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Autore: Spensieratezza    09/02/2022    1 recensioni
Questa storia fa parte della serie fiaba oscura
Entrare in un negozio di giocattoli e sentire di tornare un pò bambini. Un giocattolaio che ti fa sentire le farfalle allo stomaco come quando eri adolescente. 
Jael e Jared, due gemelli separati che scoppiano di gioia quando si ritrovano, ma il destino ha in servo altre sorprese, altri doppelgangher, altri misteri!
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Jim Beaver, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fiaba oscura/ serie dei gemelli '
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Jared e Jensen si trovavano di nuovo alla serra blu, dove avevano cenato la prima volta.

“Sai, amore mio, comincio a pensare che tu sia un po’ masochista.”

“Davvero? E come mai?” chiese Jared, degustando il suo vino bordeaux con fare sensuale.

“Sei voluto tornare qui nel posto dove uno ti ha aggredito…” disse Jensen sorridendo.
Sono voluto tornare..nel luogo del nostro primo appuntamento.” Sottolineò Jared con tono candenzante.

“M.mh, che romantico.” Disse Jensen, prendendogli il mento per un bacio veloce ma sentito.
“Mi piace da matti quando mi baci.”
“E vedrai finita questa cena, cosa ti farò.”
Jared gli fece piedino.
“Jensen..” ridacchiò.

“Che c’è? Sei tu che mi ispiri pensieri impuri.” Si giustificò Jensen con un tono da angioletto.
“Infatti quando siamo venuti qui la prima volta, ti chiesi se sono un diavolo.”

“Sei un diavoletto erotico. E comunque ricordo anche che tu mi dicesti che io riesco a trasportarti in un altro mondo, ma in realtà lo stai per fare tu.” Sottolineò sorridendo, poi smise subito vedendo l’espressione di Jared cambiare.
“Jay, che c’è, ho detto qualcosa che non va?”
“No, niente..tu non..sono io che..”
“Ora mi spaventi, cosa..”

“Jensen, sei sicuro di voler venire con me..nello spazio?”
Jensen lo guardò allibito, troppo scioccato per replicare, Jared colse la palla al balzo.
“Non fraintendermi, ne sarei felicissimo, anzi tutto il mio cuore e tutta la mia anima fremono dal desiderio che tu mi accompagni.”
“Ma allora perché mi chiedi..”

“Perché noi ci conosciamo da troppo poco tempo! E io ti ho sconvolto la vita subito dopo che ci siamo conosciuti! Non voglio legarti a me solo perché il destino ha deciso che le nostre vite dovessero essere intrecciate per via di un qualcosa di superiore! Sappi che se anche tu dovessi stancarti di me..o capire che in realtà non..non mi ami, per me va bene…cioè non è che..è solo che ti aiuterei lo stesso e ti farei incontrare comunque con l’altro Jensen, ma non voglio che tu ti senta obbligato a..amarmi.

Jensen era sempre più allibito mano a mano che l’altro parlava, e ora sembrava furibondo.
“Ora vorrei solo tornarmene a casa mia e mandarti a fanculo, J..”
“Jensen, io..”

“Quante volte ancora il mio amore per te deve essere messo in discussione? Quante volte ancora IO devo essere messo in discussione?”
“Io non volevo accusarti di niente, è solo che..”

“Che non credi che io ti ami! Perché J? Perché pensi di valere così poco? Perché pensi che le mie parole valgano così poco? Pensi che il mio TI AMO per te abbia così poco significato? Che io sia una sorta di puttana e che lo dica a tutti? Sai una cosa? La puttana sei tu.”

Jared lo guardò allibito.
“Cosa?”

“Sì, lo sei, J..fin dal momento in cui ti ho visto, con quel tuo sorriso sbarazzino e lo sguardo languido, e la faccia angelica..mi hai spogliato con lo sguardo e io ci sono stato. Abbiamo fatto l’amore con lo sguardo per tutto il tempo in un negozio di giocattoli!!”
Jared era ora tutto rosso.

