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Autore: Nao Yoshikawa    15/01/2022    5 recensioni
Hogwarts!AU, Reylo + coppie di altri fandom||Crossover
Furono più di dieci i baci che Ben rubò a Rey, mentre la teneva tra le proprie braccia. La biblioteca era un posto tranquillo, ma non avevano molto tempo. Non c’era tempo per nulla.
«Mi sei mancato» sussurrò Rey. «Ho paura anche solo di avvicinarmi a te. Oh Ben. È tutto così orribile, così orribile. Ma quando finirà?»
Ben la strinse più forte. La sua piccola, coraggiosa e incredibile Rey, l’unica ragazza che avrebbe mai potuto rubargli il cuore.
«Non lo so, Rey. Abbi forza, per quanto possibile. Harry saprà cosa fare, siamo tutti nelle sue mani» sussurrò. C’era sempre stata un’accesa rivalità tra Grifondoro e Serpeverde, come tra Potter e Malfoy, come tra Thor e Loki. Lui però andava d’accordo con tutti loro, ma forse era un po’ di parte.
Dedicata a Cress.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Ben Solo/Kylo Ren, Rey
Note: AU | Avvertimenti: Incest
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Dedicata a Cress, la mia persona speciale.

Resistance

[This is how we rise up
Heavy as a hurricane, louder than a freight train
This is how we rise up
Heart is beating faster, feels like thunder
Magic, static, call me a fanatic
It's our world, they can never have it
This is how we rise up
It's our resistance, you can't resist us]
 
Rey capiva bene, ora come non mai, che la mancanza più terribile era quella di una persona fisicamente a lei vicina. Capiva quanto fosse doloroso guardare Ben da lontano, senza avvicinarsi e cingerlo in un abbraccio come avrebbe fatto di solito.
E poi c’era la lontananza delle persone fisicamente distanti. Un’amica, una delle migliori che Rey avesse mai avuto, ma sapeva che Hermione era andata via da Hogwarts, per quell’anno, per un motivo ben più pericoloso di quanto avesse affrontato fino a quel momento. Anche se la vita era dura anche per chi rimaneva lì, a Hogwarts. Lo sapeva quando vedeva Wanda stringere i denti, sopportare quella situazione con coraggio come solo una Grifondoro poteva fare. Lei non aveva paura di niente, non aveva paura dei Mangiamorte né delle loro punizioni, anche se dolorose, anche se le provocavano cicatrici e lividi che portava come segni del proprio coraggio.
«Va da lui, ti copriamo noi» le aveva detto Wanda. Rey lo sapeva, anche lei aveva una storia d’amore e qualcuno che voleva proteggere, l’aveva vista tante volte andare in biblioteca per incontrare Visione – dell’ultimo anno di Tassorosso – e trascorrere con lui quei pochi minuti di pace e normalità.
«Ma io… non lo so. È che non mi fido molto dei suoi amici» Rey fece una smorfia. Perché Ben era un Serpeverde, ma era molto diverso dagli altri suoi compagni di Casa. Era diverso da Loki Laufeyson, che non aveva mai nascosto la sua simpatia per i Mangiamorte, mentre invece gli sembrava fin troppo simile a Draco Malfoy, che ultimamente se ne andava in giro come se avesse perduto qualcosa d’importante, con la paura e l’incertezza nello sguardo.
«Potrebbe essere pericoloso. I contatti tra ragazzi e ragazze sono praticamente vietati» aveva mormorato Sansa, anche se non troppa convinzione. Si diceva che una delle qualità dei Corvonero fosse la spiccata intelligente, ma Sansa Stark si sentiva particolarmente sciocca. Perché solo una stupida si sarebbe innamorata del Mastino, uno dei Mangiamorte più fedeli a Lord Voldemort. Quindi forse era la persona meno adatta per dare consigli.
Rey si sistemò la divisa.
«Non importa, ci vado…»
 
