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Autore: Delirious Rose    08/02/2022    1 recensioni
Due erano le cose cui Mary Riddle aveva a cuore: la propria reputazione e la propria ricchezza.
Aveva dovuto limitare i danni quando il suo unico figlio era scappato con quella pezzente il giorno di Santo Stefano. Aveva dovuto limitare i danni quando suo figlio era tornato a casa, solo, il Giorno di Mezzestate.
Quando quella pezzente aveva osato bussare alla sua porta nel giorno di San Silvestro, Mary Riddle aveva dovuto scegliere cosa sarebbe stato più vantaggioso: cacciare dalla sua proprietà quell’approfittatrice, o accogliere la nuora gravida.
{What If Merope Gaunt fosse andata a Little Hangleton invece che in un orfanotrofio Babbano}
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Merope Gaunt, Tom O. Riddle, Tom Riddle Sr.
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Mr. Albert Stevens si recò dai Riddle solo tre giorni prima dell’udienza della strega. L’ora era inopportuna, nel dopocena, ma fu fatto accomodare poiché il tempo era poco e i Riddle avevano bisogno di sapere cosa si dovesse fare per il Piccolo Thomas.

Mary fece servire il brandy e il caffè nello studio di Thomas, e congedò i domestici dando loro abbastanza mansioni da non avvicinarsi alla stanza. Apprezzò anche il fatto che l’avvocato — o “avvomago” come lui stesso si definiva — avesse aggiunto un incantesimo anti-spia alla porta e alle finestre.

“Mi dispiace confermare che, l’unico modo per legittimare il bambino come Thomas Riddle, è rettificare il matrimonio di suo figlio.”

Mary sbuffò. Non era certo una novità, e ancor meno una buona notizia. Lei e Thomas avevano discusso negli ultimi giorni su cosa avrebbero dovuto fare in quel caso — in che modo avrebbero potuto convincere Tom a rimanere sposato con quella strega per il bene della legittimità del Piccolo Thomas — ma avevano convenuto che era impossibile senza una via d’uscita così immediata come la morte di lei. Dopo tutto, anche se avessero optato per un divorzio, ci sarebbero voluti, o addirittura fallire: la strega avrebbe probabilmente chiuso un occhio sulle infedeltà di Tom e lei era troppo brutta per trovarsi un amante, anche se fasullo.

“Allora, quali sarebbero queste “buone notizie” di cui ha parlato, Mr. Stevens?” disse Thomas, stringendo gli occhi all’avvomago.

Il mago sogghignò, mostrando loro alcuni ritagli di giornale.

“Nel 1918, un Mago inglese sposò una Babbana americana mentre entrambi erano sul Fronte Occidentale. Il matrimonio fu un po’ una sorpresa per la famiglia magica, ma fu rettificato alla fine della guerra. Qualche mese dopo, la coppia decise di trasferirsi negli Stati Uniti—”

“E cosa c’entra questo con noi?” ringhiò Thomas.

Mary annuì con decisione: non capiva affatto che senso avesse quel pettegolezzo. Eppure, il ghigno malizioso dell’avvomago le procurò un brivido insperato.

“Signore, i matrimoni tra Maghi e Babbani sono illegali negli Stati Uniti.”

Mary sbatté le palpebre. Aveva sentito bene?

“Poco dopo il loro arrivo a Boston, il MACUSA - il Congresso Magico degli Stati Uniti d’America - arrestò il Mago con l’accusa di miscegenazione,” disse Albert Stevens, picchiettando il dito su un ritaglio particolare.

Thomas lo prese e lo avvicinò agli occhi, mentre Mary si precipitò a prendergli gli occhiali. Secondo l’articolo, il Mago aveva dichiarato di essere stato vittima di un sortilegio che gli aveva fatto sposare la Babbana; a causa delle circostanze del matrimonio, il MACUSA aveva imposto un divorzio Babbano e bandito il Mago dal paese.

