un po' effeminati, e i capelli azzurri a caschetto, lunghi fino alle spalle, che non facevano altro che accentuare il suo aspetto delicato. Aveva gli occhi verdi, dall'aria innocente e un po' svagata, e indossava una divisa che era, a tutti gli effetti, la versione maschile della divisa della sua compagna: maglietta bianca su corpetto nero con tanto di R disegnata sopra, pantaloni bianchi e guanti e stivali neri.  

"Questa volta non ci saranno problemi, mio caro James. Questo colpo lo abbiamo studiato a lungo, e abbiamo preparato una tattica che ci permetterà di prendere i Pokemon e scappare senza alcuna difficoltà!" disse la ragazza, muovendo un indice come per dire di no mentre teneva una mano su un fianco, cercando di darsi un tono. "Vedrai che andrà tutto bene! Faremo un figurone davanti al capo!"

"Aaaah! Sarebbe fantastico! Così potremo permetterci un pranzo in un ristorante a cinque stelle! E io potrò ricostruire la mia collezione di tappi!" esclamò il ragazzo dai capelli azzurri di nome James, con una luce sognante negli occhi! "E tu, Jessie? Cosa farai con il bonus che ci daranno?"

"Ooooh, ci sono molte cose che farei! Per esempio, mi comprerei un vestito nuovo che metta in risalto la mia naturale bellezza e la mia eleganza!" rispose prontamente la ragazza di nome Jessie, pettinandosi i capelli con un ampio e teatrale gesto della mano. Il loro Pokemon, Meowth, si massaggiò la testa e brontolò qualcosa tra sè circa il fatto che certe persone corressero un po' troppo.

"Ooookay, ragazzi, tutto questo è molto interessante, ma potremmo per favore concentrarci sull'operazione che stiamo per portare a termine? Sapete com'è, non vorrei che la missione fallisse perchè siete rimasti troppo tempo a sognare ad occhi aperti e a pensare a cosa avreste fatto!" chiese Meowth con sarcasmo. Il Pokemon era un gatto bipede con una pelliccia color crema, che diventava marrone sulle zampe posteriori e sulla punta arricciata della sua coda. La sua testa aveva una forma ovale con delle lunghe vibrisse, orecchie nere e una moneta dorata posta sulla fronte, mentre gli occhi erano enormi, con le pupille lunghe e strette.

Immediatamente, i due ragazzi, Jessie e James, si riscossero dal loro sogno ad occhi aperti. "Ehm... ma certo, Meowth, ma certo! Stai tranquillo, abbiamo tuuuuuutto sotto controllo!" si vantò Jessie. "Andiamo! L'operazione comincia tra mezz'ora! E noi del Team Rocket siamo maestri di puntualità!"

"Questa non te l'ho mai sentita dire, Jessie..." rispose James, sinceramente sorpreso.

"Aaaah, che importanza ha se l'ho detto prima o meno?" rispose bruscamente la giovane donna. "Andiamo a prepararci e diamo inizio all'operazione! Stanotte, faremo uno dei nostri colpi più spettacolari!"

"Giusto! Ben detto!" rispose Meowth.

 

oooooooooo

 

L'interno del Pokemon Center era più o meno come Ash se l'era aspettato. Era un luogo dall'aspetto tranquillo, perfetto per far rilassare sia i Pokemon che i loro allenatori, con diversi tavolini disposti in ordine e le sedie rese più comfortevoli con dei cuscini semplicemente ricamati. Ad un capo della grande sala si trovava un bancone d'attesa al quale attendeva una giovane donna, probabilmente anche più giovane dell'Ufficiale Jenny, vestita con dei graziosi abiti rosa e bianchi che ricordavano molto quelli di un'infermiera, con tanto di cappellino bianco sulla testa e dei graziosi capelli rosa legati in un paio di buffi anelli dietro la nuca. Un simbolo del pronto soccorso era disegnato sul frontino del suo berretto, e al suo fianco si trovava un Pokemon dall'aspetto dolce e materno, una creatura rosa alta poco più di un metro, a forma di uovo e con dei "capelli" rosa ai lati della testa. Gli arti erano corti e tozzi, e aveva un marsupio sulla pancia nel quale covava un uovo.

