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Autore: Khailea    19/01/2022    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
Annabelle
 
 
 
 
 

 
 
 
Saltò presto fuori che, mangiare tutti assieme, non era qualcosa di tanto fattibile, e non tanto per i posti da occupare, c’erano tavole e sedie in abbondanza alla mensa della scuola, quanto più per la disposizione dei posti.
Sharazade aveva reso chiaro fin da subito di volersi sedere accanto a Ryujin, e per il ragazzo non ci sarebbe stato alcun problema, se dall’altra parte Rahu non avesse cercato di scacciare costantemente l’altra ragazza.
-Andiamo Ra-ra… c’è abbastanza spazio per tutti…- tentò di dire il fratello, ma Rahu gli stringeva il braccio con forza, fino a fargli perdere la circolazione.
-No! Non ti vedo da mesi e credi veramente che io accetti qualcun’altra si sieda accanto a te?! Sono la tua sorellina, dovresti starmi sempre vicino!-
Ormai aveva usato la sua carta migliore tante volte, ma non perdeva mai di efficacia.
-Va bene allora, credo di avere la soluzione.- sorrise Sharazade alzandosi, spingendosi sulla sedia di fronte a quella di Ryujin, dove c’era seduto Astral. -Mi metterò qui.-
-Ma prego, fa con comodo.- commentò Astral vedendosi scacciato, fortunatamente Seraph prese la sedia vuota lasciata dall’altra sistemandola nel posto accanto al proprio, evitando delle liti.
-Andiamo, mangiamo e basta.-
-Astry non sei proprio in grado di importi nya.- lo punzecchiò invece Lacie, ridacchiando puntandogli contro la forchetta.
-Ehi senti…-
-Ma che voce adorabile che hai!- esclamò Rahu sentendola parlare. -E cos’è quel verso che fai a ogni frase? È un gioco?-
-È il mio marchio di fabbrica nya. Mio e solo mio.- puntualizzò Lacie muovendo la coda allegra.
-È carinissima!-
-Tua sorella mi piace nyahah.- sorrise Lacie guardando Ryujin.
-Tutti adorano Ra-ra.- rispose il ragazzo accarezzandole la testa.
-Belle parole da uno che è scappato di casa lasciandomi sola.- lo ribeccò lei, facendo tossicchiare dall’imbarazzo alcuni.
-Ra-ra…-
-Ehm… scusate…- timidamente Annabelle aveva attirato l’attenzione dei due, incuriosita dal discorso. -Non voglio farmi i fatti miei, ma è vero quello che dice? Che sei scappato?-
-Beh, è un po’ più complicato di così.- disse imbarazzato Ryujin. -È vero, sono andato via di casa, ma non per un capriccio o simili. Ormai ho quasi raggiunto la maggiore età, e mio padre, un uomo molto influente nel nostro continente, ha organizzato un matrimonio combinato tra me e una giovane donna, la cui famiglia facoltosa avrebbe contribuito ad accrescere il nostro valore.- spiegò fissandosi le mani. -Ma io non ho intenzione di lasciare che la mia vita segua un sentiero già tracciato, e non ho intenzione di sposare una persona che nemmeno conosco. Per questo me ne sono andato, per cercare la mia libertà.-
-Abbandonando la tua sorellina…- sbuffò ancora Rahu, anche se più sottovoce stavolta.
-Posso capire la rottura di un genitore pressante.- disse Grace continuando a mangiare.
Ryujin le sorrise, sentendo poi la mano di Sharazade sfiorare la sua.
-Io credo che l’amore arrivi quando meno ce lo aspettiamo.-
Un leggero rossore dipinse il volto del ragazzo, che non trovò le parole per rispondere, soprattutto dopo che Rahu provò a colpire le loro mani con la forchetta.
-Non è igienico toccarsi quando si è a tavola.-
-Questa mi è nuova…- ridacchiò Ailea sussurrando a Khal, evitando che la ragazzina le lanciasse la forchetta.
-Sharazade, che mi dici di te. Vivi da queste parti?- intervenne Hope cercando di sviare il discorso, la ragazza però la ignorò per un minuto buono prima di risponderle.
-Al dormitorio.-
-Potresti anche rispondere senza farti attendere.- la rimproverò Alexander.
-Va tutto bene, stava bevendo.- cercò di dire Hope, ma anche lei c’era rimasta un po’ male in verità.