“Lo so benissimo anch’io che ci conosciamo da poco tempo, da pochissimo in realtà, ma non esiste un tempo per innamorarsi, pensi che scoprire che molto probabilmente ho un gemello sulla Terra che di professione salva il mondo, mi leghi a te? No, m fa solo innamorare ancora di più di te, quindi mi dispiace per te, ma se la tua intenzione era quella di tirarmi fuori, non posso. Non posso più, oramai ci sono troppo dentro.”
“Jensen..” Jared era commosso.

“Non sai che dire eh? Allora parlerò io per entrambi. Io ti amo e non ti userei mai solo per fare questo viaggio e andare sulla Terra, so che il tuo gemello mi farebbe venire comunque e sai perché? Perché è il TUO gemello e deve essere per forza un’anima bella come lo sei tu. Ma io voglio essere il tuo fidanzato, J..perchè ti amo, ti amo per come sei, per la tua anima..non mi importa se è accaduto tutto così velocemente, anzi per un certo senso ne sono felice, perché almeno ho avuto un po’ di tempo per corteggiarti e farti innamorare di me.”

Jared finalmente rispose con un bacio a quelle parole d’amore.
“Grazie.” Gli disse.
“Tu a questo punto dovresti dire: provo lo stesso e anche di più.” Poi scoppiò a ridere. “Scherzo, amore. “
“È che sei capace di lasciarmi senza parole, ma è ovvio che provo lo stesso.”

“No, che non lo è! Per te non era ovvio e ho dovuto dirlo, stronzetto manipolatore.”
“Non ero una puttana?”
“Anche, sì, perché mi seduci l’anima, stronzetto.”
 
 

*

Durante la notte, il cellulare di Jared squillò.
Era Jael.
“Fratello, sono qui nel letto di Jensen e c’è lui che dorme nudo nel letto. Se non dormiva, avresti avuto un problema.” Disse lui e sorrise, sentendo suo fratello ridere.

“Hai Jensen nudo nel letto e pensi a rispondere a me?? Ma che razza di persona sei? Non ti senti un po’ in colpa?” rise Jael.
“Un po’ sì in effetti.” Disse Jared, stando al gioco.
“Ti voglio bene, fratello.”

“E mi chiami nel post sesso solo per dirmi questo? Non potevi dirmelo domattina?”
“Sei uno stronzo, lo sai?”
“È una cosa che comincia spesso a dirmi anche Jensen, sì. Comunque ti voglio bene anch’io, stronzo.”

“Volevo dirti che se vuoi, se lo desideri, la luna di miele con il tuo amato, può allungarsi di qualche giorno.”
“Cosa?? Perché?” gli chiese Jared, impanicandosi.

“Easy, non c’è niente che non va, è tutto a posto..ma..volevo lasciarvi ancora un po’ di tempo da soli, prima di partire..Bobby deve sistemare i suoi affari e sparire senza far preoccupare nessuno, sistemare le cose a lavoro..trasferire parte dei bagagli su una navicella richiede tempo e…io ho bisogno di tempo per salutare la gente di Agorà.
Jared sorrise intenerito.

“E sia, ma di qualche giorno, poi partiremo. E voglio salutare anche io quelle persone. Mi sembrano davvero BRAVE persone.”
“Fratello, con questa richiesta mi hai reso davvero molto felice e a questo proposito, sai, ho un sogno.”
“Davvero? Raccontamelo.”

“Che un giorno, io te e l’altro nostro fratello, regniamo insieme ad Agorà. Non so che sembianze ha, ma se è come te, deve essere adorabile.”
“Ti ringrazio per l’adorabile, ma devo dirti che sono già impegnato.”

“Ahi, il mio cuoricino si è appena spezzato.” Disse Jael mettendosi una mano sul suo petto in maniera tragicomica.
“Però ti concedo di dormire con noi, puoi osservare questo bel manzo del mio fidanzato ma senza toccarlo.” Disse Jared mirandolo sul letto.
“Non sarà difficile, ho occhi solo per il MIO Jensen.”
“Ti voglio bene, fratello.”
“Ti voglio bene anch’io.”