"Benvenuti al Pokemon Center, ragazzi!" Non appena vide arrivare Ash e Misty, l'infermiera dai capelli rosa e il Pokemon che sedeva con lei dietro il bancone si voltarono verso i bambini e li salutarono. "Prego, venite pure. Qui al Pokemon Center potete far curare i vostri Pokemon gratuitamente! E vedo che hai un Pikachu che mi sembra un po' malridotto..."

"Pikachu mi ha difeso da uno stormo di Spearow, e loro... se la sono presa con lui!" spiegò Ash, avvicinandosi rapidamente al bancone accompagnato da Misty. "Per favore, può fare qualcosa per lui, infermiera... ehm... infermiera..?"

"Joy. Infermiera Joy. Sarà un piacere per me prendermi cura dei tuoi Pokemon!" rispose la giovane donna dai capelli rosa, per poi indicare il Pokemon che stava al suo fianco. "E lei è la mia assistente, Chansey! Con noi, i vostri Pokemon sono in mani sicure!"

"Chan chansey!" esclamò la Pokemon rosata, alzando una mano arrotondata in segno di saluto. "Chansey!"

"Ehm... piacere di conoscervi, infermiera Joy... Chansey..." rispose Ash, un po' spaesato. "Ehm... dicevo... potete farequalcosa per il mio Pikachu? E' esausto dopo tutte le lotte che ha fatto oggi..."

"Pika pika..." rispose il topolino elettrico, con espressione effettivamente stanca e un po' provata. Era il primo giorno di viaggio, e già aveva dovuto sostenere uno scontro così impegnativo...

"Sì, in effetti mi dava l'impressione che avesse sostenuto parecchi scontri. Gli Spearow sono Pokemon aggressivi... come sei riuscito a farteli nemici?" chiese l'infermiera Joy, prendendo delicatamente Pikachu dalle braccia del suo neo-allenatore. Con attenzione, in modo da non fare più male al Pokemon ferito, l'infermiera portò Pikachu verso un tavolino che si immetteva in una strana macchina simile ad un incrocio tra una fotocopiatrice e un lettino mobile per un esame TAC. "Hmm... a proposito, come mai non hai fatto entrare il tuo Pikachu in una Pokeball?"

"Questo Pikachu... è un po' particolare." ammise Ash, sperando di essere creduto. "Vede... lui è diventato il mio starter soltanto da poco, e la persona che me l'ha affidato... mi ha detto che questo Pikachu non vuole stare in una Pokeball. Spero che questo non sia un problema per lei."

Misty sbattè gli occhi e guardò con curiosità il ragazzino. Quello era il suo starter? Che strano... di solito, ai bambini di Kanto veniva dato un Charmander, uno Squirtle o un Bulbasaur come starter. Un Pokemon di tipo Elettro era una scelta inusuale, anche se per quanto la riguardava voleva dire che per lei sarebbe stato un avversario più pericoloso.

Per fortuna, l'infermiera Joy non si scompose. "Non è un problema... vuole soltanto dire che ci vorrà un po' più di tempo affinchè la macchina faccia effetto." spiegò, mentre Chansey appoggiava delicatamente Pikachu sul tavolo semitrasparente della macchina curativa. "Questa macchina invia degli impulsi curativi nel corpo dei Pokemon, stimolando i punti di pressione e facendo sì che qualsiasi tipo di ferita, anche quelle di solito più debilitanti, guariscano nel giro di qualche ora al massimo. Vedrai che entro domattina il tuo Pikachu sarà come nuovo!"

"Pika pikachu..." sussurrò Pikachu sollevato, per poi rilassarsi e lasciare che il piano semovente lo trasportasse all'interno della "galleria" in miniatura. Non appena fu dentro, sentì improvvisamente una sensazione di solletico su tutto il corpo quando alcuni emettitori si aprirono di colpo e lo irradiarono con delle strane onde di energia curativa. Il piccolo roditore elettrico si sentì di colpo più rilassato, e sentì il dolore calmarsi, sostituito da una piacevole sensazione dei muscoli che si distendevano.