Ben Solo era felice di non essere l’unico con la testa fra le nuvole, visto che anche Draci Malfoy sembrava essere con la mente da tutt’altra parte. Lui lo sapeva bene, era a Hermione Granger che era rivolto il suo pensiero. Malfoy glielo aveva confidato una volta in dormitorio, forse in un impeto di disperazione. Perché poi aveva pianto, gli aveva raccontato quanto odiasse trovarsi in quella situazione, essere un Mangiamorte, essere marchiato. Tutti discorsi che non avrebbe mai fatto di fronte a Loki, che invece sarebbe stato ben fiero di mostrare a tutti quel simbolo, con orgoglio. Se ne andava sempre in giro parlando della purezza dei maghi e via dicendo. Era così diverso da quel fratello – con cui tuttavia aveva un rapporto così ambiguo.
«Perché quelle espressioni così deprimenti, miei cari amici?» domandò Loki mentre passeggiavano in corridoio. «La guerra la vinceremo noi, siate felici.»
Chissà chi intendeva poi quando diceva noi?
«Oh, e sta zitto» si lamentò Draco, stufo di tutte quelle chiacchiere. «Sono giorni che te ne vai in giro a fare discorsi del genere.»
Loki sorrise, mellifluo.
«È bizzarro che io sia più coinvolto di te, visto che tu sei un Mangiamorte. Ma lo diventerò anche io, vedrai.»
«Accomodati pure» borbottò.
Ben sorrise, amaramente. Ah, se solo fosse potuto tornare indietro, ai tempi in cui mai si sarebbero aspettati che la vita potesse essere così crudele.
Il suo sguardo incontrò quello di Rey, che gli veniva incontro, tesa.
«Ti devo parlare» sussurrò, guardandosi intorno.
Prima che potesse rispondere, Loki prese la parola, come del resto faceva sempre.
«Se sperate di rimanere da soli, temo sarà impossibile» disse con un sorriso. Che non avesse in simpatia i Grifondoro era risaputo, che trovasse ridicole le unioni tra Grifondoro e Serpeverde, ancora di più. E dopotutto perché non avrebbe dovuto fare la spia?
«Loki, per favore» disse Ben, serio. Rey assottigliò lo sguardo, oramai da tempo aveva imparato a riconoscere gli amici dai nemici. E sicuramente amica era la mano che si poggiava alla sua spalla, quella di Thor Odinson dell’ultimo anno di Grifondoro.
«Rey, Ben, andate. Mi occupo io di Loki.»
Suo fratello lo guardò.
«Voi Grifondoro giocate sempre a fare gli eroi.»
Draco alzò gli occhi al cielo, grato a Thor di essere intervenuto. Almeno così si sarebbe liberato di lui.
«Vi lascio soli» disse distrattamente, mentre anche Ben afferrava Rey per un braccio e la conduceva chissà dove. Thor era tutto l’opposto di Loki: forte, fisicamente e non, con un grande coraggio, amato. E anche se l’inizio della Seconda Guerra Magica aveva come innalzato un muro tra di loro, rimaneva comunque la persona che Loki amava di più.
«Suvvia, Thor. Non mi guardare così. Conosci le regole.»
«Al diavolo le regole, questa è una dittatura. E tu ti sei sottomesso» sibilò con rabbia. Sapeva quanto Loki fosse ambizioso, oscuro in parte. Ma mai, mai avrebbe immaginato di poterlo perdere così.
«No, è che sono solo un po’ più furbo di te» Loki si fece vicino, poggiò una mano sul suo petto. «Lo so che ami ergerti a paladino della giustizia, quello che difende i più deboli e anche i Sanguemarcio. Ma nel nuovo mondo, ci sarà spazio per tutti e due.»
Loki stava mentendo. Non c’era spazio per loro in nessun mondo. Thor strinse le sue spalle, probabilmente facendogli male, ma lui non gemette, non fiatò.  Lo avrebbe baciato lì seduta stante, così come avevano fatto tante volte, tutte quelle volte in cui avevano consumato il loro amore proibito. Ma adesso c’era qualcosa di ben più grande di una parentela a dividerli.
«Perché devi farci questo?» domandò Thor sottovoce. Per un attimo vide negli occhi di Loki qualcosa che somigliava vagamente ad un velo di lacrime.
«Io non ho fatto niente a noi, sciocco. Noi siamo stati sbagliati fin dall’inizio. Saremmo stati sbagliati a prescindere, ma almeno adesso vedi il mostro che sono. Perché intendo diventare un Mangiamorte.»
Lo spinse lontano da sé nonostante la voglia di baciarlo e Thor non osò riavvicinarsi. Se quella Guerra aveva avvicinato le persone, a loro li aveva allontanati di certo e l solo pensiero di dover essere forse costretto a combattere contro di lui fece vacillare anche il suo coraggio da Grifondoro.
 
