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Autore: Lilithan    24/01/2022    2 recensioni
Una ragazza si risveglia dalla morte in una bara. Il resto si vedrà.
Genere: Drammatico, Mistero, Noir | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una fredda mattina di novembre. C'era molto vento e quella pioggia fine ma persistente che preannuncia l'inizio dell'inverno. Qualcuno potrebbe dire la giornata ideale per un funerale. E sfortunatamente lo era per la famiglia Willis.

Verso le cinque del pomeriggio di quella giornata piovosa, si apprestava a uscire dalla piccola vecchia chiesa una gran folla di gente, preceduta dalla non molto grande bara bianca. Deposta la cassa ai piedi della scalinata della chiesa, iniziarono a formarsi diversi gruppi intorno ad essa. Accanto la famiglia distrutta, non ancora capace di accettare la perdita, rimaneva stretta e non proferiva parola. I due amici più stretti, col volto striato di lacrime, stavano in silenzio, un po' in disparte, mano nella mano, cercando di contenere la rabbia causata dai conoscenti che mostravano più dolore di quello che realmente sentivano.
'Come se l'avessero conosciuta davvero.'
'Come se gli importasse qualcosa.'
'Chissà come si sentirebbe lei, a vedere tanta ipocrisia.'
'Perché ha dovuto farlo?'
Erano questi i pensieri che popolavano la mente dei due ragazzi. Senza contare poi il disprezzo che sentivano ogni volta che sentivano frasi del tipo:
'Che ragazza fantastica.'
'Una vera eroina.'
'Altruista fino alla fine.'
'Riposa in pace piccolo angelo.'

Come se lei avesse davvero voluto morire.
Diciassette anni sono così pochi.

La campana batté le cinque e un quarto e la famiglia e i conoscenti iniziarono a dirigersi verso il cimitero. Ma prima che potessero fare un altro passo, la signora Willis urlò. Giurava di aver sentito un rumore provenire dalla bara.
Smise di piovere.
Divenne più distinto, quel suono. Una specie di tonfo sordo, come di qualcosa che cade o sbatte. In quel caso, sembrava che qualcuno stesse prendendo a pugni il legno della cassa. 
Buum. Buum. Buum.
Le persone che si erano avvicinate pensando che la povera donna stesse avendo una crisi, indietreggiarono spaventate, colte da pensieri cupi e orripilanti.
'Com'è possibile?'
'Apocalisse...'
'Qualche animale chiuso dentro!'
'Dev'essere uno scherzo...'
Un fulmine colpí un albero poco distante da lì e il vociare smise improvvisamente. Dalla bara non proveniva più nulla. La fissavano tutti, come aspettando qualcosa, iniziando a pensare di aver immaginato tutto.
Poi quel rumore di legno che si spacca.
La bara che si apre.
La pioggia che ricomincia a scendere, stavolta più forte.
Spuntano prima delle braccia, lisce e bianche, delle piccole mani cercano un appiglio come per farsi leva. Ed ecco spuntare una gran massa di capelli neri, grondanti di pioggia. Circondavano un viso tondeggiante, ornato di occhi e labbra spalancati. Si sente a malapena il rumore del respiro affannoso provenire dalla ragazza. Guarda davanti a sé, senza guardare realmente nessuno, quasi fosse in trance. Un bambino, quattro o cinque anni, osa rompere il silenzio.
'Lucy!'

Poi fu il caos.

   
 
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