"Okay, sta andando tutto bene. Non vi preoccupate, Pikachu sarà presto in forma." L'infermiera Joy volle rassicurare i due bambini. "Nel frattempo... vi consiglierei di riposarvi un po'. Anzi, se volete restare qui per la notte... c'è una stanza per gli ospiti dove potete mettere i vostri sacchi a pelo e passare una nottata tranquilla."

"Credo... che sia una buona idea, infermiera Joy... Chansey..." disse Misty con un sospiro di sollievo. Non si era accorta nemmeno lei di quanto stanca fosse, con tutte le emozioni forti che aveva vissuto quel giorno e quella corsa pazza sotto la pioggia battente... in effetti, aveva ancora i capelli e la maglietta bagnati. Se ci fosse stata la possibilità, le sarebbe piaciuto poter fare una doccia e avere la possibilità di asciugare i suoi abiti. Ma per il momento, l'idea di un pasto caldo e un po' di relax le sembrava ancora più attraente.

"Hmm... accidenti, non so te... ma io sono esausto! Adesso che Pikachu è al sicuro, poi... mi viene voglia di sedermi e riposare un po'." commentò Ash, massaggiandosi la testa. "Accidenti, non credevo che il primo giorno potesse essere così faticoso!"

"Uff... benvenuto nel mondo degli allenatori di Pokemon! Non è mica una cosa facile come potrebbe sembrare." affermò Misty. "Non è raro che qualcuno si arrende dopo pochi giorni perchè sente di non riuscire ad affrontare tutti i problemi che comporta viaggiare per il mondo ed allenare i propri Pokemon."

Ash si sedette ad un tavolo e riprese fiato, sentendo d'improvviso tutta la fatica della giornata sulle spalle. "Sì, capisco cosa vuoi dire..." rispose il ragazzino massaggiandosi la fronte. "Ma... non sono il tipo di persona che si lascia scoraggiare dalla prima avversità! Diciamo che... il viaggio non è cominciato nel migliore dei modi, ma non c'è motivo per cui non potrò farla andare meglio!"

Misty notò che il ragazzino sembrava effettivamente un po' deluso da come erano andate le cose. Probabilmente si aspettava un'avventura epica in mezzo alla natura, e che sarebbe stato ben presto capace di catturare abbastanza Pokemon da formare una squadra imbattibile, raggiungere una Palestra e ottenere la sua prima Medaglia. Adesso... la realtà stava cominciando a fargli capire che era una pia illusione.

Tuttavia, leggeva nello sguardo di Ash che non aveva nessuna intenzione di farsi scoraggiare da questo imprevisto. Era deluso, certo, ma in quel momento sembrava che stesse già pensando a come fare per recuperare quella giornata nera e rifarsi.

"A proposito, non ci siamo neanche presentati." disse improvvisamente Ash, ricordandosi che ancora non conosceva il nome della sua riluttante compagna di sventura, e che lei non conosceva il suo. Quando Misty lo guardò stupita, sbattendo le palpebre, il ragazzino si schiarì la voce e si presentò come niente fosse. "Il mio nome è Ash Ketchum, ho 10 anni e vengo da Biancavilla! Un po' più a sud di qui!"

"Oh... davvero, Biancavilla? Dicono che sia una cittadina molto tranquilla... al punto che non hannoneanche tanti allenatori di Pokemon. Se non fosse per il fatto che ci abita il famoso Professor Oak, credo che quasi nessuno se la ricorderebbe." disse la ragazzina, per poi ricordarsi che anche lei si sarebbe dovuta presentare. "Oh, ma dove ho la testa? Il mio nome è Misty Waterflower, anch'io ho dieci anni e vengo dalla città di Celestopoli. Nella zona centrale di Kanto, per intenderci."

Ash disse di sì con la testa. Aveva già sentito qualcosa riguardo Celestopoli, e si diceva che la Palestra locale avesse una lunga e gloriosa tradizione di allenatori di Pokemon d'Acqua. E a giudicare dal Pokemon che aveva visto usare a Misty durante la battaglia con gli Spearow, anche lei doveva essere una fan di quel tipo di Pokemon.

