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Autore: bimbarossa    12/02/2022    1 recensioni
Episodi speciali, momenti, emozioni della famiglia di cani più famosa del Giappone. E delle donne che li amano.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ayame, inu taisho | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“Tesoro, posso chiederti una cosa?”

Ayame entrò nel suo ufficio di rappresentanza al primo piano dove teneva riunioni e briefing telematici proprio quando era appena terminato uno di questi con il primo ministro.

Gli si fiondò tra le braccia piena di allegria, aspettando l'immancabile carezza tra i codini luminosi che nella luce giallastra di quel caldissimo pomeriggio di fine settembre splendevano di un vibrante ed intenso rosso scuro.

“Chi è quel marmocchio che sta girovagando per il patio con quella buffa girandola?” domandò spensierata dopo un suo cenno di assenso.

La mano del Generale tra le ciocche morbide di Ayame si fermò bruscamente, e mai bloccarsi a quel modo gli fu difficile. Mai bloccarsi a quel modo gli fu facile, data la fitta di tensione allo stomaco che lo percorse.

Possibile che si stesse riferendo a...?

Scostò i fini tendaggi che davano sul giardino, dove tra i tanti invitati il piccolo Akuru scorrazzava curioso ed invisibile dietro agli oggetti più disparati.

“Tu non... tu non dovresti vederlo.”

Il tono titubante e leggermente allarmato la mise sul chi vive. “Come non dovrei vederlo?! Ma se è proprio lì, che sta adocchiando la mia crema solare!”

Improvvisamente cambiò espressione, facendosi furbetta, e scoccandogli un bacio sulla punta del naso trillò: “Ho capito tutto, deve essere una sorpresa per il mio compleanno oltre al regalo che mi hai fatto stamattina. Va bene, va bene, farò finta di non sapere niente!”

Con una piroetta ritornò nel patio a scartare i doni dei suoi amici, lasciandolo pensieroso e meditabondo, gli occhi fissi al calendario segnato con una scritta sbarazzina in rosso – 30 settembre, fatemi tutti gli auguri!”- eppure con i pensieri altrove, che giravano attorno ad un'ipotesi incredibile.

Solo agli appartenenti del suo clan il Custode del Mulino del Tempo aveva concesso il privilegio di rendere manifesta la sua presenza, solo quelli con il suo sangue nelle vene possedevano la capacità di vederlo, e questo poteva voler dire solo una cosa.

Adocchiò la giovane fidanzata, soffermandosi sulla pancia piatta resa luccicante e soda dal bikini verde, e quella fitta allo stomaco da fastidiosa divenne a poco a poco una sensazione di tutt'altro tipo. Una sensazione molto simile alla felicità.

Sì, Ayame avrebbe avuto la sua sorpresa di compleanno.

 

“Pa', sei sicuro che andrà tutto bene? Qui nessuno mi dice niente.”

La grande mano del Generale gli si appoggiò incoraggiante sulla spalla, fermando i tremiti che si era sforzato di nascondere per tutto il tempo da quando Kagome era stata ricoverata, quella mattina.

“Certo, ragazzo. Io ci sono già passato, due volte, e molto presto verrà il turno della terza, anche se questo non me lo sarei mai immaginato alla mia età. “ Inu no Yaishō si guardò in giro.

Medici, infermieri e personale medico erano tra i più qualificati per far nascere sua nipote, d'altronde quella era una clinica di lusso.

Ad InuYasha sfuggì un gemito tra lo sconsolato e il preoccupato. “Eppure Sango quando ha partorito le gemelle ci ha messo due giorni, e dopo sembrava uno zombie.”

Pensò a Kagome, a quanto in quel momento dovesse essere spaventata, dolorante, affaticata nel mettere al mondo la loro bambina.

“Forse dovrei entrare e stare con lei.”

“C'è un'equipe d'eccellenza ad aiutarla, senza contare la signora Higurashi. A volte, ragazzo mio, una persona in questi frangenti ha solo bisogno della propria madre. O del proprio padre.”

Gli occhi dorati del Generale, così simili ai suoi, luccicavano di una commozione fredda, solida -il massimo che avrebbe potuto mostrare un daiyōkai della sua stirpe- tuttavia non per questo meno esplicita, o incapace di confortarlo in quei lunghi attimi di sofferente sospensione, anzi.

La voragine di preoccupazione che aveva nelle viscere si fece meno profonda, meno tenebrosa, aiutato anche dalla venuta in massa dei suoi amici, di suo fratello e la sua famiglia, e la nuova moglie di suo padre.

“Kagome ha già partorito?”

Ayame per riflesso si toccò la pancia rotonda nel chiederlo.