Furono più di dieci i baci che Ben rubò a Rey, mentre la teneva tra le proprie braccia. La biblioteca era un posto tranquillo, ma non avevano molto tempo. Non c’era tempo per nulla.
«Mi sei mancato» sussurrò Rey. «Ho paura anche solo di avvicinarmi a te. Oh Ben. È tutto così orribile, così orribile. Ma quando finirà?»
Ben la strinse più forte. La sua piccola, coraggiosa e incredibile Rey, l’unica ragazza che avrebbe mai potuto rubargli il cuore.
«Non lo so, Rey. Abbi forza, per quanto possibile. Harry saprà cosa fare, siamo tutti nelle sue mani» sussurrò. C’era sempre stata un’accesa rivalità tra Grifondoro e Serpeverde, come tra Potter e Malfoy, come tra Thor e Loki. Lui però andava d’accordo con tutti loro, ma forse era un po’ di parte. «E se ci sarà da combattere – perché so che accadrà – combatterò perché non sono un codardo.»
Rey prese il suo viso tra le mani, baciandolo con esasperazione.
«Non parlarmi di guerra, non adesso. Baciami e basta.»
Lo desiderava e si desideravano come mai avevano fatto. A causa dell’incertezza, della paura. Ben le donò un bacio in grado di far girare la testa ad entrambi.
Ma loro avevano dei progetti. Se ne sarebbero andati di lì, una volta che la guerra fosse finita, perché doveva finire, doveva per forza. Non esisteva un’altra opzione, non per loro.
Ben si staccò, stringendole i capelli tra le dita.
«Ti prego, fai attenzione» le disse, perché Rey aveva un po’ la tendenza a cacciarsi nei guai.»
E Rey sorrise, poggiandola fronte sulla sua.
«Io? Non è necessariamente vero che tutti i Grifondoro hanno la tendenza a cacciarsi nei guai.»
Ben sorrise, cercò di baciarla di nuovo, ma i due vennero interrotti: erano Wanda e Visione. In molti si chiedevano come facessero due come loro – così diversi - a stare insieme. Era uno di quei casi in cui due opposti si attraevano, e anche tanto.
«Scusate, siamo solo noi» disse Wanda. «I Carrow stanno controllando, meglio che non ci vedano insieme.»
Ben e Rey si guardarono e lentamente sciolsero le loro mani da quella presa.
«Tranquilla, Rey. Andrà bene, resisti solo un altro po’.»
Rey annuì. Non piangere, si era detta, doveva essere coraggiosa e sopportare tutto a denti stretti.
«Anche tu» poi guardò Visione. «Non voglio metterti nei guai, quindi ce ne andiamo. E grazie.»
Visione arrossì, facendo un cenno col capo e rimanendo poco dopo da solo con Wanda.
«Forse dovresti andare anche tu» le dita di lui si erano mosse da sole sui capelli di lei. Wanda socchiuse gli occhi e sospirò.
«Dovrei.»
«Dovresti» ripeté lui, ma senza convinzione. Si guardarono qualche istante e subito dopo Wanda gli era saltata addosso, lui le aveva circondato il corpo con le braccia, spingendola contro una delle librerie. Chi mai avrebbe pensato che il timido Visione di Tassorosso, sempre in mezzo ai libri, avesse un lato così focoso? C’erano tanti studenti che lo invidiavano e lo guardavano con una certa diffidenza, pensavano che uno come lui con una come Wanda c’entrasse poco. Ma lei era ben felice di dimostrare puntualmente quanto si sbagliavano.
«Ora sei tu che mi tieni in ostaggio» sussurrò, sorridendo sulle sue labbra. Visione le baciò la fronte, allentando la presa sulle sue spalle. Non si definiva uno coraggioso, ma più una persona buona e tranquilla. Era con Wanda che aveva imparato a tirare fuori il coraggio. A stare accanto al fuoco, s’imparava a bruciare.
«Vai su» le sussurrò.
Anche se a malincuore, Wanda scivolò via dalla sua presa rassicurante.
 
