È ormai giunta la sera a Roma, ed un uomo di circa sessant’anni sta preparando alcuni ingredienti sul piano di lavoro. “ Dunque… “. Sentenzia solamente l’uomo, mentre osserva quanto preparato per fare un rapido riepilogo mentale. “ Le fettine di pollo ci sono, le uova anche, ed il pangrattato… vediamo… “. Si china per raggiungere la dispensa, trovando in fine ciò che stava cercando. “ Oh! Eccolo qui! “. Si rallegra, poggiando il barattolo accanto alle uova e, in seguito, mettendo i vari ingredienti nei piatti. “ Così dovrebbe andare “. Fa, orgoglioso di sé stesso: non ha mai cucinato per nessuno, tuttavia questa volta ha deciso di cimentarsi in cucina e di seguire alla lettera la semplice ricetta delle fettine impanate. “ Credo che per ringraziarli, questo sarà un modo perfetto “. Conclude poi, annuendo convinto. “ Forza, Donatello! Al lavoro! “. Si sprona, rivelando così di essere Donatello: il nuovo Profeta appena salvato dalle Virtù, prima che i Peccati lo trovassero ed uccidessero esattamente come hanno fatto con il precedente. Da allora, l’uomo vive assieme ai figli di Dio, che per evitare spiacevoli incidenti hanno deciso di ospitarlo. Da prima l’uomo è rimasto sconvolto e spaventato, ma in fine Theresa gli ha spiegato che non c’è nulla da temere: Dio l’ha chiamato ad assolvere un compito molto importante e, proprio come loro, anche lui dovrà fare la sua parte per la salvezza dell’umanità. Loro invece, penseranno a proteggerlo dagli attacchi nemici.

Tuttavia, Donatello non ha mai trovato un modo per ringraziare a dovere i suoi salvatori. Mai, almeno fino a quel momento in cui un lampo di genio ha attraversato la sua mente: cucinerà per loro! Lo farà anche tutti i giorni se servirà, così potrà sdebitarsi e, in oltre, tenere la mente occupata e staccare un po' la spina da tutti i problemi. Il Profeta osserva orgoglioso le fettine impanate, che secondo la sua opinione sono uscite in maniera discretamente buona per essere la prima volta che le cucina. “ Bene! Sono riuscito a fare un buon lavoro, me ne compiaccio “. Fa, ridendo un po' al pensiero della reazione di Krad, se mai gli presentasse un obbrobrio al posto di una cena decente! “ Oh Dio mio, no “. Commenta semplicemente l’anziano, ridendo un po' per poi iniziare a cucinare: tra poco pensa, tutti e cinque rientreranno e per allora dovrà essere tutto pronto.

Di lì a poco Valentina, Krad, Martino, Sebastian e Theresa rientrano a quella che, ormai, è diventata la villa delle Virtù. La giovane dalla chioma bruna sospira pesantemente, posando il cappotto su una sedia. “ Anche oggi non abbiamo scoperto nulla di rilevante “. Fa solamente, mentre a quelle parole Krad prende a sua volta parola, sbuffando innervosito.

“ Eh certo! Solo perché non ti vuoi decidere a fare a modo mio, per una buona volta: se avessimo obbligato quei peccatori a parlare con le maniere forti, avrebbero rivelato senza dubbio il nascondiglio dei loto padroni “. Sentenzia, mentre Sebastian scuote il capo.

“ Tu volevi torturare della gente innocente! Ti sembra il modo di agire di una Virtù? “. Chiede secca la giovane tramite di Justice. Krad sta per ribattere, ma un profumo proveniente dalla cucina cambia radicalmente i suoi piani.

“ Che cos’è…? “. Mormora semplicemente, mentre a quella domanda Sebastian fa un passo avanti, per poi rispondere.

“ Proviene dalla cucina, ed è un profumo davvero invitante “. Sussurra il giovane tramite di Force, mentre seguito dai fratelli entra in cucina, trovando la fonte di tale ed invitante aroma.

Donatello finisce di impiattare le ultime fettine, la tavola è già apparecchiata e tutto è pronto per la cena. “ Donatello? Ma cosa…? “. Sussurra semplicemente Theresa, mentre l’uomo sorride lievemente e, in seguito, prende parola e da una spiegazione.

“ Bentornati a casa! “. Fa, per poi proseguire il discorso d lì a poco. “ Questa sera ho deciso di farvi una sorpresa e preparare la cena: spero che non vi dispiaccia “. Fa, mentre persino Krad lo osserva decisamente sorpreso: non se lo aspettava di certo. Quell’umano lo ha sorpreso, stavolta in positivo.

“ Non dovevi preoccuparti: ci avremmo pensato noi “. Risponde a quel punto Martino, mentre a quella frase l’altro scuote il capo.

“ Invece si: è il minimo, dopo che mi avete salvato la vita. Non sapevo come potervi ringraziare, l’unica cosa in cui sono abile è la cucina. Quindi, ho pensato che d’ora in poi mi occuperò io dei pasti “. Spiega, mentre a quella frase tutti quanti, persino Krad, non possono non sorridere, chi in modo più evidente e chi solo lievemente.

“ Per me va bene “. Fa ad un certo punto il tramite di Faith, per poi fingere noncuranza ma mentre, in verità, ha davvero molto apprezzato il gesto di Donatello. “ Così non dovrò più mangiarmi la sbobba che cucina Sebastian: non sa friggere nemmeno un uovo, senza bruciarlo “. A quella frase il corvino si volge di scatto, lievemente offeso.

“ Ehi! “. Protesta, per poi volgersi verso Donatello ed annuendo. “ Comunque, anche io sono felice di non dover cucinare per un musone antipatico come te! Povero Donatello, che d’ora innanzi avrà questa incombenza “. Fa, mentre il Profeta ride lievemente a sua volta.

“ Coraggio! Mettiamoci a tavola, altrimenti si fredderà tutto “. Sentenzia e, seguendo il suo consiglio tutti si mettono a tavola per poter mangiare, seguiti a ruota dal Profeta che, per un solo istante avverte nella stanza una Grazia Angelica superiore a quella di una Virtù. Confuso, punta lo sguardo su Krad: potrebbe giurare che tale Grazia provenga da lui, ma temendo di sbagliare preferisce rimanere in silenzio. Ma sa che dovrà indagare su questa storia, dato che non è la prima volta che gli succede. Per ora tuttavia, penserà solo a gustarsi le fettine impanate che ha cucinato.

Donatello decide di cucinare per i suoi salvatori, ovvero le cinque Virtù rimaste a combattere contro i sette figli di Lucifero, i peccati capitali. L'uomo riuscirà nel suo intento?