-È comodo, però mi spaventa anche, soprattutto quando è buio. Ho sempre paura a girare da sola.- continuò l’altra come se niente fosse, guardando Ryujin come ad aspettarsi dicesse qualcosa a riguardo.
-Prenditi uno spry al peperoncino.- propose Ailea senza aspettarsi risposte, che infatti non ci furono.
-Oppure trasferisciti…- borbottò Rahu, prendendo Ryujin alla sprovvista.
-Ra-Ra!-
-È una soluzione.- rispose questa innocente.
-La grande Cirno è un ottimo bodyguard. Soprattutto per le belle fanciulle.-
Ancora una volta la ragazza venne ignorata, e il suo orgoglio non ne uscì sereno.
-Pronto? Terra chiama tipa. Ti sto parlando da mezz’ora!-
-Sono letteralmente trenta secondi…- rispose Johanna cercando di calmarla.
Sharazade voltò lentamente la testa, guardando Cirno con un sorrisino dolce. -Scusami.-
-Scuse accettate. Quindi, il mio lavoro come bodyguard?-
Il sorriso ammaliante di Cirno non le fece ottenere un’altra risposta, e Sharazade tornò a mangiare come se nulla fosse.
-Andiamo, affoga i dispiaceri nel gelato.- disse Vladimir passandole il proprio dolce.
-Ma è del pudding.-
-Affoga i tuoi dispiaceri.-
-Vuoi anche il mio?- chiese Sammy accarezzandole la schiena.
-… sì, ma non perché sono triste. La grande Cirno non perde mai.-
Mentre la conversazione proseguiva non tutti stavano prestando molta attenzione. Daimonas e Jack si erano seduti l’uno accanto all’altra, ma Daimonas non parlava, non per la discussione o simili, ma perché aveva ben altro in testa.
Lighneers era già andato via, ma il ricordo della notte allo chalet restava.
-Scusate, devo andare in bagno.- disse alzandosi lasciando il piatto.
-Ti accompagno?- chiese Jack pronto a seguirlo.
-No grazie, non serve.- rispose il ragazzo senza nemmeno guardarlo, allontanandosi.
-Si può sapere cosa gli ho fatto?- sbuffò Jack rinunciando a mangiare. Non che ne avesse bisogno, ma almeno non destava sospetti a provarci.
-Amico, gli hai appena chiesto se voleva l’accompagnassi in bagno.- replicò Zell guardandolo.
-È un po’ esagerato.-
-Noi ragazze lo facciamo sempre.- replicò Nadeshiko facendo spallucce. -Hai qualcuno con cui chiacchierare, e che si assicuri nessuno entri.-
-Sì, ma la situazione qui è un filino diversa. Dai un’impressione un po’ possessiva.- rispose il ragazzo.
-Io non sono possessivo!-
-Infatti dai solo l’impressione.-
-Che esagerato, allora io cosa dovrei essere?- chiese Ayame guardandolo.
-Tu sei una psicopatica.-
-Ehi!-
-A prescindere, non serve lo segui come un segugio ovunque.- continuò Zell rivolgendosi a Jack.
-Non lasciarti punzecchiare da Zell tesoro. Mangia e rilassati.- disse Yume cercando di rincuorarlo.
-Sono apposto così…-
-Vedrai che tornerà presto. Doveva solo andare in bagno.- aggiunse Milton cercando di aiutare, anche se l’unico modo per riuscirci sarebbe stato avere una bacchetta magica e risolvere tutti i loro problemi.
Daimonas intanto procedeva spedito lungo i corridoi, muovendosi seguendo l’odore di Lighneers scivolando tra gli studenti facendo molta attenzione ad evitarli.
Il percorso lo condusse verso quasi ogni piano della scuola, come se il ragazzo avesse tentato di fare perdere le proprie tracce, e proseguiva all’esterno.
Alla fine lo trovò appoggiato accanto alle pareti, impegnato a fumare.
Si aspettava una visita da Daimonas, anche se aveva cercato di evitarlo. Sapeva l’aveva visto, anche se non era certo quanto effettivamente avesse visto, ma la sua presenza bastava a rispondere.
-Tornate dagli altri.- disse prendendo una boccata dalla sigaretta.
Daimonas rimase a fissarlo in silenzio, cercando le parole giuste da dire.