Rey si sistemò la divisa, mentre tornava da Sansa, che nonostante fosse di un’altra casa, aveva trovato nelle ragazze di Grifondoro una stretta amicizia. C’era poi Luna Lovegood, che anche se di un anno più giovane, sapeva essere tanto saggia e sapeva dire le cose giuste al momento giusto.
Sansa se ne stava seduta sulle scale, stringeva tra le mani vecchie lettere, dove in alcuni punti l’inchiostro era rovinato.
«Devo ammettere che tutto ciò ha un non so che di romantico» bisbigliò Luna. E in parte Sansa era d’accordo, ma dall’altra parte si rendeva conto che di romantico c’era ben poco. Fra tutti doveva innamorarsi di un uomo molto più grande di lei, un Mangiamorte per di più. E sarebbe stato più facile se avesse saputo che tale Mangiamorte non avesse ricambiato il suo amore. Ma così, conoscendo i suoi sentimenti, era tutto terribile.
«Sarebbe romantico, se solo ci fosse futuro per noi…»
Ma non era possibile. Non per Sansa, gli Stark non si abbassavano a tanto, gli Stark avevano sempre combattuto  contro i Mangiamorte, come suo padre Ned e come suo fratello Robb, entrambi nell’Ordine della Fenice.
L’amore era crudele. Era una carogna.
Rey e Wanda raggiunsero l’amica dopo e vedendola così malinconica e con quelle lettere in grembo, non dissero una parola. Si limitarono a sedersi accanto a lei, loro che custodivano quel segreto. Niente avrebbe consolato Sansa.
«Sai, non per forza tutto deve andare male» aveva però detto ad un tratto Rey, nel tentativo di farla stare meglio, di far stare meglio anche sé stessa. Sansa si asciugò una lacrima ora sulla sua guancia.
«È che io non vedo via d’uscita.»
Luna sorrise e con un dolce gesto accarezzò i capelli rossi di Sansa.
«Non devi preoccuparti. L’amore vince su tutto, sempre.»
In genere Wanda avrebbe avuto da ridire, ma non quella volta. Se perché in fondo ci credeva anche lei, o se stesse tacendo solo per non peggiorare le cose, non lo sapeva neanche lei. Chissà se Luna aveva ragione, se davvero l’amore poteva vincere su tutto. Per lei e per Ben, separati solo fisicamente. Se per Thor e Loki, il cui futuro non era mai stato così incerto come in quel momento. Se per Draco, che rimaneva in silenzio ma i suoi occhi gridavano l’amore per una Sanguemarco. Se per Sansa e il suo amore impossibile, come nei migliori libri d’amore.
Se per tutti, avrebbe vinto l’amore.
 
Nota dell'autrice
Inizialmente l'intento era riunire tutte le tue OTP in un'unica storia, però forse per una OS sarebbe stato troppo, quindi ne ho preso solo alcune, tra cui l'immancabile Reylo, la WandaVision, Dramione, Thorki e la Sansa/Sandor. Forse un pochino troppo drammatica, ma è stata la mia idea geniale del momento e spero tanto ti piaccia, visto che mi è venuto anche un po' il pallino delle Hogwarts!AU. 
In generale, spero che la storia sia piaciuta a tutti coloro che leggeranno (:
Nao
 
   
 
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