Una domanda sorse spontanea alla mente di Ash. "Hmm... molto interessante, ma... posso chiedere una cosa?" affermò. Quando Misty lo guardò inclinando la testa, come per dirgli di fare la sua domanda, il ragazzino proseguì. "Se sei di Celestopoli, allora come mai eri qui vicino a Smeraldopoli? E'... abbastanza lontana da casa tua, o sbaglio? Sei anche tu in viaggio per affrontare le Palestre?"

Accidenti. Ecco una domanda a cui a Misty non faceva piacere rispondere. Almeno, non per dire la verità. Per un istante, la venne spontaneo dare una delle sue risposte al vetriolo... ma considerando che in fondo quel ragazzo non sembrava poi tanto male, decise che tanto valeva rispondere. "Beh... no, non sto esattamene facendo un viaggio..." rispose, pensando tra sè che sarebbe stato stupendo se quella fosse stata la verità. "Io... beh, sono un'appassionata di Pokemon d'Acqua, e sto cercando qua e là per Kanto per vedere se riesco a trovarne qualcuno di interessante... e soprattutto di carino!"

"Beh, allora è un po' come fare un viaggio di Pokemon, no? Potevi dirlo subito!" rispose Ash, con tono di presa in giro e sfoderando uno smagliante sorriso a cinquantaquattro denti! L'espressione di Misty si fece accigliata, una venuzza pulsante affiorò sulla sua fronte e il sopracciglio sinistro guizzò verso l'alto come se avesse avuto un tic! Aveva l'impressione che quel ragazzino la stesse prendendo in giro, e se c'era una cosa che a Misty non mancava, era senza dubbio l'orgoglio!

"Stai... facendo il finto tonto, o sei davvero così cretino?" chiese Misty irritata. Per tutta risposta, il ragazzino sghignazzò tra sè - sembrava che provasse gusto nel darle corda e poi frustrarla...

"Hehehee... ho solo detto che in fondo anche tu stai cercando di catturare altri Pokemon, come faccio io!" rispose Ash, senza mai perdere quel sorriso un po' sfacciato. "Scusa, non volevo mancarti di rispetto!"                    

"Hmph... saresti un po' più credibile se non stessi sorridendo come un Electrode!" commentò la ragazzina. Fece un sospiro, pensando tra sè che non valeva la pena di prendersela per una sciocchezza simile, e riprese il suo discorso. "Ma... sì, è proprio così. Io sono un'appassionata di Pokemon d'Acqua, ma al momento ho soltanto la mia Staryu e il mio Goldeen. E stavo cercando qualche Pokemon d'Acqua più interessante. E prima che tu me lo chieda, no, non volevo restare lì a Celestopoli. Pensavo che da altre parti di Kanto avrei trovato Pokemon d'Acqua più interessanti. E invece... per adesso, ho finito per pescare te e il tuo Pikachu."

"Sembra quasi che tu voglia dire che non siamo interessanti." rispose prontamente il ragazzino, e sfoderò un sorrisetto sfacciato. Misty corrugò la fronte frustrata. Non riusciva a capire se quel ragazzo la prendeva in giro, o se era semplicemente il suo modo di fare. Soprattutto pensando che fino a poco prima era così preoccupato per il suo Pikachu...

"Non... non è questo che volevo dire, ma... ugh, come non detto!" ribattè la ragazzina. "Comunque... adesso sai perchè ero lì a pescare! C'è altro che vorresti sapere?"

"No, in realtà no!" rispose Ash, e si appoggiò con la schiena alla poltrona, rilassandosi un po'. "Beh, adesso... cos'hai intenzione di fare? Sei ancora decisa a venirmi dietro finchè non ti avrò ripagato la bicicletta? Ho l'impressione che ti ci vorrà un bel po' di tempo!"

"Beh, io sono una tipa paziente! E non me ne andrò finchè non mi avrai ripagato! Ci tenevo a quella bicicletta, per tua informazione!" rispose accigliata Misty. "E non mi fido di te! Se ti perdessi d'occhio, ne approfitteresti per squagliartela!"

Un grosso gocciolone di sudore scese lungo la nuca di Ash. "Ugh... certo che hai molta fiducia in me, vero?"

Misty alzò le spalle. "Scusa tanto se non mi fido del primo ragazzo che ripesco da un fiume." affermò prontamente.