Erano soli, eppure non si sentiva completamente al sicuro, soprattutto trattando un tema così.
-“Buttati e basta.”- disse Mostro spronandolo.
-… allo chalet, ti ho visto nella bufera.-
-Ho una buona resistenza al freddo.- disse l’altro facendo finta di niente.
Capiva la sua riluttanza a parlare, nemmeno per lui era stato facile.
-Lighneers, non andiamo da nessuna parte. Ti resteremmo accanto qualsiasi cosa accada. Puoi fidarti di noi, come io mi sono fidato di voi.-
Stavolta il viso dell’altro si corrugò. -Daimonas, fatti una vagonata di cazzi tuoi. Tu, il tuo ragazzo e le due cat-girl bastate come fenomeni da baraccone. Non dare del soprannaturale a chi non lo è.-
Daimonas non rispose, preferendo evitare di cadere alle sue provocazioni.
-Non c’è nulla di male a essere sé stessi e vivere come si vuole. Siamo tuoi amici.-
Lighneers abbandonò la sigaretta a terra, calpestandola con il piede e dirigendosi verso Daimonas.
-Non siete miei amici.-
Senza aggiungere altro si allontanò, e il suono della campanella colmò a malapena il silenzio.
La prossima lezione sarebbe stata geografia, con il professor Anshu, e come tutti sapevano non era certo un tipo con cui scherzare.
L’uomo era già alla cattedra, in attesa che tutti si sistemassero.
-Oggi intendo usare un metodo di interrogazione poco ortodosso…- cominciò prendendo in mano un mappamondo.
-Ci darà direttamente un dieci?- scherzò Jack cercando di suscitare una qualche emozione in Daimonas, ma lui nemmeno lo guardò.
Non poteva sapere cosa era successo tra lui e Lighneers, ed attribuiva la sua espressione seria alla loro discussione.
Il professore ignorandolo andò avanti con la propria spiegazione.
-Dovrete semplicemente dirmi le capitali dei luoghi che vi indicherò. E riceverete un più per ogni risposta esatta. I più andranno a sommarsi ai voti del vostro prossimo esame. Cinque più saranno un voto in più.-
-Per un’ora di lezione spero ne valga la pena.- borbottò Vladimir ad Annabelle, senza farsi sentire dall’uomo.
-Io non sono tanto brava in geografia…-
-Allora possiamo rilassarci. Ti va di giocare?- chiese mostrando dallo zaino un piccolo schermo con due joystic collegati.
Per un momento Annabelle fu sul punto di rifiutare. -Sai cosa, va bene.-
-Wow, non credevo sarebbe stato così facile.- sorrise l’altro dandogliene uno.
Il professore non li notò, o finse di non notarli, e partì a muovere il mappamondo.
-La capitale di dell’Andorra.-
-La Vella.- rispose Sharazade alzando la mano.
-Un più. La capitale delle Maldive.-
-Malé.- disse ancora lei.
-Un altro più.- annuì l’uomo scrivendo su un foglio i punteggi. -La capitale della Tanzania.-
-Dodoma.-
Sharazade sembrava sempre pronta a rispondere, come un libro con un perfetto indice pronto all’uso.
-Un altro più, ora però vorrei sentire anche altri studenti.- disse l’uomo guardandosi attorno. -La capitale della Libia.-
Dopo qualche istante di silenzio Hope alzò timidamente la mano. -Tripoli.-
-Esatto. La capitale dell’Irlanda.-
-Dublino.- stavolta Sharazade non si lasciò sfuggire la risposta.
-Mettiamo un’altra regola. Non si possono rispondere a più di tre domande di fila, dopo bisogna aspettarne altri cinque. La capitale della…-
E così la metà della classe che sperava di non dovere partecipare fu costretta a tornare sull’attenti, mentre Ryujin guardò colpito Sharazade.
-Sei molto brava in geografia.-
La ragazza gli rispose con un morbido sorriso. -Amo viaggiare. È un modo per conoscere sé stessi e i propri compagni. Non trovi?-
-Ah sicuramente io ho avuto modo di conoscermi durante i miei viaggi in solitudine.- annuì il ragazzo.
-Dove sei stato?- chiese lei avvicinando il banco, con un luccichio negli occhi che fece venire voglia al ragazzo di parlarne.