Stava per dirle che no, Kagome non aveva ancora partorito quando qualcosa nell'aria cambiò, pizzicandogli il naso.

Un odore, un odore che fino a poco prima non esisteva e che ora non avrebbe dimenticato fino al suo ultimo giorno di vita.

“Congratulazioni.” Il Generale gli batté affettuosamente sulle scapole, mentre una porta si apriva e l'attempata ostetrica Kaede lo chiamava burbera, al contrario della signora Higurashi che gli sorrideva raggiante.

Una Kagome stanca ma radiosa lo accolse con un fagotto scuro tra le braccia, da cui spuntavano radi capelli di un nero bluastro, leggermente più chiari di quelli di sua madre.

“Vuoi tenerla?”

Non era preparato. Non era preparato a quanto fosse stata piccola, sua figlia, piccola e vulnerabile, da proteggere con le sue intere forze, nonostante il piglio spavaldo e canzonatorio che si ritrovava quello scricciolo.

Decisamente tutta sua padre.

“Benvenuta Moroha,” la strinse a sé ancora di più, e anche se il colore degli occhi non era il suo, lo sguardo che si scambiarono per la prima volta non fu meno intenso di quello passato poco prima tra lui e il Generale. “Sono tuo padre, e per te ci sarò sempre.”

 

Praticamente era stato costretto.

Sesshōmaru non si trattenne neanche, a non fulminare chiunque incontrasse nelle varie corsie.

“Ecco Sesshōmaru, quello è tuo fratello InuYasha.”

Come se ci fosse stato bisogno di indicarlo, il mostriciattolo avuto da quella umana; come se lui non lo avesse già annusato in mezzo a tutti gli altri marmocchi appena nati.

“Semmai il mio fratellastro.”

Lo sguardo che gli gettò suo padre fu tale che qualcosa, in fondo al suo animo – ma proprio in fondo- si contorse e vibrò.

“Vado a vedere come sta Izayoi. Tu potresti rimanere ancora un po' qui?”

Aveva scelta forse?

Rimasto solo, scrutò di nuovo l'essere chiamato InuYasha. Piccolo, sgraziato, con due orecchie bizzarre ed insolite, e un nauseante odore di mezzodemone. Avrebbe potuto spazzarlo via facilmente, usando solo il suo Dokkasō, e una parte di lui fu confortata da quel pensiero.

L'altra...beh, l'altra era deciso ad ignorarla fino alla morte.

Improvvisamente un trambusto lo distrasse da tutto quel cogitare frustrante.

“Presto, mettila in quella incubatrice.” Medici ed infermieri stavano intorno a qualcosa che gemeva alla stregua di un gatto moribondo. “Poverina, solo pochi giorni di vita e ha già perso i genitori e il fratello in quel terribile incidente ferroviario di stamattina. Adesso pensiamo noi a te, piccola Rin.”

Approfittando di un momento in cui la piccola era rimasta da sola, Sesshōmaru le si avvicinò, incuriosito più che dispiaciuto per quella umana sotto vetro di cui non sapeva niente.

Aveva delle piccole escoriazioni dovute sicuramente all'incidente, senza contare il tremore che scuoteva tutto il suo corpicino, eppure non piangeva, si limitava ad emettere deboli e traumatizzati miagolii insopportabili. Insopportabili perché toccavano la stessa identica corda dentro di lui scossa poco prima dalla faccia addolorata di suo padre.

Mezzodemoni e sopravvissuti.

Ostinate creature entrambe, esseri sfuggiti alla morte ed esseri che non sarebbero mai dovuti nascere, capaci pur tuttavia di indisporre il suo animo alle sue stesse fondamenta.

“Sesshōmaru, se vuoi adesso ti porto a casa.”

Quel minuscolo pallido riflesso di mutamento dovette aver raggiunto suo padre, il quale gli sorrise per la prima volta dopo anni, incurante del suo apparente fastidio verso simili manifestazioni di affetto.

“So che non è stato facile venire qui.” Lo prese per le spalle per guidarlo fuori, e Sesshōmaru faticò a non trasalire per quanto avesse bisogno che il tocco di suo padre si protraesse ancora. “Ma quello che nasce nelle difficoltà da i frutti migliori.”

 

 

 

 

Salve a tutti, dopo tanto tempo ritorno a scrivere della mia famiglia di cani preferitaXD

Piccola nota: nella terza parte dovete immaginarvi il Sesshōmaru di inizio manga, un po' stronzetto ed infantile

Per il resto, spero che questa breve serie di flash vi sia piaciutaXD

Baci,

 

 

bimbarossa

  
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