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Autore: __bibi___    10/02/2022    0 recensioni
Sono passati dieci anni da quando Scott e il suo branco hanno sconfitto l'Anuk-ite e la Monroe è scappata per provare a formare un suo esercito. Beacon Hills è ormai un'oasi per ogni essere sovrannaturale in cerca di protezione e in grado di convivere con gli umani.
Dopo dieci anni di pace, il branco di Scott sarà di nuovo riunito per combattere un nemico che sembra invisibile, e che sa nascondersi bene agli occhi di tutti. Riuniti dalla voglia di proteggere la città, tutti si troveranno davanti a crisi esistenziali e problemi sentimentale che pensavano di aver superato.
Bentornati a Beacon Hills!
PER CHI NON HA FINITO LA SERIE: nel testo potrebbero esserci spoiler della serie TV!
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 3

Quando Theo Raeken aveva lasciato Beacon Hills, tutti lo avevano additato come l’egocentrico che pensavano fosse. E lui glielo aveva lasciato credere. Solo Ethan sapeva la verità che si nascondeva dietro quella decisione all’apparenza per niente sofferta, e la chimera aveva pregato il lupo di mantenere quel suo segreto.

Negli anni, Theo aveva cercato altre soluzioni. Non aveva certo dimostrato maturità fuggendo nella notte come un ladro, dopo la confessione a cuore aperto di Liam. L’amico gli aveva messo in mano i suoi sentimenti, e Theo non aveva saputo affrontarli.

“Ti amo, e non so nemmeno come è successo” gli aveva detto in lacrime. Theo si era perso in quegli occhi che tanto lo avevano capito. Il loro rapporto era sempre stato strano. Si erano odiati, poi Liam lo aveva liberato, salvato, supportato. Erano diventati amici. Theo lo aveva aiutato dopo la fine della storia con Hayden.

La chimera non aveva saputo gestire il cambiamento. Non voleva farlo soffrire, non poteva ricambiare quei sentimenti che il lupo gli aveva vomitato in faccia con una semplicità a tratti stucchevole. Non era mai stato bravo ad essere onesto, Theo Raeken. E non ci era riuscito nemmeno in quel momento. Lo aveva accarezzato, gli aveva asciugato qualche lacrima e lo aveva lasciato lì, su quel divano che spesso avevano condiviso.

Il branco non vedeva Theo da anni, come avrebbero preso quel ritorno? Sapeva da Ethan che tutti erano a conoscenza dell’invito al matrimonio. Tutti sapevano dell’amicizia tra Ethan e Theo e a nessuno sembrava importare troppo. Ma il resto? Il suo ritorno in pianta stabile?

Ne aveva parlato con Scott qualche giorno prima. Aveva raccolto tutto il coraggio e lo aveva chiamato, per informarlo di quel suo ritorno che non aveva sorpreso l’alfa più di tanto.

“Era ora” aveva gioito McCall. Theo sperava che anche Liam l’avrebbe presa allo stesso modo.

Arrivò davanti al liceo di Beacon Hills con largo anticipo. In quegli anni aveva studiato, si era laureato, e ora era il nuovo professore di storia nel liceo della sua città. Anche Liam lavorava lì, sarebbero stati colleghi. Erano giorni che la chimera fantasticava su quell’incontro. Si sarebbero rivisti, ci sarebbe stato un po’ di imbarazzo, ma si sarebbero ritrovati. Ne era certo. O, forse, semplicemente ci sperava.

A Theo erano serviti anni per capire che il sentimento che lo legava a Liam non era solo amicizia. Per troppo tempo aveva preferito negare l’evidenza, raccontando a se stesso che il lupo meritava certamente di meglio. In fondo, per tutti, Theo Raeken era la chimera psicopatica che aveva ammazzato la sorella. Nonostante il cambiamento, nessuno lo aveva mai del tutto accettato nel branco, eccetto Ethan e Liam. Quello con Ethan era un rapporto nato col tempo, a distanza. Quello con Liam, invece… non sapeva nemmeno definirlo. Pensava fosse amicizia, quando era scappato nella notte. Quegli anni di lontananza gli avevano aperto gli occhi. Non era amicizia, ed era tornato a Beacon Hills per riprenderselo. Aveva tirato fuori un coraggio che nemmeno pensava di avere. Voleva vivere, voleva viverselo.

Mentre smanettava con la stessa macchinetta del caffè che abitava i corridoio quando lui era ancora uno studente, sentì due occhi puntati addosso. E li riconobbe. Non aveva bisogno di voltarsi, nessuno lo aveva mai guardato come aveva sempre fatto Liam, anche quando lo detestava.

Lo sentì dietro di sé, silenzioso, col respiro pesante e la rabbia che certamente stava montando. Aveva sempre avuto problemi di rabbia, Liam Dunbar. Theo lo aveva aiutato anche in quello.

«Che diavolo ci fai qui?» Sapeva che quella domanda era rivolta a lui. Non c’era ancora nessuno in quel corridoio.

Aspettò che la macchinetta finisse di buttare fuori il caffè, prese il piccolo bicchierino in plastica, mescolò appena e si voltò, incrociando dopo anni che gli erano sembrati eterni quei due occhi che aveva sempre sentito casa.

