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Autore: ArrowVI    26/01/2022    1 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 13-3: Comprendere [1-2]



 


Non appena quel portale si chiuse davanti agli occhi ancora increduli dei presenti, per qualche minuto cadde un freddo silenzio che nessuno ebbe il coraggio, o il volere, di rompere.
Molti, persi nei loro pensieri e preoccupazioni.
Alcuni, persi nel loro dolore.
Altri, invece, ancora curiosi da ciò che sarebbe potuto accadere.


Quando Xernes chiamò Andromeda per nome, a malapena il soldato ebbe le forze di voltarsi nella sua direzione.
Sapeva che il Gran Generale gli avrebbe fatto tante domande, e che non sarebbe stato assolutamente felice di quel suo comportamento.

Ed esattamente come si aspettò, Xernes gli fece esattamente quelle domande.


<< Cosa ti è saltato in mente, Andromeda? >>
Ruggì il comandante, ancora incredulo e innervosito da quel comportamento, ai suoi occhi, così stupido e privo di senso.

<< Abbiamo già perso Arthur, e tu sei così stupido da lanciarti contro un avversario di quel tipo, da solo?! Cosa diavolo ti è preso?! >>
Esclamò subito dopo, senza dare il tempo ad Andrew neppure di rispondere.
Non che lui lo avesse fatto, in ogni caso.


Digrignando i denti, Xernes continuò a parlare con l'uomo che, fino a pochi minuti prima, pensava fosse un soldato come tutti gli altri, mentre Andrew rispose a quelle sue parole fissando l'uomo con la coda dell'occhio, ancora inginocchiato nel terreno con una espressione distrutta ma comunque rabbiosa.

<< Che importanza ha? >>
Rispose Andromeda.

<< Stai cercando delle spiegazioni, o un motivo per ammonirmi? >>
Aggiunse subito dopo.

Xernes sbuffò.
Sapeva perfettamente cosa fosse successo, e sapere che anche Andrew potesse essere qualcuno di così emotivo non avrebbe mai giocato a loro vantaggio nel prossimo futuro.

<< Ti sei fatto offuscare la vista e il buon senso da una semplice "cotta", razza d'imbecille...! >>
Ringhiò il Gran Generale.

<< Non riesco a credere che tu abbia rischiato di metterci in una situazione anche peggiore di quella in cui ci troviamo ora solamente perché non riesci a lasciarti il passato alle spalle, e io che credevo tu fossi qualcuno di cui potessi fidarmi ciecamente! >>
Continuò subito dopo.
Andromeda però non batté ciglio.


<< Perdonami se non sono il cane ubbidiente che credevi di aver addestrato, Xernes. >>
Davanti a quelle parole, Xernes continuò a ruggire con una rabbia che poche volte provò prima d'allora.
Mettere a repentaglio la vita di tutta la nazione per motivi così stupidi era un qualcosa che non poteva assolutamente ignorare.

<< Per cosa, poi? Per un demone? Seriamente ti sei fatto abbindolare da un maledetto demone? >>
Quelle parole mandarono Andromeda su tutte le furie.

"Soltanto un demone?"
Pensò, non riuscendo a credere che Xernes avesse potuto dire una cosa del genere.

<< Che sorpresa, tu non riesci a capire. >>
Digrignò i denti, Andrew, sollevandosi finalmente in piedi.
Il suo sguardo freddo e minaccioso era stavolta rivolto su Xernes.

<< Mi dispiace per Sarah, l'esperimento di un uomo che ha sposato una donna solamente per avere dei figli con abilità migliori delle sue. Non riusciresti a capire come mi sento neanche se dovessi spiegartelo. >>
Ruggì subito dopo.
Era la prima volta che Andromeda gli rispose in quel modo, Xernes a malapena riuscì a credere che quel soldato fosse sempre stato così.

<< Potrei farti giustiziare per questi toni, Andrew. Ti consiglio vivamente di- >>
Prima che Xernes potesse finire quella frase, Andromeda esplose in tutta la sua rabbia e disperazione, ruggendo con tutta la forza che aveva in corpo.
I suoi occhi rossi e pieni di frustrazione e dolore, cominciò a tremare non dalla paura ma dal fatto che non fu più in grado di reprimere dentro di se tutte le emozioni che nascose per anni.

<< Che stai aspettando, allora?! >>
Esclamò.