Finalmente Jensen smise di fingere di dormire e prese il cellulare di Jared.
“Tutte queste mielosità mi hanno eccitato e ora avrò bisogno di un aiutino dal mio fidanzato.”
“Quanto sei stupido!” disse Jared, dandogli una sberla sul fianco, mentre sentiva dall’altro capo del telefono Jael dormire.

“Jael, davvero, grazie, se tu non fossi mai venuto qui, non avrei mai saputo di avere un fratello, ti sarò debitore in eterno. Potrai chiedermi qualsiasi cosa, sappilo.”
Jared gli diede una sberla sulla testa.
“Ahio..tutto tranne un threesome, altrimenti il mio fidanzato è geloso.” Disse ridendo.
Jael rise di rimando.

“ Assistere al vostro amore, mi fa rendere conto che insistere in questo viaggio è stato il mio traguardo più grande finora. “
 
 
 
 
*

Una settimana dopo, dopo anche che Jael e Jared ebbero salutato la comunità di Agorà, tra lacrime, commozione, applausi, inchini e dolcetti della casa da portare via come regalo durante il viaggio, in una notte stellata e meravigliosa, i ragazzi stavamo camminando con bagagli al seguito, in una radura deserta, al lontano da occhi indiscreti.

“Non è mai come ci si immagina nei film.” Bonfonchiò Bobby, portando le valigie.
“Ti eri immaginato che ce ne andavamo belli beati senza la rottura di valigie al carico?” lo canzonò Jensen.
“Mi immaginavo che l’astronave atterrasse proprio nel mio giardino.” Bofonchiò Bobby.

“Certo! Sarebbe stata un’idea geniale! Perché non ci abbiamo pensato? Oh, forse perché..sarebbe stato difficile da spiegare ai vicini??” disse Jared, battendo le mani.
“Tanto qualcuno che la vedrà, ci sarà lo stesso. E poi ovviamente pensavo anche a dei servitori robotici, qualcosa del genere. Non li avete ancora inventati sulla Terra?”

“Abbiamo delle robe metalliche delle dimensioni di una paletta che fungono da aspirapolvere e che sbattono continuamente negli angoli delle stanze, può bastare?” disse Jael, serio, per poi scoppiare a ridere davanti alle loro facce.
“Non esiste niente di perfetto.” Disse Bobby.
“Devo avvisarvi che la vita sulla Terra è un pochino più dura di questa che si vive qui..” li avvisò.
“Mi sembra difficile.” Disse Bobby.

“Davvero? Sulla Terra, devi pagare per avere un tetto sulla testa, per averlo riscaldato, e perfino per muoverti in uno spazio pubblico e questo è solo il minimo. Ti fanno pagare qualsiasi cosa, perfino per parcheggiare il mezzo in cui ti muovi.”
Bobby fu paralizzato dal terrore.
“Ma questo è assurdo..sono dei tiranni VERI..perchè nessuno si ribella?”

“Perché altrimenti viene arrestato.” Disse Jael con semplicità.
“Assurdo. Grottesco. Disumano. Ho cambiato idea, non vengo più!”
“Un po’ troppo tardi per i ripensamenti.”
“Jared, tu devi assolutamente fare qualcosa per salvare quel povero pianeta!”
“E che posso fare? Mica lo governo io.” Disse l’altro.

“Tutti zitti, siamo arrivati.” Disse Jael, posando la moneta magica su una roccia.
“È prepotente.” Bofonchiò Bobby.
“È il mio gemello.” Rispose Jared con orgoglio.
Un fascio di luce si sprigionò dalla moneta e una grossa astronave si materializzò sopra il cielo, sovrastandolo.
Un coro di “Ohhhhh.” Riempì la notte.

“Poi un giorno mi spiegherai come ha fatto quel colosso a stare dentro una moneta così piccola.” Disse Bobby a Jael.

Questo fece venire in mente un piccolo ricordo a Jael, il giorno dell'incontro con il suo gemello. Gli spuntò un piccolo sorriso mentre quel ricordo si affacciava alla mente.