“Ho fatto delle ricerche tramite i colleghi di mio padre a New York, e hanno confermato il caso dal lato Babbano,” aggiunse Mr. Stevens, mostrando loro un telegramma, ricevuto neanche un’ora prima. “A quanto pare, la coppia ha dovuto vivere qualche mese a Reno, in Nevada, prima di chiedere il divorzio.”

Thomas lesse attentamente le poche righe del telegramma, accarezzandosi i baffi e aggrottando la fronte.

“Questo significa che…”

“Vostro figlio potrebbe ottenere il divorzio prima di Natale, nella migliore delle ipotesi. E nella peggiore, meno di un anno dopo che Miss Gaunt avrà scontato la sua eventuale pena,” concluse Mr. Stevens.

“E potremmo dare la colpa a lei, giusto?” disse Mary, incapace di frenare la lingua.

Con sua sorpresa, l’avvomago le rivolse un ghigno sghembo di conferma.

Era meraviglioso! Era perfetto! Certo, avrebbero dovuto sopportare la strega per un po’, ma se potevano metterla sotto chiave dall’altra parte dell’Atlantico, ne sarebbe valsa la pena. Inoltre, da quello che Mary aveva capito, la strega era piuttosto ignorante persino del suo stesso mondo: non avrebbe sospettato nulla, dirigendosi verso il suo destino mite come un agnellino condotto al macello.

“Non lo farò!” Tom urlò, con gli occhi spalancati dal terrore e il volto cinereo. Scosse la testa così forte che Mary temette che si sarebbe rotto il collo. “Non lo farò …”

“Tom, sarà solo per—”

“Ho detto di no, Padre! Non voglio più restare sposato con quella lurida strega!” Rivolse i suoi occhi imploranti a Mary, gli stessi occhi di quando era ancora bambino. “Vi prego, Madre…”

Mary si morse la lingua, facendo del suo meglio per non esplodere dalla rabbia. Sorrise dolcemente, scusandosi, e portò suo figlio nell’angolo nascosto dello studio di Thomas. Lo fece sedere su un poggiapiedi e si inginocchiò davanti a lui. Mary gli tenne le mani, accarezzandogli premurosamente i palmi sudaticci.

“Tom, ti prego, calmati. Capisco come ti senti, ma non c’è altra scelta.”

“Non voglio!”

“Pensi che io voglia quella lurida strega sotto il mio tetto? Ma dobbiamo essere ragionevoli, Tommolo.” — Santo cielo, non chiamava così suo figlio da quando aveva quattro anni! — “E la cosa più sensata da fare è che il Piccolo Thomas sia un Riddle.”

Tuttavia, suo figlio scosse la testa più forte. “Non voglio avere niente a che fare con quell’aborto demoniaco!”

“È tuo figlio, per la miseria! L’unico che avrai in vita tua!” Mary sibilò, sforzandosi di non urlare. Gli afferrò il viso, costringendolo a non distogliere lo sguardo dal suo viso. “Se tu potessi avere figli; avrei lasciato che Mr. Smithers picchiasse e cacciasse subito quella strega da Casa Riddle. Tuttavia, non sei più uno stallone, Tom!” Deglutì, lasciando che le lacrime si insinuassero nella sua voce. “Sei un… un castrone.”

La telefonata di Thomas riecheggiava nella sua testa.

Tom è in ospedale… torsione testicolare… troppo tardi… bisogna prevenire la setticemia… non c’è altra scelta che rimuovere i testicoli…

Mary lo abbracciò, maledicendo in cuor suo quella strega. La sua gente poteva dire che non aveva quasi nessun potere, ma Mary era certa che era colpa sua! Una maledizione o qualcosa per punire Tom per averla lasciata…

La vendetta era un piatto da servire freddo.