Prima che Ash potesse rispondere a tono a quella ragazzina impertinente (e gli stava già venendo in mente una buona battuta, ne era sicuro), il salone fino a quel momento relativamente tranquillo venne improvvisamente invaso da una coltre di fumo che entrò da qualche apertura e, con un sibilo inquietante, cominciò ad invadere tutto il Pokemon Center, cogliendo di sorpresa tutti i presenti! Ash e Misty interruppero di colpo il loro battibecco e si guardarono attorno allarmati, mentre anche il resto degli ospiti della struttura si alzava di colpo dalle loro sedie!

"Hey! Che succede? E' pieno di fumo!"

"C'è un incendio? Dov'è il fuoco?"

"Cosa sta succedendo qui?"

Gli allenatori iniziarono a tossire e starnutire, avanzando a tentoni in mezzo al fumo violaceo che si stava facendo sempre più fitto. Un odore aspro e penetrante giunse alle narici dei presenti... e un istante dopo, tre figure apparvero sull'ingresso del Pokemon Center mettendosi in posa e guardando con espressione di sufficienza i ragazzi. Una risata acuta e trionfante, proveniente dalla più alta delle tre figure, risuonò fastidiosamente nel salone, al punto che Ash e Misty fecero una smorfia per il penetrante rumore spacca-timpani!

"Hohohohohohohooooo! Scommetto che i signorini non se l'aspettavano, questa!" esclamò una voce femminile tronfia e superba, appartenente alla ragazza dai capelli lunghi che stava apparendo dall coltre di fumo... accompagnata da un Pokemon simile ad un grosso serpente a sonagli!

"Avevamo provato questa entrata in scena da un sacco di tempo! Ovvio che avrebbe fatto effetto!" rispose la voce del ragazzo al suo fianco, che indossava una versione maschile della sua uniforme e aveva i capelli azzurri a caschetto. Uno strano Pokemon sferico con delle piccole ciminiere che spuntavano qua e là sul suo corpo fluttuava attorno a lui.

"E immagino che ora inizierete con quel vostro strampalato grido di battaglia, vero?" chiese la figura più piccola che camminava in mezzo ai due. La sua voce era più nasale e ricordava parecchio il miagolio di un gatto... e in effetti, era talmente piccolo che non poteva essere un umano! Ash sbattè gli occhi e guardò con muto stupore la figura più piccola. Aveva... aveva visto bene? Quello era... un Pokemon parlante? Un Pokemon in grado di usare il linguaggio umano? Come... com'era possibile?

"Hey! E voi chi siete! Cosa credete di fare qui?" esclamò Misty, cercando di sembrare più sicura di sè di quanto in realtà non fosse. Il fumo si stava diffondendo rapidamente nel Pokemon Center, e i ragazzi stavano cominciando a sentirsi in pericolo...

I due individui non ascoltarono la domanda di Misty. Non appena il fumo si diradò, lei ed Ash riuscirono a vedere chiaramente i due individui in piedi accanto alla porta d'ingresso del Pokemon Center... assieme a non meno di tre Pokemon, uno dei quali era proprio la figura più piccola che aveva parlato un attimo prima! Un Meowth... un Pokemon di tipo Normale conosciuto per essere astuto e furtivo.

Accanto alla ragazza si trovava un Pokemon simile ad un serpente a sonagli dalle squame viola, con il muso arrotondato e il corpo decorato con delle fasce gialle che disegnavano degli anelli attorno alle sue spire, mentre i suoi occhi erano gialli, con le pupille nere ed ellittiche.

"Ekanssss!" esclamò il Pokemon serpente con voce sibilante, e agitò freneticamente il suo sonaglio, provocando un rumore inquietante.

Infine, accanto al ragazzo dai capelli azzurrini, il Pokemon sferico fluttuante rivelò il suo aspetto - anche lui era di colore viola chiaro, con un volto dall'espressione stranamente goffa e pacifica, una larga bocca dalla quale spuntavano un paio di canini triangolari, sotto la quale era disegnato un simbolo bianco che ricordava parecchio il classico teschio con le ossa incrociate. 

"Koffiiiiing!" Il Pokemon fluttuante esclamò il proprio nome con voce roca, come se avesse continuamente mal di gola.