Inizio flashback 

“Tu vieni da un altro mondo? Ti prego, dimmi la verità, ho bisogno di verificarlo e non prendermi per pazzo, per questo.” chiese Jared.
“Non lo faccio. Sono sollevato che tu..sappia già qualcosa a questo riguardo. Sì, vengo da un altro mondo, ho fatto un lungo viaggio per venire qui.”
"Ma dove si trova la tua astronave?"

"So che sembra assurdo, ma...dopo che sono atterrato, è finita qui dentro " disse facendogli vedere la piccola moneta.
"Mi stai prendendo in giro?"
"No! So che sembra assurdo ma credimi, è cosi.'

"Allora, provalo! Torniamo dove ti ho trovato e la fai uscire."

"Non posso! Non dipende da me, è difficile da spiegare, ma non sono stato io a farla entrare e quindi non so come farla uscire. Questa moneta è magica. Ha una volontà sua. Per favore, tu DEVI CREDERMI. Ti spiegherò tutto con calma."
L'altro Jared sorrise.
"Il mio cuore mi dice che sei sincero. Ti credo."

fine flashback 



“Questo va anche oltre alle mie possibilità, temo, ma credo sia un po’ come la lampada di Aladino.”
“Chi è Aladino?” chiese Jensen.
“Un giorno ve lo racconterò!” disse Jael.

Un altro lampo di luce attraversò la moneta e la dama si erse in tutta la sua statura.
“Ben ritrovati!” disse lei.
“Grazie per aver mantenuto la promessa, Minnie.”
“Prima di lasciarvi entrare, vorrei parlare con te, Jared.”

“Preferirei che mi chiamassi Jael. È una cosa che ho deciso in comune con il mio gemello. Comunque..Con me??” gli chiese lui.
“Sì, so del tuo dolore e della tua sofferenza, nonché dei tuoi dubbi, tu temi che Jensen non ti perdonerà per non averlo lasciato venire con te, vero?”
“Minnie, non parliamo di questo adesso, ci sarà modo..” disse Jael a disagio.

“No, facciamolo adesso, così non ci saranno più questioni in sospeso. Non ho intenzione di sovraccaricare l’energia che fa funzionare la navicella a causa delle tue paturnie mentali!”
Jael rimase basito e gli altri tre ridacchiarono.
“Una tipetta bella tosta eh?” disse Bobby.
“Io non ho intenzione di tornarci sopra, invece, tanto non puoi costringermi a non sentirmi in colpa, qualunque cosa tu faccia.”

“Io non voglio convincerti, sciocco, solo farti ricordare.
“Ricordare? Io ricordo tutto perfettamente.”
“No, non lo fai. Forse i sei anni passati nello spazio ti hanno obluvionato il cervello, altrimenti non avresti dubbi adesso, ma forse questo ti schiarirà le idee.”

Dal petto della dama dama uscì un’ulteriore luce gialla che colpì Jael in pieno petto, investendolo.
 
 
Jensen restò a guardare Jared, uscire dall’acqua, come se fosse stato Mosè. Ma per lui era più bello. Per lui, Jared sarebbe sempre stato il più bello di tutti.

Voleva dirgli tante cose, anzi, aveva PAURA prima di vederlo, perché si era ripassato milioni di volte le cose che avrebbe voluto o dovuto dirgli e temeva che quando l’avrebbe visto, non se le sarebbe ricordate o avrebbe detto la cosa sbagliata, ma semplicemente, quando lo vide, non provò neanche a aprire bocca. Gli andò incontro e lo baciò con passione. Le loro bocche si incontrarono voraci, passionali, romantiche e dolci e Jared lo sollevò in braccio attirandolo a sé e continuando a baciarlo.
Si sdraiarono poi, sulla sabbia.

Jensen sentiva la sabbia nel bagnasciuga, sentiva l’acqua e tutto era così..INTENSO.

Non era vero quello che dicevano, che nei sogni tutto era così etereo e meno materiale, forse sì, era meno materiale ma proprio per questo, più INTENSO.