“So che è una pillola amara da ingoiare, ma ti prego, ascoltami,” gli sussurrò all’orecchio, come faceva quando era un bambino testardo che non voleva fare qualcosa. “Resterai sposato con quella strega solo per il tempo necessario. Poi partirete per una luna di miele posticipata—”

“M-madre…”

“Shush e ascolta, Tommuccio. Non ti lascerò solo con lei, verrò con voi con la scusa di badare al Piccolo Thomas, ovviamente. Andremo a New York per la prossima stagione sociale e lì…” Mary sogghignò, abbracciando Tom più stretto e abbassando la voce in un sussurro suadente. “Lì quei maghi americani ci sbarazzeranno di lei. Pensaci, Tommino: non dovremo fare altro che sopportare e sorridere per qualche mese. E chissà, forse tra qualche giorno la sbatteranno in prigione, togliendocela dai piedi fino a quando non potremmo portare a termine il nostro piano”

Avrebbero potuto dire che per la gravidanza e la febbre puerperale avevano indebolito la strega; avrebbero potuto anche dire che si era ammalata di tubercolosi e che l’avevano mandata in un sanatorio. E se la giustizia magica fosse inutile e l’avessero rilasciata con una solo una sculacciatina, avrebbero giocato alla famigliola felice per qualche settimana e poi se ne sarebbero partiti con la scusa della luna di miele.

“Ma… ma hanno detto che ci faranno dimenticare…”

Mary trasalì all’osservazione di Tom. In effetti, se avessero dimenticato quello che poteva succedere se Tom e la strega si fossero recati negli Stati Uniti, allora sarebbe stato tutto inutile.

A meno che…

“Ho un’idea, Tom, ma devi promettere di fare il bravo ragazzo e di obbedire alla tua mamma.”

“Io…” Suo figlio deglutì, guardando le sue mani tremanti. “Sì, Madre.”

Mary gli baciò la fronte, lasciando una macchia di rossetto sulla pelle pallida, e si voltò con un sorriso luminoso.

“Tom è d’accordo con questo piano.”

Mr. Stevens annuì con un sorriso da squalo. Thomas, tuttavia, lo fulminò con lo sguardo.

Si schiarì la gola, sibilando. “Per curiosità: perché avete suggerito un simile piano? Avete detto che… Miss Gaunt è una strega Purosangue, e che i purosangue curano i loro interessi.”

Come risposta, l’avvomago scoppiò a ridere e indicò il camino.

“Probabilmente per lo stesso motivo per cui quel ritratto è qui, signore!”

Tutti fissarono l’austero dipinto.

“Il mio… il mio antenato?”

Mr. Stevens scosse la testa. “Quello è Nathair Slytherin, l’ultimo discendente di Salazar Slytherin in linea maschile: i Gaunt di Little Hangleton sono suoi parenti attraverso sua figlia Astrite.”

Tutti sussultarono — un’improvvisa ondata di disgusto colpì Mary così forte che voleva vomitare.

“State dicendo che noi e quegli schifosi—”

“Certo che no, signora!” rise ancora l’avvomago. “Vedete, l’altro giorno a pranzo discutevo del vostro caso con mio suocero e… beh, è un appassionato di Storia Magica e legge per diletto i vecchi casi giudiziari del Wizengamot, e mi ha raccontato che questa non è la prima volta che i Gaunt hanno problemi con la vostra famiglia. Comunque, il rapporto tra Lady Astrite Gaunt e suo padre era sempre stato teso, ma divenne irrecuperabile dopo la morte del fratello minore, e anche la relazione con i suoceri e i figli non era granché una volta rimasta vedova. Tutto perché aveva “osato” vendere alcuni terreni a un Babbano di nome Sebastian Riddle!”

“Il fondatore della mia famiglia!?” Thomas sussultò.

Mr Stevens si mise a ridere annuendo. “Alla sua morte, il danno oltre alla beffa: Astrite lasciò Gaunt Manor, con un terzo delle sue terre e tutto ciò che era al suo interno, al suddetto Babbano. Naturalmente, i figli contestarono il testamento, ma era fatto in modo tale che non poteva essere ignorato.” Si avvicinò al ritratto, sogghignando. “È probabile che, come ultimo dispetto, abbia lanciato un incantesimo immobilizzante sul ritratto di suo padre e abbia alterato i ricordi del Babbano per fargli credere che fosse suo padre o suo nonno.”

