N/A: L'idea per questa piccola flash mi è venuta in mente guardando l'ultimo episodio di Yashahime che – ahimè – ho trovato piatto e senza sentimento. Soprattutto, vedendo la tanto attesa scena in cui Inuyasha e Kagome lasciano il confine tra l'aldilà e il mondo dei vivi, sono rimasta particolarmente delusa dalla mancanza di emozione. Quindi, ho tentato di mettere per iscritto ciò che quella scena mi ha ispirato e come avrei voluto che fosse. 
Spero vi piaccia e, come sempre, vi invito a lasciarmi un commento a fine lettura. Alla prossima! ❤

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Finalmente a casa
 

 
Quando le porte finalmente si aprirono, Kagome non poté credere ai suoi occhi né controllare le lacrime che improvvisamente glieli inumidirono.

Le sembrò che fosse passato solo un attimo da quando lei e Inuyasha avevano lasciato Moroha nelle mani di Hachi ed erano stati rinchiusi in quel mondo al confine tra l’aldilà e il regno degli umani. Un battito di ciglia e ora si trovavano di fronte alle porte che avrebbero ridato loro la libertà. Eppure, in realtà erano passati quattrodici lunghi anni… anni rubati a loro così come alla figlia la cui infanzia non sarebbe mai tornata.

Quelle lacrime le solcarono infine il volto e il loro odore richiamò l’attenzione del compagno accanto a lei, in trepidante attesa. Il mezzo demone abbassò il volto per guardarla proprio nel momento in cui sprazzi di luce dall’altro lato li raggiunsero, illuminandoli.

“Ce l’abbiamo fatta,” mormorò lei, la voce rotta. “Finalmente potremo lasciare questo posto.”

Inuyasha le sorrise, annuendo, e poi le asciugò una guancia con il pollice. Quando si fu assicurato che fossero solo lacrime di gioia, le strinse la mano e poi intrecciò le loro dita. Lo sguardo che le rivolse era quello di uomo innamorato che, nonostante tutta la sofferenza e le traversie, era grato di aver potuto almeno condividere quei quattordici anni con lei.

Kagome guardò in quelle pozze dorate e sorrise ancora di più, ricambiando il sentimento. Poi i suoi occhi si posarono su quella che era la loro bambina, ormai quasi una donna. Non avrebbe mai creduto di poter condividere anche con lei quel momento così importante.

Annuì ancora, non riuscendo a cacciare indietro le nuove lacrime che le bagnarono le guance.

“Torniamo a casa,” le confermò Inuyasha.

Infine, fecero un passo avanti e il sole li colpì in pieno, insieme alla brezza leggera e all’aria pulita che portava con sé.

Un altro ancora e Gozu e Mezu richiusero il passaggio, sigillando alle loro spalle anche quella fase più triste della loro vita.

E, improvvisamente, Kagome fu colta dalla voglia irrefrenabile di ridere e non fermarsi mai; ascoltare la propria risata cristallina mentre alzava il volto al cielo e si godeva il calore del sole – quello vero – sulla propria pelle.

Con quel sentimento che le scoppiava nel petto, quella gioia che era quasi impossibile contenere, tanto meno descrivere, guardò ancora marito e figlia accanto a lei.

A casa, finalmente.