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Autore: Pandora13    19/01/2022    3 recensioni
Sì, le persone deludevano, ma era sempre stato convinto che a loro non sarebbe mai successo, che Yamaguchi non avrebbe mai potuto farlo eppure lo aveva visto fuori in quel parco, a passeggiare con Yachi...
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kanji Koganegawa, Kei Tsukishima, Kyoutani Kentarou, Tadashi Yamaguchi, Yachi Hitoka
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Love x Life x Sex'
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NdA: questa storia fa parte della raccolta di song-fic multi-fandom e multi-ship a cui sto lavorando... a quanto pare  sono ispirata solo da coppie che non shippo😅 quindi ecco a voi una TsukkiYama!
Non che abbia niente contro questa coppia, semplicemente tendo a vedere Yams come etero, quindi non mi viene naturale shipparlo con Tsukki, ma questa canzone pretendeva il loro amore, quindi mi sono arresa ad essa.
Anche se non sono d'accordo, alcuni potrebbero considerare il mio Yamaguchi OOC, persona avvisat*...
La storia percorre il periodo dalla prima superiore fino a dopo lo skiptime, mescolando head-canon e canon, non ci sono spoiler rilevanti a mio avviso, ma se non volete alcun tipo di spoiler, evitate la lettura!
Come sempre i personaggi non mi appartengonovi lascio il link della canzone, che è "Lo strano percorso" di Max Pezzalihttps://www.youtube.com/watch?v=u_9JA70bAz8

 


 

C'è un tempo per i baci sperati, desiderati

Tra i banchi della prima B

Occhiali grandi, sempre gli stessi, un po' troppo spessi

Per piacere ad una così

Nell'ora di lettere

Guardandola riflettere

Sulle domande tranello della prof

Non cascarci, amore, no

 

Quella mattina c'era il test di Letteratura Giapponese, Kei aveva finito in fretta e ora osservava distratto fuori dalla finestra dell'angolo più vicino alla cattedra, sulla sinistra. Si trattava ovviamente solo di un caso che quello fosse il banco a cui era seduto Yamaguchi!
Quando si erano iscritti a quella scuola, Tsukki non si era minimamente preoccupato del fatto che avrebbero potuto non finire in classe insieme: Yamaguchi era un ragazzo estremamente intelligente -anche se tendeva a sottovalutarsi costantemente- quindi era inevitabile che sarebbe stato con lui nelle classi avanzate.
Si perse nei propri pensieri.
Di lì a poco sarebbe stato il White day, ci si aspettava che rispondesse a tutte quelle ragazze che gli avevano portato cioccolato a San Valentino? Yamaguchi avrebbe risposto a qualcuna? Anche se molto meno di lui, aveva ricevuto dei cioccolatini quell'anno. Chi sa che tipo di ragazza piaceva a Yamaguchi... probabilmente le ragazze piccole e carine, la tipica ragazza da coccolare e proteggere.
Che poi, una persona alta e magra non poteva essere coccolata e protetta?
Non poteva volerlo?
Non che fosse quello il problema principale, più che della propria altezza, o dei propri occhiali così vistosi e poco sexy -a differenza di quello che aveva ridicolmente sostenuto una qualche oca tempo prima- avrebbe dovuto ricordarsi che il motivo per cui non poteva essere la ragazza ideale del proprio migliore amico, era in primis il fatto di non essere una ragazza!
Sospirò dandosi mentalmente dell'idiota.

«Dieci minuti alla fine del test!» fu la voce del professore a destarlo dai propri pensieri funesti, solo per riportare la sua attenzione su Yamaguchi: stava mordendo alternativamente la penna e il labbro e Tsukishima e i suoi ormoni impazziti da liceale, lo avrebbero trovato incredibilmente erotico, se non fosse che quello era un chiaro segnale della sua ansia e adesso Kei era nervoso per lui. La sera prima non avevano potuto studiare insieme, perché lui era dovuto tornare a casa per cenare con sua madre ed Akiteru, mentre Tadashi aveva un allenamento extra con Shimada-san.

C'era un trabocchetto all'ultima domanda ed era certo che l'altro se ne fosse accorto e stesse riflettendo proprio su quello, ma non aveva idea se il giorno prima avesse visto la piccola nota a margine che serviva per dare la risposta giusta. Lui l'aveva trovata, ma lo aveva avvertito? Parlavano di tutto e di più eppure non riusciva a ricordare se lo avesse avvisato di una cosa così importante, come era possibile?!