Continuarono a baciarsi fino a che Jared non ridacchiò sulle sue labbra.
“Sembra una scena de la sirenetta.”

“Quando la sirenetta e il principe si baciano, ma manca la parte hot!”

“Manca perché l’hanno tagliata per i bambini, non potevano fare vedere cose sconce a dei poppanti.”
“Ah!! Finalmente capisco il perché di quel taglio in avanti sul matrimonio!” disse Jensen.
Risero entrambi.

“Credi che l’abbiano fatto sulla sabbia?” chiese Jensen accarezzandogli il viso.

“Non voglio davvero parlare di quei due, adesso.” Disse Jared, baciandogli quella mano.
Jensen sorrise e lo guardò.
“È stato così…non ho parole per definirlo.”
“Lo so.” Disse Jared serio.

“E mentire a Chad??? È stato tremendo, mi sono sentito un..CRIMINALE..lui continuava a guardarmi con speranza e fiducia, voleva essere RASSICURATO da me..e io l’ho deluso.”

“Potevi dirglielo, per me non sarebbe cambiato.”

“Non mi andava di farlo, con Alfred presente. E poi qualcosa mi diceva che era giusto così.”
Jared lo fissò.
“Ma non toglie che mi sono sentito uno schifo.”

“Non è giusto, non dovresti sentirti così TU, sono io quello che ha fatto una cosa..immonda, tremenda.”
“Su questo non ti do torto.”
Jared rimase zitto,allibito.

“Cancellare la memoria a tutta quella gente.” Spiegò meglio Jensen. “Come hai potuto, Jared? Non avevi il diritto di farlo..la memoria di ognuno di noi è così sacra e individuale..”

“Lo so..”

“No, no, tu non lo sai!” disse Jensen. “Tu non hai il diritto di togliere perfino il RICORDO di chi ti ha conosciuto..spetta solo alle singole persone, il diritto di voler dimenticarti.”
Jensen scoppiò in un singhiozzo e Jared si sentì peggio, gli prese il viso tra le mani.

“Tu non mi avresti mai lasciato andare..e non potevo rischiare che..i miei genitori o i tuoi, o chiunque altro che ci avesse conosciuto, facesse saltare tutto..era indispensabile una copertura completa e quindi io..” sospirò. “Io sono stato un completo idiota.”

“La moneta..mi ha detto cosa è successo..mi ha detto degli effetti collaterali..del mio troppo amore.” Spiegò.
“Anche del mio. Non sei solo, Jensen, ricordatelo sempre.” Gli ricordò l’altro.
Jensen scrollò le spalle.

“Quasi avrei preferito che fosse andata davvero come ha pensato Chad, se io avessi dimenticato tutto..davvero..non ti avrei causato problemi.”

“Ma non sarebbe stato bene a me!!” disse Jared scrollando la testa. “Tu mi hai dato una grandissima prova d’amore! Hai dimostrato che il nostro sentimento è perfino più forte di un controllo mentale del genere! A proposito..come hai fatto? Io credevo che..sì, insomma, quando ti ho ordinato di dimenticare, mi sembrava davvero che tu..” lasciò la frase in sospeso.

“Non ho mentito!” si affrettò a spiegare Jensen. “Credo semplicemente sia successo quello che è accaduto a Chad! All’inizio ho obbedito al tuo comando ma poi..la notte stessa, ho cominciato già ad avere dei flash..in sogno e ho ricordato.”
“Jensen, i tuoi genitori..IO TI GIURO che non gli ho fatto del male..”

Jensen gli posò le mani sulle sue. “Lo so, amore mio, lo so, tranquillo.”
“Dio, mi sembra così incredibile che tu sia qui con me, adesso. Voglio…voglio che tu ci sia davvero e non solo in sogno. Jensen, ti prego. Vieni con me.” si alzò, ma Jensen rimase per terra.
“Jensen..?”
“Jared, credevo ne avessimo già parlato.”