-Un po’ ovunque. Italia, Madagascar, Germania. Mi sarei spostato in Russia se non fossi venuto a Rookbow.-
-È fantastico! Ci sono stata in Russia! Ci sono così tante cose da vedere che nemmeno saltano all’occhio. Potrei mostrartele un giorno!-
-Sarebbe bello avere qualcuno con cui viaggiare.- sorrise lui cordialmente.
-Dai dai, diciamo allo stesso tempo i nostri luoghi preferiti. Pronto?-
-Va bene.- annuì divertito.
-Uno. Due. Tre! L’emirato, Inghilterra e Francia.-
-L’emirato, Inghilterra e Francia.-
-… ahah! A quanto pare abbiamo gusti molto simili.-
Sembrava la cosa le facesse veramente piacere, tanto che Ryujin sentì il petto scaldarsi di fronte alla sua risata.
-Sai… un altro posto dove vorrei andare è Parigi. A te piacerebbe andare?-
C’era qualcosa negli occhi di Sharazade che quasi riuscì ad ipnotizzare Ryujin.
-Ecco io…-
-Parigi!-
L’urlo della sorellina per poco non lo fece saltare dalla sedia. Rahu aveva la mano lanciata per aria, e lo stava fissando con la chiara intenzione di fulminarlo.
Il professore si limitò a segnare la risposta. -Esatto. Un punto. La capitale della Giordania.-
-Amman!- rispose Rahu con la stessa foga di prima.
-Un punto. La capitale della Romania.-
-Bucarest!-
-Un punto. La capitale del Regno Unito.-
-Lo…-
-Londra!- urlò Rahu sovrastando la voce della povera Johanna.
-Signorina, lasci rispondere anche gli altri. La capitale della Samoa.-
-Apia!- rispose ancora Rahu, ignorandolo.
-Signorina! Lasci rispondere anche gli altri!... la capitale della Croazia.-
-Zagabria!-
Rahu ignorò completamente lo sguardo di fuoco dell’uomo, attirandone le ire.
-Signorina! Se risponde ancora al posto dei suoi compagni la caccio dalla lezione! La capitale del Benin.-
-Porto-Novo.- stavolta a rispondere fu Sharazade, che guardando Ryujin sorrise divertita, strappandogliene uno imbarazzato.
Rahu invece gli tirò un pugno alla spalla, costringendolo a tenere lo sguardo fisso davanti a sé.
La lezione fortunatamente per loro durò meno del previsto, e con il suono della campanella arrivò l’ultima della giornata, ovvero due ore di ginnastica all’aperto.
Dopo essersi cambiati la professoressa Dumb li fece sistemare tutti in fila all’interno della palestra, sotto una corda che arrivava fino al soffitto.
-Bene. Oggi esercizi di arrampicata. Suonate la campanella in cima e scendete!-
-Tu vedi una campanella?- sussurrò Ailea a Vladimir.
-Forse quel coso la in cima… no. È un piccione.-
Il primo ad andare fu Lighneers, che voleva solo togliersi quella cosa rapidamente in modo da potersi allontanare senza problemi.
Con un salto arrivò a due metri dalla base della corda, e nonostante il costante dondolio di questa arrivò nel giro di un minuto alla cima, suonando quella che sembrava una campana.
Per tutto il tempo Daimonas non gli aveva tolto gli occhi di dosso.
Ora molte cose erano più chiare, la sua forza, la sua rigenerazione alle ferite. Tutto combaciava, ma non aveva intenzione di parlarne a nessuno finché l’altro non l’avesse fatto.
Altrettanto rapidamente Lighneers scese dalla cima, lasciandosi quasi praticamente cadere sul piccolo materassino a terra, sotto le urla isteriche di Ayame, eccitata per qualsiasi cosa che riguardasse il ragazzo.
Una volta sceso lanciò un’occhiataccia a Daimonas, dandogli una spallata. -Fai una foto. Durerà più a lungo.-
-Ehi!-
Jack era già pronto a raggiungerlo e a pretendere si scusasse, ma Daimonas lo fermò.
-Lascia stare. Non importa.-
-Come non importa? Non può comportarsi così!-
-Non è stato un problema.-
-Per me si invece!- replicò il ragazzo alzando la voce.
Perché doveva fare sempre così? Perché doveva difendere gli altri e non preoccuparsi di tenere la testa alta per sé stesso.