Sorrise, con quel sorrisetto sghembo e tirato che, ne era certo, piaceva tanto al lupo, e sospirò.

«Sono felice di rivederti» ammise. Era vero. Non era mai stato così felice in vita sua, nemmeno quando Liam lo aveva salvato dalla schiavitù. Il lupo aveva la mascella serrata e le braccia incrociate al petto, mentre la vena sul collo pulsava un po’ troppo.

«Sei sparito, da un giorno all’altro. Non ti sei fatto sentire per anni e ora sei felice di rivedermi? Non mi importa» sbraitò, provando a regolarizzare il respiro. Theo sapeva di meritare quel risentimento, nonostante per giorni avesse fantasticato su un’accoglienza migliore. «Pensavo saresti tornato solo per il matrimonio» aggiunse. La chimera chinò il capo, colpevole.

«Sono tornato per restare» spiegò. Liam indietreggiò di qualche passo, prima di fuggire. Non sarebbe stato semplice come aveva sperato. Forse nemmeno ci sarebbe riuscito. Perché Liam non lo aveva mai guardato con tanta freddezza. Sembrava celasse una punta d’odio, dietro quegli occhi tanto perfetti. Avrebbe dovuto avvisarlo, prepararlo, invece di piombare così nella sua nuova vita, da un giorno all’altro.

La mattinata proseguì a rilento. Era felice di quel nuovo lavoro, di interfacciarsi con studenti non troppo distanti da lui per età. Non rivide Liam per le successive ore e questo un po’ lo risollevò. Avrebbero parlato, quando l’altro sarebbe stato pronto. In quella relazione aveva deciso tutto Theo, era arrivato il momento di non essere egoista e di rispettare i tempi del beta.

Sentì la campanella che segnava la pausa pranzo e uscì in fretta dall’aula. Aveva bisogno di una boccata d’aria. Lo vide in cortile. Non era cambiato tanto, nonostante gli anni. Era solo più sicuro di sé. Rimase in disparte, lo vide salire in auto con una bella ragazza mora che non riconobbe. Prima di partire, Liam si guardò intorno e lo riconobbe. Alzò le spalle e si voltò di nuovo verso la sconosciuta, avvicinandosi e baciandola con fin troppo trasporto. Era andato avanti.

L’impulso di rincorrere la macchina e fermarlo era forte, ma riuscì a trattenersi. Non doveva essere egoista. Continuava a ripeterselo come un mantra, e sperava di riuscirci con tutto se stesso.

L’arrivo inaspettato di Scott McCall lo riportò alla realtà. Lo salutò da lontano alzando appena la mano destra e aspettò che l’alfa si avvicinasse. Lo vide con un sacchetto in mano, che subito gli porse. Dentro c’erano due sandwich. Theo ne prese uno, raggiungendo una panchina libera e restituendo a Scott il sacchetto.

«Come va il primo giorno?» chiese il lupo, addentando il suo sandwich. Theo lo imitò, ragionando un po’ su quella domanda. Alzò le spalle e bevve un sorso d’acqua. Non voleva essere avventato.

«Va…» si limitò a dire. Scott ridacchiò, scuotendo il capo. Non voleva giudicarlo, lo sapeva, eppure quella punta di sarcasmo lo infastidì. Erano tutti dalla parte di Liam, e non avevano torto.

«Sei scappato senza dire nulla… e ora sei tornato, senza dire nulla» lo rimproverò. Theo si mordicchiò nervosamente il labbro inferiore, non sapendo bene come ribattere. Solo Ethan sapeva davvero come si era sentito in quegli anni di silenzio e forse, spiegarlo all’alfa lo avrebbe alleggerito.

«Quando mi ha confessato di amarmi non ero pronto. Non sapevo fosse bisessuale, nemmeno io sapevo di esserlo e in più, ho sempre pensato di non meritare la sua amicizia, figurati il suo amore» iniziò cauto, fissando un’aiuola non troppo interessante del giardino della scuola.

Scott non lo interruppe. Sapeva che il discorso di Theo sarebbe stato lungo, e gli lasciò il tempo di formularlo. La chimera riprese: «Sono scappato perché non sapevo gestire quella situazione. Non volevo farlo soffrire e, insomma… com’è che si dice? Lontano dagli occhi, lontano dal cuore, no?»

«Non ci sei riuscito, però» non riuscì a trattenersi il lupo. Theo sospirò. No, non ci era riuscito affatto.

«E lui è riuscito a dimenticarmi?» chiese, supplicandolo con gli occhi. Scott ridacchiò, quasi beffardo.

«Tu che dici?»

Theo alzò le spalle, sfiduciato. Lo aveva appena visto andare via con una ragazza.

«Sei il solito egocentrico» rincarò Scott. «Sparisci per anni, torni e pensi che tutti siano rimasti immobili ad aspettarti? La vita degli altri continua anche senza la tua presenza» lo redarguì.

«Lo so. E so che devo scusarmi con tutti. Ma io ci tengo davvero a lui. Non posso perderlo»

«Magari l’hai già perso» sussurrò Scott. Non c’era rancore in quella frase, non c’era più rimprovero o amarezza. Era una constatazione. O forse uno sprono, Theo non lo sapeva ma era deciso a riconquistare la fiducia del branco. E, soprattutto, era deciso a riconquistare l’amore di Liam.
   
 
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