“Quello?? Oh, lascia stare, la moneta non ci ostacolerà, credimi.”
“Cosa?? Dopo tutto quello che ha fatto per convincermi, vuoi ancora sfidarla??” Jensen si alzò in piedi, era incredulo e scuoteva la testa.
“Jensen..” il moro sorrideva. “Se avesse davvero voluto separarci, non mi avrebbe permesso di venire qui da te.”

“L’ha fatto solo perché ho accettato di lasciarti andare.” Poi lo guardò duramente. “Perché sei così ostinato? Non capisci che..”
Non posso accettarlo! Jensen, non posso accettare di andarmene in giro per lo spazio chissà per quanto e lasciarti solo e non sapere quando potrò rivederti!”
Jensen era basito. Totalmente basito.

Lo spazio..certo, non che non l’avesse intuito, la moneta era stata ambigua ma credeva, SPERAVA, metaforica.
“Avresti dovuto pensarci prima di far scoppiare tutto questo casino!” sbottò l’altro e Jared ebbe il buon gusto di abbassare lo sguardo.
“Tuo fratello..davvero, è…VIVO?”
Jared si illuminò a quelle parole.

“Sì..o almeno CREDO. Ma me lo sento, Jensen. Non erano solo delle visioni..è reale..non so davvero quanto di reale ci sia in quello..ma so che è vivo..e..” sospirò. “Forse non è l’unico fratello..la moneta mi ha concesso una VISIONE..ho visto tre coppie di bambini..credo siano tutti gemelli ma non..io non credo siano tutti miei.
Stava per dirgli altro, Jensen glielo leggeva negli occhi, ma lo fermò.

“Non dirmi altro, ti prego.” lo fermò con una mano.
“Jensen, io..”
“NO! Qualsiasi altro dettaglio aggiuntivo potrebbe..rendere ancora più difficile questo distacco. Poi potrei non riuscire più a..lasciarti andare.” Non lo guardò più in faccia ma quando sentì Jared singhiozzare, si voltò incredulo verso di lui.
“Jared..” era sconvolto dalle sue lacrime.

Se…se il prezzo da pagare è quello di separarmi da te..io non voglio. NON ANDRò Più VIA, JENSEN..rinuncio al viaggio.”
“NO…”
Non riesco a separarmi da te! Non posso..”
“Non me lo perdoneresti mai e io non potrei mai perdonarmelo! Non se ne parla..”

“Credi che potrei scegliere un fratello che non ho mai visto e non so neanche se è ancora vivo..piuttosto che TE? Devi essere un folle.”
“Forse lo sono, ma non mi importa! E tu non sei lucido, non sai quello che dici..è una vita che ti porti dietro questo senso di colpa.”
“Allora vieni con me!! Convincerò LEI, la convincerò a farti venire, mi aiuterai, CI aiuterai..c’è anche Misha, lo sai? Potremmo essere forti, NOI TRE INSIEME.”

Jared sorrideva tra le lacrime e Jensen fu tentato di accettare, di perdersi tra le sue braccia.
Chiuse gli occhi sospirando affannosamente.
“No.”
“No??” ripetè Jared inebetito.

“Lei crede che se io e te restassimo insieme, nulla potrebbe essere più grande del nostro amore e lo metteremmo avanti a tutto, anche davanti a…questo..e per la riuscita del tuo viaggio..NIENTE può essere più importante di quello. Neanche NOI.”

“LA MONETA SI SBAGLIA! CAZZO, È SOLO UN OGGETTO INANIMATO. NON SA NIENTE DELL’AMORE, NON SA NIENTE..DI NOI.”
Jensen sorrise amaramente.