-Jack, per favore…-
Non si parlavano dall’altra sera praticamente e la loro prima conversazione era una discussione. Alla fine Jack lasciò perdere, sfogando la propria frustrazione sulla salita, cosa abbastanza inutile però, visto non percepiva la fatica, e di conseguenza fu una semplicissima arrampicata.
Il prossimo fu Zell, che si comportò altrettanto agilmente, facendo del proprio meglio per non risultare da meno rispetto agli altri due, anche se evitò di lanciarsi nel vuoto come aveva quasi fatto Lighneers.
Per lo stesso motivo gli seguì Grace, che anzi si sforzò ancora di più per cercare di ridurre i tempi.
Non era una gara, ma a giudicare dal suo sorrisetto quando suonò la campana aveva vinto, e sicuramente fu sufficiente per accendere la competizione in Ailea, che con un balzo provò a imitare Lighneers, riuscendo purtroppo ad aggrapparsi solo più in basso e a fare ondeggiare terribilmente la corda.
Arrivata in cima era talmente verde che sembrava sul punto di vomitare. Khal era l’unico a non badarvi, concentrato più sulla visuale del suo fondoschiena che su altri dettagli, sentendo un formicolio alle mani all’idea anche altri potessero fare lo stesso.
Una volta che la ragazza fu scesa volle salire a sua volta, lasciandola con Seraph, che non evitava di mostrarsi divertita di fronte al colorito dell’amica.
-Adesso sta a me nya!-
Entusiasta dopo le prove dei suoi amici Lacie non riuscì più a resistere, e si lanciò sulla corda riuscendo a salire in una manciata di secondi, in un tempo da record da fare invidia a tutti.
-Beh, direi che tocca a me. Non posso certo essere da meno della mia sorellina.- disse Astral rimboccandosi le mani, anche se nell’arrampicata non era certo abile quanto lei, ma il suo tempo non fu comunque niente male.
Naturalmente non era l’unico a volersi mostrare bello di fronte a tutti.
-Rifatevi gli occhi con la performance della grande Cirno!-
Cirno ottenne pressappoco il risultato di Ailea, un atroce dondolio ma certamente meno nausea vista la sua espressione, e il modo in cui si fece oscillare giù dalla corda come se fosse priva di stomaco.
Ormai i più competitivi e appassionati dell’atletica avevano tutti svolto l’esercizio, e quelli che avrebbero preferito trovarsi altrove si vedevano costretti a prendere parte alla lezione di ginnastica.
-Yume, che ne dici di andare tu?- chiese Vladimir alla ragazza, nascondendo il cellulare in tasca.
-Stavi ancora giocando?-
-Stavo ancora vincendo. È diverso. Quindi… che ne dici di aiutarmi a non perdere il record?-
-Va bene va bene, andrò prima io.-
Non che ottenesse tutto questo gran tempo visto le bastarono un paio di minuti, ma avere l’attenzione di tutti era sicuramente qualcosa di piacevole per lei, e se la prese comoda assicurandosi di mantenerla per tutto il tempo.
Dopo Yume salì anche Seraph, che evitò di lasciarsi andare a mugolii e sospiri ogni volta che si sollevava, come aveva fatto l’altra, ed arrivò in cima suonando la campana senza difficoltà.
In seguito anche Daimonas si decise a salire, mantenendo una velocità nella media per non dare l’impressione fosse troppo facile per lui, lo sguardo che Jack teneva fisso alla parete però lo rattristava.
Sembrava sempre più impossibile riuscire a fare pace.
-Ok, credo tocchi a me.- disse Hope andandosi a sistemare sotto la corda.
-Sicura non vuoi che vada prima io?- chiese Alexander.
-Tranquillo. Alla fine dobbiamo farlo tutti.-
La performance della ragazza fu leggermente inferiore a quella degli altri, ma certo non pessima, e Alexander si assicurò non fosse tra gli ultimi, rallentando di molto la propria salita in modo da migliorare la sua.
Dopo di lui salì Annabelle, dando modo ai suoi compagni di decidere chi fosse il prossimo.
-Uffaaaa! Io non voglio fare ginnastica!- sbuffò Nadeshiko irritata. -Perché non potete andare prima voi maschi?-
-Per me va bene. Non è un problema.- disse Ryujin gentilmente.
-Per me lo è invece. Andiamo, sei metà gatto! Per Lacie è stato facilissimo.- ribatté invece Vladimir.
