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Autore: stefy_29    02/02/2022    0 recensioni
Quando ti trovi nel posto sbagliato al momento sbagliato, non puoi più tornare indietro.
Sam, che scappa dai traumi del proprio passato, si ritrova una sera in un vicolo buio ad assistere ad una scena raccapricciante e in lei sopraggiunge la consapevolezza che nulla sarà più come prima. Eppure qualcosa la attira verso questo sconosciuto, questo mondo che ha sempre creduto appartenesse al regno delle favole e delle leggende...
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Aprì gli occhi lentamente. Le girava la testa, sentiva lo stomaco sottosopra e avrebbe giurato di essere in procinto di vomitare da un momento all’altro. Richiuse gli occhi. Perché aveva freddo?
Non ricordava nulla. Le sembrava di aver dormito per ore e male.
“Come ti senti?” - le giunse alle orecchie una voce maschile, familiare.
Cos’è questo profumo?
“Riesci a sentirmi?” - incalzò la voce, non ricevendo risposta.
Sembra vaniglia.
“Perché profumi di gelato?” – gli rispose lei, senza pensare a cosa gli stesse chiedendo.
Dopo un istante di silenzio, lo sentì scoppiare in una risata fragorosa.
Si sforzò di riaprire gli occhi e mettere a fuoco il volto di quello sconosciuto, che si stava facendo beffe di lei.
Le era accanto, ma non riusciva a vederlo bene, c’era troppo buio.
“Chi sei? Ci conosciamo?” - gli chiese, con voce tremolante.
Lui la guardò con aria scettica.
“Davvero non ricordi di essere svenuta?”
Samantha si prese un momento per riflettere. Distolse lo sguardo e cercò di ricordare.
Aveva salutato Jeff, sì.
Si era messa il cappotto e aveva preso Blaide per tornare a casa.
No, aspetta…non voleva tornare a casa.
E poi Ben. Ben che la rimproverava per non averlo richiamato.
Quel volto, mentre pedalava. Ricordava l’angoscia, il dolore. Ricordava di aver urlato e ricordava le lacrime.
Il bidone dell’immondizia. Ci sono andata addosso? È per questo che sono svenuta?
Un momento…ora ricordava.
Il ragazzo scuro nell’ombra, un uomo a terra immobile. Ricordava…il sangue.
Si alzò di scatto, appoggiandosi al muro.
Dov’è Blaide?
“Stammi lontano!” - urlò, mettendosi le mani nei capelli. “Cosa mi hai fatto?”
“Sam, non ti ho fatto assolutamente nulla.” - le rispose, alzandosi con tutta la calma del mondo.
“Come diavolo fai a sapere il mio nome?!”
“Me lo hai detto tu, Sam, poco prima di svenire.”
“Il peggiore dei tuoi incubi.”
Ora ricordava tutto.
“Smettila di ripetere come mi chiamo! E poi io sono Samantha. Ti ho visto. Ho visto tutto. Che ne hai fatto di quell’uomo?”
“Ti sbagli. C’ero solo io.” rispose risoluto, guardandola intensamente.
Poi aggiunse - “Senti. Se avessi voluto farti del male, non saresti qui a parlare con me, no?”
La sua voce era calma, aveva un non so che di armonioso, di dolce. C’era qualcosa in lui che le sembrava così familiare. Dove ti ho già visto?
Non gli rispose.
Fece un respiro profondo e si guardò intorno in cerca della bici. Voleva solo tornare a casa.
Scorse Blaide accanto al bidone dell’immondizia.
“Puoi spostarti? Devo recuperare la bici e mi stai bloccando il passaggio.” - si rese conto di averglielo domandato in maniera villana, ma non voleva rimanere con lui un secondo di più.
Il ragazzo si spostò quel tanto che bastava.
Passandogli accanto, Sam fu scossa da brividi e da una strana carica di adrenalina.
Sentì di nuovo quel profumo inconfondibile.
Stava afferrando la bicicletta, quando lo sentì parlarle alle spalle.
“Non dovresti andartene in giro di notte tutta sola, Sam.”
Si voltò decisa a fulminarlo con lo sguardo, ma il misterioso ragazzo era già scomparso.
   
 
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