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Autore: Allen Glassred    30/01/2022    0 recensioni
DALLA PRINCIPESSA BACIATA DALLE TENEBRE
Len e Kairi, i gemelli figli di Ada e Battler, dovranno riscoprire la propria " melodia delle Tenebre " e " Melodia della Luce ". Succederà in modo e luoghi differenti per entrambi, ma sarà nello stesso istante.
Genere: Generale, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'La Principessa Baciata dalle tenebre '
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Len - Tastiera 
 

Il giovane dalla chioma bionda entra in una stanza. No, pensa: no, non è una stanza comune. È una stanza in cui suo padre non gli ha mai consentito di entrare, per chissà quale arcana ragione. Ma spinto dalla curiosità, l’erede del signore degli stregoni ha deciso di trasgredire le regole, così eccolo lì: la stanza è piuttosto buia, ma al centro di essa si può chiaramente notare un pianoforte. “ Ecco da dove viene, la melodia che ogni tanto sento… “. Sussurra solamente il giovane Principe, per poi avvicinarsi lentamente e chiudere la porta dietro di sè. Si certo, suo padre è uscito ma potrebbe sempre rientrare. E sa benissimo che se lo trovasse lì, andrebbe su tutte le furie. Fa qualche passo, fino a giungere di fronte al bellissimo pianoforte nero: i suoi occhi si soffermano sulla tastiera rimasta scoperta. Strano, pensa: suo padre deve tenere molto a quel pianoforte, come mai non ha coperto la tastiera e gli lascia così prendere polvere? Istintivamente il biondo porta un dito sui tasti: non c’è nemmeno un granello di polvere. I suoi sospetti trovano conferma: qualcuno ha suonato quel pianoforte di recente, ha suonato quella melodia che lui sente sempre ma della quale, fino a quel momento almeno, non ha mai capito la provenienza esatta. “ E se…? “. Un’idea: un’idea passa per la testa del giovane, ma in seguito scuote il capo con enfasi. “ No, non posso: se ne accorgerebbe di sicuro e si infurierebbe “. Mormora. Si gira, dando le spalle allo strumento musicale e facendo per andare via. Tuttavia, qualcosa lo ferma: non sa nemmeno lui spiegarsi che cosa sia, sa solo che non può uscire da quella stanza, non ora almeno. Non prima di aver fatto una cosa. “ Non posso… “. Mormora, voltando ancora lo sguardo e soffermandosi ad osservare la tastiera perfettamente curata e priva di polvere. “ Io… ah! Al diavolo! “. Fa solamente il biondo, stanco di avere inutili scrupoli e reticenze senza senso. Lancia letteralmente il proprio mantello da qualche parte nella stanza, non capendo nemmeno dove sia caduto. In seguito si siede sull’apposito sgabello, posando entrambe le mani sulla tastiera e sospirando pesantemente. “ Ora… “. Mormora solamente, mentre nella sua mente una melodia inizia a farsi strada senza che nemmeno lui possa rendersene conto. “ … devo solo concentrarmi, e suonare fino a che non sarò stanco “. Mormora: sa che, se suo padre scoprisse che ha disobbedito, si arrabbierebbe potrebbero esserci delle conseguenze. Ma sa anche che, ora come ora, non gliene importa nulla. Le sue dita iniziano a muoversi, quasi senza che lui possa rendersene conto ed iniziando a suonare una melodia che non conosce, o meglio: che credeva di non conoscere. No, non è la melodia che sente quasi ogni notte provenire da quella stanza. È una melodia diversa: è come se già in passato si fosse trovato a suonarla, come se quella tastiera gli fosse familiare e ne avesse da sempre spinto i tasti. Ogni movimento gli esce naturale, così naturale che, di lì a poco, chiude gli occhi e si lascia solo guidare da quella forza invisibile, come fosse stato ipnotizzato.

 

Non sa che qualcuno si è accorto della sua presenza nella sala del pianoforte: ma invece di cacciarlo in malo modo, la misteriosa persona è rimasta in ombra ad osservare i suoi movimenti. Non avrebbe mai immaginato che già potesse comporre la melodia delle tenebre, la sua personale melodia, o meglio: che la ricordasse. Infatti, sin da piccolo quella melodia ha accompagnato il giovane Principe e, a volte, l’ha persino suonata al pianoforte. Ma ad un certo punto, per motivi ignoti gli è stato proibito di avvicinarsi allo strumento musicale. Il giovane dalla chioma rossa scosta lievemente il mantello dal proprio braccio, per poi voltarsi per andare via. “ Mio signore… “. Sussurra solamente un uomo, accanto a lui. Da parte sua, il rosso lo guarda per un istante con quegli occhi color del ghiaccio che, in un momento, sembrano voler gelare l’anima del suo interlocutore.

 

“ Va bene così, Ken “. Sentenzia, mentre colui che si rivela essere il “ cavallo “ della parte bianca della scacchiera, osserva colui che tutti conoscono come Game Master, o Re della parte bianca della scacchiera.

 

“ Siete sicuro che per il Principe Len sia il momento? “. Chiede, mentre colui che si è rivelato essere Battler annuisce, rimanendo di spalle al sottoposto.

 

“ Certo che è il momento, Ken. E credimi, presto ne avremo la conferma “. Sentenzia, per poi svanire in tante farfalle dorate e lasciando il Cavallo con mille e più dubbi: cosa vogliano dire le parole del suo signore, questo ancora non lo sa. Ma sa che non ha parlato a vanvera, sa che c’è dell’altro che dovrà accadere e che, lui così come gli altri, dovranno tenersi pronti.

   
 
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