<< Sappiamo entrambi che non lo farai, a meno che tu non voglia avere ancora meno soldati di prima per affrontare Amon! Non hai idea di come io mi senta in questo momento! >>
Continuò, mentre Xernes rispose con uno sguardo confuso e sorpreso.

<< Avevo solo una cosa, e mi è stata strappata ben due volte! Non sono mai stato in grado di essere in pace con me stesso, tranne quando ero con lei! Cosa pensi di poterne capire?! Cosa vorresti che faccia?! "Solo un demone"?! "SOLO UN DEMONE"?! >>
Quelle parole piene di disperazione e rabbia colsero perfino Xernes alla sprovvista, che non fu in grado di fare nulla se non osservare Andromeda andare in pezzi davanti a lui come una lastra di vetro colpita da una lama.

<< Amavo quel "maledetto demone"! Era l'unica cosa in questa maledetta vita che mi abbia permesso di andare avanti! >>
Dopo quelle parole, un silenzio tombale cadde ancora una volta all'interno di quella stanza, rotto solamente dai singhiozzi silenziosi di Andrew che a malapena fu in grado di contenersi.

Tremava come se fosse una foglia e i suoi occhi non lasciavano intuire altro se non pura e genuina disperazione. Non c'era altra parola per descrivere lo stato d'animo in cui si trovava Andrew, in quel momento.


Andromeda non era mai esistito, era solo una maschera che Andrew decise d'indossare per nascondere i suoi stessi sentimenti anche a se stesso.
Dopo la Notte Cremisi cambiò radicalmente e questo i suoi compagni lo notarono perfettamente. Eppure, nessuno di loro sapeva quale fosse il vero motivo dietro quell'improvviso cambiamento.

Molti pensarono che fosse il risultato di quel massacro, dell'incontro con Azael. 
Per quanto quel demone avesse lasciato un segno indelebile nella memoria del soldato, non fu quella la ragione.

Anche Xernes notò quel cambiamento. Gli sembrò quasi come se Andromeda fosse tornato a essere il ragazzino usato dal padre per i suoi scopi, quella macchina senza alcun sentimento che non faceva altro che fare i compiti che gli venivano affidati.



<< Sei ancora un ragazzino, Andrew. >>
Disse Xernes, tornando a parlare con il suo classico tono serio e composto, dopo aver preso un profondo respiro.

<< Ti consiglio di tornare nei tuoi alloggi e riposare per qualche ora, per riprenderti da qualsiasi cosa sia stata a romperti. >>
Andrew fissò l'uomo davanti a se con una espressione confusa, quasi come se quelle parole lo avessero colto alla sprovvista.

<< Quando ti sarai ripreso a dovere, dirigiti nei miei uffici. Ho qualche domanda da farti. >>


Il soldato sembrò confuso dalle parole del suo comandante, la sua vista cominciò a vacillare e prese un profondo respiro.
Poi gli diede le spalle, lasciando finalmente quella stanza senza nemmeno degnare le altre persone all'interno di un singolo sguardo.


Xernes fissò il vuoto in silenzio, anche lui perso nei suoi pensieri.
Poi fece cenno a Sarah di seguirlo. Senza esitare neanche per un istante, la figlia lo salutò con un rapido saluto militare, per poi lasciare la stanza seguendo a ruota il suo compagno.


<< Le cose sembrano andare di bene in meglio. >>
Sospirò Xernes, con tono ironico, prima di voltarsi verso Ehra.

La fissò intensamente per qualche istante: aveva delle domande da farle, ma c'era un'altra cosa di cui voleva occuparsi, prima.


<< Ehra, il nostro piccolo discorso dovrà aspettare qualche istante. >>
Le disse, cogliendo la donna alla sprovvista.
Poi Xernes posò i suoi occhi su Neptune, che ricambiò con uno sguardo piuttosto confuso e preoccupato.

Il Gran Generale gli chiese se potesse fargli una domanda, e il ragazzo rispose positivamente, anche se con un po' di riluttanza.
Nessuno dei presenti aveva idea di cosa Xernes avesse intenzione di chiedere a Neptune, quanto meno quale fosse il motivo dietro quella sua improvvisa serietà. Continuò a fissare Neptune con occhi freddi e minacciosi e una mano sull'elsa della sua lama, come se stesse osservando un nemico.



<< Potrei sapere... Come facevi a essere a conoscenza del fatto che il demone che abbiamo portato qui fosse Astarte? >>
Quella domanda fece sbiancare il ragazzo.
Non rispose nulla: continuò a fissare il Gran Generale davanti a se con occhi spalancati, senza muovere neanche un muscolo.