"Certo che abbiamo intenzione di lanciare il grido di battaglia!" replicò prontamente la ragazza dai lunghi capelli porpora, vestita di una rivelante uniforme bianca con tanto di minigonna, stivali e guanti. "Per noi è una fonte di orgoglio!"

"Il... grido di battaglia? Di cosa state parlando?" chiese Ash.       

Senza badare alla domanda, il ragazzo e la ragazza si avvicinarono e si misero schiena contro schiena, le braccia conserte davanti a loro in modo da dare un'impressione da duri. Poi, chiaramente seguendo una traccia che chiaramente si erano già preparati diverso tempo prima, cominciarono a recitare una strana filastrocca...

"Preparatevi a passare dei guai!" cominciò la ragazza.

"Dai guai molto grossi!" continuò il ragazzo. Poi, i due cominciarono ad enunciare una serie di frasi altisonanti ma che non avevano molto senso...

"Proteggeremo il mondo della devastazione!"

"Uniremo tutti i popoli nella nostra nazione!"

"Denunceremo i mali della verità e dell'amore!"

"Estenderemo il nostro potere fino alle stelle!"

"Io sono Jessie!" esclamò infine la giovane donna, voltandosi verso il pubblico con una luce di fierezza negli occhi e pettinandosi i capelli con un gesto della mano.

"E io sono James!" disse il ragazzo, nella cui mano era apparsa, chissà come, una splendida rosa rossa, che disperse un po' di petali tutt'attorno!

"Siamo il Team Rocket, pronti a partire alla velocità della luce!" continuò Jessie.

Il ragazzo di nome James sollevò la rosa accanto al viso e sorrise al pubblico. "Arrendetevi subito, oppure preparatevi a combattere!" affermò.

Il Meowth che stava con i due bizzarri individui alzò le zampette anteriori accanto al viso, come se volesse dare l'impressione di essere in procinto di balzare sulla preda. "Meowth! Proprio così!"

"Il... Il Team Rocket? Quella banda di ladri di Pokemon?" chiese Ash. Immediatamente, lui e Misty fecero un passo indietro e guardarono con un misto di stupore e sospetto i due individui che si erano messi in una posa plastica davanti a loro! Non sapevano bene se dovevano essere spaventati o scoppiare a ridere... quei due stavano attaccando il Pokemon Center e avevano chiaramente delle cattive intenzioni... ma i loro modi di fare erano talmente esagerati e sopra le righe che era effettivamente un po' difficile prenderli sul serio!

D'altro canto, quei due Pokemon che avevano al loro fianco davano l'impressione di essere piuttosto pericolosi. E Ash non aveva alcun Pokemon con sè... Dalle voci che mormoravano tutt'attorno, sembrava che gli altri allenatori fossero altrettanti confusi

"Hohohohohoooo! Allora, che ve ne è parso? Niente male la nostra presentazione, eh?" Jessie si mise in posa, alzando fieramente un braccio in aria e puntando un indice verso il cielo. Decisamente, quella ragazza aveva delle manie di grandezza... "Ed ora, prego, signori allenatori! Arrendetevi e consegnate i vostri Pokemon al Team Rocket! Possiamo assicurarvi che saranno in mani migliori!"

"Che... che cosa state dicendo?" esclamò un ragazzo dai capelli castani, afferrando prontamente una Pokeball. "Se pensate che adesso ce ne staremo qui e lasceremo che facciate quello che volete..."

"Penso proprio che ce lo lascerete fare." rispose Jessie senza perdere un colpo. "Ekans, usa Bagliore!"

"Ekansssss!" sibilò il Pokemon simile ad un serpente a sonagli. Il suo corpo serpentino si alzò di qualche decina di centimetri da terra, sostenuto unicamente dalla notevole forza delle sue spire... e i suoi occhi si illuminarono di una strana luce dorata mentre incrociavano lo sguardo del ragazzo. Una frazione di secondo dopo, il giovane sgranò gli occhi, e il suo viso si contorse in un'espressione di sgomento, un attimo prima che il suo corpo si irrigidisse come una statua! Sotto lo sguardo meravigliato ed allarmato di molti, il giovane cadde a terra e rimase fermo lì, perfettamente congelato!