-Miiiii non paragonarmi alle altre!-
-E allora sali e dimostra a tutti quanto vali.-
Poco ci mancava che Nadeshiko gli tirasse uno schiaffo, nel frattempo Ryujin mantenne la propria parola, salendo sulla corda non appena Annabelle fu scesa.
Anche per lui l’esercizio fu piuttosto facile, e sentì qualcuno applauderlo quando terminò.
-Sei stato bravissimo Ryujin.- disse Sharazade colpita.
-Non era niente di che.- sorrise lui imbarazzato. -Sono sicuro sarai anche più brava di me.-
-Fratellone! Guardami guardami!-
Rahu aveva subito cercato di attirare l’attenzione del fratello correndo verso la corda, e per un momento sembrò averla vinta su Sharazade.
-Sei bravissima Ra-ra!-
-È veramente in gamba. Il talento deve fare parte della famiglia.- sussurrò Sharazade avvicinandosi a Ryujin.
-Ci piace tenerci allenati ahah.-
-È una cosa bellissima. Anche a me e ai miei fratelli e sorelle piace fare attività insieme.-
-Oh, quanti ne hai?-
-Tre fratelli e cinque sorelle.-
-Oh! Siete numerosi!-
Non quanto la sua, ma era bello ogni tanto sentire che ci fossero altri con una parentela più ampia del normale.
-La nostra casa è sempre piena di allegria. Quando sarò grande mi piacerebbe avere una famiglia altrettanto numerosa, con dei bambini che crescerei con amore e che sarebbero sempre felici.-
-È una cosa bellissima. Sono certo saresti una madre fantastica.-
-Ru-Ru hai visto?! Mi hai guardata?- chiese Rahu correndo verso il fratello, stringendolo per la vita ed allontanandolo da Sharazade.
-Sì, sei stata bravissima.- annuì lui accarezzandole la testa.
Ormai erano rimasti in pochi a dovere ancora salire la corda, e la prossima fu Milton, che trovò non poche difficoltà una volta arrivata a metà, visto l’altezza era eccessiva e gli strumenti di sicurezza scarsi.
-Va tutto bene! Ti prendo io!- le gridò Daimonas cercando di rassicurarla, e in un certo modo lo fece. Almeno aveva la certezza che, se anche fosse caduto, non le sarebbe successo nulla, ma non ce ne fu bisogno, perché riuscì a procedere spedita senza alcuna difficoltà.
-Ehm… Daimonas, potresti prendere anche me?- chiese timidamente Johanna prima di salire.
-Certo.- sorrise lui felice di poterle aiutare.
-Ed ecco che fa ancora il cavaliere di tutti…- borbottò Jack incrociando le braccia.
-Andiamo amico, le sta solo aiutando. Non siamo come te, ci spezzeremmo l’osso del collo cadendo da quell’altezza.- lo rimproverò Ailea.
-Già… scusa…-
-Andiamoooo! Salite prima voi!-
Le urla di Nadeshiko si sentivano dall’altra parte della stanza, ma non c’era verso di fare muovere gli altri.
-Io sono ancora ferita, non dovrei nemmeno fare ginnastica.- disse fermamente Ayame. -Qual è la tua scusa?- chiese guardando Vladimir.
-Sono pigro.-
-Non è una scusa!- sbraitò Nadeshiko ancora più forte.
-Ragazzi, non alzate la voce. Spaventate Sammy.- li rimproverò Hope prendendo per mano la bambina.
-Posso andare prima io se loro non vogliono.- disse questa senza alcun problema, ma Hope scosse il capo.
-Sono più grandi di te e devono dimostrarsi maturi.-
-Miiii ma perché!?-
L’occhiata fulminante di Hope non rese necessarie altre risposte, e Nadeshiko sbattendo con forza i piedi a terra furiosa andò a fare l’esercizio, impiegandoci meno di un minuto.
-Era tanto difficile?- la prese in giro Vladimir.
-Spero che ti esplodano le console…-
-Forza molluschi! Il prossimo!- urlò la professoressa Dumb avvicinandosi agli ultimi tre.
-Io posso evitare, giusto?- chiese Ayame alzando la mano. Aveva delle bende sul torace che coprivano anche le spalle, e che si vedevano da sotto la maglia per la ginnastica.
