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Autore: lmpaoli94    31/01/2022    2 recensioni
“Tanto tempo fa’, in un paese lontano lontano…”
No, questo non è il preambolo di una fiaba tanto famosa quanto affascinante.
E’ la storia di un giovane conte rinchiuso contro la sua volontà in un luogo dove le bellezze la fanno da padrone e la solitudine è alquanto presente in quei momenti così lugubri e tanto maledetti.
Il mistero di un uomo che non ha mai conosciuto il vero amore e la felicità che tanto ne concerne.
Il suo castello è l’unica cosa che gli rimane, a parte l’amore possessivo e malato di una madre che non lo lascia mai da solo.
Richard Castle, è questo il nome dell’uomo protagonista che vivrà la leggenda di un incontro che potrebbe cambiare per sempre il suo futuro e la visione di una realtà divenuta troppo opprimente e maledetta.
Ma non sarà tutto oro quello che luccica.
Gli imprevisti saranno all’ordine del momento e la gelosia potrà avere in qualunque modo la meglio in quel luogo in cui la storia dice tutto ma che la sua maledizione di essere un uomo “diverso”, sarà la probabilità di una nuova visione che solo l’amore potrà distruggere tali barriere.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Martha Rodgers, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Era un giorno come tutti gli altri.
Il giovane Richard se ne stava rinchiuso nella sua camera in attesa che la sua morte potesse giungere improvvisamente.
Sì perché la sua voglia di vivere ormai era scomparsa da tempo e la sua voglia di farla finita sembrava essere il suo unico presente.
Il tutto perché nasconde un segreto che lui e la sua famiglia tiene all’oscuro da sempre e che la sua vergogna sarebbe stata la sua protezione.
Sua madre, guardandolo al di là della sua stanza provata, attendeva il momento adatto per non disturbarlo.
ma d’altronde, la sua presenza, non era accettata da quel figlio così irascibile e dannato dal presente.
< Richard, posso entrare? >
Non ricevendo nessuna risposta, la donna entrò lo stesso nella camera del figlio nel vedere tale distruzione che regnava nel suo mondo oppresso e nascosto.
< Richard, dove sei? >
Nel vederlo accasciato e con il viso coperto, la donna non sapeva se aiutarlo oppure no.
< Richard, che cosa stai facendo? >
< Madre… >
< Hai forse bisogno d’aiuto? >
< Madre… sapete meglio di me che non potrò mai aver bisogno del vostro aiuto. Sapete bene che dovete lasciarmi in pace. >
< Richard, quando la smetterai di chiuderti in te stesso? >
< Non c’è modo in cui io possa essere libero. Perché non riuscite a capirlo?! >
< Non te la prendere con me, Richard. Io sto solo cercando di aiutarti… >
< Tenendo qui rinchiuso per sempre?! A quale scopo? Perché io agli occhi del mondo solo una bestia assatanata di una libertà e di un amore che non giungerà mai? >
< Richard, non dire così… >
< La mia maledizione è legata ad un terribile presagio: chi mi ha trasformato in una dannata bestia rivoltante, dovrà prima o poi pagare. Ma io non riuscirò mai a scoprire la verità… Non ho la forza per scoprirlo. >
< Richard, io vorrei tanto aiutarti, ma non ho nessun indizio per come ti sei trasformato così. Solo quell’oggetto… che non smette di brillare… >
< Ti stai forse riferendo al cavallino in lego che mi aveva fatto mio padre? È la mia più grande ricchezza. E quando questo giocattolo finirà di rompersi dal tempo che scorre, la mia fine giungerà finalmente ai miei occhi. E solo così riscoprirò un’altra vita lasciando questa che non mi appartiene. >
< Richard, ti prego. Non posso ascoltare tali parole. Tu non puoi morire! >
< E allora perché secondo voi madre, io sono qui in questo castello dimenticato? Non faccio altro che prendere solo dolore in una vita che ormai mi ha voltato le spalle. Non posso uscire. Non posso cercare di essere me stesso. >
Cercando di comprendere le disperazioni del figlio, la donna sembrò nascondere il suo istinto di essere libero.