 

C'è un tempo per i primi sospiri, tesi e insicuri

Finché l'imbarazzo va via

Col sincronismo dei movimenti, coi gesti lenti

Conosciuti solo in teoria

Come nelle favole

Fin sopra alle nuvole

Convinti che quell'istante durerà

Da lì all'eternità

 

Dopo quella sera al campo di allenamento, in cui Yamaguchi l'aveva preso per la maglietta, dicendogli di tirare fuori il proprio orgoglio, in Kei era cambiato qualcosa, non solo sportivamente parlando.
I suoi sentimenti erano cresciuti sempre più, fino a rendere impossibile nasconderli.
Sospirava ogni volta che si sfioravano, si perdeva ad osservarlo nelle pause durante gli allenamenti, si incantava in classe. alla fine non aveva potuto far altro che dichiararsi, sperando con tutto il cuore di non perderlo anche come amico.
Con sua somma sorpresa, Tadashi non era scappato orripilato, non lo aveva colpito, né era scoppiato a piangere -che era l'unica reazione positiva che avesse messo in conto- no, lui lo aveva stupito di nuovo.
Lo aveva afferrato per la nuca e lo aveva baciato, mentre con l'altra mano gli accarezzava il fianco, salendo piano sotto alla maglietta.
Kei era rimasto stordito, tutto si sarebbe aspettato, tranne che una reazione tanto positiva e dominante.
Si muovevano lenti, scoprendosi poco a poco, leggermente impacciati, entrambi alle loro prime esperienze eppure non avrebbe osato sperare tanto.
Mentre stava steso sul proprio letto, con Yamaguchi che si abbassava di nuovo su di lui, facendo aderire i corpi ancora coperti e baciandolo languidamente, aveva solo pensato a quanto desiderasse che quel momento durasse per sempre.
Glielo aveva detto, quella sera stessa, mentre guardavano un qualche film in TV e Tadashi, con l'entusiasmo tipico del primo amore, gli aveva risposto che ovviamente sarebbe durata per sempre, come avrebbe potuto non esser così tra loro due?!
 

Lo strano percorso

Di ognuno di noi

Che neanche un grande libro un grande film

Potrebbero descrivere mai

Per quanto è complicato

E imprevedibile

Per quanto in un secondo tutto può cambiare

Niente resta com'è
 

Tadashi gli aveva giurato e spergiurato che non sarebbe cambiato niente e lui gli aveva creduto, anche se sapeva che non va mai così, che le persone ti deludono... glielo aveva già insegnato nel modo peggiore, anni prima, suo fratello Akiteru, no? Certo, si erano chiariti, ma la sensazione di tradimento c'era stata ed aveva lasciato un segno profondo e lui era sangue del suo sangue!
Sì, le persone deludevano, ma era sempre stato convinto che a loro non sarebbe mai successo, che Yamaguchi non avrebbe mai potuto farlo eppure lo aveva visto fuori in quel parco, a passeggiare con Yachi.
Beh c'era da aspettarselo, no? La manager non era forse l'incarnazione di quella ragazza ideale di Yamaguchi che si era immaginato due anni prima, quando ancora non si era dichiarato? Piccola e delicata, simpatica, solare, dolce. Yachi aveva tutto ciò che Kei non avrebbe mai avuto per piacere a qualcuno eppure si era sempre convinto, fin da quel primo bacio, che davvero al suo migliore amico piacesse per ciò che era e non credeva che lo avrebbe smentito così, non dopo due anni di relazione stabile. Cosa avrebbe dovuto fare a quel punto? Aspettare che lo lasciasse? Far finta di niente? Prendere lui le distanze?
Quest'ultima sembrava la reazione più sciocca e infantile, ma era anche quella che lo ispirava di più. Alla fine niente è immutabile, tutto cambia ed erano cambiati anche loro ed il loro rapporto, Kei lo avrebbe solo riportato lentamente a ciò che era un tempo, relegando in un angolo quei sentimenti che in quel momento lo facevano solo soffrire.



C'è un tempo per il silenzio-assenso, solido e denso

Di chi argomenti ormai non ne ha più

Frasi già dette, già riascoltate in mille puntate

Di una soap-opera alla TV

Sarà l'abitudine

Sarà che sembra inutile

Cercare tanto e alla fine è tutto qui

Per tutti è tutto qui

 

Kei annuiva distrattamente, senza aprire bocca.
Tadashi, anche una volta diventato capitano, aveva continuato a ricercare conferme in lui, nonostante tutto. Questa cosa non l'aveva mai capita, ma gli aveva sempre fatto piacere ed era un qualcosa che non gli avrebbe negato neanche in quel momento, mentre cercava disperatamente di allontanarsi dalla loro relazione, mentre cercava di stamparsi bene in mente l'immagine di lui e Yachi che passeggiavano nel parco, tradendolo.
Era pur sempre il suo vice ed il suo migliore amico, se aveva bisogno del suo appoggio con la squadra, lui lo avrebbe sostenuto.

«Kei, Kei mi stai ascoltando?».

La sua voce lo strappò dai propri pensieri.
Non lo chiamava mai per nome in pubblico, aveva sempre continuato a chiamarlo "Tsukki", il suo nome era una cosa intima, solo loro. Guardandosi intorno si rese conto che in effetti non c'era rimasto nessuno.

«Senti Kei... -iniziò, grattandosi la nuca, combattuto tra l'imbarazzo e la preoccupazione- c'è qualcosa che non va?».

«No, perché dovrebbe?» aveva risposto con tono freddo e tagliente.

«E lo chiedi?! Ultimamente sei sempre perso nei tuoi pensieri, prima durante la riunione non hai detto una parola e credo tu non abbia neanche idea di a che cosa tu stessi annuendo! Poi sei sempre freddo, distaccato... sai che se qualcosa non va puoi dirmelo senza problemi.».