"Cavolo..." mormorò Misty, cercando di allungare una mano verso una delle Pokeball che portava alla cintura. "Hanno... hanno usato l'attacco di un Pokemon direttamente su un uomo?"

"Ma questo è scorretto!" protestò Ash.

James sbattè gli occhi e guardò Ash con una certa meraviglia, come se fosse sorpreso da quello che il ragazzino aveva detto. "Beh, mi sembra ovvio. Noi siamo i cattivi, dopotutto. E i cattivi giocano sporco. Fa parte del mestiere." disse il giovanotto dai capelli azzurri, con un'espressione talmente tranquilla ed affabile che si faceva fatica a credere che fosse davvero un membro di un'organizzazione criminale.

Misty prese una Pokeball dalla sua cintura, mentre gli ospiti del Pokemon Center si raccoglievano in una angolo, e l'infermiera Joy e Chansey si piazzavano davanti al banco, nel tentativo di proteggere i Pokemon convalescenti. "E ora, cosa farete, eh? Ordinerete ai vostri Pokemon di colpirci, vero?" esclamò.

L'idea sembrò lasciare sconvolti i due malfattori e i loro Pokemon... e dopo un istante di incredulo silenzio, Jessie reagì con oltraggio all'accusa di Misty. "Hey! Per chi ci hai presi, ragazzina?" esclamò la donna. "Siamo criminali, non barbari! Quel tizio, il mio Ekans lo ha solo paralizzato! Si riprenderà nel giro di qualche minuto al massimo!"

"Che idea orribile, ordinare ai propri Pokemon di fare del male alle persone!" riprese James, e non sembrava affatto recitare. "Insomma, noi del Team Rocket abbiamo pur sempre dei princìpi!"

"Giusto! Dobbiamo avere degli standard, altrimenti non saremmo meglio della comune gentaglia!" concluse il Meowth parlante con le braccia conserte sul petto. "Ma... bando alle ciance! Noi del Team Rocket abbiamo anche una reputazione da mantenere, e una missione da compiere! Forza, ragazzi! Prendiamo un po' di Pokemon!"

"Non ve lo permetterò!" ribattè Ash con determinazione, piazzandosi davanti ai malfattori senza pensare che non aveva nessun Pokemon con il quale tentare di opporre resistenza... cosa che Misty gli fece notare subito dopo.

"Bella idea, genio. E che cos'hai per non permetterglielo?" affermò accigliata la ragazzina. "Il tuo Pikachu si sta ancora riposando, e non hai nessun altro Pokemon!"

Ash sbattè gli occhi interdetto. "Ehm... beh... stavo... stavo giusto pensadoci, okay? Non potevo lasciare che prendessero tutti quei Pokemon!" rispose, e Misty si mise una mano sulla fronte in segno di esasperazione.

"Ugh. Ho capito, qui mi sa che è meglio che faccia io." disse la ragazzina. Senza perdere altro tempo, si piazzò davanti ad Ash e prese la sua Pokeball. "Okay, Team Rocket, questa volta ve la dovrete vedere con me! Misty chiama... Goldeen!"

Misty lanciò la sua sfera, che si aprì a mezz'aria e fece apparire un elegante Pokemon simile ad un pesce rosso che fluttuava in aria a circa mezzo metro da terra, bianco con screziature rosse in varie parti del corpo. Le sue pinne ricordavano degli spettacolari abiti da sera, e sulla fronte, in mezzo a due grandi occhi celesti, aveva un piccolo corno bianco.

"Gooooldeeeen!" disse il Pokemon con voce calda e melodica.

"Hah! Ma come, tutto qui il tuo esercito di Pokemon, ragazzina?" commentò beffarda la ragazza di nome Jessie, per poi fare un cenno con il braccio al suo Pokemon. "Forza, Ekans! Mostriamo a questi marmocchi che con il Team Rocket non si scherza!"

"Ekansssss!" Il Pokemon simile ad un serpente a sonagli mosse vivacemente la coda mentre si preparava allo scontro...                      

      

          

oooooooooo                           

 

CONTINUA...

 

 

  
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