-Tu sei la prossima.-
-Sta scherzando?! Non ha visto come sono ridotta?!-
-Se sei venuta a scuola stai bene. Muoviti ora.-
Avrebbe voluto tirarle un pugno dritto in faccia, ma evitò dirigendosi verso la corda.
Nonostante le ferite riuscì comunque ad arrivare in cima, non senza qualche difficoltà e certamente non con un tempo eccellente.
Ormai Vladimir non poteva più evitare l’esercizio, e anche lui fu costretto a salire, dimostrando meno difficoltà del previsto.
Una volta tornato a terra ricevette un’occhiataccia da Nadeshiko. -Era così difficile?-
-Non vedi come sto soffrendo?- chiese lui mettendosi in una posa teatrale. -Il dolore, il trauma! I punti che ho perso mentre facevo sta cagata!-
-Tsk. Sammy sta facendo meno storie di te.- replicò la ragazza indicando la bambina, che seppur lentamente fece del proprio meglio per arrivare in cima.
-Bene. Direi che tocca a me.- disse allegra Sharazade, facendo alcuni esercizi di stretching prima di iniziare.
-Buona fortuna.- le disse Ryujin, ricevendo un sorriso come risposta.
Con un salto la ragazza riuscì a guadagnare una buona altezza, e senza alcuna preoccupazione per la corda che oscillava salì fino alla cima suonando la campana un paio di volte, poi per tornare giù si lasciò scivolare lungo la corda, riafferrandola all’ultimo per evitare di farsi male.
-Impressionante.- osservò Khal.
-Dici?- ribatté Ailea per nulla contenta del suo commento. -Poteva andare meglio.-
Il ragazzo riconobbe immediatamente la punta di gelosia nella voce, e al settimo cielo le diede un bacio a fior di labbra.
-Certo, nessuno è meglio di te.-
Il bacio bastò a sedare la gelosia della ragazza, e Sharazade tornò da Ryujin.
-Come sono andata?-
-Sei stata strabiliante.-
-Non più di me però! Vero Ru-Ru?- si intromise Rahu indispettita.
Fortunatamente per il ragazzo il suono della campanella tornò in suo soccorso, e fu il primo tra tutti a correre verso lo spogliatoio, evitando la conversazione.
-Cavolo, ci è mancato poco…- sospirò sollevato.
-Già, ti capisco bene amico. Tra ragazza e sorella non si può certo scegliere.- disse Astral mettendogli una mano sulla spalla in fare comprensivo.
-Sharazade non è la mia ragazza…-
-Beh, non puoi negare che tu le piaccia.- ribatté Khal come se nulla fosse.
-Ma no, è solo una persona gentile.-
-Che non fa altro che parlarti e starti appiccicata. Si, solo una persona gentile.- annuì Vladimir.
-Andiamo ragazzi… ci siamo appena conosciuti.-
Non gli piaceva scherzare su quel genere di cose, gli sembrava irrispettoso nei confronti dell’altra persona.
-Sicuramente tua sorella ha nasato qualcosa. Cerca sempre di allontanarvi.- disse Astral, ma Ryujin non voleva sentire ragioni.
-Non ci vediamo da mesi. È normale faccia così.-
-Va bene va bene. Ci sbatterai la testa prima o poi.- rispose il ragazzo alzando le mani, arrendendosi alla sua cocciutaggine.
Più che cocciutaggine però era previdenza. Ryujin preferiva evitare di mandare segnali inesatti a una ragazza quando ancora non sapeva nemmeno se erano compatibili.
Certo, fino ad ora Sharazade era stata una splendida compagnia, ma era il tempo a rivelare le cose, per quanto le fiamme improvvise fossero forti.
Con calma tutti si cambiarono rimettendosi le divise, incontrandosi all’uscita della scuola, dove Lacie era ferma davanti al cancello.
-Benissimo nya! Ora che ci siete tutti possiamo parlare nya.-
-È successo qualcosa?- chiese Milton preoccupata.
-Cosa non è successo nya! Non ci stiamo divertendo, la giornata è già a metà e abbiamo tutti dei musi lunghi nya!-
-Siamo appena usciti da scuola, dopo essere tornati da una vacanza disastrosa.- commentò Zell, venendo completamente ignorato.
-Abbiamo bisogno di divertirci nya! Perciò ecco cosa faremo oggi, e non accetto dei no nya, andremo tutti al luna park!-
   
 
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