“E forse proprio per questo sa qual è la cosa più giusta da fare.”
Jared lo fissò.
“L’amore sa essere il più terribile dei carcerieri, perché a volte non sa di imprigionare sé stesso.” (dal fumetto di dylan dog "Ozra")

“Non parlare così del nostro amore..non è una cosa malata..non..non farlo…”

“Non lo sarà, se non lasceremo che lo diventi. È una cosa pura e tale deve restare, non deve impedirci di salvare delle vite che sono destinate a essere salvate,  non dovrà impedirci di ricongiungerti alla tua famiglia..di diventare gli EROI che siamo destinati a essere. Jared, ho letto una volta una frase in un libro: l’amore indica il possesso, ma non sa cosa significa possedere. Se io non sono mio, come potrò mai essere tuo, o suo?” (Dal libro: Il libro dell'inquietudine)

Jared nascose il viso tra le lacrime, singhiozzando.
Jensen gliele tolse delicatamente prendendolo per i polsi.
“Capisci, Jared, amore mio, capisci?”
“Dobbiamo scoprire le nostre vere identità e dobbiamo farlo da separati..”disse Jared.

“Le persone che si amano, non sono mai divise veramente. Trovano sempre il modo di ricongiungersi, in un modo o nell’altro, trovano sempre il modo di tornare.”
“Come mio fratello..”
Jensen annuì.

“Vedo che stai capendo. Non importa quanti anni luce ci divideranno, io sono pronto ad aspettarti anche tra cent’anni. Tu ritornerai da me, non temere la distanza e neanche il tempo. Tu e io ci ritroveremo sempre. Ma ora tu..devi andare.”

“E se..se quando tornassi, tu mi odiassi per averti lasciato solo?”
Jensen scosse la testa. “Non potrò mai odiarti!”
“Dimenticherai TUTTO.” Disse Jared testardo. “E se anche alla fine ricordassi, potresti non ricordarti di questo sogno.”

“E se non lo ricorderò, tu me lo farai ricordare. E poi..odiarti? Jared, non potrei mai odiarti. Non si può odiare una persona che si ama così tanto.”
Jared non ebbe più parole da replicare e finì per farlo solo nel linguaggio degli amanti.
Baciandolo.

Scomparve poi in una sagoma di luce mentre Jensen teneva ancora gli occhi chiusi.
 
 
 

 
 
Quando il ricordo svanì, Jael aveva le lacrime agli occhi. Ma certo! Lui e Jensen che si incontravano in un sogno.
“Come ho potuto scordarlo?”

“Non lo so, sei andato bene per un po’, il ricordo di questo avvenimento ti scaldava l’anima e lo spirito, ti dava forza, poi qualcosa è andato storto, è accaduto dopo che Misha è tornato sulla Terra, per un po’ hai continuato a cullarti con questo ricordo, ma poi ti sei lasciato prendere dalla tristezza.. e hai dimenticato.. e io ero troppo lontana, ero addormentata e non potevo più aiutarti.”

“Jensen..il mio amore..sì, adesso ricordo..lui mi aspetta..” disse felice. “O almeno, lo faceva quando l’ho lasciato..”
“La vuoi smettere di lottare per tenerti stretta questa negatività? Lasciala andare. Almeno per un po’! Poveraccia, non ne potrà più di te!! Disse il suo gemello e Jael scoppiò a ridere tra le lacrime.
“Grazie Minnie.“
“Adesso ci sono io, cara, così almeno per un po’ non dovrai fargli da babysitter.” Disse Jared, mettendogli un braccio attorno alle spalle.
“Già..in fondo gli faccio solo da carburante, una cosa da nulla.” Disse lei facendoli ridere.

“Qui il babysitter mi sa che devo farlo io.” Disse Bobby, mentre tutti insieme spingevano le valigie per entrare nella navicella.
“Dai, entriamo, prima che chiamino l’esercito perché una cosa enorme è comparsa nel cielo.” Disse Jael.
“Credi che lo faranno?” disse Bobby.
“Certo. Le persone in certe cose sono uguali in ogni pianeta.” Disse Jael.

Una volta entrati tutti e chiuso il portellone, rimasero allibiti e a bocca aperta con un comune “Woww.” Guardando la navicella.
Era una navicella, ma sembrava più una suite super lusso, con un tavolo lungo bianco , il reparto cucina viola e un bellissimo divanetto futuristico ma comodo, giallo.
“Niente male, non è che avete anche la tivù per caso?” chiese Jensen.

“Niente tivù, fateci l’abitudine, l’elettricità interferirebbe con i comandi e soprattutto con la magia, è già tanto che abbiamo l’illuminazione.” disse Jael.
“Ma come faremo per lavarci?”