Tsukishima davvero avrebbe voluto far finta di niente e tranquillizzarlo, oppure rimanere freddo e continuare ad allontanarsi, ma a quel punto non resistette e spiegò cosa lo turbava.
Yamaguchi rise... RISE!
E lui già stava per andarsene ad una reazione simile.

«Scusa, scusa Tsukki, è solo che... davvero, non è come sembra.».

"Non è come sembra", esisteva frase più cliché? Oltretutto quando qualcuno la usa, è sempre perché è esattamente come sembra!
Kei girò sui tacchi e se ne andò.
Era tutto inutile.



Lo strano percorso

Di ognuno di noi

Che neanche un grande libro un grande film

Potrebbero descrivere mai

Per quanto è complicato

E imprevedibile

Per quanto in un secondo tutto può cambiare

Niente resta com'è

 

All'università si era ritrovato a giocare con delle vecchie conoscenze, se pensava che sopportare Hinata e Kageyama fosse difficile, sopportare quei due sarebbe stato ancora peggio! O almeno così aveva pensato all'inizio.
Uno era esaltato quanto l'ex centrale del Karasuno, ma come se non bastasse lo guardava dall'alto in basso; schiacciare le sue alzate incredibilmente alte però e avere un appoggio tanto solido a muro era davvero soddisfacente, doveva ammetterlo.
L'altro era un pazzo all'apparenza, senza il minimo rispetto per nessuno: "Mad dog"  lo aveva soprannominato Oikawa, no? Però avere le sue terribili diagonali come arma dalla propria parte, non era male.
Kei alla fine aveva scoperto due persone affini a lui e con una grande sensibilità, seppure ben celata. Erano stati proprio loro a spingerlo a provare a parlare con Yamaguchi, anche se era passato ormai qualche mese dalla loro rottura e dal diploma.
Il ragazzo andava di tanto in tanto a vedere le loro partite e Koganegawa sosteneva che lo guardasse con lo stesso mix di malinconia e amore con cui Tsukishima ricambiava lo sguardo.
Kyōtani invece era stato più razionale e gli aveva fatto notare che per come aveva descritto loro il ragazzo e la loro relazione, era davvero probabile che ci fosse stato un qualche malinteso e che comunque, se ne era innamorato, sarebbe valsa la pena di ascoltare una spiegazione, prima di tagliare i ponti con qualcuno che avrebbe potuto davvero renderlo felice.



C'è un tempo per qualcosa sul viso, come un sorriso

Che non c'era ieri e oggi c'è

Sembrava ormai lontano e distante, perso per sempre

Invece è ritornato con te

Con te che fai battere

Il cuore che fai vivere

Il tempo per tutto il tempo che verrà

Nel tempo che verrà

 

Il cuore gli batteva all'impazzata ed il sorriso voleva fiorirgli sulle labbra già solo per il fatto di essere lì, insieme, a quel tavolo.
Erano nella loro pasticceria preferita e Tsukishima aveva di fronte una shortcake alle fragole, la sua preferita!

«Non mi hai mai dato la possibilità di spiegarti cosa è successo...» iniziò Tadashi, girando il cucchiaino nella sua cioccolata calda, senza alzare lo sguardo nel suo.

«Faceva troppo male. Mi sono sentito tradito e ho preferito fuggire.» Kei sospirò pesantemente, finalmente lo aveva ammesso a voce alta.

«Come con Akiteru. -Yamaguchi sospirò a sua volta, ma sorridendo comprensivo- Quello con Yachi non era un appuntamento, se mi avessi lasciato spiegare l'avresti saputo subito. Sai quanto siamo simili caratterialmente, aveva solo bisogno di alcuni consigli per sconfiggere la propria ansia quando si tratta di... beh... relazioni.».

Tsukishima non sapeva che dire, era certo al cento per cento di star sentendo la verità, sapeva riconoscere la sincerità nella voce e nello sguardo delle persone, soprattutto nel suo ex.

«Che stupido!» disse, voltando lo sguardo fuori dalla grande vetrata.

Yamaguchi a quel punto aveva agito.

«Ehi -aveva sussurrato- Kei, guardami...» aveva preso il suo mento, costringendolo a guardarlo negli occhi, rivolgendogli un sorriso abbagliante.

«Ti amo».

Fu un altro sussurro, praticamente sulle sue labbra, prima che Tadashi lo coinvolgesse in un bacio dolce e possessivo al tempo stesso, la mano che dal mento risaliva ad accarezzare il suo volto, cercando di trasmettere in un solo gesto tutto il suo amore e la gioia di ritrovarsi.
Tsukishima aveva chiuso gli occhi, abbandonandosi a quel bacio struggente, ricambiando con disperata passione.
In quel bacio c'era tutto il dolore di quei mesi di separazione, l'amore mai sopito ed il calore di un nuovo inizio.

Lo strano percorso

Di ognuno di noi

Che neanche un grande libro un grande film

Potrebbero descrivere mai

Per quanto è complicato

E imprevedibile

Per quanto in un secondo tutto può cambiare

Niente resta com'è

 

   
 
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