Nel mentre, tutti i presenti, con sguardi altrettanto sorpresi, si voltarono anche loro verso Neptune.

<< Co- Cosa vorresti dire, Xernes? >>
Rispose il ragazzo, ridacchiando.
Il generale, però, sembrò ancora più infastidito di prima.

<< Hai sentito bene la mia domanda, Neptune. >>
Gli rispose Xernes, senza distogliere lo sguardo da lui neanche per un istante.

<< Quando portammo quel demone qui, nessuno di noi pronunciò il suo nome, o sbaglio? Quindi... Come facevi a essere sicuro che si trattasse di Astarte prima che ne parlassimo? >>
Ripeté ancora una volta, attendendo una risposta soddisfacente.



Neptune si bloccò.
Provò a dire qualcosa, ma ben presto le parole gli si bloccarono in gola. Sapeva che Xernes avesse una specialità che gli permettesse di vedere le bugie e il Gran Generale usò questa cosa a suo vantaggio.


Poi il ragazzo cominciò a ridacchiare, nascondendo la sua preoccupazione.

<< Ahah, che vorresti dire Generale? >>
Rispose, sorridendo.

<< Andrew aveva parlato di un demone molto forte di nome Astarte che non avevamo mai incontrato prima, o sbaglio? Questo quando ha attaccato Nergal. >>
Continuò.

<< Ho solo messo le due cose insieme. Non sapevamo chi fosse quel demone, quindi ho semplicemente ipotizzato si trattasse di Astarte. >>
Aggiunse subito dopo.


Senza dire nulla, Xernes continuò a fissare il ragazzo davanti a se con uno sguardo freddo e minaccioso.
Lentamente cominciò a sguainare la sua lama, mentre Neptune si bloccò ancora una volta.

<< Non male. >>
Disse il generale.

<< Se non fosse per la mia abilità, forse ti avrei anche creduto. >>
In quell'istante rivolse la lama verso di lui.

<< Sappiamo entrambi che posso vedere le bugie, Neptune. Ma so che continueresti a danzare intorno alla domanda senza darmi una risposta soddisfacente, quindi lascia che cambi semplicemente la mia domanda in modo che risulti essere più semplice... >>
Continuò subito dopo.

<< Hai mai incontrato Astarte prima di oggi? E se l'hai fatto, dove è successo e perché non hai mai fatto rapporto? >>
Quella domanda paralizzò tutti i presenti.


Neptune non rispose nulla, continuò a balbettare senza pronunciare nulla di coerente. Fu in quel momento che l'intuizione che ebbe Xernes pochi minuti prima si rivelò essere realtà.


<< Per tutto questo tempo... >>
Borbottò il Gran Generale, stringendo con forza la sua lama.

<< ... Mi sono chiesto come avesse fatto Lucifer a sapere della riunione del consiglio. Non poteva essere un caso, quel bastardo decise di farvi vivo quando eravamo tutti riuniti nello stesso posto. >>
Continuò.

<< Quel giorno... >>
Disse, con occhi spalancati e fissi sul ragazzo davanti a se... O, adesso, su colui che fosse sicuro essere un nemico.

<< ... Tu ti trovavi a Camelot, vero Neptune? >>
Domandò Xernes.
Poi si voltò verso Ehra, per chiederle conferma.


<< Neptune... Mi aveva accompagnata insieme a un piccolo gruppo di studenti. >>
Confermò la donna.


In quel momento divenne chiaro a tutti i presenti cosa fosse ciò di cui Xernes stesse parlando.
Neptune smise improvvisamente di balbettare e di tremare. Il suo sguardo si calmò improvvisamente e sbuffò.

<< Mentire a questo punto non mi porterebbe a nulla. >>
Disse, grattandosi il capo.

<< Mi sono tradito con le mie stesse parole senza neanche rendermene conto... Wow, non riesco a credere di aver fatto un errore di questo tipo. >>
In quell'istante gli occhi di Neptune cominciarono a brillare esattamente come fecero quella notte quando parlò con Michael, durante il tragitto verso Magnus.

<< Si, Generale. Ho già incontrato Astarte, in passato. E l'ho incontrata nel palazzo di Lord Lucifer. >>


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Fine del capitolo 12-3, grazie di avermi seguito e alla prossima con rivelazioni sul passato di Neptune!


 

   
 
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