Perché era proprio lei a volerlo solo per il suo volere, nascondendo la sua malvagità nascosta con le sembianze di una bestia mentre la sua dannazione aveva colpito quel luogo dimenticato dal mondo.
Eppure tale storia era giunta con il freddo di un inverno così glaciale da non essere mai dimenticato.
Richard non credeva a tali fiabe, cercando sempre di vivere nel presente e nella realtà.
Una realtà che si era sempre fatta opprimente e che il povero uomo si era visto trasformare nel male più irascibile.
Eppure la sua storia aveva ancora bisogno di essere raccontata perchè la sua morte non poteva essere dimenticata.
Né da lui né dalla sua famiglia.
< Richard, se avrai bisogno di me, sai dove trovarmi. >
< Lasciatemi in pace, madre. Non ho davvero bisogno di voi. >
Era proprio lei ad aver voluto tutto ciò.
Ad aver voluto un figlio che distruggeva tutto quello che trovava, pure i sentimenti più recogniti di una famiglia che si era andata spezzandosi e distruggendosi.
Eppure la donna non aveva mai smesso di combattere, nemmeno se la sua causa non era giusta.
Lui voleva solo averlo vicino a lei, senza che la sua libertà potesse avere il sopravvento.
Vederlo scomparire sotto i suoi occhi l’avrebbe distrutta per sempre, dopo l’incidente che aveva colpito il suo stesso marito, morto avvelenato in circostanze misteriose.
Quella notte il suo stesso figlio, era diventato più egoista, malvagio e crudele.
Trattava male tutta la servitù, talmente male da cacciarli malamente nonostante lavorassero per la famiglia Castle da anni e anni.
ma Richard non conosceva nessun topo di riconoscenza e la morte del padre fu un profondo lutto per lui.
In quel modo la sua stessa madre, divenuta più possessiva, cercava di proteggerlo come poteva.
Ma tale possessività, aveva cambiato già in precedenza il carattere di una donna che non aveva mai sopportato un marito in cui non c’era nessun tipo di collaborazione e di amore.
Un amore che Richard non aveva mai conosciuto, se non il flebile amore paterno di un padre che rimaneva spesso lontano dal castello invece che in presenza del figlio.
Un figlio che cresceva ogni giorno che passava e che vedeva la sua vita fiorire senza la sua presenza.
L’unica realtà di una vita piacevole da essere vissuta con un regalo che non avrebbe mai dimenticato: il cavallino di legno come giocattolo per passare le sue interminabili giornate senza di lui.
Il padre rimaneva lontano e sua madre cercava di rimanergli vicina seviziandolo con severità e con una educazione sbagliata.
La sua solitudine  era l’unica cosa che gli rimaneva in quel luogo così dannato e dimenticato da tutti mentre il buio e il terrore di un castello spettrale, era l’unica faccia di una vita che andava piano piano scomparendo nel cuore del giovane Richard.
Fino a quando un incontro fortuito di una viaggiatrice non lo spedisce lontano dalla sua camera e lontano dal suo presente mentre la neve cadeva copiosamente in quel luogo dannato.
Il freddo pungente era troppo insopportabile, soprattutto per una presunta visita come quella presenza attua a scombiare per sempre quel presente dannato e la voglia di ricominciare sarebbe presto voluto in un vortice di benedizione e di solidarietà in un amore sconosciuto.
Il cammino era così vicino ma così distante e nel vedere quella presenza provare a varcare il cancello del uo castello, lo mise subito in allarme mentre la sua faccia e la sua dannazione avrebbero presto visto la luce.
“Non permetterò a nessuno di varcare il mio mondo. Se sono nato da solo, morirò in solitudine. Nessuno può vedermi nella mia dannazione e nella mia maledizione. Non lo posso tollerare.”
   
 
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