Punzecchiò sulla faccia ritratta, ancora sogghignando.

“Gli Slytherin… i Gaunt… la maggior parte delle famiglie Purosangue pensano di essere dèi sulla Terra, mentre quelli come me e voi non sono altro che scarafaggi! Non avete idea di quanto mi abbiano tormentato mentre ero a Hogwarts!” sputò.

Il disgusto nello stomaco di Mary si trasformò in rabbia.

Suo marito era un Riddle! Nonostante fossero arrivati dalle Fiandre tre secoli prima, possedevano più della metà della valle! Avevano denaro! Una casa a Londra in uno dei migliori quartieri! Avrebbero ottenuto i beni dello zio Charles, compresa Perlandwell con la sua collezione di belle arti! E lei… la sua bis-bis-bisnonna era una nobildonna francese! Prima della Rivoluzione, era stata una delle compagne di giochi dei principi di sangue! La madre era una confidente della Regina Maria Antonietta e il padre un consigliere fidato del re!

Nessuno poteva osare guardarli dall’alto in basso!

“Non avete idea di quanto sia onorato e felice di seguire il vostro caso, Mr. Riddle!” disse Mr. Stevens, la sua voce dura e deliziata. “Vedere le paure di quei Purosangue pieni di boria diventare realtà, vedere il più puro di loro mischiarsi con uno di noi… e la cosa più divertente è che se la sono cercata! Nessuno di loro è intervenuto per salvare Miss Gaunt da una vita di soprusi! Nessuno di loro ha mosso un dito per impedire i suoi crimini! Non credete che la loro hybris dovrebbe essere punita?”

“È il minimo!” disse Mary, impettendosi.

“Tuttavia, quel Mr. Fawley ha detto che sarebbe stato nell’interesse di tutti tenere la cosa nascosta. E tu eri d’accordo con lui, Mary,” le ricordò Thomas.

Mary gemette, massaggiandosi le tempie mentre l’emicrania iniziava a tarlarle la testa. Aveva tre giorni per trovare una soluzione — non erano molti, ma poteva iniziare a familiarizzare con il suo avversario.

“Mr. Stevens, sarebbe possibile incontrare Merope prima dell’udienza? Inoltre, posso prendere in prestito una delle vostre riviste di moda, se esistono?”

“Sì, signora, posso farle consegnare gli ultimi numeri del Witch Weekly e del The Enchantress’s Home Journal domani mattina, e accordarmi con il Dr Pomfrey per un incontro con Miss Gaunt.”

Mary annuì soddisfatta, poi si scusò affermando che l’emicrania la costringeva a ritirarsi per la notte. Tuttavia, mentre girava la maniglia della porta, si voltò.

“Oh, e potrei essere costretta a mettere un servo fidato a parte della… peculiarità di Merope.”

 

 

Note

Nell’epoca in cui la stia ha luogo, le leggi sul divorzio del Nevada erano tra le meno restrittive: erano previsti ben sette motivi di divorzio (purtroppo le mie ricerche qu quali fossero le altre quattro sono state infruttuose, ma suppongo che una condanna potesse farne parte), richiesta che poteva essere fatta dopo sei mesi di residenza nello stato (nel corso del 1927, questo lasso di tempo sarebbe stato ridotto a tre mesi).

Forse un divorzio parigino sarebbe stato un più onorevole, o per lo meno modaiolo, ma il trend era diffuso nell’alta società americana e nel 1927 era in declino, dato che era diventato un palese abuso del sistema giudiziario francese (anche se forse sarebbe stato più facile trovare qualcuno disposto a fingersi l’amante di Merope)

 

Ho tagliato un po’ di dettagli sul precedente che usa l’avvomago, dato che a Mary non sarebbe interessato un fico secco di saperne di più.

 

   
 
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