“Oh, l’acqua l’attingeremo dal mio amico Misha. È  una cosa che abbiamo risolto anni fa..vi spiegherò tutto durante il viaggio.” Disse Jael guardandoli, vedendo le loro facce basite. “Siete tutti pronti? Tenetevi forte. Siiiii parteeeee.” Disse Jael finalmente facendo partire l’astronave.
 
La navicella cominciò a salire e Jensen, Jared e Bobby si fiondarono ai finestrini per vederla sollevarsi.
“È una gran figata!” disse Jensen.

“Non avrei mai pensato che il mio sogno di salire su un’astronave potesse mai diventare realtà!” disse Jared.
“Mi mancherà la nostra casetta. Qualche approfittatore sicuramente se ne approprierà.” Disse Bobby.
“Bobby, dopo questo viaggio, imparerai che esiste qualcosa di migliore dell’attaccamento a un posto singolo. IL VIAGGIO.” Disse Jael facendo partire con un rombo l’astronave.

E vedendo l’astronave sfrecciare nel cielo blu notte, attraverso le stelle, Bobby capì che aveva proprio ragione.


















Note dell'autrice:  quando parlo del robottino che spazza il pavimento non mi riferisco all'aspirapolvere xd

prima di tutto voglio svelare il mistero dell'astronave, non l'ho mai raccontato dove era finita und mia grossa lacuna, ma sappiate che ho deciso di porvi rimedio, ecco il perché del piccolo flashback al riguardo quando lo spiega a Jared. Poi..sapete che non mi sembra ancora VEROOOO che ho dato finalmente UNA FINE a questa storia??? T_T mamma miaaaa. Non ne potevo più!!! Anche perchè come saprà chi ha seguito la storia principale, io il ricongiungimento sulla Terra, l'ho GIà SCRITTO, ed è qui:

La riunione dei doppi

ragazzi davvero sono consapevole che è tutto molto incasinato ma credetemi che alla fine basta un semplice ripasso e tutto è davvero chiarissimo xd io avevo scritto tempo fa della loro riunione, anche se non avevo ancora finito questa storia, perchè non potevo aspettare, ma non ci siamo ancora, prima di tornare a quel punto tante altre cose dovranno ancora succedere, ora molti di voi non lo ricorderanno sicuroooo, ma c'è un altro BOBBY oltre a questo, ed è quello che ha lasciato andare Jared e Misha sulla navicella LOL ebbene lui sarà molto importante per la storia ma poi vedrete xd non so davvero quando scriverò il sequel, spero presto, non abbiatecela con me , questa storia è impegnativa T_T

Finisco dicendo che questa storia mi ha dato tantissima soddisfazione, far incontrare a Jared almeno UN GEMELLO (specifico fratello gemello) era davvero un mio sogno e si è realizzato, l'altro era farli finalmente tornare sulla Terra LOOL xd mi mancheranno questi due T_T ma credo che mi mancheranno un po' tutti. Finire una ff dopo DUE ANNI era qualcosa che non riuscivo più a fare da parecchio tempo LOL visto e considerato che sono tutte nel limbo xd
 

riguardo al fatto che Jared si era dimenticato che aveva parlato di questo con Jensen..confesso che me lo ero dimenticato io, e oramai era troppo tardi per tornare indietro, perchè oramai avevo scritto di Jared che si sentiva in colpa ççç però io penso che ci sta una piccola amnesia no? quante cose noi ci scordiamo e non ricordiamo effetivamente, figurati a distanza di sei anni!!

non so se l'avete capito comunque ma Jensen che da della puttana a Jared, è un rimando a Sam e Dean quando Dean lo chiama puttana ahha

riguardo allo scherzare sul threesome (la seconda scena) io li faccio scherzare ma è OVVIO che non succederà mai ahha loro hanno occhi solo per i loro partener *_*

ps tranquilli che non passeranno altri sei anni prima che tornino sulla Terra..arriveranno subito ahha
   
 
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